I Gators, qui mentre festeggiano la vittoria in conference, si giocheranno il NC contro Ohio State.
Ormai, le chiacchiere stanno a zero.
La BCS ha scelto, i computer hanno fatto il loro lavoro, chi doveva votare ha votato.
L'otto gennaio prossimo a Glendale, Arizona, a contendersi il titolo di campione nazionale saranno le università di Ohio State e di Florida.
E, se sulla squadra di Jim Tressel non c'erano dubbi, per quanto riguarda la scelta della contendente, anche quest'anno, il dibattito resta aperto. Fino a domenica, la grande favorita era USC.
Ma l'inopinata sconfitta nel derby contro UCLA 13-9 aveva lasciato campo libero a Florida (12-1) e Michigan (11-1). La scelta è caduta sulla squadra di Meyer.
“Io non penso che Florida sarebbe finita, nel poll finale, davanti a noi se USC avesse vinto la sua partita”, ha detto il coach di Michigan Lloyd Carr.
“Spero che un giorno si abbia un sistema dove le controversie siano tutte decise dal campo”, ha aggiunto coach Carr.
Il sistema attuale, quello del BCS, è stato creato per far confrontare le forze numero 1 e 2 della nazione nella finalissima. Raramente, però, vi è stato consenso intorno alle prime due squadre nominate dal BCS da quando il sistema è in funzione. Il caso di USC e Texas, le sole squadre imbattute nel 2005, è stata una piccola eccezione. Una delle controversie più eclatanti avvenne quando Auburn terminò la stagione 12-0 ed alla finale andarono USC e Oklahoma.
Dopo le partite di sabato, Meyer ha iniziato la sua pubblica battaglia per convincere i votanti a scegliere Florida invece di Michigan. Alla fine, il coach dei Gators ha avuto ragione. Fra i votanti vi sono anche i coaches stessi. “Io non penso che i coaches siano, francamente, una buona scelta come votanti del ranking”, ha detto il coach di Rutgers Greg Schiano, che aveva scelto Michigan come #2 e Florida come #3. “Abbiamo un conflitto di interessi”, ha aggiunto Tressel, il quale si è astenuto dal votare.
Giustamente, in America, fanno notare come Tressel non si sia astenuto nelle precedenti votazioni e oggi accenni a qualche lamentela. E' però vero, ad esempio, che l'head coach di Florida Urban Meyer ha ammesso candidamente di aver visto giocare Michigan e Ohio State solo una volta nella stagione. Così come nessuno dei coach aventi diritto al voto nella East Coast ha in realtà visto in campo molte squadre della Pac 10. Tuttavia il sistema ritiene che essi abbiano almeno una vaga idea intorno a queste squadre e che di conseguenza possano votare.
Così, è molto probabile che parecchi allenatori finiscano per votare squadre della propria conference. Questo perchè: 1- le conoscono meglio; 2 – vittorie contro queste squadre mettono in miglior luce la propria università . Forse però a Meyer è davvero servito lamentarsi ed "elemosinare" visto quello che ha fatto Jim Walden, della Harris Poll, capace di mettere Florida come numero uno, davanti anche ad Ohio State!
Comunque, ognuno si potrà fare la propria idea, la discussione è aperta. Quello che si vuol far notare è che, sicuramente, l'idea del rematch non piaceva a molti; è stata preferita la sfida fra la vincente di una conference e quella di un'altra per accontentare un po' pubblico, analisti e quant'altro. Ha contato la questione del calendario certamente più difficile di Florida e i tifosi dei Gators possono portare come argomenti loro favorevoli le vittorie ottenute.
Tuttavia, bisogna ammettere che Florida ha maneggiato il suo calendario in maniera peggiore di quanto abbia fatto Michigan con il suo; infatti contro le non-potenze Alabama, Georgia (21-14 dopo che i Bulldogs, che hanno perso con Vanderbilt, avevano avuto 5 turnovers) e Florida State (17-16 "solo" dopo per aver bloccato un extra-point e 2 field goals) i Gators non hanno certo brillato.
Inoltre, la sola sconfitta di Michigan è stata di 3 punti, in trasferta, contro Ohio State, mentre i Gators hanno perso di 10 contro Auburn.
Ora torneranno fuori le discussioni intorno ai playoff ed al BCS. Ricordiamo che il BCS è composto di tre parti, una affidata al computer e due umane: la Harris Poll e la USA Today Poll. Quindi, essendo uomini a votare, a parità di condizioni fra le squadre, quanto conta il prestigio di ogni università nella scelta che i votanti fanno? Tanto. E' però vero che, con questo sistema, ogni settimana c'è una partita da playoff, perchè una sconfitta ti mette nei guai e due ti escludono dalla competizione per il titolo.
Le sconfitte, comunque, non terminano la tua stagione, come con i playoff, ma ti permettono di correre per bowls meno prestigiosi ma sempre lucrativi e, magari, di una certa rilevanza. La formula del BCS, d'altro canto, non prende in considerazione le differenze di calendario fra le squadre e questo può premiare squadre con calendari facili che permettono loro di vincere la propria conference con tranquillità .
Inoltre, altro argomento a detrimento del BCS, squadre come Boise State, che finiscono imbattute, poiché non provengono da conference considerate competitive, non hanno possibilità di giocare per il titolo. Vi è però da aggiungere che Florida-Ohio State era la finale che tutta l'America voleva, ed il popolo è stato accontentato a discapito di Michigan. Come si vede, comunque, ognuno può portare argomenti a favore della propria tesi…