Dan Hawkins, coach dell'Università del Colorado.
Siamo veramente orgogliosi di introdurre coach Dan Hawkins! Grazie coach e grazie a Dave Plati, Assistente dell'Athletic Director dell'università del Colorado, per questa intervista.
Coach la stagione 2006 doveva essere un anno di ricostruzione; nonostante ciò il suo primo anno ha mostrato quanto sia lontano il programma dal tornare a livelli da titolo. Quali sono le aree da migliorare per la sua squadra?
“Bene, quando tu sei 2-10, non ci sono molte aree che non hanno bisogno di essere migliorate. Ho valutato ogni aspetto del programma nel campo, fuori dal campo, il personale, lo staff, il game planning, il reclutamento, ogni cosa tu possa nominare. Non ci sono molte aree dove noi non possiamo fare le cose meglio; questo non significa che noi stiamo facendo male in ognuna o in tutte queste, ma tu devi sempre credere di poter fare molte cose meglio”.
Il gap fra le 2 divisions della Big 12 è ampio. I Buffaloes saranno in grado di colmare questo gap la prossima stagione?
“Queste cose sono cicliche; la North division ha fatto grandi passi quest'anno, e continuerà a farli.
Texas A&M ha fatto risultati la scorsa stagione, e questo ha reso la South division più forte con Texas e Oklahoma rimaste allo stesso livello al quale sono sempre state. Ma le cose cambiano, e possono cambiare in fretta”.
La perdita di 24 seniors costerà ai Buffaloes in termini di esperienza…
“Questo è un numero usuale di perdite per una squadra, quindi è qualcosa con cui il coaching staff è abituato a confrontarsi. Devi pensare al lungo termine e questo è una grande parte del reclutamento, pianificando così che tu non debba perdere la maggior parte o tutta la tua profondità in una singola area. Noi perdiamo un paio di esperti interior linemen in entrambi i lati del pallone, e spesso questi sono i più difficili da rimpiazzare”.
Coach, un reclutamento di livello superiore è una necessità per Colorado, ma gli standards di ammissione a CU restano fra i più duri della vostra conference; come gestisce questo?
“Prima di tutto, tu non devi accampare scuse. Questo è quel che è, noi non siamo i soli con questi standards. Lavori duro per identificare il giusto tipo di giocatori che vadano bene per il tuo programma; accademicamente e atleticamente”.
Il QB Bernard Jackson ha avuto difficoltà a muovere la palla in aria, anche se è stato ottimo nel pocket. Jackson potrebbe essere ancora titolare nel suo anno da senior o ci sarà una controversia la prossima stagione fra Jackson e Cody Hawkins?
“La mia filosofia è che tutte le posizioni sono aperte, ogni starter deve tornare indietro e lavorare duro per reclamare il proprio posto nella depth chart, ed il quarterback non è una eccezione. Bernard ha fatto tremendi progressi man mano che la stagione avanzava. Io non mi aspetto una controversia, solo competizione. La battaglia per il posto da quarterback sarà fra più che solo questi 2 ragazzi”.
Coach, il suo team è 27° nel recruiting rankings diScout.com. Quale è la sua opinione circa la vostra classe?
“Non ci è permesso discutere il reclutamento fino al signing day (avvenuto lo scorso 7 febbraio N.D.A.), tuttavia posso dire che mi piace come cresce questa classe e stiamo coprendo un bel pò di necessità “.
(N.D.A. La domanda è stata posta prima del signing day; di seguito riportiamo alcune dichiarazioni del coach fatte dopo il 7 febbraio, indicateci direttamente da David Plati a questo indirizzo.
“E' meraviglioso il tipo di monumentale sforzo fatto per mettere insieme questi ragazzi sul taccuino. E' stato necessario un incredibile livello di coordinazione del nostro staff e dei nostri coaches… c'è stato un periodo di circa 3 giorni dove ho dormito circa 5 ore… tutti gli altri coaches hanno fatto lo stesso… una delle cose divertenti per me in questo processo è di avere avuto la reale opportunità di reclutare i migliori giocatori del Paese…penso che la posizione di quarterback sia veramente critica, e mi piacciono i ragazzi che abbiamo qui. Uno ha una certa esperienza (Nick Nelson), ed uno ha enorme potenziale (Matt Ballenger)”.
Coach, il Colorado è uno Stato di squadre professionistiche; come vive il college football in questa situazione?
“Non sono necessariamente convinto che il Colorado sia uno Stato dove i pros dominano. Sono qui solo da poco tempo, ma le persone mi dicono che quando le cose rockin' and rolling (in sostanza “vanno bene”, N.D.A.), il college football è popolare come quasi ogni altra cosa nello Stato. Noi siamo giù ora, ma la mia speranza è che noi non saremo in fondo a lungo e reclameremo il nostro posto e l'interesse per noi da parte degli sportivi dello Stato”.