Phil Brady mentre percorre le 10 yards più importanti della sua carriera
Atlanta (Georgia) - Notte magica quella del 2 Gennaio 2006 nella capitale dello stato della Georgia, dove andava in scena in un Monday Night inconsueto lo Sugar Bowl 2006, che vedeva di fronte i Georgia Bulldogs e i West Virginia Mountaineers .
Le due università , piazzatesi rispettivamente all'ottavo e all'undicesimo posto del ranking NCAA, giungevano alla sfida che vale un'intera stagione dopo essersi entrambe laureate campioni delle loro conference.
I Bulldogs si presentavano ai nastri di partenza dopo aver vinto la Southeastern Conference, finendo con un record di 10 - 2, e con i favori del pronostico in quanto giocavano in casa, in un Georgia Dome gremito come capita solo nelle grandi occasioni.
Nello stadio che vede protagonisti Vick e compagni si disputava per la prima volta lo Sugar Bowl, costretto a cambiare casa dopo il disastroso tornado di inizio stagione che ha quasi distrutto New Orleans, e quindi i giocatori di Georgia si trovavano davanti alla classica occasione irripetibile, la classica "ora o mai più". Di fronte ai ragazzi di coach Mark Richt c'erano però dei Mountaineers con in tasca il titolo di campioni della Big East Conference, strappato ampiamente di mano ai Louisville Cardinals (9-3) , che avevano chiuso la stagione regolare con l'ottimo record di 10 vittorie ed 1 sola sconfitta.
Ad animare però la voglia di combattere fino all'ultimo di West Virginia c'era sicuramente il pensiero verso la tragedia che si stava consumando all'interno del loro stato, nella miniera di Buckhannon, contea di Upshur, dove 13 minatori vi erano rimasti intrappolati dopo un'esplosione. Si preannunciava quindi una bella partita e l'ennesimo grande spettacolo per uno degli sport più amati dal pubblico americano, il college football.
West Virginia vinceva il sorteggio ma decideva di mettersi subito sulla difensiva, lasciando gli onori di casa e l'incombenza del primo drive sulle spalle dei Georgia Bulldogs. Il primo drive degli uomini in rosso con l'inconfondibile "G" nera su sfondo bianco stampata sul casco si concludeva però con il più classico dei three and out ed un pessimo lavoro delle squadre speciali, che permettevano agli avversari di partire sulle proprie 47 dopo aver concesso loro un ritorno di ben 19 yards.
I Mountaineers si trovavano quindi in una splendida posizione di campo e dopo aver saggiato la consistenza della difesa avversaria con un gioco di corsa e due di passaggio dovevano tornare al punto di partenza e affrontare un secondo e venti a causa di un holding dell' OL Josh Bailey .
Sulle 48 di West Virginia comincia però lo show del loro RB, Steve Slaton, freshman da Levittown, Pennsiyvania, che con un'ottima corsa mette a segno il suo primo TD di giornata, portando avanti inaspettatamente i suoi.
Sul 7 a 0 i Bulldogs tentano di reagire ma combinano una serie incredibile di pasticci, e dopo aver quasi raggiunto la linea di metà campo si trasformano in gamberi e con due falli fanno marcia indietro sino alle loro 24 yards.
Ancora una volta punt ed ancora una vota buona posizione di partenza fornita agli avversari, che si posizionano sulle loro 36. Sapientemente guidati dalla matricola Pat White i Mountaineers si fanno intraprendenti e nel giro di sei giochi si portano a 3 yards dalla linea di meta di Georgia; il giovane QB di West Virginia ha deciso che quello deve essere il suo drive, e dopo averlo costruito con due corse e due passaggi completati, decide di concluderlo con un TD pass per Darius Reynaud che porta il punteggio sul 14 a 0.
Per i giocatori di Georgia l'infernale primo quarto non è però ancora giunto al termine e vengono ancora costretti prima della fine a lasciar campo, gioco e pallone nelle mani di West Virginia; conquistata l'ovale grazie ad un fumble forzato da Ernest Hunter e ritornato da Dee McCann i ragazzi di coach Rodriguez vanno a segno per la terza volta consecutiva, ancora con Reynaud, questa volta su corsa, e ancora in drive velocissimo, sei giochi soltanto.
Con 04:27 da giocare sul cronometro i Bulldogs cercano di rientrare in partita ma sono nuovamente obbligati a fermarsi al casello delle 50 yards, dove il loro QB D.J. Shockley viene forzato al fumble, questa volta da Mike Lorello , capitano della difesa di WV, in collaborazione con Marc Magro .
