NL Central Report #7

Ryan Franklin, decisivo per i Cardinals…

Ben ritrovati cari lettori al settimo appuntamento con il report dedicato alla National League Central, che giunge in concomitanza della pausa dell'all-star game, momento ideale per tracciare i primi bilanci della stagione e per cercare di capire cosa faranno e come si muoveranno le squadre nella seconda metà  della regular season.

Rispetto all'ultimo appuntamento in vetta alla division non troviamo più i Milwaukee Brewers, ma i St. Louis Cardinals che chiudono con un vantaggio di 2.5 partite proprio sulla squadra guidata da Ken Macha. Al terzo posto, a sorpresa, abbiamo gli Houston Astros alla pari con i Chicago Cubs. Scendono sotto quota .500 i Cincinnati Reds, mentre a chiudere la division ci sono i Pittsburgh Pirates, che, visti anche i movimenti sul mercato, puntano chiaramente a ricostruire.

Prima di entrare nel dettaglio, una piccola aggiunta: i premi di metà  stagione riferiti solamente a questa division.
MVP: Albert Pujols (Cardinals)
CY YOUNG: Yovani Gallardo (Brewers)
ROOKIE: Colby Rasmus (Cardinals)
Manager: Ken Macha (Brewers)
Comeback player: Chris Carpenter (Cardinals)

Le prime due squadre in classifica si spartiscono I premi, anche se per il best pitcher la lotta è serratissima perché con Gallardo se la possono giocare anche Johnny Cueto (Reds), Adam Wainwright (Cardinals) e Zach Duke (Pirates).

ST. LOUIS CARDINALS (49 vinte - 42 perse)
I ragazzi di Tony LaRussa sono la prima squadra della division a mostrare che probabilmente hanno un qualcosa in più rispetto alle avversarie, raggiungendo e staccando tutte le altre avversarie. Il vantaggio è minimo, ma la sensazione è che a metà  stagione siano i Cardinals la squadra da battere.

Eppure questo rush finale era iniziato con due secche sconfitte casalinghe contro i Giants; la squadra però si è ripresa e dopo aver splittato la serie con Frisco, ha vinto le serie a Cincinnati e Milwaukee prima di splittare l'ultima serie prima dell'all-star game a Chicago sponda Cubs.
Arrivati a metà  stagione, il bilancio del pitching è decisamente in positivo: oltre alla grande stagione di Wainwright e all'ottimo rientro di Carpenter, c'è da registrare la fantastica annata di Joel Pineiro nonostante il bilancio W-L sia negativo. 3.20 di ERA, 115.1 innings giocati, 3 complete games"solo un pessimo run support gli ha impedito di superare le 10 vittorie.

Kyle Lohse, partito alla grande, è rientrato nell'ultima partita prima della pausa dalla DL e sarà  un'arma preziosa se tornerà  ai livelli di aprile/maggio. Fallimentare invece la prima metà  stagione di Todd Wellemeyer, il cui posto nella rotazione è fortemente a rischio e male è andato anche Thompson nel suo stint da partente al posto dell'infortunato Lohse. Il bullpen, tallone d'achille lo scorso anno, si è mostrato affidabile e ha avuto la star nel closer Franklyn, che si è guadagnato anche la convocazione per l'all-star game casalingo.

Al piatto, oltre al marziano Pujols, vi sono segni di risveglio da Ludwick, grande protagonista lo scorso anno e pedina fondamentale per la volata al titolo divisionale quest'anno. Non si è ancora capito quello che potrà  dare DeRosa al lineup, questo perché il giocatore si è subito infortunato al polso ed è finito in DL, dalla quale dovrebbe rientrare subito dopo la pausa dell'all star game.

Ottima l'annata di Rasmus e soddisfacenti i progressi al piatto mostrati da Yadier Molina, mentre malissimo sono andati Ankiel, Duncan e Khalil Greene. La sorpresa è sicuramente stata Brendan Ryan, sia offensivamente, sia difensivamente; notizia importante è che Glaus ha iniziato il periodo di rehab nelle minors: col suo rientro potrebbe cambiare molto sia in difesa che in attacco. In difesa Glaus tornerebbe in terza, DeRosa potrebbe fare il seconda base con Schumaker spostato in LF, Ankiel in panchina come cambio difensivo e Duncan nell'angolino; nel lineup Glaus andrebbe al quinto spot, con DeRosa al secondo (o quarto con Ludwick al secondo) e sarebbe certamente un upgrade per i Cards.

