Grazie al play-calling di Callahan Nebraska è arrivata ad un passo dall'upset contro Texas
Il meglio
Il play-calling di Callahan
Se Nebraska è arrivata ad un soffio dall'upset contro Texas gran parte del merito va all'head coach e alle sue chiamate. Nonostante grosse difficoltà nelle corse i Cornhuskers sono passati due volte in vantaggio ed hanno perso solo di due punti. Una sconfitta non fa mai piacere ma il fatto che Nebraska abbia tenuto testa ai campioni in carica fa ben sperare per il futuro.
Tornando al play-calling uno shovel pass ha permesso a Brandon Jackson di portare avanti Nebraska 16 a 14. Un double reverse permetteva poi ai Cornhuskers di entrare in territorio avversario nel drive del 20 a 19. Nello stesso possesso, infine, Nebraska segnava grazie ad un lancio del RB Marlon Lucky.
L'ultima chiamata inaspettata si rivelava purtroppo inefficace perché il WR Terrence Nunn si faceva portare via il pallone. Si trattava di un terzo down sulle 36 di Nebraska a due minuti e mezzo dalla fine. Texas aveva finito i timeout e Nebraska conduceva di un punto. Un primo down avrebbe chiuso la partita in favore dei Cornhuskers.
Quando tutti pensavano ad una corsa viste le difficoltà dei back Callahan optava invece per un lancio. Il gioco riusciva perché il lancio veniva completato ma come detto Nunn non riusciva a trattenere il pallone. A quel punto Texas riusciva ad avvicinarsi abbastanza da trasformare il field goal della vittoria.
Callahan poteva anche chiamare una corsa ed un punt in caso di quarto down. Questo però avrebbe dato ancora qualche chance a Texas con un minuto e mezzo ancora da giocare. Col senno di poi è facile dire che una corsa era meglio ma non va dimenticato che il passaggio era stato completato. Non fa piacere dare la colpa ad un singolo giocatore ma non credo che lo schema chiamato da Callahan prevedesse anche la palla persa.
Colt McCoy, quarterback di Texas, freshman
Sempre nella stessa partita abbiamo potuto vedere in azione un sicuro candidato all'Heisman nelle prossime stagioni. Il freshman dopo aver battuto la concorrenza nel training camp ha guidato i suoi ad un record di 7-1 (4-0 nella conference). A livello individuale il suo rating è settimo nella nazione (considerando quarterback che hanno all'attivo almeno 100 lanci) ed è quinto per touchdown totali lanciati (20 contro 3 soli intercetti).
L'unica partita sottotono è stata la seconda stagionale, contro la numero uno Ohio State. Anche in quell'occasione comunque il freshman non ha giocato malissimo evitando intercetti contro una difesa che ne prende due a partita. La sua dote maggiore finora è stata la gestione del pallone ma questo non vuol dire che non sia in grado di creare big play con il braccio. Più di una volta sabato contro una buona difesa contro i lanci come quella di Nebraska ha completato passaggi chiave.
Al di là poi delle sue doti come passatore c'è anche da sottolineare la tranquillità e fiducia con cui guida la squadra nei momenti decisivi dell'incontro. Il redshirt freshman ha tutte le qualità per essere il leader della squadra di cui tesse le lodi in ogni intervista dopo la partita. Davvero impressionante per un quarterback che non partiva neanche favorito per il posto di titolare qualche mese fa.
Rimonta di Michigan State
Gli Spartans sono entrati nella storia della Division I-A grazie alla loro rimonta di sabato scorso contro Northwestern. MSU ha infatti recuperato 35 punti di distacco nel secondo tempo superando il precedente record di 31 (appartenente a Maryland e Ohio State). La vittoria è arrivata a 18 secondi dalla fine dopo che MSU ha segnato 38 punti in 24 minuti.
Nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere da una squadra che veniva da quattro sconfitte e nel primo tempo era stata surclassata. Nello spogliatoio, secondo quanto riportato dalla stampa, i senior hanno preso la parola e anche con qualche parola grossa hanno caricato la squadra. Pur concedendo 14 punti dopo l'intervallo la squadra sembrava più presente mentalmente in campo ed anche i singoli avevano elevato il loro gioco.
Probabilmente la vittoria non salverà a fine stagione il posto di John L. Smith ma almeno gli Spartans hanno qualche chance di raggiungere un Bowl. Michigan State ha un record di 4-4 e deve vincere due partite delle ultime quattro per diventare eleggibile per un Bowl. Il calendario propone la trasferta nell'Indiana, due partite casalinghe (Purdue e Minnesota) e la trasferta a Penn State. Tranne quella con PSU le altre sono alla portata e dopo la rimonta di sabato i giocatori sono così euforici che tutto sembra possibile.
Il peggio
Miami Hurricanes
Ancora una volta troviamo in questa sezione dell'articolo il programma allenato, ancora per poco, da Larry Coker. A onor del vero, prima che dalla squadra in campo, l'università era stata imbarazzata dall'organo disciplinare che doveva esaminare la rissa scoppiata contro Florida International.
Ci si aspettava che l'università punisse in maniera esemplare i giocatori coinvolti ma, a parte un allontanamento a tempo indeterminato, tutto si è risolto con un turno di stop. Evidentemente l'incontro con Georgia Tech di sabato è più importante dell'immagine dell'università . Fa poi riflettere il fatto che né la ACC (conference di Miami) né la NCAA stessa abbiano chiesto punizioni più severe o condannato la decisione.
Una volta tornati in campo non è che le cose siano poi andate meglio. Contro un programma come Duke (0 vittorie nelle precedenti 15 partite) Miami non doveva soltanto vincere. Doveva dominare sia in attacco che in difesa. Invece i Blue Devils sono arrivati a sole undici yard dallo storico upset. L'eroe della giornata è stato Willie Cooper che sulla linea della end-zone ha intercettato il lancio del quarterback e chiuso la partita. Il sostituto di Coker (si parla di Butch Davis) avrà parecchio lavoro da fare per riportare in alto un programma che tra l'altro perde il passo anche nel recruiting.
Palko, quarterback di Pittsburgh, senior
Dopo l'opaca prestazione (si dice così, no?) contro Rutgers possiamo inserire Palko nel fascicolo JaMarcus Russell. Si tratta di un gruppo di quarterback che mettono insieme numeri su numeri contro le squadre di basso livello e poi spariscono negli incontri importanti.
Prima di Rutgers il senior aveva messo insieme numeri ragguardevoli contro avversari dal record combinato di 20-34: 70 percento di completi per 1830 yard e tre soli intercetti. Sabato invece pur non commettendo gravi errori è parso in grossa difficoltà contro una difesa molto abile a mischiare le carte.
Il test era importante perché la difesa di Schiano (ex assistente nella NFL e coordinatore difensivo degli Hurricanes) è una delle migliori nel testare le capacità di lettura del quarterback. Per ora il test non è stato passato e vedremo se saprà rifarsi a metà novembre contro West Virginia (#4) e Louisville (#6).