Per la quarta volta consecutiva in possesso di un'ottima posizione di partenza ai Mountaineers non rimane altro che cercare di chiudere definitivamente il conto e la partita, e ad inizio del secondo quarto trovano il TD del momentaneo 28 a 0 con la seconda corsa in endzone di Steve Slaton. Con un inizio di partita denso di errori ed un Georgia Dome ammutolito dalla prestazione fornita sino a quel momento da West Virginia, i Bulldogs devono cercare assolutamente la giocata che li riporti in partita, almeno virtualmente; costretti a giocarsi il tutto per tutto e con nulla da perdere Georgia riesce a dimezzare il divario.
Nel drive immediatamente successivo alla quarta segnatura avversaria D.J. Shockley e il suo attacco trovano la forza di reagire, e nonostante l'ennesimo fallo che li costringe ad arretrare raggiungono l'endzone gialloblu grazie ad un buon passaggio da 17 yards completato per Bryan McClendon e alla successiva corsa da 34 yards del RB Kregg Lumpkin . Trovato il bandolo della matassa i ragazzi di Georgia si fanno ancora sotto, e grazie ad una difesa che finalmente regge l'urto dell'attacco dei Mountaineers si rimpossessano del pallone; ritornati in possesso i Bulldogs si trovano però davanti ad un drive difficile, visto anche quello mostrato finora, che li vede partire sulle proprie 10 yards; senza perdersi d'animo e con una buona serie di chiamate azzeccate dalla sideline i padroni di casa riescono per la seconda volta, consecutiva, in partita ad entrare nella metà campo avversaria e a centrare la seconda segnatura nel giro di 5 minuti con una corsa lunga del tailback sophomore [bThomas Brown .
Sul 14 a 28 e con ancora due quarti e mezzo da giocare la partita entra nel vivo e si fa interessante come mai prima, con due squadre che finalmente si rispondono colpo su colpo e danno spettacolo. Con la premiata ditta Steve Slaton e Pat White West Virginia si riporta nella redzone avversaria ma si deve accontentare di un field goal di Pat McAfee su un quarto tentativo all'altezza delle 10 yards di Georgia; quest'ultima che sembra aver ritrovato come per incanto morale e gioco riprende ad attaccare a testa bassa e con qualche azione controversa del suo QB, che sembra completare un passaggio ogni 2 o 3 tentati, si avvicina nuovamente alla linea di touchdown avversaria.
Il QB senior nativo di College Park, proprio in Georgia, non sbaglia più, cosciente che questa potrebbe essere l'azione decisiva per il loro definitivo rientro nei giochi, e con un passaggio perfetto colpisce il TE Leonard Pope all'interno dell'endzone di West Virginia, per un TD pass da 4 yards che sancisce, con il calcio addizionale, il 21 a 31 con cui i Bulldogs si riportano in partita proprio prima dell'intervallo.
Al rientro in campo dagli spogliatoi la prima ad avere il possesso dell'ovale era West Virginia, che cominciava a controllare il cronometro e a congelare il punteggio mischiando bene i giochi di corsa e di passaggio senza esporsi a troppi rischi. L'attacco guidato da Pat White era però costretto al punt dopo essersi portato sino alle 28 di Georgia, dove proprio il QB era stato sacckato rischiando di perdere il pallone.
Di nuovo in possesso dello stesso, i Bulldogs avevano un enorme bisogno di segnare in fretta in modo da accorciare ulteriormente le distanze, peccato che ancora una volta l'ennesimo errore era dietro l'angolo, li in agguato, questa volta ad arrendersi ai colpi della di difesa Di West Virginia era Thomas Brown, che perdeva il pallone dopo un tackle durissimo di Jay Henry che permetteva, successivamente, di recuperare il fumble al compagno di squadra Eric Wicks .
Posizionatosi sulle proprie 47 yards l'attacco dei Mountaneers era deciso a mettere fine alla partita, ma questa volta toccava a loro fare i conti con i falli e la fiscalità degli arbitri; in 4 minuti di drive gli attaccanti in jersey bianca si rendevano protagonisti di ben tre "false start", delle quali due consecutive di Mike Lorello, arretrando fino sulle 31 yards e trovandosi quindi costretti a calciare il secondo punt consecutivo.
Recuperato con non pochi patemi il pallone dal punt returner Thomas Flowers , che prima lo riceve, poi lo perde ed infine lo ricopre, i Bulldogs si rimettono subito a macinare yards e trovano il loro quarto TD con un TD pass da 34 yards di D.J. Shockley ricevuto da A.J. Bryant all'interno dell'endzone avversaria.
Con l'ultimo quarto ancora da giocare i Bulldogs e I Mountaineers si trovano vicini nel punteggio come mai prima, distanziati da un solo FG e con i sogni di vittoria dei secondi ormai quasi ridotti in frantumi.
