Tim Brewster, nuovo coach di Minnesota intervistato da Playit..
Continuano le interviste esclusive di Playitusa, volte a dare un servizio completo ed insider (dall'interno) come dicono gli americani, ai nostri lettori.
Questa volta, abbiamo il piacere di ospitare, per la nostra chiacchierata, uno dei volti nuovi della stagione 2007; si tratta del coach, appena nominato, di Minnesota: Tim Brewster.
Per chi non lo conoscesse, Brewster, 46 anni, ha speso le ultime 5 stagioni nella National Football League, dove ha concluso la sua seconda stagione come tight ends coach dei Denver Broncos.
Brewster ha anche allenato i tight ends dei San Diego Chargers nel periodo 2002-04 e aveva occupato la stessa posizione all'università del Texas (1998-2001) e all'università della North Carolina (1989-97).
Siamo quindi veramente orgogliosi di avere qui, in esclusiva per l'Italia e per i lettori di Playitusa.com, coach Time Brewster.
Grazie coach della disponibilità e grazie a Kyle Coughlin, Sr. Assoc. Dir. Athletic Communications dell'università ed a Shane Sandersfeld, Head Football Contact e Associate Director of Athletic Communications dell'università del Minnesota per aver reso possibile questa intervista.
Play: Coach, i fans dei Minnesota Gohpers hanno avuto commenti molto positivi riguardo a lei: eccellente reclutatore, buon motivatore, motivato per il posto di head coach…tutto questo pone su di lei molta pressione…
Io non penso intorno a questa opportunità come “pressione”. Io penso invece ad una eccitante opportunità per fare qualcosa di veramente speciale qui.
L'università del Minnesota è una grande scuola in una grande area con una base di tifosi che è pronta ad essere “energizzata” ancora e credo che io ed il mio staff siamo le persone giuste per portare il popolo dei Gophers a Pasadena e vincere la Big Ten.
Play: Coach, il suo nome per questo lavoro era in un mix con altri coaches come l'offensive coordinator di Southern California Lane Kiffin, il coach di Texas Christian Gary Patterson, l'offensive coordinator di Notre Dame Mike Haywood ed il defensive coordinator di Florida Charlie Strong…la scelta è caduta su di lei: che cosa pensa della sua “vittoria” in questa “corsa”?
Questi coaches che avete menzionato sono tutti ottimi coaches con record collaudati. Credo che, da un punto di vista personale, fosse arrivato il mio momento ed il legame che ho avuto con l'Athletic Director Joel Maturi ed i suoi
associati sia stato veramente forte. Ho avuto la senzazione che loro, dal momento in cui sono stato intervistato, fossero molto contenti riguardo me e non c'erano dubbi che lo fossi anche io riguardo loro e l'università .
Play: Lei deve ingaggiare 9 assistenti, per il suo staff. Shaw, Tressel diversi altri membri dello staff precedente, quello di Mason, hanno espresso il desiderio di rimanere…quale sarà la sua decisione su questi coaches del precedente staff?(la domanda è stata inviata alcuni giorni prima del completamento dello staff, N.D.A.)
Abbiamo annunciato il nostro staff ieri ed abbiamo messo insieme alcuni dei migliori recluitatori ed allenatori del Paese. Aveo un piano prima di diventare un head coach: se mai avessi avuto l'opportunità di diventarlo, avrei voluto ragazzi che fossero come me e che avessero la mia stessa passione. Ritengo di essere stato abile a prendere questi ragazzi e non potevo aspettare a assemblare uno staff mentre reclutavo, allenavo e mi incontravo con le persone di Minnesota.
Riguardo allo staff di coach Mason, non ho trattenuto coach Shaw o coach Tressel
ma rispetto il lavoro che coach Mason ed il suo staff hanno fatto ed ho voluto
incontrarmi con loro prima di prendere una decisione riguardo al mio staff perchè lo dovevo loro.
Play: Prima aspettativa: dare una maggior spinta agli sforzi di reclutamento del programma…
Questa è la linfa vitale di ogni programma ed un area nella quale io eccello veramente. Amo parlare con i prospetti, studenti-atleti, con i loro genitori ed andare a sapere che cosa rende loro contenti. Sono sempre stato intorno
ad un grande prodotto da vendere sia che questo sia stato a North Carolina,
Texas o ora a Minnesota, ed io so che a questi ragazzi che ci danno la possibilità di parlare con loro piace quello che noi andiamo ad offrire loro in
termini di educazione, possibilità di giocare a football ad un livello molto alto, e ad esperienza globale all'università del Minnesota.
Play: Riguardo alla situazione quarterbacks; chi è il favorito per il posto di titolare: il sophomore Tony Mortensen o il freshman Adam Weber?
Io penso che sia troppo presto guardare a questo semplicemente per il fatto che siamo ancora nel processo di guardare i filmati di questi ragazzi e dobbiamo ancora vederli da vicino nel campo da allenamento.
Play:Coach lei ha lavorato per Marty Schottenheimer e Mike Shanahan.
Che cosa ha imparato da loro?
Ho imparato così tanto da entrambi e da Mack Brown (coach di Texas, N.D.A.). Ho cercato di assorbire ogni cosa che potevo durante il periodo trascorso nella National Football League ed ho imparato sotto due futuri coaches della Hall of Fame, cosa che non molti posso dire di aver fatto. Mike è un offensive coach così valido come mai ne ho visti e lui ha avuto tanta influenza su di me in termini di come io approccio la partita. Marty mi ha insegnato come superare le difficoltà e a cosa guardare per essere un head coach e maneggiare i differenti aspetti che ci sono in questa posizione.
PLay:Amir Pinnex: è difficile immaginare che lui non sarà il protagonista quando i Gophers scenderanno in campo l'1 settembre prossimo al Metrodome…cosa pensa riguardo a questo giocatore?
Amir ha avuto una fantastica stagione lo scorso anno e come ho detto prima, sto cercando di vedere di persona che cosa che cosa puà fare con il pallone. Io penso che ci saranno molte opportunità per i giocatori “duri” ed appassionati,
nel mio team; giocatori che solo amino giocare. Questo è quello che mi rende eccitato e so che anche i giocatori sono eccitati riguardo a ciò.
Grazie coach: le auguriamo il meglio per il 2007!