C.J. Gable è stata una piacevole sorpresa per i Trojans nella sfida di sabato contro California
Come previsto la sconfitta di Michigan contro Ohio State non ha fatto perdere ai Wolverines il secondo posto nel ranking BCS. Michigan ha visto però ridursi notevolmente il vantaggio nei confronti di Southern California.
I Trojans hanno battuto, nella seconda partita più attesa del weekend, California, aggiudicandosi così il titolo della Pac-10 e l'invito ad un Bowl BCS. A differenza degli anni passati stavolta USC si è aggiudicata il primo posto grazie alla difesa. Ad inizio stagione Carroll aveva detto che questo era uno dei migliori reparti tra quelli allenati ma si pensava fossero dichiarazioni di routine.
Invece a parte la sconfitta contro Oregon State, la difesa ha sempre avuto la meglio sugli avversari concedendo soltanto 12 punti di media a partita. Non è ai livelli delle difese di Ohio State o Michigan ma siamo appena un gradino sotto.
Contro Cal hanno fatto passare davvero una brutta serata al quarterback avversario Nathan Longshore. Il sophomore è stato messo costantemente sotto pressione ed è stato responsabile di tutte e tre le palle perse dai Bears. USC non ne ha approfittato perché ne ha ricavato soltanto tre punti ma l'attacco di Cal non è mai riuscito a trovare il ritmo giusto.
A dire il vero se anche lo avesse trovato contro una difesa aggressiva, veloce e "spiritata" come quella di USC c'era poco da fare. Marshawn Lynch nel primo tempo ha corso per 65 yard ma nella seconda parte ha aggiunto soltanto altre 25 yard. Partita incolore anche per DeSean Jackson che, dopo il duro tackle ricevuto dal safety Kevin Ellison, ha fatto poco o nulla.
Nel secondo tempo la difesa di USC è stata praticamente perfetta non concedendo neppure un punto a Cal. Nella seconda parte dell'incontro si è poi risvegliato anche l'attacco dei Trojans segnando 17 punti in tre drive consecutivi. L'uno-due difesa-attacco ha steso i Bears che hanno così dovuto dire addio al loro sogno di interrompere il dominio di USC nella Pac-10 (ora sono cinque i titoli consecutivi).
Per i Trojans da segnalare le ottime prove dei WR Jarrett (stravinta la sfida con Hughes), Smith e soprattutto quella del freshman C.J. Gable. Il running back ha sostituito Washington (limitato da un infortunio) correndo per 91 yard in 19 tentativi. Niente male considerando che nelle precedenti otto partite il 19enne aveva corso soltanto 40 volte per 159 yard.
USC ha pure aumentato il suo vantaggio su Florida nonostante la fragorosa vittoria per 62 a 0 contro Western Carolina. Questo a dimostrazione del fatto che aggiungere al calendario partite facili non aiuta affatto nei ranking (anche se le altre squadre sono a casa a mangiare cheeseburger).
Uno dei principali motivi di interesse del Senior Day era la possibilità di vedere in azione i giocatori reclutati da Meyer per il suo attacco dei prossimi anni. A differenza di quelli ereditati da Zook, infatti, questi si adattano meglio alla spread offense del coach e dovrebbero migliorare non poco l'attacco. Il test contro i Catamounts (le linci) non era significativo ma le 585 yard totali guadagnate fanno ben sperare per il futuro.
Il migliore in campo è stato il quarterback Tim Tebow che oltre a correre per due TD ne ha lanciati altri due. Il freshman ha completato 10 passaggi su 12, niente male per un quarterback conosciuto prima di tutto per la sua abilità nelle corse. È stata ottima anche la prestazioni dei running back Jarred Fayson e Mon Williams. I due freshmen hanno corso per un totale di 172 yard in 16 corse chiudendo entrambi con una media superiore alle 10 yard.
Vittorie facili contro avversari tutt'altro che irresistibili anche per Arkansas e Notre Dame. I primi hanno vinto il titolo della SEC West superando Mississippi State nonostante la prova sottotono dell'attacco.
Darren McFadden non è stato esplosivo come al solito nelle corse ma ha comunque fatto il suo ritornando in end-zone un kickoff dei Bulldogs. Ora Arkansas è attesa dall'ultimo incontro di regular season, contro LSU, prima di sfidare il 2 dicembre Florida per il titolo di conference.
I Fighting Irish invece hanno battuto agevolmente Army nell'ennesimo incontro con un avversario di medio-basso livello di quest'anno. Quinn dopo un brutto inizio (primo intercetto lanciato in quasi due mesi) è tornato quello di sempre lanciando per tre TD e 218 yard.