Sul fronte mercato le voci impazzano, sembra che Mozeliak sia a caccia o di una big bat o di uno starting pitcher. I nomi sono noti, Holliday e Halladay ed entrambi sembrano difficilmente raggiungibili a meno di non svuotare la farm, che tanto faticosamente è stata ricostruita in questi anni. Il pronostico? Arriverà  un SP di medio valore.

Al rientro dalla pausa la squadra di LaRussa affronterà  una serie casalinga con i DBacks, poi inizierà  un nuovo road trip che porterà  i Cardinals a Houston, poi a Washington per recuperare una partita e infine a far visita ai campioni del mondo in carica, i Philadelphia Phillies.

MILWAUKEE BREWERS (45 vinte - 43 perse)
Perdono la testa della division i ragazzi del Wisconsin grazie a due settimane chiuse con un record di 5 vinte e 8 perse: la partenza era stata buona, con la vittoria nella serie con i Mets, tuttavia poi sono arrivate tre sconfitte consecutive nelle serie con Cubs, Cardinals e Dodgers. Nessuno sweep, ma sono sconfitte con squadre che ambiscono tutte ai playoff e che mostrano come manchi qualcosa a questa squadra per poter competere fino in fondo.

Questo qualcosa sicuramente è il pitching, in particolare lo starting pitching: dietro a Gallardo, vera e propria stella della squadra, c'è il vuoto. Looper, normalmente un buon numero 5, si trova ad essere il secondo starter della squadra, Suppan, Bush e Parra sono stati inconsistenti, anche se quest'ultimo, al rientro contro i Cardinals dopo un periodo trascorso in triplo A, ha fatto vedere buonissime cose accendendo una speranza per la seconda metà  della stagione. Rispetto allo scorso anno manca il duo Sheets-Sabathia ed questa ovviamente è una perdita che è impossibile da colmare.

Il problema è che non ci si è nemmeno provato e vedremo se alla deadline arriverà  uno starter per i birrai. Nel bullpen invece si è rivelato azzeccato l'acquisto di Trevor Hoffmann, che nonostante un paio di brutte uscite in questa parte finale pre all-star game, si è confermato closer da hall of fame. Molto bene sono andati anche DiFelice, Coffey e Stetter mentre non altrettanto si può dire di Villanueva, un cronico disappointment player per i tifosi Brewers.

Al piatto non si può prescindere dall'incredibile duo Braun-Fielder, che dalla loro hanno tutto: capacità  di far contatto, potenza, età . Una delle coppie più devastanti della MLB e le loro cifre lo dimostrano: entrambi sopra .300 di media battuta, slugging elevatissima (.530 Braun, .614 Fielder), OBP eccellente (.391 il primo, .442 il secondo). Due autentici fenomeni. Dietro di loro ci sono Cameron e Counsell, anche se il primo forse è al di sotto delle attese, poi il vuoto. Anche qui manca qualche tassello, ma la sfortuna ha giocato un ruolo importante visto che Ricky Weeks è ai box fino al termine della stagione.

Sul fronte mercato ci si aspettano delle mosse dai Brewers, ma non ci sono molti rumors a riguardo. Il più attendibile vede i Brewers aspettare di vedere all'opera Mark Mulder, lanciatore mancino in rehab da tempo a causa dei numerosi infortuni che lo hanno fortemente limitato.
Dopo la pausa i Brewers saranno attesi da un road trip divisionale: 4 partite a Cincinnati, 3 partite a Pittsburgh. In chiusura torneranno a casa per sfidare gli Atlanta Braves.

HOUSTON ASTROS (44 vinte - 44 perse)
Se ad inizio stagione qualcuno avesse detto che gli Astros sarebbero arrivati all'all-star game con un record pari a .500 e in corsa per i playoff, a costui avrebbero sicuramente consigliato di cambiare passione ed invece eccoli qui, la più grossa sorpresa della NL central.

Li avevamo lasciati due settimane fa al penultimo posto e grazie ad un record di 9-6 in questo periodo piombano direttamente al terzo posto in division superando Reds e Cubs. In queste due settimane hanno perso solamente la serie con i Giants, vincendo le serie con Padres e Pirates e slittando la serie anomale con i Nationals. Anomala perché la prima gara in realtà  era la continuazione della partita sospesa agli extrainnings a Washington a maggio, continuazione che si è svolta a Houston ma che ha visto i Nationals giocare da squadra di casa.

