Dwayne Jarrett è stato il migliore in campo dei Trojans nella vittoria contro Notre Dame
La partita tra Trojans e Notre Dame ci ha detto quale squadra sfiderà Ohio State l'otto gennaio. A meno di un improbabile scivolone nella sfida di sabato contro UCLA, toccherà ad USC cercare di fermare i Buckeyes a Glendale, Arizona.
La vittoria contro Notre Dame è stata netta e in tutta la partita i Fighting Irish non hanno mai dato l'impressione di poter tenere il passo di USC, figurarsi vincere. I Trojans hanno preso il comando già nel primo quarto con un parziale di 14 a 0, arrivato grazie a due ricezioni da TD di Dwayne Jarrett.
Il wide receiver ha letteralmente fatto quello che voleva contro la secondaria di Weis guadagnando 132 yard e tre touchdown. "Abbiamo guardato a lungo i filmati delle loro partite per individuare i punti deboli di secondaria e schemi difensivi", ha dichiarato lo junior, "hanno provato a mandare in aiuto la safety e bloccarmi sulla linea di scrimmage ma i nostri coach ci hanno messo nelle migliori condizioni possibili".
Il segreto della vittoria per USC è stata l'aggressività con cui sono stati giocati i primi drive. A fine partita parecchi Fighting Irish diranno che solo a match inoltrato sono riusciti ad adeguare la loro velocità a quella di USC. A quel punto però era tardi perché i Trojans erano già avanti di due possessi.
In attacco buona prova anche per Booty (che non è stato comunque perfetto) e ancora una volta per C.J. Gable. Il freshman ha corso per 107 yard in 20 tentativi e quando Washington tornerà al 100 percento sarà dura scegliere. Da elogiare anche la difesa dei Trojans che non si è concessa un attimo di distrazione. Brady Quinn ha completato meno del 50 percento dei lanci e i tre TD passati testimoniano più il suo eccezionale valore che i demeriti della difesa.
Per i Trojans si tratta del quinto successo consecutivo contro Notre Dame e non è detto che le cose cambino in futuro. Infatti sabato erano presenti allo stadio decine di prospetti liceali e se non erano già propensi per USC molti ora lo saranno sicuramente. Non va poi dimenticato che USC ha mandato in campo molti underclassmen mentre Notre Dame dovrà dire addio a parecchi senior (fra cui 15 titolari su 22).
Per quanto riguarda Notre Dame invece il programma deve seriamente farsi un esame di coscienza. Ha senso infarcire il calendario di partite facili per poi rimediare queste figure contro squadre di alto livello? In due anni Charlie Weis nelle partite difficili ha raccolto davvero poco.
A parte il successo dell'anno scorso su Michigan (che comunque chiuse 7-5 e non è quella del 2006) sono arrivate solo cocenti delusioni. Due sconfitte con USC, una contro Ohio State l'anno scorso e la disfatta di quest'anno con Michigan. Vanno poi aggiunte tutte le sofferenze patite anche contro avversari di medio calibro. Non sarà il caso di parlare di meno e lavorare meglio? Non si può certo sperare che il solo nome di Notre Dame tenga in alto un programma che l'anno prossimo dovrà ricostruire parecchio.
Altro motivo d'interesse del weekend era la corsa per il primo posto divisionale in alcune delle sei conference principali. Nella ACC Atlantic l'ha spuntata Wake Forest grazie alla vittoria contro la diretta rivale Maryland. Questi ultimi, precedentemente imbattuti in casa, erano partiti benissimo ma nulla hanno potuto contro i Demon Deacons. Wake Forest non solo non ha commesso errori ma è stata anche aiutata da quelli fatti dai Terrapins (davvero troppi).
Il primo posto è un successo incredibile per una squadra che molti mettevano all'ultimo posto della divisione nei pronostici estivi. Nonostante la perdita iniziale del QB titolare Micah Andrews la squadra allenata da Jim Grobe è stata capaci di inanellare successo dopo successo.
Alla fine le dieci vittorie stagionali sono un record per l'università e mancano ancora due partite alla fine. La prima sarà contro Georgia Tech per il titolo della ACC mentre l'altra sarà un Bowl. E in caso di successo contro le Yellow Jackets (che non sono molto in forma) per Wake Forest si schiuderebbero addirittura le porte di un Bowl BCS. Sarebbe davvero una degna conclusione per una delle più belle favole del 2006.
È stato assegnato anche il primo posto nella Big 12 South. Oklahoma se l'è aggiudicato grazie alla vittoria contro Oklahoma State e all'upset subito da Texas contro Texas Tech.
Dopo essere andato avanti 27 a 14 l'attacco dei Sooners si è improvvisamente inceppato ma la difesa ha fermato la rimonta di Oklahoma State. Protagonista della partita è stato il RB Allen Patrick che da quando ha sostituito l'infortunato Adrian Peterson non ne ha sbagliata una. In quattro partite lo junior ha guadagnato 603 yard e tre touchdown in 125 corse.
È ancora aperta invece la corsa per il primo posto nella Big East perché manca ancora un turno alla fine. Per ora sono appaiate in testa Louisville e Rutgers dopo l'inattesa sconfitta casalinga di West Virginia con South Florida.
Il motivo principale dell'upset è stata l'abilità della difesa degli ospiti nel fermare le corse di Patrick White e Steve Slaton. Rispetto ad una media precedente di 330 yard corse a partita, South Florida ha concesso soltanto 132 yard. Le quattro palle perse da WVU (due interecetti di White e fumble di Slaton e White) hanno fatto il resto.
Tra le altre partite del weekend da segnalare le vittorie di Florida, LSU e Georgia. I Gators hanno superato in trasferta Florida State faticando più del previsto contro la squadra di Bobby Bowden. È vero che molte volte FSU quest'anno ha perso per un soffio ma i Gators avevano chiuso il primo tempo avanti per 14 a 0.
I Seminoles sono poi stati in grado addirittura di pareggiare prima che un lancio di Leak per Baker riportasse definitivamente in vantaggio Florida. Giocatore della partita è stato Chris Leak che, nel drive del sorpasso decisivo, ha completato sette lanci su otto convertendo anche un secondo e 19 ed un terzo e otto.
Ottima anche la prova di JaMarcus Russell contro Arkansas e chissà che non si debba rivedere il capitolo Russell contro squadre della Top 10. Contro la numero cinque del ranking il quarterback di LSU ha messo insieme un 14/22 per 210 yard e due TD.
È della settimana scorsa poi la notizia che Russell è uno degli undici finalisti per il Manning Award, il premio riservato al miglior quarterback collegiale della nazione. Per Arkansas invece si tratta del definitivo addio alle flebili speranze per il secondo posto BCS.
Georgia infine ha battuto una Georgia Tech che forse stava già pensando alla partita di sabato per il titolo della ACC. Si tratta di un successo che fa più che altro morale per la squadra di Richt che, nonostante la vittoria, non è riuscita ad entrare nella Top 25 della AP.
Considerando tutti i problemi avuti, specialmente in attacco, Richt può sicuramente essere soddisfatto del secondo upset in altrettante partite (l'altro era arrivato Auburn). Il positivo finale di stagione è il miglior riconoscimento per la decisione del coach di allontanare le sirene di Miami per il posto di HC degli Hurricanes.