Bill Callahan, head coach di Nebraska, è stato uno dei protagonisti del signing day di quest'anno
Dopo aver parlato nel primo articolo di Florida State, Georgia e Michigan tocca ora alle altre quattro università che secondo la maggior parte degli analisti ha fatto un buon lavoro in sede di recruiting.
Prima di iniziare una precisazione: così come l'altra volta eviterò spesso di parlare di quei giocatori con buone prospettive future ma che attualmente non coprono un ruolo scoperto nella depth chart. Per questo motivo magari non è menzionato qualche buon giocatore firmato ma avremo sicuramente modo di parlarne in seguito.
Probabilmente lo faremo già dalla serie di articoli che pubblicheremo tra qualche giorno e che serviranno a dare uno sguardo più complessivo al recruiting delle squadre appartenenti alle sei conference principali.
Tornando all'argomento di questo articolo ecco come si sono mossi i quattro staff tecnici di Nebraska, Oklahoma, Tennessee ed USC:
Nebraska
I Cornhuskers hanno firmato ben 31 giocatori e nonostante la scorsa stagione piuttosto deludente sono riusciti a convincere alcuni dei migliori liceali della nazione a rinunciare alla Florida o ad USC per riportare in alto i cinque volte campioni nazionali. Il numero di nuovi arrivi è così alto che coach Bill Callahan dovrà usare qualche borsa di studio dell'anno scorso e due di questi giocatori frequenteranno le lezioni già nel 2005 ma si potranno iscrivere soltanto nel gennaio 2006.
Non si vedeva da parecchio neanche un numero così alto di giocatori provenienti dagli Junior College: ben 12. Gli studenti di quegli istituti hanno il vantaggio di aver già avuto a che fare con l'università per due anni e dovrebbero quindi essere già pronti mentalmente e fisicamente per affrontare Nebraska e le pressioni che derivano da un programma così prestigioso.
Nel recruiting di quest'anno si è cercato di non privilegiare uno specifico reparto ma è indubbio che Callahan ha riservato particolare attenzione all'attacco. L'anno scorso l'allenatore ha instaurato la West Coast Offense ma tre sole settimane di tempo per reclutare giocatori adatti al sistema gli hanno impedito di ottenere i successi sperati rimandando tutto a quest'anno.
Durante tutto il 2004 sono stati tenuti d'occhio i migliori giocatori per cercare quelli che non dovrebbero avere nessun tipo di problema con gli schemi della WCO ed il risultato di tanto lavoro è senz'altro positivo.
Il ruolo più importante è il quarterback e gli arrivi di Harrison Beck e Zac Taylor fanno sperare bene per i prossimi anni ed hanno molte chance di prendere il posto del sophomore Joe Dailey che nel 2004 ha incontrato troppe difficoltà con gli schemi di Callahan. Beck in particolare ha già lavorato con Callahan per qualche giorno in uno dei camp riservati ai liceali quindi con lui Nebraska dovrebbe andare sul sicuro.
Nel backfield ci sarà anche il tailback Marlon Lucky che da molti viene paragonato a Reggie Bush, back e ricevitore di USC nominato per l'Heisman Trophy, e sarebbe finito proprio a Los Angeles se lo staff tecnico non lo avesse contattato con insistenza in California per garantirgli che potrà giocare fin dal primo anno.
Per il successo dell'attacco erano necessari anche dei lineman più atletici ed almeno un paio di buoni prospetti nel ruolo di wide receiver. Missione compiuta anche in questi reparti perché Callahan si è assicurato per entrambi i ruoli due studenti provenienti da Junior College per l'immediato ed un buon giocatore in chiave futura (rispettivamente Craig Roark e Chris Brooks).
In difesa servivano rinforzi in ogni reparto e Callahan ha fatto del suo meglio per impedire altre disfatte come quella dell'anno scorso contro Texas Tech (10 a 70). Ha apportato qualche miglioramento per le prossime stagioni assicurandosi il defensive tackle Ndamukong Suh, i defensive end Barry Turner e Zach Potter ed il linebacker Phillip Dillard. Il loro arrivo unito alla maturazione di una giovane difesa dovrebbe far risalire la china alla difesa dopo il collasso della seconda parte del 2004.
Oklahoma
Così come per Nebraska l'unico modo per OU per far dimenticare la pesante sconfitta contro USC era quella di mettere insieme una delle migliori classi della nazione. Bob Stoops sembra aver raggiunto il suo obiettivo firmando quello che secondo alcuni osservatori potrebbe essere il miglior gruppo di giocatori da quando l'head coach è approdato a Norman.