E' davvero un peccato non poter valutare il "vero" valore della stagione del quarterback e di Notre Dame a causa del pessimo calendario messo insieme. Il rimpianto cresce soprattutto se consideriamo che, mentre Notre Dame affrontava Army, in Ohio si decideva probabilmente il titolo nazionale. Buona invece l'idea di coach Weis di salutare la Senior Class di quest'anno permettendo loro di indossare, nell'ultimo impegno casalingo, quella maglietta verde che di solito si riserva ai grandi incontri.
Non era "grande" l'incontro fra Rutgers e Cincinnati ma alla fine comunque c'è un buon motivo per parlarne: l'upset di UC. Gli Scarlet Knights dopo la vittoria contro Louisville hanno probabilmente sottovalutato l'avversario e hanno rimediato una bruttissima figura. Il primo ed unico TD della partita per Rutgers è infatti arrivato a soli tre minti e mezzo dalla fine quando ormai la partita era bella che chiusa.
Oltre a veder rovinato il loro record perfetto gli Scarlet Knights sono stati pure raggiunti in testa alla conference da Louisville e West Virginia. Il calendario più facile è proprio quello dei primi mentre Rutgers dovrà far visita a West Virginia nell'ultima partita stagionale.
Quella che era (ed è ancora) una delle più belle favole del 2006 rischia di rovinarsi proprio sul filo di lana. Parlando di West Virginia i Mountaineers hanno battuto Pitt grazie ad una prestazione mostre di Steve Slaton che ha guadagnato in totale 345 yard tra corse e ricezioni.
Non è stato un upset ma Ole Miss è arrivata ad un soffio dallo sconfiggere in trasferta LSU. La squadra allenata da Ed Orgeron alla fine del terzo quarto era in vantaggio di 13 punti ma si faceva prima raggiungere (a 14 secondi dalla fine) e poi superare nell'overtime. A dire il vero i Tigers avevano già avuto alla fine dell'ultimo quarto la possibilità di vincere ma Ole Miss era stata brava a bloccare l'extra point calciato da LSU.
Nel resto del panorama collegiale da segnalare le vittorie di Virginia Tech, Auburn e Boston College. La prima (con la conseguente sconfitta di Wake Forest) e la terza hanno riaperto la corsa al primo posto nella ACC Atlantic. Ora in testa alla divisione ci sono tre squadre (Boston College, Wake Forest e Maryland) che devono ancora giocare una partita divisionale. BC farà visita ad una disastrata Miami mentre le altre due si sfideranno sul campo di Maryland.
Auburn si è invece aggiudicata l'Iron Bowl superando per la quinta volta consecutiva Alabama. I Tigers hanno raccolto più di 100 yard in meno dell'avversario ma le quattro palle perse da Alabama alla fine hanno inciso parecchio. Più che dalla sconfitta il Crimson Tide è stato però imbarazzato dal comportamento dei tifosi dopo il fischio finale.
Prima che la partita finisse aveva iniziato il linebacker Terrence Jones con un colpo duro gratuito contro Brandon Cox. Una volta finita la partita si sono scatenati alcuni tifosi che dagli spalti hanno lanciato bottiglie (anche di vetro) contro i giocatori di Auburn. Davvero un brutto modo di finire la regular season per un programma che ha già abbastanza problemi di suo.
A proposito di programmi in caduta libera non si può non menzionare Miami. Contro Virginia la squadra allenata da Coker ha rimediato la sesta sconfitta stagionale e la quarta consecutiva. Ora gli Hurricanes hanno un record di 5-6 (peggiore dal 1997) e devono assolutamente vincere contro Boston College per diventare eleggibili per un Bowl (probabilmente l'MPC Computers Bowl in Idaho).
Viste le scarse prestazioni della squadra ormai i tifosi si sono concentrati più che altro sul nome del successore di Coker. Si pensava a Butch Davis ma il suo accordo con North Carolina ha spiazzato parecchi addetti ai lavori. La scorsa settimana uno dei nomi più sussurrati era addirittura quello di Steve Spurrier ma il coach di South Carolina ha subito smentito.
Inoltre la tradizione vuole che Miami punti su un head coach non di grido (quale potrebbe essere Schiano) e Spurrier sarebbe l'esatto contrario. Infine l'ex Gator sembra trovarsi benissimo in Carolina e sta mettendo su un programma di primissimo piano. Sarebbe un matrimonio d'oro per i media ma salvo imprevisti Miami guarderà altrove.