Gran parte del merito per il successo contro USC va a coach Dorrell che ha preparato perfettamente la partita
Quello che nessuno (sottoscritto compreso) si aspettava (chissà perché poi) è accaduto. UCLA ha fatto lo sgambetto ad USC battendola 13 a 9 e privandola, così, della possibilità di sfidare Ohio State per il titolo nazionale.
Erano sette anni che i Bruins non riuscivano a battere USC ed anche stavolta i Trojans erano favoriti dopo le recenti buone prestazioni. Questo forse ha portato a sopravvalutare l'incontro e a commettere il grave errore di pensare già ad OSU. UCLA invece ha preparato la partita alla perfezione senza risparmiarsi neanche in allenamento. Anzi.
Durante la settimana coach Dorrell aveva alzato parecchio il ritmo in vista della sfida contro i rivali. Addirittura qualche Bruin è arrivato a dire che "c'erano alcuni giorni in cui alla fine dell'allenamento facevo fatica a camminare". Ma come hanno riconosciuto gli stessi giocatori ne è valsa senz'altro la pena.
Per UCLA il piano preparato in settimana da coach Dorrell era chiaro: mettere sotto pressione Booty per impedire all'attacco di prendere il ritmo giusto. In campo si è visto esattamente questo tanto da far dire a Dwayne Jarrett che Booty "non riusciva mai a posizionarsi bene per il lancio. La pressione arrivava da sinistra e da destra, era pazzesco. Ogni volta che mi voltavo lui era per terra".
La pressione del front seven ha così permesso a Dorrell di nascondere le lacune di una secondaria che è parsa in grossa difficoltà contro Jarrett e Steve Smith. È vero che a fine partita le yard lanciate da Booty saranno 274 ma raramente ci sono stati lunghi completi e l'attacco è sempre andato avanti a singhiozzo. Nei prossimi mesi sarà il caso di dare una seria occhiata a Mark Sanchez perché Booty ha deluso parecchio le aspettative quest'anno.
L'unico TD della partita per USC è arrivato da una corsa di C.J. Gable nell'unico drive in cui Booty ha messo insieme buoni numeri (5/6 per 40 yard). Il tailback ha trovato tutti gli spazi chiusi dalla difesa dei Bruins ed ha guadagnato soltanto 2.7 yard a corsa.
In particolare nel secondo tempo il totale di yard guadagnate con le corse dai Trojans è stato un impressionante meno sette. Alla lunga infatti tutti i problemi in attacco hanno fatto precipitare il morale dei Trojans che ad un certo punto "si aggiravano come anime in pena" (parole dell'end di UCLA Nikola Dragovic).
I Bruins non solo hanno vinto in campo (psicologicamente e fisicamente) ma anche su gli spalti. Specialmente nel secondo tempo il frastuono infermale prodotto dai tifosi di UCLA ha infastidito non poco i giocatori di USC. L'offensive tackle Kyle Williams ha dichiarato a questo proposito che il chiasso proveniente dagli spalti "è stato sicuramente decisivo. Almeno per me. Era molto difficile sentire gli altri".
Per UCLA si tratta del riscatto dopo una stagione che doveva vedersela protagonista dopo l'ottimo 2005. Invece una serie di infortuni in attacco vanificavano il gran lavoro fatto dalla difesa consegnando ai Bruins un record di 4-5 dopo nove partite. Nelle ultime tre partite sono arrivati invece tre successi e l'ultimo contro i rivali di LA è sicuramente il più dolce ed importante.
Ora UCLA è attesa dallo scontro con Florida State nell'Emerald Bowl ed un altro successo farebbe guardare con ancora più ottimismo al futuro. Non va dimenticato infatti che il reparto migliore dei Bruins, la difesa, perderà un solo titolare. L'anno prossimo quindi Dorrell dovrà pensare quasi esclusivamente all'attacco per riportare in alto UCLA.
Dopo la sconfitta patita da USC il secondo posto nel ranking BCS è stato assegnato ai Florida Gators. Sarà quindi la squadra di coach Meyer a sfidare Ohio State in quel di Glendale l'8 gennaio. I Gators hanno superato Trojans e Michigan grazie al successo di sabato contro Arkansas nella finale di conference. Per Florida si tratta del ritorno al successo nella SEC dopo sei anni di attesa.
