SPECIALE: il Recruiting

Le Università  della Florida, per tanti motivi, sono avvantaggiate nel recruiting…

E' finito l'anno del College Football – e adesso che si fa?
I giocatori – riprendono un po' ad essere studenti-atleti – sempre lavorando in palestra e correndo (per mantenersi in forma) aspettando la “Spring Practice”.

Per i tifosi – si diventa Coaches – parlando di cosa è successo e cosa accadra' nell'anno venturo.

Ma per i Coaches – cosa succede in questi mesi?!
I Coaches in questo periodo chiudono le “borse di studio” per il prossimo anno. E parlano di cosa fare fra 2 anni. E' un discorso difficile. E' il discorso che – anche se pochi sanno come funziona – è la base fondamentale del college football.

In questi mesi – tutto il Coaching Staff finisce di fare il “Recruiting”. Questo articolo parlera' – di come funziona – e come da una scuola all'altra varia immensamente.

Parliamo prima di tutto del perchè varia immensamente. Perche' se sei una squadra tipo University of South California – il tuo recruiting è semplicemente dire di “si” o “no” a tutti i “Blue Chippers” (stelle) che voglio arruolarsi in quel programma. Ma di sicuro anche USC va sempre a cercarsi chi vogliono loro nella loro squadra.

Quindi per capire bene di come funziona il “recruiting” parlero' di 2 posti diversi – e da lì vi renderete conto di quanto differenti siano le varie realtà .

Il primo posto sara' la Florida, fra i migliori stati come talento di giocatori a livello di liceo nel football (gli altri sono California – Texas – New Jersey – Pennsylvania).

In questo stato ci sono 3 powerhouses - Univ. of Miami – Florida St. - Univ. of Florida – ed altri 2 programmi che sono in Division I – Univ. of Central Florida e South Florida. La realta' e che con 5 programmi nello stato di Florida – nessuno dei Coaching Staff avrebbe bisogno di andare fuori dai limiti per gestire il loro programma. Ma l'altra realta' e' che tutte le squadre vogliono il meglio – e quindi – tutte e 5 vanno fuori dallo stato per cercare giocatori.

A questo punto sarete confusi. Quindi iniziamo nel capire un po' come funziona il “recruiting”. Tre parole sono importanti.

Quantità  .. quante borse di studio sono disponibili per il prossimo anno. Perche' non si possono prendere quanti giocatori si vuole – ma solo tanti quanti sono le borse di studio disponibili – in piu' ci sono tante regole dalla NCAA – che non sto a spiegare – perche' anche avendo giocato a questi livelli – e avendo fatto recruiting (a Div 3) – sono troppo complicate – e tradurle diventerebbero ancora piu' complicate.
Priorità  .. quali sono i ruoli più scoperti l'anno successivo. Anche qua c'e' molto lavoro nel capire questa gestione – tante Universita' quando vedono che magari non riusciranno a prendere chi volevano per riempire il vuoto lasciato, invece che sprecare una borsa di studio magari cambiano il ruolo a uno dei giocatori già  nel roster.
Necessita' .. Il giocatore che si deve prendere perchè – anche se il ruolo è coperto – questo è uno da non perdere. Anche qua - è sempre un discorso molto complicato. Se questo è il giocatore che una Universita' vuole – di solito non è l'unica a volerlo – quindi – sta al Coaching Staff valutare il rischio di non prenderlo contro guadagno se si prende. Non sembra difficile come discorso – in economia e commercio si chiama “legge della domanda e dell'offerta" – ma qua si parla di persone e non di cose.

E come si arriva a tutto questo? Con tante ma tante ore di lavoro.
Dal Coach di Reparto – al Coordinator – fino all' Head Coach. Per un giocatore molto ambito da tante squadre universitarie si può spendere fino a 500 ore per ingaggiarlo.