Per quanto riguarda il pitching, a metà  stagione possiamo dire che finalmente gli Astros hanno ritrovato il vecchio Roy Oswalt, che partenza dopo partenza ha ritrovato fiducia e continuità  e i risultati sono arrivati.

Ma la vera sorpresa è stata un Wandy Rodriguez da 2.96 di ERA con 106 strikeouts in 112.2 innings giocati. Fenomenale.

Il resto della rotazione ha confermato i dubbi che c'erano ad inizio anno, con Hampton, Moehler, Russ Ortiz e Paulino incostanti. Nel bullpen il rientro di Valverde ha dato nuove opzioni al manager e anche questo è un reparto che ha francamente sorpreso. Sampson è stato solidissimo, così come lo sono stati Fulchino e Hawkins. Da registrare il taglio del veterano Brandon Backe, frenato quest'anno da numerosi problemi fisici e non in grado di esprimersi al meglio.

Al piatto in questa prima metà  stagione si sono messi in evidenza soprattutto quattro giocatori: Tejada, Bourn, Lee e Pence. Tejada, sul quale c'erano moltissimi dubbi, sta avendo una grandissima annata, ha perso in potenza ma ha guadagnato nella capacità  di fare contatto e quindi di battere valido.

La sua media battuta è .329, con una OBP frenata dalle pochissime basi ball che riesce a prendere; tuttavia per uno che era dato per finito sono ottimi numeri. Carlos Lee lo conosciamo, grande battitore che probabilmente ha perso anche lui un po' di potenza, ma che mette spesso e volentieri la pallina in gioco. Bourn si fa notare soprattutto per le 32 basi rubate e le 57 runs segnate, migliore della squadra; infine Pence, che batte attorno a .300 e che si sta dimostrando un buonissimo giocatore.

No, Berkman non lo abbiamo dimenticato ed anche lui si sta riprendendo dopo il pessimo inizio. Potrebbe essere davvero un'arma in più nella seconda metà  della stagione, soprattutto se dovesse tornare ai suoi livelli usuali.

A livello di mercato non si sa bene cosa aspettarsi dagli Astros, probabilmente i piani iniziali erano quelli di svendere alla deadline, ma la situazione di classifica potrebbe far riflettere il front office e far evitare i saldi. Dopo il taglio di Backe l'unica mossa di rilievo è avvenuta nel weekend, con la chiamata a Chris Coste, catcher messo nei waivers dai Phillies.

Al ritorno dall'all-star game gli Astros sono attesi da 3 serie che sicuramente diranno qualcosa in più sul destino di questa stagione: si riprende infatti con una serie da 3 a Los Angeles, sponda Dodgers, per poi continuare con 2 serie casalinghe con Cardinals e Mets.

CHICAGO CUBS (43 vinte - 43 perse)
Ed eccoci alla delusione di metà  stagione, la corazzata Cubs che tutti davano per favorita nella NL central. E invece li troviamo al quarto posto nella division, con un record pari a .500 raggiunto a fatica in queste due settimane grazie a 8 partite vinte e 6 perse: vittoria nella serie con i Pirates, split con i Brewers, sconfitta con i Braves e split casalingo con i Cardinals. Cosa non ha funzionato nella squadra guidata da Lou Piniella? Praticamente tutto o quasi, ma andiamo con ordine.

Il pitching. Sulla carta la rotazione ad inizio stagione era di gran lunga la migliore della NL central, probabilmente anche di tutta la National League. Cosa è successo? Sono solo due i giocatori che hanno giocato alla grande, Ted Lilly e Carlos Zambrano.

Il primo è uno dei pitcher più sottovalutati e vincenti di questi anni, non se ne parla quasi mai eppure ogni anno è lì con i migliori; il secondo, dopo una partenza difficile, è tornato ad ottimi livelli e in più è anche pericolosissimo al piatto.

Gli altri? Iniziamo da Harden, autentica delusione: pitcher con un talento cristallino e una notevole propensione agli infortuni. Quest'anno è in annata no, sempre alto il numero dei K ma viene colpito spesso e volentieri (ha concesso 16 hr in 74 innings) e non è stato in grado di garantire quella qualità  che da lui ci si aspettava. Dempster, dopo il contrattone firmato in off-season, è altalenante.

