Kevin Richardson, RB di Appalachian State, dominatore del Championship di Division I-AA con 178 yards e 4 TD.
In attesa dei Bowls più interessanti e del caldissimo gennaio del BCS, la NCAA chiude la stagione delle tre divisioni minori (I-AA, II e III) con i Championship Games, le finali nazionali dei tornei "minori" del football collegiale. Sabato si sono quindi disputate le sfide delle tre division come conclusione di un tabellone playoffs molto più comprensibile ai comuni mortali di quanto non lo siano BCS polls, AP polls, computer, voti e rankings e quant'altro. Un tabellone identico a quello tennistico, o delle finali NCAA di basket, per intenderci, un campionato a eliminazione diretta che segue la regular season, all'interno del quale si sfidano le migliori squadre uscite dalle varie conference. Una cosa semplice, diretta e, realisticamente, più vicina al concetto di organizzazione sportiva a livello mondiale di quanto non lo sia il complicato, ma indispensabile, sistema del BCS presente nella Division I-A.
E' stato l'anno dei back-to-back questo 2006, una stagione che si è conclusa con tre conferme su tre campionati. A Chattanooga, Tennessee, Appalachian State si è confermata per il secondo anno consecutivo campione della Division I-AA, divisione con programmi inferiori a quelli dove militano i più famosi college d'America come Ohio State, Notre Dame, Southern California e che porta con sé anche l'esperienza della Ivy League, uno dei tornei collegiali più vecchi negli States compreso ormai come Conference di Div. I-AA e vinta, per la cronaca, da Princeton. Una division, insomma, che investe molto nello sport, anche senza tentare di eguagliare il lavoro del campionato superiore e che, nonostante questo, è riuscito di tanto in tanto a cedere anche giocatori alla NFL. Grand Valley States ha mantenuto invece il dominio in Division II, mentre Mount Union ha vinto addirittura il nono titolo di Div. III in 14 stagioni.
Division I-AA
Sfida sulle corse tra i Mountaineers ed i Massachusetts Minutemen, con questi ultimi sconfitti grazie ad un tremendo break finale orchestrato da Kevin Richardson, il quale segnava due dei suoi quattro touchdown totali proprio nell'ultima frazione di gioco. Richardson (179 yds), assoluto MVP della gara, aveva aperto le marcature per la propria Università con una splendida corsa da 45 yards, probabilmente il miglior gioco di tutto il match. Inutile la risposta di Steve Baylark (1960 yards in stagione), che con 133 yards non è riuscito a dare la spinta decisiva ai propri colori; in vantaggio al primo drive, i Minutemen sono riusciti a tenere sugli attacchi avversari per quasi tutto il primo quarto, crollando sul finale e vedendosi superati immediatamente dopo. Massachusetts ha poi passato la gara ad inseguire in modo generoso ma poco costante. La meta di Brad Listorti nel terzo periodo e l'intercetto rifilato al quarterback di Appalachian State, Armanti Edwards, sembravano poter girare la gara, ma era Richardson a riportarla sui giusti binari segnando i dodici punti decisivi mentre la difesa costringeva al solo field goal gli avversari. Il 28-17 finale è suggellato dall'intercetto di Corey Lynch ai danni di Liam Coen (20/33, 221, TD, 2 INT) che pone fine alla gara sull'ultimo, disperato, tentativo d'inseguimento dei Minutemen.
Appalachian St. trionfa quindi nel Championship come un anno fa quando fermò Northern Iowa sul 21-16; i Mountaineers non hanno ormai più rivali all'interno della Southern Conference, dominata senza alcun problema con un attacco devastante rispetto agli standard della Division I-AA. Una stagione trionfale cominciata proprio con l'unica sconfitta, nella partita inserita nella schedule fuori conference, contro North Carolina State, programma ovviamente superiore contro il quale Appalachian St. è uscita a testa altissima (21-10) per poi infilare 14 vittorie e trionfare nel campionato nazionale. La finale di ieri è stata certamente la gara più difficile dell'anno, insieme alla partita vinta solo 14-7 su Wofford in regular season, ma ha rimesso in evidenza la forza e la potenza di Kevin Richardson, junior da 190 libbre in grado di correre 1676 yards e segnare 30 TD. L'impresa di ieri ha superato quella su Furman University del 28 ottobre, quando Richardson, pur segnando sempre 4 TD, si "bloccò" sei yards prima, ossia a 173. Ieri l'apoteosi, nella finale col maggior numero di spettatori (22.808) presenti dal 1997, anno in cui il Championship venne spostato qui a Chattanooga.
