Week #8 roundup

Il tackle di Aaron Ross è stato fondamentale nella vittoria di Texas contro Nebraska

Per trovare il primo upset scorrendo il ranking dobbiamo arrivare alla posizione numero 16, ma questo non vuol dire che il weekend non sia stato interessante. Michigan ha confermato il suo valore e quattro partite che vedevano coinvolte squadre della Top 10 si sono decise nell'ultimo minuto.

I Wolverines grazie alla solida vittoria casalinga contro Iowa sono riusciti a guadagnare la seconda posizione nel ranking BCS dietro Ohio State. L'attacco di Michigan è parso spesso ingolfato, anche per merito di una buona difesa avversaria, ma nell'ultimo quarto coach Lloyd Carr ha potuto contare su un grande Mike Hart.

Il back ha ricevuto palla in 11 dei 17 giochi offensivi dell'ultimo quarto chiudendo definitivamente la sfida con un TD a quattro minuti dalla fine. Per lui a fine partita il tabellino recitava 126 yard e due TD guadagnati in 31 corse. I numeri possono sembrare "normali" ma in una giornata in cui il gioco aereo non ha funzionato per niente il suo apporto è stato fondamentale.

Ancora una volta invece la difesa ha fatto il suo bloccando Iowa e concedendo solo 238 yard e due field goal. Nel terzo quarto con lo score sul 3-0 per Michigan la difesa fermava Iowa in quello che si rivelerà  il drive chiave della partita. Dopo l'intercetto lanciato da Henne che aveva fatto arrivare gli Hawkeyes a 18 yard dalla end-zone, la difesa riusciva a concedere ad Iowa solo il field goal del pareggio.

La frustrazione degli Hawkeyes ed il successivo kickoff return di 63 yard giravano la partita in favore della squadra di casa. Nel possesso seguente Hart segnava il touchdown del vantaggio che Iowa non avrebbe più recuperato.

Per Michigan si è trattato dell'ennesima dimostrazione di come la difesa sia così forte da poter sopperire alla giornata no dell'attacco. Considerando che ora il calendario prevede tre partite abbordabili (Northwestern, Ball State ed Indiana) i difensori potranno riposarsi in vista della partita con Ohio State, mentre l'attacco avrà  modo di oliare quei meccanismi che da quando Manningham si è infortunato non funzionano più.

Vittorie molto più facili per Ohio State e West Virginia. La numero uno dopo essere stata in svantaggio per 3 a 0, ha segnato 44 punti consecutivi ed ha chiuso la pratica contro Indiana. La differenza in campo era davvero troppa e la squadra di Indiana è apparsa anche intimidita dai 105 mila tifosi di OSU. Per tutta la partita i defensive end di Ohio State (specialmente Jay Richardson) ed i cornerback hanno superato senza molte difficoltà  la linea e messo sotto pressione Kellen Lewis.

Dall'altra parte invece Troy Smith ha goduto di un'ottima protezione e quando ha deciso di uscire dal pocket ha fatto giocate degne dell'Heisman. Grazie al lavoro della linea anche i back di Ohio State hanno avuto una giornata di grazia raccogliendo almeno 6.5 yard di media a corsa.

L'avversario non era fortissimo ma ancora una volta Ohio State ha dominato da entrambi i lati del pallone. Non si vede davvero chi possa insidiare il numero uno tranne forse Michigan se riuscirà  ad essere più continua in attacco. Ora i Buckeyes incontreranno le tre peggiori squadre della Big Ten e, così come Michigan, potranno riposare i titolari per la sfida del 18 novembre.

West Virginia già  alla fine del primo tempo aveva liquidato la pratica Connecticut e tagliato il traguardo delle 14 vittorie consecutive (striscia più lunga nella nazione). Ancora una volta è stato il quarterback Patrick White a guadagnare la ribalta grazie all'attenzione dedicata dalla difesa al running back Steve Slaton. Il primo ha passato per 156 yard e corso per 102 (media di 6.8 a portata) mentre il secondo ha "soltanto" guadagnato 128 yard con le sue corse.

In più in attacco i Mountaineers hanno anche "scoperto" il senior Rayshawn Bolden. Il wide receiver in carriera è stato impegnato pochissimo, ma contro UConn ha ricevuto per 95 yard ed un touchdown segnalandosi così come terza opzione dietro Reynaud e Myles.

Con un playbook così bilanciato, con una linea che gli offre qualche secondo extra di protezione e le difese che pensano soprattutto a Slaton, non è difficile prevedere un grande finale di stagione per White.