Contro Arkansas la difesa ha concesso il più alto numero di punti in questa stagione (28) ma è stata comunque fondamentale per il successo. In una giornata non proprio eccezionale per Chris Leak la difesa ha segnato un TD ed ha spesso fatto partire da una buona posizione l'attacco. Al resto ci ha pensato il tailback Percy Harvin con una ricezione da TD di 37 yard ed una corsa di 67 yard terminata in end-zone.
Dall'altra parte Arkansas è stata brava a riprendersi dopo essere stata in svantaggio per 17 a 0 ed ha dato ancora più valore alla vittoria di Florida. Ora per i Razorbacks la stagione terminerà con il Capital Bowl del primo gennaio contro Wisconsin. Fino all'ultimo si sperava in qualcosa di più ma coach Nutt dovrà comunque essere contento per l'ottima stagione dei suoi. Non va dimenticato infatti che solo un anno fa le vittorie totali a fine stagione di Arkansas erano soltanto quattro (contro le dieci del 2006).
Erano da assegnare altri due titoli di conference: quello della ACC e quello della Big East. Nel primo caso la sfida tra Wake Forest e Georgia Tech ha visto prevalere di misura i Demon Deacons. In una partita che non ha visto neanche un TD segnato Wake Forest si è imposta grazie a tre field goal (9 a 6).
Per i Demon Deacons si tratta del primo successo di conference in 36 anni ed ora sono attesi dal Bowl più importante mai giocato nella loro storia: l'Orange Bowl contro Louisville. Era dal 1949 che la squadra non prendeva parte ad un Bowl di gennaio. Per uno dei programmi più piccoli della Division I-A questo vuol dire aumentare la propria visibilità e possibilmente il successo nel recruiting.
Georgia Tech ha invece confermato il recente calo di forma ed è stata tradita dal giocatore più rappresentativo, Calvin Johnson. Il WR ha sì ricevuto otto lanci per 117 yard ma si è fatto sfuggire quello che poi è stato intercettato da Wake Forest. Quell'intercetto all'inizio dell'ultimo quarto ha girato la partita in favore degli avversari e per le Yellow jackets è stata notte fonda.
Per quanto riguarda la Big East invece ci si aspettava un arrivo al fotofinish ma West Virginia ha risolto la pratica eliminando dalla corsa Rutgers. A quel punto a Louisville non è restato altro che surclassare, come pronosticato, UConn e aggiudicarsi il primo posto definitivo.
Per Rutgers è un brutto colpo dopo una prima parte di stagione eccezionale ma per fortuna ieri è arrivata una buona notizia. Si temeva che Greg Schiano dopo le due sconfitte in tre partite potesse essere tentato da Miami ma ieri il coach ha detto che resterà ancora in New Jersey. Almeno fino a che Paterno non deciderà di lasciare il posto di head coach del programma preferito da Schiano, Penn State.
Così come per la preview chiudiamo anche quest'articolo parlando della sfida tra Army e Navy. Come previsto ha vinto Navy grazie anche ad una difesa che nell'ultimo quarto è stata capace di segnare nove punti.
Per i Midshipmen si tratta del quarto successo consecutivo nella serie. Inoltre i senior di Navy possono ora vantare un record di 8-0 contro Army ed Air Force nei loro quattro anni da cadetti. Da segnalare i soli sei lanci tentati dal QB di Navy Kaipo-Noa Kaheaku-Enhada (di cui uno solo completato) contro le 54 corse chiamate dalla sideline.
Per quanto riguarda il contorno della partita non è mancato davvero nulla. Dalle navi attraccate al porto di Philadelphia (con annessa visita gratuita) alla sfilata di ammiragli e generali per finire con il lancio della moneta affidata al Ministro della Difesa. A fine partita la festa è continuata con fuochi artificiali rossi, bianchi e blu. Prima di tornare a pensare a quello che il futuro riserverà ai giocatori in campo (e non è un riferimento alla NFL).