Queste ore sono spese fra:
– vederlo giocare (sia dal vivo che in video)
– telefonate (è permesso chiamare un giocatore una volta alla settimana – tranne che in certi periodi. In questi periodi magari si può chiamare tutti i giorni – o non si può chiamare per niente)
– contatti (dopo il 1° Luglio del Junior Year al liceo un Coach puo contattare il giocatore “faccia a faccia” – ma solo fuori dell' Universita')
– Visita Ufficiale (queste sono pagate dall' Università  – non possono essere più lunghe di 2 giorni – e possono essere effettuate solo dopo che il giocatore ha dato alla scuola i suoi risultati accademici (per verifica dell' "eleggibilità ") alla Università ).
Ci sono anche visite non Ufficiali – ma in quelle il giocatore non può avere contatti con i Coaches.

Confusi?!
Credetemi – non è facile stare dietro a tutte queste regole. Specialmente perche' un giocatore può essere “contattato” da una Università  dopo aver iniziato il primo anno di liceo. Certamente con il passare degli anni il “recruiting” si intensifica.

Adesso mettiamo dei numeri – tanto per capire le ore che un Coaching Staff si fa per arrivare a portare a casa i suoi giocatori. Diciamo che in media ogni Universita' ha all'incirca 10 borse di studio per anno – e (di nuovo in media) per ogni giocatore che dice di si – c'e' ne uno (tanti dicono che sia 2 o 3) che dice di no.

Quindi – 500 per 10 per 2 = 10,000 ore per una “recruiting” class – vale a dire 416 giorni. Per chi non l'ha ancora capito – “recruiting” è un lavoro a tempo pieno nel mondo dello sport Universitario. E chi non lo fa a tempo pieno perde. Ci sono tantissime Universita' che seguono i loro prospetti dalla prima partita di liceo fino alla fine della loro carriera di liceo.

Adesso parliamo un po' degli aspetti che hanno più valore per ingaggiare i giocatori.

– Copertura televisiva (sia nazionale che regionale – questa oggi è l'arma piu' potente che si può avere – il giocatore stella che si vuol far vedere dai Pro sa che si deve mettere in mostra – e la televisione è una copertura che tutti i Pro Scouts usano per cercare i loro giocatori).
– Bowl Games (uno dei tanti motivi perchè Div I non vuole i Playoffs. Con i Bowl Games 56 scuole possono dire ai loro giocatori che vanno alla “post season”. Mentre con i Playoffs forse 16 potrebbero dirlo. Facendo diventare le piu' forti ancore piu' potenti).
– Tipo di Gioco (non si va a cercare un “option” QB se si è una scuola che gioca la “West Coast” offense).
– Tipo di Scuola (chi vuole diventare un ingegnere di sicuro non va ad una scuola che non ha quel ramo di studi).
– Promesse sui 4 (o 5) anni alla Universita' (in particolare circa il ruolo, ed i compagni).
– Clima (qua si spiega perche' le migliori scuole di football sono al Sud – perchè giocare nel Nord Ovest a Ottobre-Dicembre non e bello quanto al Sud).

Ecco invece un elenco di modi per risparmiare il tempo nel “recruiting”.

– Pipelines (una volta trovata una regione da dove si prendono dei buon giocatori – il Coaching Staff lavora con gli High School coaches e li usano come scouts per vedere chi è il prossimo talento che vale un borsa di studio).
– Verificare le altre Università  interessate (anche se questo sembra una cosa strana – è una realta'. Un giocatore che una Mid-Major si sta tentando di prendere – che dice che USC/Miami lo vogliono – quella Mid-Major si tira indietro (tante volte) perche' sa di essere fuori dal gioco).
– Scouting Reports (sia da High School Coaches che da tutti i siti – ma le Universita' guardano questi scouting reports molto diversamente – perche' loro cercano il giocare adatto a il loro gioco e non le stelline accanto al suo nome).

Adesso parliamo delle diversita'. Nella Florida due sono le cose che ogni scuola deve affrontare.
Per i giocatori medi – la concorrenza fra le 5 squadre dello stato.
E per i giocatori piu' forti la lotta sara' anche contro le Universita' piu' forti d'America.

