Scott Paxon, DT di Penn State deluso per la prima sconfitta stagionale dei suoi.
Con la sconfitta di sabato subita per mano dei Wolverines di Michigan, anche Penn State smuove la propria casella delle sconfitte dallo "0" e mette la Big Ten nella condizione di non aver nessuna squadra imbattuta.
Come se non bastasse un'altra tegola si abbatte sui Nittany Lions, che vanno a perdere per tutta la stagione il loro WR Derrick Williams talentuoso freshman spesso utilizzato per occupare il secondo slot nella posizione di ricevitore e autore di 289 yards ricevute in sette gare. La frattura del braccio interrompe la sua annata.
Penn State sconfitta significa crollo nel ranking BCS di AP, USA Today ed ESPN, ma soprattutto la perdita del primato in solitario nella conference vista la vittoria di Wisconsin su Minnesota che lancia i Badgers a loro volta sul 6-1.
Penn State getta dalla finestra una partita già vinta, subendo sulla sirena il touchdown di Mario Manningha che va a ricevere in endzone un pallone di Chad Henne che getta nello sconforto tutti i giocatori di Penn State.
Manningha ha fissato il risultato sul 27-25 per la propria compagine, dopo che per tutto l'incontro proprio i Nittany Lions erano sempre riusciti a ribaltare pesanti svantaggi, come lo 0-10 di avvio gara e il 17-20 che segnava il punteggio a poco meno di quattro minuti dalla fine. Chad Henne ha giocato una splendida gara, lanciando due td e 212 yards, spingendo Michigan a 4-3 nel ranking della Big Ten. Anche Wisconsin la spunta nell'ultimo periodo grazie al duo John Stocco (235 yds lanciate) e Brian Calhoun (110 corse e tre TD) che rendono vana una partita incredibile del RB di Minnesota Laurence Maroney che insieme al "collega" Gary Russell era riuscito a piazzare 387 yards (258+139) e tre td, di cui uno di Maroney e due di Russell.
L'ultimo periodo vede un break tremendo di Wisconsin che con un parziale di 21-7 chiude l'incontro a 38-34 e si mantiene ad una sola sconfitta stagionale grazie ad un punt bloccato a Justin Kucek e ricoperto in meta sempre da Ben Strikland negli attimi finali. Giocata che chiude la rimonta in modo favorevole e lascia Minnesota a 5-2 in compagnia di Iowa.
In terza piazza nella Big Ten troviamo quindi anche Iowa, che batte Indiana 38-21 nonostante la prestazione del QB degli Hoosiers Blake Powers (360 yards lanciate) e gioca sfruttando buone partenze di campo grazie ai ritorni di Javon Johnson (senior DB) e all'offensive game della combo Drew Tate e Albert Young, con quest'ultimo in grado di correre 125 yards e di riceverne 63.
Torna alla vittoria Ohio State, i Buckeyes evidenziando una praticità offensiva davvero rara, mantengono il possesso della palla per soli 19:01 minuti e segnano ben 35 punti agli Spartans di Michigan State che le regalano il successo davanti a più di 105000 spettatori. Finalmente un Troy Smith un po' più fermo sulle gambe e capace di infilare 249 yards su lancio e ben tre TD pass. Inutile la gran partita di Drew Stanton da 340 yards, gli Spartans (4-2) continuano a perdere ogni volta che segnano meno di 40 punti, e non pare un buon segnale visto che non sempre si possono mettere a referto 61 punti come contro Illinois.
Altra partita del sabato NCAA è quella tra i Purdue Boilermakers (2-4) che vengono battuti in casa da Northwestern con due difese piuttosto ridicole sul gioco aereo. Brandon Kirsch di Purdue ha lanciato ben 360 yards (subendo però due intercetti), ma il suo diretto avversario Brett Basanez ha fatto addirittura meglio con 463 yards e tre touchdown. I Wildcats sono ora 4-2, mentre gli Huskies di Northern Illinois non hanno giocato e restano fermi 2-4.
Nonostante la sconfitta Penn State pare essere la squadra migliore, un errore nel finale non può certo aver cancellato quanto di buono fatto in sette partite, ma giornalisti ed esperti continuano a vedere in Ohio State una formazione decisamente più solida, la quale nonostante abbia un record inferiore è considerata maggiormente compatta ed in grado di recuperare uno svantaggio a mio giudizio difficile da colmare.
Penn State è addirittura dietro ai Buckeyes nel ranking di USA Today, continuando però a rimanere la prima scelta della Big Ten negli altri due dove viene messa in ambo i casi al numero 12.
Dopo una rapida occhiata all'ultima giornata con tanto di record, cerchiamo di vedere quali siano i giocatori che maggiormente hanno colpito in questo avvio, magari proprio in chiave draft NFL.Il junior Laurence Maroney di Minnesota, che probabilmente punterà anche al quarto anno ma che sta sfoderando numeri non indifferenti, dopo aver mancato le mille yards per un soffio nella sua stagione da freshman, quest'anno le ha già raggiunte in sette gare dove ha messo a segno anche 13 td. Bill Calhoun, Wisconsin, sempre Junior, 959 yards e 14 td, esplosivo come pochi e molto forte fisicamente è un altro runningback da controllare attentamente in futuro.
Per i registi Basanez sta facendo grandi cose a N'western, mostrando potenza e precisione come nessuno nella conference. Non è un Leinart, ci mancherebbe, e corre molto meno di tanti colleghi collegiali, ma il braccio è davvero potentissimo e la sua percentuale di completi ne evidenzia una certa precisione. E' all'ultimo anno di NCAA ed ha lanciato 1850 yards per suonare al piano di sopra" vediamo se e chi aprirà gli aprirà la porta.
Lo segue da vicino (1806 yards) Drew Stanton che essendo un junior è probabile vada accuratamente ad evitare il Leinart's Draft e punti ad un'altra stagione, mentre Brandon Kirsch, classico giocatore da tasca di Purdue, scalpita nel suo anno da junior dove trova finalmente spazio e rende niente male come leader dell'huddle.
Troy Smith (junior, Ohio State) ha buoni numeri e certamente ottime gambe, ma non sembra ancora pronto alla NFL e tantomeno a seguire le orme di Michael Vick, vista la sua attitudine a correre come un portento. Tra i WR spunta il nome di James Hardy, capace di mettersi alla guida dei ricevitori della Big Ten nonostante sia all'esordio. Jason Avant, ex QB alle superiori ed ora alla ricerca della NFL (senior di Michigan), fatica a mettersi in mostra in un sistema che predilige le corse, ma riesce lo stesso a fare buone cose con le mani. Non un first rounder, non un titolare dal primo snap, ma un giocatore da tenere comunque d'occhio.
STANDING BIG TEN
Penn State (6-1)
Wisconsin (6-1)
Iowa (5-2)
Ohio State (4-2)
Northwestern (4-2)
Minnesota (5-2)
Michigan (4-3)
Indiana (4-2)
Michigan State (4-2)
Illinois (2-4)
Purdue (2-4)