Week #5 preview

Chissà  cosa avrà  preparato Spurrier per Auburn…

È ormai diventata una necessità  quella di spezzettare il programma delle partite della settimana e così ci troviamo di fronte ad un turno che si dipana su cinque giorni. Martedì Southern Miss ha affrontato UCF in Florida, fra oggi e domani sono previste tre partite, il grosso degli incontri è previsto per sabato e domenica Eastern Illinois visiterà  le Hawaii.

Sono parecchi gli incontri interessati o che potrebbero dar luogo a degli upset ed il primo si disputa già  questa sera. La numero due Auburn andrà  a far visita ad un certo Steve Spurrier affrontando South Carolina.

Sulla carta i Tigers sono nettamente favoriti perché sono imbattuti mentre questa USC ha perso l'unica sfida giocata contro un avversario di un (vittoria di Georgia per 18-0). In realtà  Tuberville ha già  avvisato i suoi di aspettarsi cose fuori dall'ordinario dall'attacco di Spurrier. L'anno scorso si concluse con una netta vittoria di Auburn ed è probabile che finisca così anche stavolta tantopiù che USC manderà  in campo parecchi freshman.

Impegno ben più difficile per la numero uno Ohio State che se la vedrà  in trasferta con Iowa (numero tredici). Questa sfida fra squadre della Big Ten è stata nominata partita della settimana ed i biglietti sono esauriti da così tanto tempo che ormai l'unica opzione per averli resta eBay ($500 per biglietto).

L'anno scorso vinse nettamente Ohio State con Troy Smith che fece letteralmente impazzire la difesa di Iowa (due TD lanciati e due corsi). A distanza di dodici mesi la favorita è ancora OSU anche in virtù dell'eccessiva pressione che si avverte attorno alla squadra avversaria. Ovviamente è anche possibile che il rinnovato Kinnick Stadium (Iowa è 32-3 in casa dal 2002) possa aiutare la squadra di casa ma la difesa di Ohio State sembra troppo forte per Drew Tate e i suoi Hawkeyes.

La numero quattro West Virginia riposa mentre USC (#3) e Florida (#5) affrontano rispettivamente Washington State (in trasferta) ed Alabama (in casa). I Trojans dovranno fare a meno del wide receiver Dwayne Jarrett che deve ancora recuperare dall'infortunio alla spalla occorsogli contro Arizona.

L'esperto ricevitore sarebbe stato perfetto per approfittare di una difesa che dà  sempre l'impressione di ricercare il big-play rischiando un po' troppo. Finora è andata bene (a parte nella sconfitta con Auburn) ma nonostante tutti gli infortuni USC è chiaramente la favorita. L'unica speranza per WSU, reduce da tre vittorie consecutive, è che Booty commetta qualche errore ma vista la mancanza di Jarrett è probabile che il play-calling di Carroll sia ancora più conservativo.

Florida invece si prepara per cercare di vendicare l'umiliante sconfitta patita lo scorso anno contro Alabama. I Gators avevano un nuovo allenatore, erano quarti nel ranking e l'entusiasmo era alle stelle fino a quando Alabama non produsse uno di quegli upset che restano negli annali (31-3).

Questa è l'occasione per mettersi definitivamente alle spalle quella figuraccia e le premesse ci sono tutte anche se la prestazione della settimana scorsa non deve assolutamente ripetersi. In quell'occasione l'attacco è stato molto discontinuo e la difesa si è permessa il lusso di svegliarsi solo dopo due quarti.

Comunque a livello di talento Florida è messa meglio e a differenza dello scorso anno i Gators hanno molta più esperienza nel sistema di Urban Meyer. Leggermente favorita Florida quindi anche se una ripetizione dell'upset non stupirebbe poi così tanto.

Nella seconda parte della Top 10 del ranking l'impegno più duro è quello della numero sei Michigan. I Wolverines se la vedranno con un'altra squadra della Big Ten, Minnesota, ed anche loro così come i Gators sono desiderosi di una rivincita.

Lo scorso anno Minnesota grazie alle corse di Brian Russell e Laurence Maroney vinse all'ultimo secondo di tre punti ma entrambi i back non ci sono più e i Gophers hanno stentato finora (record di 2-2 e sconfitte contro gli unici avversari provanti). È vero che i nuovi tailback stanno andando abbastanza bene ma Minnesota ha una difesa non eccezionale e l'attacco di Michigan se in giornata non avrà  problemi.

Le altre università  nel gruppo dalla posizione 6 alla 10 sono Texas (facile impegno casalingo contro Sam Houston State), Louisville (turno di riposo), LSU (facile turno in casa con Mississippi State) e Georgia che se la vedrà  con Mississippi. Questi ultimi giocheranno in casa ma hanno perso tre partite consecutive ed hanno qualche problema in attacco.

Altre partite interessanti saranno quelle di Virginia Tech (contro Georgia Tech) e Notre Dame (contro Purdue). La prima sfida ci potrebbe dire quale fra le due squadre scenderà  in campo il due dicembre in rappresentanza della Coastal Division della ACC perché le altre squadre della division sembrano già  fuori dai giochi. La favorita ovviamente è Virginia Tech che oltre al fatto di poter giocare in casa hanno dalla loro anche il precedente dello scorso anno (51 a 7).

A far saltare il pronostico però potrebbe essere il wide receiver di Georgia Tech Calvin Johnson. Il junior in quattro partite ha raccolto 311 yard e soprattutto cinque touchdown anche se va detto che il calendario non era proprio proibitivo. Dovrà  vedersela con una difesa che finora ha concesso solo 5.8 punti a partita (seconda nella nazione dietro LSU).

Notre Dame giocherà  in casa contro Purdue e ci sono tutte le premesse per un'altra partita con parecchi punti segnati e risultato deciso sul filo di lana. La difesa di Notre Dame finora è stata penosa mentre l'attacco dell'imbattuta Purdue va come un treno (41 punti e 462 yard guadagnate a partita).

Se Weis e il defensive coordinator non inventeranno qualcosa il proposito di dare maggior spazio alle corse potrebbe saltare e Quinn sarà  chiamato ancora una volta ad una prova degna dell'Heisman. In fondo per il quarterback si tratterebbe di un deja vu perchè lo scorso anno contro Purdue lanciò per tre TD e 440 yard. Notre Dame per alcuni bookmaker è nettamente favorita ma la partita potrebbe essere più equilibrata di quanto si creda.

Da non sottovalutare neanche la sfida tra TCU (#17) e BYU da cui sapremo se i primi potranno aspirare a raccogliere l'eredita di Utah come outsider per un Bowl BCS. L'anno scorso è stata una sfida molto equilibrata (51-50 in 4 ore e 42 minuti) ma quest'anno potrebbe andare diversamente perché BYU ha riposato solo cinque giorni contro i dodici concessi agli avversari.

Se la stanchezza non si farà  sentire l'attacco di Brigham Young (secondo migliore della MWC) dovrà  vedersela con la seconda miglior difesa della conference che concede solo 7.7 punti e 37 yard di corsa a partita). Inoltre BYU forse dovrà  fare a meno del quarterback titolare proprio quando più ha bisogno di lui. TCU favorita anche se nell'ultima partita disputata l'attacco ha mostrato qualche problema di troppo.

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