Quindi – nel cercare di portare a casa il giocatore che si vuole – bisogna starci dietro – ed essere pronti a rispondere a tantissime domande. Dal fargli capire che anche se è il miglior giocatore dello stato al livello di liceo si fara' della panchina – a dirgli che invece di giocare la cover 2 si dovrà  adattare a uomo. E queste sono 2 delle 100+ domande che possono uscire fuori.
E la realta' è che se questo ragazzo crede che – anche se l'altra scuola non è la prima scelta – ma è la sua miglior possibilita' per mostrare il proprio talento – lo perdi.

Ma se sei una Mid-Major (il 2° esempio che vi volevo dare) – tutto questo che ho scritto è ancora piu' difficile da gestire. Facciamo un esempio.

Per 3 anni hai seguito questo QB – che non è affatto male – ma non del talento di una Top 25 college. Il suo Senior Year in High School questo si fa l'anno da “superstar” – numeri che non finiscono piu' – magari facendo qualche record. Adesso – due o tre squadre – che non avevano mai fatto caso a questo giocatore – si buttano nella mischia – e tu (e il tuo Coaching Staff) hai perso migliaia di ore dietro a questo giocatore – speso un sacco di soldi (nel andarlo a vedere a tutte le sue partite – facendolo venire (vedi visita ufficiale) – parlandogli al telefono) – e ti scappa via. E non c'e' niente che puoi fare.

Quindi – finisco questo articolo con il dire qual e', secondo me il miglior modo di fare del “recruiting”. Vendere la propria scuola ai genitori.

Il ragazzo che si vede una Top 25 school venirli dietro nel suo ultimo anno – può dimenticarsi della Mid-Major che l'ha seguito per tutta la sua carriera – i genitori di solito NO.
E il bravo Coach - "vende" la scuola al ragazzo – ma anche ai genitori. Al ragazzo vende il programma sportivo prima e dopo il programma accademico – ai genitori vice-versa.

Non puoi distruggere il sogno dei “Pros” a nessun ragazzo che offri una borsa di studio (anche se forse il 2% di chi prende una borsa di studio giochera mai nei “Pros”) – ma ai genitori puoi farli vedere che tipo di preparazione per il prossimo passo – il mondo del lavoro – puoi dare al loro figlio.

Ed è per questo che non sono i Coaches di Reparto che si fanno i chilometri (migliaia e migliaia) per andare a vedere e parlare con il giocatori – bensì l' Head Coach. Quando si punta su di un giocatore – e gli stai dicendo che lui è proprio quello che vuoi – ma sei il QB Coach - questo non fa molta impressione – se lo dice invece l'Head Coach – è tutta un'altra storia.

Aggiungo che detto tutto questo ci sono ancora altre cose a cui magari non ci si pensa.
Del tipo – certi giocatori hanno in mente una scuola – che se lo chiamava – non gli sarebbe interessata alcuna altra offerta – andava a quella scuola.

Oppure: un giocatore che hai seguito per tutta la sua carriera si fa male.
Il tuo RB – che sarebbe titolare dalla prima partita non passa i test (SAT o ACT) per entrare alla Universita.
Il tuo WR che hai tenuto d'occhio per 4 anni decide di giocare a basketball invece che football all'Universita.
Un'altro giocatore – che era forte nel football – ma anche nel baseball – se ne va nei Minor Leagues dei Yankees.

E queste sono cose che capitano ogni anno a tante delle 117 scuole che giocano a Division I football.

Il mondo del “recruiting” è forse il piu' difficile da gestire come Coaching Staff a livello di Università . Perche' anche quando hai l'annata perfetta – tutti i tuoi giocatori preferiti vengono e non ne perdi nessuno – non ci sono mai garanzie che al livello di Universita' faranno quello che – come Coaching Staff – avevi pensato potessero fare. E quindi il prossimo anno ti ritrovi con ancora piu' lavoro da fare – e magari con meno borse di studio di quest'anno.

Spero che questo faccia luce a uno dei tanti “behind the scene” del mondo del college football.

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