Ora WVU osserva un turno di riposo e si potrà  quindi concentrare sulla partita prevista il 2 novembre contro la numero sei Louisville. Entrambe le squadre sono imbattute, e solo la vincente potrà  ancora aspirare al titolo nazionale in caso di scivoloni di Michigan o USC. Vista la concorrenza nella Big East la perdente rischia pure di restare fuori dalla corsa per la conference.

A proposito di Louisville e Big East i Cardinals hanno vinto la loro seconda partita di conference battendo Syracuse. La vittoria era abbondantemente prevista ma Louisville specialmente nel primo tempo non ha convinto più di tanto. I quattro TD sono arrivati tutti grazie alle corse e Brian Brohm pur migliorando non è ancora ai livelli pre-infortunio.

Grazie ad un play-calling limitato quasi esclusivamente sul gioco corto Brohm ha chiuso con una buona percentuale di completi ma ha commesso un errore che poteva costare caro nell'ultimo quarto. Pressato dai difensori Brohm decideva di lanciare il pallone in una zona occupata da giocatori di Syracuse e si faceva intercettare.

Gli avversari segnavano nel drive successivo riavvicinandosi ad otto punti prima che il RB Kolby Smith chiudesse la partita. Per fortuna sua e dei Cardinals anche Louisville godrà  di un turno di riposo prima della partita più importante del 2006.

Per parlare di Louisville ho saltato una delle più belle partite del weekend: quella tra Texas e Nebraska. Per tre quarti la partita sembrava saldamente in mano ai primi che in attacco non commettevano nessun errore ed in difesa chiudevano tutti gli spazi.

Nel secondo tempo però la difesa diventava distratta (un paio di facili tackle sbagliati concedevano due TD) e gli special team facevano il resto buttando via sette punti (un PAT e due field goal). Nei 15 minuti finali Nebraska, grazie anche ad un ottimo play-calling da parte di Bill Callahan, si portava in vantaggio e a due minuti e mezzo dalla fine sembrava fatta.

I Cornhuskers avevano costretto al punt Texas e dovevano solo cercare di far scadere il tempo. La squadra di Callahan sarebbe riuscita a farlo se dopo un completo di nove yard che sembrava chiudere la partita non fosse entrato in azione il cornerback Aaron Ross.

Il senior con un duro tackle costringeva al fumble il WR Terrence Nunn e riconsegnava palla ai suoi. Colt McCoy in meno di due minuti guadagnava quaranta yard e permetteva al walk-on Ryan Bailey di segnare il field goal della vittoria.

Nebraska ha giocato un'ottima partita e merita i complimenti sia per aver sfiorato il successo che per esser migliorata parecchio dal primo vero test dell'anno (sconfitta contro USC). Questo non assolve però Texas dalle sue colpe perché la partita era saldamente nelle sue mani. Una squadra che punta al titolo certi cali di concentrazione ed errori non se li può permettere ed i campioni in carica dovrebbero saperlo.

Almeno Brown si può consolare con la favola del walk-on che fa dimenticare ai giornalisti quanto è successo e soprattutto con McCoy. Se nell'anno da freshman l'ex quarterback della Jim Ned High School mostra questa precisione e freddezza in campo chissà  cosa farà  tra un anno o due. Se poi consideriamo che il RB numero uno, Jamaal Charles, è solo un sophomore e in altri ruoli chiave ci sono underclassmen il futuro promette davvero bene per coach Mack Brown.

Anche Tennessee ha dovuto attendere i minuti finali dell'ultimo quarto per vincere contro Alabama. A differenza di Texas, i Vols sono però stati in svantaggio per quasi tutta la partita e devono ringraziare la difesa che li ha tenuti in gioco fino alla fine. L'attacco infatti pur raccogliendo 302 yard nel gioco aereo ha fatto di tutto per avvantaggiare Alabama con tre intercetti nel primo tempo.

A dire il vero anche la difesa di Alabama ha fatto la sua parte concedendo yard senza però mai fare avvicinare i Vols alla end-zone. Solo nell'ultimo quarto la difesa ha concesso un lungo drive terminato con un touchdown e purtroppo per loro quello è risultato il possesso decisivo. Negli ultimi due drive l'attacco del Crimson Tide è stato a malapena in grado di uscire dalle proprie venti yard.

