Kellen Lewis festeggia lo storico successo contro Iowa
Il meglio
Chauncey Washington, junior, RB di USC
Vista la scarsa continuità di Booty e i problemi fisici dei wide receiver USC contro Arizona State ha dovuto affidarsi alle corse ed ha finalmente "riscoperto" Washington. Finalmente perché il percorso del tailback con i Trojans è stato piuttosto tortuoso. Arrivato nel 2003, insieme a Reggie Bush e LenDale White, Washington faticò parecchio a trovare spazio soprattutto per un problema ad una caviglia.
Una volta rimessosi in sesto problemi accademici gli impedirono di giocare per ben due stagioni di fila. Quest'anno finalmente è risultato eleggibile e nonostante un leggero infortunio nella preseason è diventato il tailback numero uno dei Trojans. Sabato è stato fondamentale nel drive che ha permesso ai suoi di vincere portando quasi da solo USC in end-zone (64 yard guadagnate sulle 74 del drive).
Tutti questi problemi (o forse proprio loro) hanno fatto di Washington un leader che mette davanti a tutto l'interesse della squadra. Anche quando Carroll lo alternava con il freshman Moody il tailback non ha mai fatto storie ed è sempre stato un esempio per i suoi.
Dopo la partita una delle prime cose che ha fatto è stata quella di riconoscere il merito della linea per il gran lavoro fatto. Non abbiamo di fronte un nuovo Bush ma finché il gioco aereo non migliorerà è Washington il Trojan da tenere d'occhio.
Difesa di Michigan
Nello scontro tra due delle migliori difese della nazione quella dei Wolverines ha avuto la meglio. E non di poco. Basti dire che per, la prima volta da quando Joe Paterno allena PSU, i Nittany Lions hanno chiuso con un totale di yard guadagnate con le corse minore di zero. E considerando che Paterno allena l'università da 41 stagioni non è cosa da poco.
Sabato comunque non è stata dura solo per i running back. I Wolverines hanno messo a segno sette sack e hanno costretto PSU ad usare il terzo quarterback dopo che i primi due erano usciti per i troppi colpi rimediati. Cinque giocatori di Michigan hanno chiuso con almeno un sack e non vorrei essere nei panni degli offensive coordinator che devono mettere insieme un gameplan per bloccarli tutti. Contemporaneamente.
La difesa sta giocando così bene che Michigan è una delle poche università che può tenere il passo di Ohio State. L'attuale numero una nazionale sta concedendo solo 9 punti a partita contro i 13.6 dei Wolverines ed è probabile che il 18 novembre assisteremo ad una partita dal punteggio molto basso.
In quell'occasione le due squadre si giocheranno il titolo della conference ed un posto nella partita per il titolo nazionale. Se i Wolverines continuano a giocare così l'esito non è poi così scontato.
Kellen Lewis, redshirt freshman, QB di Indiana
Quando si è il quarterback di una squadra come Indiana ci sono poche occasioni per farsi notare ma Lewis di sicuro è uno che se le sa cercare. Una volta finito il liceo molte università della Division I-A si erano fatte avanti per lui ma nessuna gli offriva la chance di giocare quarterback. Così Lewis è stato ad un passo da iscriversi ad una prep school finché non è arrivata la chiamata di Indiana.
Dopo un anno da redshirt Lewis era terzo nella depth chart. Nella prima partita però si fa male il titolare e nella seconda è il turno della riserva che si infortuna alla mano. Viene allora il turno di Lewis e da quel momento in poi Lewis non è uscito più.
Il livello degli Hoosiers non è altissimo però su sei partite sono arrivate tre vittorie ed ogni volta si è trattato di una bellissima rimonta culminata con un successo. L'ultima è arrivata sabato contro Iowa e si tratta di un traguardo storico perché erano quasi vent'anni che Indiana non era protagonista di un upset.
Lewis è stato importantissimo nel successo grazie alla tranquillità e fiducia in se stesso che gli ha permesso di completare 19 lanci su 25 per tre touchdown e nessun intercetto. La prestazione è stata così eccellente da fargli vincere il titolo di freshman della settimana nell'intera nazione. Ora però Lewis è atteso dall'impegno più duro della sua carriera perché sabato affronterà Ohio State. Continuerà la sua favola?
Il peggio
Leak, senior, QB di Florida
I quarterback nei programmi migliori della nazione vengono ricordati per quello che hanno fatto vincere e per le loro prove nelle partite più attese. Leak è ormai all'ultima stagione con i Gators e quella di sabato contro Auburn era una delle ultime occasioni per lasciare un ricordo indelebile.
Leak purtroppo c'è riuscito ma non nel senso che i tifosi di Florida si auguravano. Quando fra qualche anno si vorrà ricordare perché nel 2006 i Gators non riuscirono a vincere il titolo nazionale la mente andrà ad un terzo down dell'ultimo quarto.
Florida era sotto di uno e sarebbe bastato un field goal per passare in vantaggio e vincere una sfida caratterizzata da due forti difese. Al di là dello schema da chiamare era chiaro che l'unica cosa da fare era proteggere il pallone contro una difesa molto aggressiva.
In ogni caso dato lo schema chiamato, una shotgun formation, Leak dopo lo snap aveva una frazione di secondo in più per valutare la situazione. Il senior invece esitava troppo e mentre veniva colpito perdeva il pallone che veniva recuperato da Auburn.
La chiamata arbitrale suscitava proteste da parte dei Gators ma dopo un minuto di replay l'arbitro confermava il fumble e dava palla ad Auburn. Giusto per la cronaca ieri la SEC, la conference delle due squadre, ha confermato la correttezza della chiamata.
Comunque la difesa di Florida riusciva a bloccare l'attacco avversario e a ridare palla a Leak e compagni a meno di tre minuti dalla fine. Nel primo gioco del drive il quarterback però commetteva un altro errore completando il lancio tra le braccia di un avversario e chiudendo di fatto la partita. Nei secondi finali Auburn segnava ancora dopo il fumble di un wide receiver ma ormai i giochi erano fatti.
Ora al senior rimangono soltanto poche partite per chiudere bene una carriera collegiale da cui ci si aspettava ben altro. Guardando il calendario probabilmente l'eventuale finale di conference e il Bowl saranno gli unici big-match a sua disposizione per impressionare tifosi e scout della NFL. Vista anche la concorrenza interna di Tim Tebow sarà in grado di farlo?
Garrett Wolfe, senior, RB di Northern Illinois
La stagione di Wolfe finora è stata eccezionale tanto da meritare addirittura una menzione come possibile candidato all'Heisman. Proprio per questo motivo il tailback si trova in questa sezione dell'articolo dopo le partite della settimana numero sette.
Sabato i suoi Huskies affrontavano Western Michigan in una partita chiave per la Mid-American Conference. La difesa dei Broncos aveva concesso contro le corse soltanto 99 yard a partita e si trattava quindi di un altro test probante per valutare Wolfe. Purtroppo per lui e per la sua squadra (uscita sconfitta) Wolfe ha guadagnato la miseria 25 yard in 28 tentativi (1.4 di media).
Se si considera che il precedente totale più basso erano 162 yard si capisce quanto disastrosa è stata la sua partita. È inutile dire che le speranza per l'Heisman sono svanite anche perché già prima, vista la concorrenza erano scarse.
Per sapere se si è trattato solo di una giornata no bisognerà ora attendere la partita del 28 ottobre contro Iowa (in trasferta). Non considererete mica impegnativo l'allenamento di sabato contro Temple (penultima nella nazione per yard concesse contro le corse), vero?