Jarrett zittisce i tifosi di Michigan con una partita da libro dei record…
Dwayne Jarrett non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi più ottimistici pensieri, di disputare la sua miglior partita di una stagione deludente e costellata di mille problemi, proprio nel momento più importante dell'anno, e probabilmente l'ultimo della sua carriera collegiale, prima di accettare le numerose richieste che lo vogliono in prima fila nel prossimo Draft NFL.
Il wide receiver di USC cancella un'annata a dir poco deludente per uno col suo pedigrèe, e nel Bowl forse qualitativamente più importante dell'anno, il Rose Bowl di Pasadena, regala ai Trojans la vittoria contro Michigan, disputando una gara fantastica dal primo all'ultimo minuto, chiudendo con 11 ricezioni per 205 yards e 2 touchdowns e mettendo letteralmente a ferro e fuoco la secondaria dei Wolveriens, fin qui tra le migliori dell'intero College Football.
Jarrett, pronosticato ad inizio anno come possibile miglior receiver della nazione, ha avuto parecchi problemi di affiatamento con il nuovo quarterback John David Booty e a causa di svariati piccoli infortuni, non ha confermato quanto gli analisti si aspettavano, perdendo molti consensi nei vari mock del prossimo Draft NFL, dove, a meno di grosse sorprese dell'ultim'ora, il junior inizierà la propria carriera professionistica.
Addirittura all'interno del team, Steve Smith l'aveva scalzato come target principale dei giochi di passaggio, risultando spesso più decisivo di Jarrett nella costruzione dell'attacco di USC.
In una gara dove il primo tempo proponeva un match dove le difese dominavano in senso assoluto, con solo un field goal per parte a muovere lo score, e attacchi tenuti al minimo stagionale, Jarrett è stato l'unico dall'inizio a trovare sempre la giocata giusta.
Così, coach Carroll, visto che il gioco di corsa non riusciva ad ingranare, stoppato sul nascere dalla muraglia composta dalla fenonemale coppia di DT di Michigan, Alan Branch e Terrance Taylor, ordinava a Booty di cercare con maggior insistenza il gioco aereo sul medio yardaggio, esplorando la secondaria dei Wolves alla ricerca del miss-match fisico e tecnico tra Jarrett e il cornerback Morgan Trent. Da quel momento la coppia Booty-Jarrett cambiava l'inerzia dell'incontro, risultando decisiva per la vittoria finale di USC.
Un bel lancio da 22 yards di Booty per Jarrett, nel primo drive offensivo della ripresa per i Trojans, dava il là alla prima meta dell'incontro, con McCoy, lasciato inspiegabilmente solo dalla difesa dei Wolves, trovato facilmente in end zone per un td pass da 2 yards.
L'entusiasmo dei fans di Southern Cali, chiaramente in sovrannumero rispetto agli avversari, arrivava al frastuono quando Booty pescava Jarrett in una perfetta traccia con taglio a rientrare, che lasciava ancora una volta di sasso un frastornato Trent, e portava il WR All-American indisturbato in meta per il 16 a 3.
E ancora il 6-5, che Keyshawn Johnson (ex USC) non vede pronto per il salto tra i pro, rischiava di uccidere definitivamente la partita non trattenendo in end zone un lancio alto di Booty, dopo l'ennesima magia della difesa dei Trojans.
Proprio la difesa di USC è stata la vera protagonista della giornata, riducendo un ottimo attacco come quello di Michigan alla miseria, cancellando dall'incontro Mike Hart, fin qui mai sceso sotto le 90 yards corse (solo 47 alla fine), e costringendo il quarterback Chad Henne a vivere una giornata da incubo, con 6 sacks subiti, un intercetto dovuto all'ennesimo blitz, e un fumble perso dopo uno dei tanti colpi presi dall'inarrestabile Brian Cushing, outside linebacker sophomore, con il fisico da defensive end (6-4 per 245 libbre) e recuperato da un altro protagonista dell'incontro Lawrence Jackson, autore anche dell'intercetto.
Oltre a questi due, va segnalata la prova del trio di linebackers Sartz-Rivers-Lua, che ha fermato Hart, messo pressione a Henne e stoppato sul nascere ogni tentativo di drive di Michigan, prima di calare quando ormai la partita era saldamente nelle mani di USC.
L'unico barlume di speranza per i ragazzi di coach Carr poteva essere rappresentato dal td pass di Henne per Arrington in apertura di quarto periodo, che riportava i n.3 della nazione ad una sola meta di distanza, ma nel drive successivo Jarrett concludeva la sua magica serata eludendo la marcatura di un All-American come Leon Hall e si involava in end zone per il td pass più lungo dell'incontro, da 62 yards, che chiudeva la contesa.
Da lì in avanti si assisteva ad un lungo conto alla rovescia, in cui Steve Smith lasciava il segno nella sua ultima partita di College, dopo una stagione splendida, chiudendo con 108 yards ricevute e il touchdown da 7 yards del 32 a 11, e Henne riassestava le sue statistiche, comunque buone, pescando Breaston per il td pass da 41 yards del 32 a 18 finale.
USC e coach Carroll festeggiano il 3° Bowl negli ultimi 4 anni, chiudendo nel migliore dei modi una stagione che alcuni pensavano di transizione viste le partenze contemporanee di mostri sacri quali Leinart, Bush e White e di importanti pedine come Byrd, Justice e Lutui, e che invece li ha visti sfiorare l'ennesima Finale Nazionale, persa per una debacle all'ultima gara divisionale contro i cugini di UCLA. Booty ritornerà per il suo anno da senior, già favorito per la corsa all'Heisman Trophy, anche se l'eventuale dipartita di entrambi i ricevitori titolari potrebbe lasciare un buco nell'attacco dei Trojans.
Michigan perde per il secondo anno consecutivo il Bowl a cui partecipa, finendo male un'annata in cui ad un certo punto sembrava l'unica vera antagonista di Ohio State per il titolo nazionale. Il prossimo anno ci sarà ancora la coppia Henne-Hart, anche se la difesa, la migliore della Nazione fino alla gara contro Ohio State, perderà parecchi pezzi importanti, ma coach Carr sa che le possibilità di vincere il titolo rimangono intatte e che il terzo tentativo potrebbe essere finalmente positivo per i Wolveriens.