Parlando dell'altro attacco invece basta dire che il quarterback Ainge viene elogiato più per un tackle che per i suoi lanci. Veramente si dovrebbe dire "il" tackle perché dopo un suo intercetto riusciva a bloccare il ritorno a sole otto yard dalle end-zone dei Vols. Alabama si doveva poi accontentare solo di un field goal ed alla fine quei quattro punti sono risultati decisivi. Insieme al drive dell'ultimo quarto (5/7 per 63 yard) sono le uniche cose buone fatte durante la partita dal quarterback.

Altri due finali da seguire col fiato sospeso sono stati quelli delle partite tra UCLA e Notre Dame e tra Washington e California. Nella prima, in soli 55 secondi e tre lanci, Brady Quinn ha portato i suoi nella end-zone evitando quella seconda sconfitta che avrebbe reso più difficile la corsa ad un Bowl BCS. Il drive diventa ancora più incredibile se si pensa che Quinn non ha avuto a disposizione neanche un timeout e la difesa ovviamente si aspettava sempre un lancio.

Invece Notre Dame può gioire per aver vinto contro una buona squadra che, soprattutto con la difesa, ha messo parecchio in difficoltà  i Fighting Irish. Quando sarà  passata l'euforia Weis dovrà  capire perché l'attacco tarda sempre a carburare e quindi perché le corse sono così inefficaci.

È vero che UCLA ha una buona difesa contro le corse ma ormai è tutta la stagione che Darius Walker è in difficoltà . Finora Notre Dame ha guadagnato una media di 3 yard a corsa segnando soltanto sette TD. Per fortuna c'è Quinn che domenica è diventato il 32esimo quarterback a livello collegiale a passare per più di 10 mila yard in carriera.

La partita tra Washington e Cal è invece finita dopo un tempo supplementare. Visti gli infortuni di UW e l'alto ranking di California si pensava ad un incontro facile per i Bears che invece hanno dovuto sudare parecchio.

La difesa di Washington era in giornata di grazia e solo gli errori dell'attacco (cinque intercetti) l'anno tenuta in campo troppo a lungo facendola stancare. Nell'overtime Cal ha poi avuto vita facile segnando il TD decisivo con una corsa da 22 yard di Marshawn Lynch.

La vittoria ha fatto dimenticare l'incredibile errore della difesa, che nell'ultima azione dell'ultimo quarto ha deviato il lancio disperato del quarterback proprio tra le braccia di un giocatore avversario. Sembrava di assistere un'altra volta al collasso di una squadra che da quando è allenata da Tedford non sempre è lucida nelle partite tirate come questa. In diciotto partite decise da meno di sette punti questa è infatti solo l'ottava vittoria.

Nessun problema invece per Auburn, Clemson, LSU ed Arkansas. L'unico incontro che alla vigilia sembrava equilibrato era quello di Clemson con Georgia Tech ma i primi hanno bloccato Calvin Johnson e di conseguenza gli Yellow Jackets. C'è stato l'upset invece nella partita tra Oregon e Washington State. I primi giocavano sì in trasferta ma erano la numero 16 del ranking e si pensava non avessero difficoltà  contro un attacco in grossa difficoltà .

Invece WSU ha segnato 34 punti bilanciando quasi perfettamente corse (193 yard) con lanci (179). Il running back Dwight Tardy è stato fondamentale per stancare la difesa avversaria nel secondo tempo e guadagnare 145 yard ed un touchdown.

Quando era ormai sotto 27 a 3 Oregon ha mandato in campo il quarterback di riserva Brady Leaf, il fratello di Ryan, ma ormai era troppo tardi. Leaf ha fatto però molto meglio del titolare e non ci sarebbe da stupirsi se Mike Bellotti gli affidasse le chiavi dell'attacco. Dopotutto a livello collegiale quel cognome evoca bei ricordi.

Tra le altre partite da segnalare la vittoria di Rutgers contro Pittsburgh e quella di Wisconsin contro Purdue. Nel primo caso si può dire che ha fatto quasi tutto Ray Rice guadagnando 225 delle 340 yard totali che hanno permesso ai suoi di portarsi sul 7-0.

Nel secondo invece Wisconsin ha fermato uno dei migliori attacchi della nazione concedendo solo tre punti e 286 yard (contro le 471 di media). Nelle rispettive conference Rutgers resta in testa insieme a Louisville e WVU mentre Wisconsin è la prima squadra normale della Big Ten dietro OSU e Michigan.

Per chiudere poi la notizia della sconfitta di Florida State contro Boston College e la soffertissima vittoria di Miami contro Duke (record di 0-7). I Blue Devils sono arrivati a sole cinque yard da un successo storico che avrebbe sicuramente portato all'esonero anticipato di Larry Coker. Come sono cambiati i tempi"

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