Un buon pitcher, ma probabilmente ci si aspettava qualcosa in più; Marshall, partito come quinto starter, è finito nel bullpen. La fortuna dei Cubs si chiama Randy Wells, giovane pitcher uscito dal nulla che in 12 partenza ha giocato 76 innings con una ERA di 2.72. Al momento è, dopo Lilly, il pitcher più affidabile dei Cubs.

Il bullpen è enigmatico, dopo la brutta partenza Gregg sembra essersi ambientato e sta lanciando a buonissimi livelli, mentre il top pitcher, Marmol, non sembra più così affidabile come gli anni scorsi. Heilman è quello che i tifosi dei Mets hanno imparato a conoscere, con tutti i suoi pregi e difetti, mentre davvero buona è la stagione di Guzman.

Veniamo al piatto, dove incredibilmente non troviamo nessuno con almeno 100PA e una media battuta di .300. Questo basta per far capire come molti dei problemi arrivino da qui e il rientro di Aramis Ramirez non potrà  fare che bene a questo lineup asfittico. Soriano sta disputando una delle sue peggiori stagioni in carriera, Bradley ne ha combinate di cotte e di crude, Soto è l'ombra del giocatore ammirato lo scorso anno ed è pure finito in DL, Fukudome dopo il grande inizio si è progressivamente affievolito.

Salvano l'onore Lee e Theriot. C'è da dire che la sfortuna si è accanita contro questi Cubs, numerosi sono stati gli infortuni che hanno colpito i diversi giocatori, ma tuttavia non basta. Ci si aspetta una riscossa nella seconda metà  di stagione.

Per quanto riguarda il mercato, la notizia più importante è quella della vendita della squadra alla famiglia Ricketts, una vendita che in realtà  non sembra essere ancora stata finalizzata, ma che sembra ormai cosa fatta. Sicuramente i Cubs si muoveranno, ma non dovrebbero esserci grossi colpi in arrivo, a meno che la famiglia Ricketts voglia spendere subito per cercare di presentarsi nel migliore dei modi al popolo di Wrigley Field.

Nelle prossime due settimane il calendario riserva due trasferte per i Cubs, a Washington e a Philadelphia, prima di un ritorno a casa per la serie con i Reds.

CINCINNATI REDS (42 vinte - 45 perse)
5 vinte e 8 perse in questa chiusura di metà  stagione per i Reds, che passano dal terzo al quinto posto nella division. Dopo la buona partenza, con la vittoria nella serie con i Dbacks, ecco arrivare le sconfitte con Cardinals, Phillies e Mets, squadre toste che dicono che questi Reds non sono ancora pronti per fare il grande salto e presentarsi come una seria contender alla division. Potrebbero diventarlo nella seconda metà  di stagione, soprattutto se la division sarà  pazza come al solito, ma al momento non sembrano in grado di poterci riuscire.

Sul monte di lancio oltre a Cueto, tra i migliori pitcher della division, non c'è stato nessuno in grado di far fare il salto di qualità  ai Reds dopo l'infortunio di Volquez. Arroyo, Harang e Owings non si sono dimostrati all'altezza e soprattutto i primi due rappresentano una delusione. Arroyo, il golden boy nel periodo RedSox, è arrivato a Cincinnati pronto per diventare un campione e così non è stato: molto altalenante, concede molti HR e non ha un buonissimo controllo.

Da Harang invece ci si attendeva una riscossa dopo la bruttissima stagione dello scorso anno, ma così non è stato: rimane un discreto pitcher, ma si pensava avesse il talento per essere un top pitcher. Il sorriso viene dal bullpen, dove c'è stato un Francisco Cordero incredibilmente efficace in questa prima metà  stagione, coadiuvato da Herrera, Masset e Rhodes. Sarà  interessante vedere cosa fanno i Reds alla trading deadline, se decideranno di vendere, sicuramente i pezzi pregiati saranno i rilievi.

Al piatto c'è subito da registrare la tegola dell'infortunio a Jay Bruce, che starà  fuori tra le 6 e le 8 settimane. Tegola fino a un certo punto, perché Bruce non era certo stato tra i migliori in questa metà  stagione: grande potenza e poco altro. Molto positivo è il rientro di Joey Votto, che resta il miglior giocatore di questa squadra: .351 la sua media battuta in 202 PA, .433 la OBP e .594 la SLG. Una vera forza della natura.