In attacco l'head coach ha potuto fare a meno di usare borse di studio per quarterback e tailback cercando di coprire le due maggiori lacune: wide receiver e offensive tackle. Per quanto riguarda il primo ruolo sono arrivati quattro ricevitori ed il più apprezzato è Manuel Johnson che tecnicamente e fisicamente ricorda parecchio il giocatore che sarà chiamato a sostituire, Mark Clayton (probabile scelta da primo round nel prossimo draft NFL).
Molto quotato è anche Malcolm Kelly, considerato il migliore nel suo ruolo nel Texas, che in virtù della sua altezza e della sua forza fisica rappresenta un giocatore difficile da marcare per molti defensive back.
A proposito di giocatori potenti fisicamente da segnalare l'arrivo di Aaron Cummings e Matt Clapp che fin da quest'anno potrebbero risolvere i problemi dei Sooners rispettivamente nel ruolo di tight end e fullback. Cummings finora ha giocato a football solo in partite otto contro otto ma Stoops si dice fiducioso sulla sua abilità di adattamento al football NCAA.
Nella linea offensiva OU ha dovuto fare i conti con la partenza di tre dei cinque titolari della passata stagione e con la carenza di riserve di primo piano che si era manifestata l'anno scorso. Per questo motivo cinque delle dodici borse di studio usate per l'attacco sono state assegnate a prospetti di questo reparto.
I nuovi arrivi che dovrebbero giocare con continuità sono Ben Barresi che già da un paio di mesi si sta allenando con i preparatori atletici di OU e Brandon Keith che dopo due anni di Junior College è pronto per i Sooners.
In difesa l'uscita anticipata dei defensive back Michael Hawkins e Brodney Pool ha lasciato un vuoto nell'unico reparto difensivo in cui in fase di recruiting non c'era poi tanta urgenza. Per sua fortuna l'head coach aveva già provveduto a reclutare per il futuro il safety Reggie Smith ed il cornerback Brian Jackson. Entrambi saranno utili già dal 2005 e Smith potrebbe giocare anche qualche snap in attacco e soprattutto usare la sua velocità nei punt e kick return.
Della secondaria potrebbe fare parte in caso di necessità anche il wide receiver Juaquin Iglesias che però nonostante l'opera di convincimento di Stoops non sembra voler sentire ragioni e preferisce restare in attacco. Gli allenatori che lo hanno reclutato hanno smentito le voci di assistenti di altre università secondo cui Stoops non lo avrebbe mai fatto giocare da wide receiver e sono riusciti a convincerlo ad iscriversi a OU.
Chi lo ha visto giocare in difesa al liceo non ha però dubbi sul fatto che sarebbe davvero un ottimo giocatore nella secondaria e sapendo quanto Stoops tiene alla difesa non è difficile intuire come la pensa l'head coach sull'utilizzo futuro dell'ex liceale.
C'erano da colmare diverse lacune anche nella linea difensiva e i Sooners hanno usato ben sette borse di studio per questo reparto. Quasi tutti i nuovi arrivi sono di alto livello ma spiccano tra i defensive tackle il numero uno nella nazione, DeMarcus Granger, e per quanto riguarda i defensive end C.J. AhYou. Buon lavoro anche per i linebacker nonostante la decisione all'ultimo momento di Antonio Clay di firmare con Clemson invece che con OU.
Tennessee
Questo deve essere davvero un bel periodo per Phillip Fulmer, head coach di Tennessee. Solo pochi giorni dopo aver firmato un'estensione contrattuale che lo rende uno degli allenatori più pagati ed apprezzati della nazione ha messo insieme una delle migliori classi di ex liceali mai viste da queste parti.
C'è perfino chi ha iniziato a fare confronti con quella del 1994 che comprendeva tra gli altri un certo Peyton Manning. È troppo presto per i paragoni ma sicuramente tra i 27 giocatori che hanno firmato ce ne sono parecchi di cui tra qualche anno parleremo in prospettiva NFL.
Le maggiori priorità di quest'anno erano assicurarsi buoni defensive back e sistemare i ruoli più scoperti dell'attacco quali running back e quarterback. Per la prima lacuna Fulmer si è assicurato il cornerback Montario Hardesty (che in un primo momento aveva deciso di andare a North Carolina ma poi ha cambiato idea) e soprattutto ha trovato tre safety che potrebbero scendere in campo già dal primo anno.
Il più promettente è Demetrice Morley che viene considerato il cornerback numero uno della nazione ma dovrebbe avere altrettanto successo anche come safety. Morley è un altro dei prospetti che avevano scelto Florida (aveva addirittura già iniziato a chiamare altri prospetti) ma che dopo il licenziamento di Ron Zook hanno cambiato idea.
Per il ruolo di quarterback già a giugno Jonathan Crompton ha dichiarato verbalmente la sua intenzione di frequentare Tennessee e per farlo ha rifiutato offerte da Miami, LSU e non è servito a nulla anche un tentativo dell'ultima ora di Steve Spurrier.