Nel quarto finale si comincia con due drive conclusi con un punt da entrambe le squadre e si inizia a rifare sul serio quando nel terzo drive West Virginia si avvicina nuovamente alle 50 yards; a questo punto, per la terza volta in partita i ragazzi di coach Rodriguez puntano sul gioco lungo, e con una corsa da 52 yards del solito Steve Slaton distanziano nuovamente di 10 punti i Bulldogs.
Peccato per West Virginia e per fortuna per il pubblico pagante la partita vive ormai su un filo sottilissimo, in cui il minimo errore o la minima invenzione possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Con un carattere ritrovato ed uno spirito mai domo che li ha da sempre contraddistinti i Bulldogs riescono ancora una volta a rimettersi in gioco e a condurre in porto un drive da quasi 4 minuti; in quest'occasione è ancora D.J. Shockley a riscattare il suo pessimo primo quarto con una serie di passaggi completati impressionante, 6, di cui 5 consecutivi, che lo portano a confezionare il suo terzo TD pass di giornata, questa volta con destinatario Bryan McClendon.
Sul 35 a 38 e con 03:19 da giocare il coaching staff di Georgia decide di puntare sul calcio lungo e di costringere West Virginia a partire dalle proprie 22 yards; tutto sembra dare ragione a Richt e i suoi con i Mountaineers che chiamano un timeout ad 01:45 dal termine con un 4 e 6 da giocare fermi sulle 48 yards dei Bulldogs.
Molti tifosi di questo sport sanno che però nel football, come nella vita, nulla è scontato, ed ancor più sanno che nel football esiste quell'amato e odiato libro dei trucchi che se aperto al momento giusto, e utilizzato nel modo più adeguato, può farti raggiungere quella gloria fino ad allora solo sognata.
Succede così che West Virginia si affida ai piedi del proprio punter, Phil Brady , ma non per calciare, attenzione, bensì per correre e giocare uno scherzo di gusto alla difesa di Georgia. Brady prende palla sulle 48 di Georgia, finge il movimento per calciare, poi si infila il pallone tra mano e petto e comincia a correre, superando le 6 yard che lo distanziavano dal primo down fino alle 38 avversarie, dove viene stoppato da Tony Milton che cerca ancora di capire cosa sia successo.
In una corsa da 10 yards che vale una vita i Mountaineers si sono giocati il tutto per tutto, e c'è da scommettere che per molti tifosi della Virginia il cuore e il tempo si siano fermati, e si siano persi in un sospiro trattenuto, mentre il gioco improvvisato dal punter si sviluppava proprio nel mezzo della difesa avversaria.
Da quel momento in poi ai giocatori in maglia bianca non resta che mantenere saldamente il possesso del pallone, e con il minuto e dieci secondi che restano da giocare congelare definitivamente la partita.
Per riuscire nell'impresa l'ovale viene affidata alle giovani mani di Slaton e White, che la stringono forte e costringono Georgia a bruciare tutti e tre i timeout rimasti prima della fine. Quando il cronometro raggiunge lo zero è festa, contenuta, per i ragazzi di West Virginia, che scrivono per la prima volta il nome della loro università nell'albo d'oro dello Sugar Bowl; aria di sconforto si respira invece tra le file dei Bulldogs, con un brezza aspra che sa di occasione gettata alle ortiche e una delusione che si legge negli occhi lucidi che si incrociano sul campo e sugli spalti.
Per Steve Slaton e Pat White, matricole dei Mountameers, rimarrà una partita difficile da dimenticare, che predice ad entrambe un roseo futuro all'interno del football NCAA. Soprattutto il RB si è reso protagonista di una prestazione eccezionale, 204 yards corse e 3 TD segnati, che le ha permesso di battere il precedente "rushing record" dello Sugar Bowl detenuto da Tony Dorsett, che aveva guidato Pittsburgh alla vittoria del bowl 1977, proprio contro Georgia, con 202 yard su corsa.
Belle anche le parole pronunciate a fine partita da Rich Rodriguez , head coach dei Mountaneers, che dice:
Io sono molto felice per lo Stato del West Virginia ma posso assicurarvi che è stato un giorno durissimo… non so quanti di voi sanno che per il West Virginia l'estrazione di carbone è un commercio importante"mio padre era un minatore, mio fratello ed i miei zii anche, e sapere che 13 minatori erano intrappolati la sotto"in una miniera"questo ha pesato e pesa sui nostri cuori tuttora"e le nostre preghiere sono ovviamente tutte per loro
Con queste parole viene da credere che diversi giocatori e membri del coaching staff abbiano dedicato questa vittoria, nei loro pensieri, proprio ai minatori intrappolati e alle loro famiglie. Con un poco di zucchero" quale miglior "condimento" per rendere la vita un po' meno triste in un momento in cui lo sport, come è giusto che sia, passa in secondo piano ma resta comunque in grado di strapparci un sorriso e di donarci quel pizzico di spensierata felicità in un attimo, fulmineo, di gioia.