Dalla DL è rientrato anche il lungodegente Edwin Encarnacion, dal quale ci si aspetta molto in una sorta di prova della verità : è da un paio di stagioni che si parla bene di lui, adesso deve dimostrare di avere la stoffa per diventare un pezzo portante del lineup di questi Reds.

Si parlava prima del mercato, e come detto potrebbe partire un pitcher in cambio di un position player. Ma di che calibro? Cercheranno prospetti? O Dusty Baker continuerà  a prendere veterani nonostante i numerosi acquisti fallimentari (vedasi Taveras quest'anno)? Vedremo"
Nelle prossime settimane subito una serie da 4 con i Brewers, poi due serie in trasferta, a Los Angeles sponda Dodgers e infine a Chicago, sponda Cubs.

PITTSBURGH PIRATES (38 vinte - 50 perse)
Dopo essere stati attorno alla quota di galleggiamento, nel finale della prima parte di stagione i Pirates sembrano staccarsi definitivamente dal treno delle squadre in lotta per i playoff grazie ad un record di 3 vinte e 10 perse nelle ultime partite (hanno perso tutte le serie giocate, con Cubs, Marlins, Astros e Phillies più il recupero con i Mets).

Attorno ai Pirates tuttavia ruotano numerose voci di mercato e il gm è sicuramente uno dei più attivi della lega: nello scorso report avevamo ipotizzato la trade Morgan-Milledge, trade che poi è effettivamente avvenuta.

Subito dopo la pubblicazione del report infatti, Morgan e Sean Burnett sono stati spediti a Washington in cambio di Milledge e Joel Hanrahan. Una trade che sul lungo termine potrebbe portare benefici ai Pirates, soprattutto se Milledge mostrasse il talento cristallino che tutti gli riconosco, ma che nell'immediato ha fatto storcere il naso a molti, tifosi e giocatori, poiché Morgan era uno dei giocatori più amati, anche se non certo tra i migliori a livello di baseball giocato.

E i rumors non sono certo finiti, con la stagione diretta a sud sembra che i prossimi a partire siano Freddy Sanchez, Adam LaRoche e il closer, Matt Capps. Staremo a vedere, nel frattempo vediamo la situazione a metà  stagione.

Sul monte, applausi a Zach Duke, autore di una grandissima prima parte di stagione che gli è valsa la convocazione all'all-star game, anche se come rimpiazzo dell'infortunato Matt Cain. Dietro di lui Maholm e Ohlendorf si sono attestati su livelli sufficienti, mentre Snell, Karstens, Morton e Virgil Vazquez stanno giocando veramente male. Nel bullpen c'è stato qualche problema per Capps, non completamente affidabile nelle ultime uscite, mentre dalle cifre è emerso Meek come sorpresa assoluta: 33.2 innings, 2.67 ERA, 26K. Non ha un buonissimo controllo, ma fa bene il suo lavoro e per i Pirates è grasso che cola.

Al piatto, partito Morgan, i fari del lineup restano (ma per quanto?) Sanche e i due LaRoche. Dietro di loro c'è un manipolo di giovani talentuosi, tra i quali spicca il top prospect McCutchen che per adesso non sta assolutamente tradendo le attese ed attorno al quale sembra verranno costruiti i futuri Pirates. Segni di vita li sta dando anche Brandon Moss e finalmente è rientrato anche Ryan Doumit dalla DL. C'è da registrare anche la cessione di Hinske, finito agli Yankees in cambio di due minor leaguers.

Appurato che non saranno contenders neanche quest'anno, l'interesse attorno a questa squadra deve tuttavia rimanere alto: il GM sembra avere le idee chiare per i Pirates del 2010, che ha già  iniziato a costruire quest'anno e che da qui al 31 luglio continuerà  a costruire.

Al 99% un paio dei veterani della squadra saluteranno tutti e andranno in qualche contender in cambio di prospetti o giocatori talentuosi ma rischiosi come Milledge. Sanchez interessa a moltissime squadre, si fa il nome soprattutto dei Twins ed anche Capps desta un certo interesse visto che di rilievi, nelle majors, non se ne hanno mai abbastanza.

Nelle prossime due settimane i Pirates affronteranno in casa i Giants e i Brewers, poi chiuderanno con una serie da 4 in Arizona.

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