Aver firmato con tanto anticipo uno dei migliori prospetti nel ruolo ha sicuramente facilitato il lavoro di Fulmer nel convincere anche altri running back e wide receiver di talento ad iscriversi ad UT. Lo stesso Crompton ha poi dato una mano in fase di recruiting telefonando ad altri prospetti per convincerli a raggiungerlo a Knoxville.
L'abilità nel recruiting di Fulmer e del suo staff permetterà ad UT di affiancare al quarterback un gruppo di giocatori di alto livello. Per le corse è arrivato il tailback LaMarcus Coker (numero uno nello stato del Tennessee) mentre quando Crompton dovrà lanciare i Vols possono contare sul wide receiver Slick Shelley (conteso fino all'ultimo da LSU e UT) e sul tight end Ulysses Alexander.
Quest'ultimo è sfuggito ai radar delle maggiori università perché giocava in un liceo che prevedeva soprattutto giochi di corse ma se confermerà quanto fatto vedere nelle poche occasioni in cui ha avuto il pallone non dovrà attendere molto prima di conquistare il posto di titolare.
USC
Pete Carroll ha sempre detto che a differenza di altre università ad USC anche l'ultimo giocatore arrivato ha la possibilità di guadagnarsi sul campo il posto da titolare superando eventualmente nella depth chart i giocatori più "esperti". Questo approccio gli ha permesso di mettere insieme nelle ultime tre stagioni ottime classi con cui ha vinto due titoli nazionali sfoggiando un alto numero di underclassmen in campo fin dall'inizio.
Implementare questo sistema è inoltre diventata ormai una necessità visto l'alto valore qualitativo del roster che potrebbe intimidire i liceali facendo scegliere loro altri college per avere più chance di giocare già nei primi due anni. La troppa competizione per un posto ha fatto perdere quest'anno ad USC giocatori del calibro di DeSean Jackson (finito ad una rivale, California), Jason Gwaltney (West Virginia) e Marlon Lucky (Nebraska).
A parte questi giocatori Carroll ha firmato tutti i principali liceali seguiti ottenendo così anche quest'anno una delle migliori classi della nazione. Un terzo dei quattordici giocatori firmati non proviene dalla California a conferma del fatto che ormai i Trojans sono in grado di competere in ogni stato per i liceali migliori.
Il numero esiguo di liceali arrivati (cui si uniranno tre giocatori che nei mesi passati si erano iscritti ad inizio gennaio) permette ad USC di conservare borse di studio per la prossima stagione quando probabilmente parecchi dei 17 titolari dell'anno scorso che ritornano nel 2005 non saranno più a Los Angeles.
Avendo a disposizione così tanti giocatori dell'anno scorso erano davvero poche le lacune e Carroll ha potuto concentrare le borse di studio su linebacker e linemen difensivi (questi reparti hanno perso giocatori andati nella NFL) e la secondaria cui mancano buone riserve.
Per quanto riguarda quest'ultima necessità il nuovo coordinatore del recruiting Lane Kiffin nonostante il poco tempo a disposizione ha fatto un buon lavoro assicurandosi tre defensive back veloci e dotati fisicamente.
Nel gruppo dei nuovi arrivi ci sono cinque linebacker e tre di questi sembrano in grado di contribuire pesantemente già quest'anno (Luthur Brown, Brian Cushing e Rey Maualuga).
Cushing in particolare era considerato uno dei migliori prospetti in assoluto ma soprattutto ricorda sia fisicamente che come modo di giocare quel Matt Grootegoed che sarà chiamato a sostituire. È un grande acquisto per la difesa sempre che non decida di provare a giocare in attacco perché al liceo si è distinto anche come ottimo ricevitore.
Rosea anche la situazione per la linea difensiva. Non sono stati firmati parecchi giocatori ma i tre nuovi arrivi non dovrebbero deludere Carroll. La perdita dei defensive tackle Mike Patterson e Shaun Cody si farà certamente sentire nel 2005 ma Walker Ashley e soprattutto Kyle Moore hanno le carte in regola per sostituirli degnamente a partire dal prossimo anno. Analogo discorso vale per l'end dove Averell Spicer sarà presto produttivo se soltanto imparerà a restare concentrato in ogni down.
Concentrarsi sulla difesa non vuol dire dimenticarsi dell'attacco e Carroll ha firmato ottimi prospetti anche da quel lato della linea di scrimmage. In prospettiva futura è difficile non gradire il quarterback numero uno della nazione, Mark Sanchez, oppure uno dei migliori wide receiver degli Stati Uniti, Patrick Turner, che ha preferito lasciare il Tennessee per USC. Di loro comunque parleremo negli anni a venire perché nella stagione 2005 a meno di sorprese (sempre possibili ad USC) avranno poco spazio.