Il leader dei Mountaineers, prima squadra a vincere due volte di fila negli ultimi sei anni, ha dichiarato che "ogni volta che ho avuto l'opportunità di provare a far qualcosa ho provato a farlo e l'ho fatto. Anche se non avessi portato palla per buona parte della gara, sarei stato comunque contento di vincere il titolo". Ovvio, direte voi. La sua Università ha mostrato un valore netto decisamente superiore, conquistando 431 yards contro 372 e non mollando nemmeno un centimetro agli avversari sull'efficienza, tenendo palla più dei Minutemen, i quali aspettano, e continueranno ad aspettare, il titolo dal 1998 ed il 13-2 stagionale (8-0 nella Atlantic 10) seguito da un'ottima postseason aveva fatto ben sperare i tifosi.
Division II
E' certamente Cullen Finnerty l'uomo in più per Grand State Valley, il college che si ripete in questa Division dopo aver battuto 17-14 Northwest Missouri State in una finale tesa e combattuta sino all'ultimo. Il quarterback dei Lakers ha lanciato 225 yards correndone 115, e ha permesso così ai suoi di vincere il quarto titolo in cinque anni, un dominio che si spinge sino alla più lunga striscia di vittorie attualmente in circolazione tra le quattro Divisioni NCAA: 28. A far le spese di questo domino i Bearcats di NW Missouri, proprio come un anno fa quando lasciarono il campo sconfitti per 21-17.
Quando si entrava nel quarto periodo erano i Bearcats a condurre il gioco (14-10), prima di subire la meta di Finnerty su una corsa di 4 yards, gioco che andava a concludere un drive da sei giochi per 36 yards. Il vantaggio è poi stato difeso da un reparto difensivo come al solito perfetto e guidato da Bill Brechin, defensive backs capace di due intercetti e di ricoprire il fumble perso da Kendall Wright nel drive che avrebbe potuto risolvere la gara in favore dei Bearcats. La difesa è stata determinante per tutta la stagione, nessuna squadra è mai riuscita a trafiggerla nel primo quarto, né su meta né su calcio, e questo la rende la squadra meno battuta nei primi quindici minuti dal 1989 a oggi. Finnerty, giunto secondo nel Harlon Hill Award (praticamente un Heisman Trophy di Division II) detiene ora un record di 51-4 come starter, ed è diventato il primo QB di Div. II a correre almeno 100 yards e lanciarne almeno 200 in una finale, trascinando i suoi alla vittoria da vero MVP. Lapidario coach Chuck Martin sulla vittoria dei propri ragazzi: "questi ragazzi hanno solo continuato a giocare a football per altri sessanta minuti portando a casa un'altra vittoria!". Di poche parole, insomma, ma alla fine contano i fatti e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Division III
Questo è il regno di una vera e propria dinastia, un dominio che nel 1993 ha mosso il primo passo per diventare, con il nono titolo su quattordici, la squadra più vincente della Div. III. Mount Union – campione nel '93, '96, '97, '98, '00, '01, '02, '05, '06 – che ha travolto ogni rivale anche in questi playoffs, concedendo, prima del Championship, solo 17 punti in quattro gare e rifilando due shutout nelle prime uscite, con la #8 e la #4 del tabellone, rispettivamente Hope (7-3) battuto 10-0 e Wheaton (9-1), distrutta con un inesorabile 49-0.
I Purple Raiders hanno riaffrontato e sconfitto di nuovo Wisconsin-Whitewater, battuta 35-16 dopo il 35-28 di un anno fa. Break decisivo nel terzo periodo, dopo la pausa, quando sul 14-13 Greg Micheli lancia un Td pass da 46 yards per Pierre Garcon e, due minuti dopo, Matt Rees riporta in TD un punt bloccato dal compagno Matt Kostelnik. Wisconsin-Whitewater non riesce più a riprendersi realmente e deve addire addio al proprio head coach Bob Berezowitz senza il titolo di campione in tasca; Berezowitz lascia l'Università dopo 22 anni e se vorrà prendersela con qualcuno, per la festa rovinata, potrà certamente rivolgersi al QB avversario Micheli, il quale ha lanciato per tre TD e corso per segnarne uno personalmente, sulle proprie gambe, creando una netta differenza tra le due formazioni.
Larry Kehres, coach di Mount Union, spende comunque le parole migliori per il proprio avversario diretto. "Quando ti ritiri, so che vorresti avere il maggior numero possibile di vittorie in carriera, e Championships anche, ma è certo che tu voglia anche il rispetto e l'ammirazione degli altri coach" ha detto Kehres, aggiungendo un grande e prevedibile, a questo punto, attestato di stima proprio per Berezowitz concludendo che "Questa è la miglior cosa che puoi raggiungere nel momento in cui ti ritiri, e lui ci è riuscito". Ne siamo convinti, così come siamo certi che anche Larry Kehres raggiungerà tale obiettivo.