Making of a Dynasty

Coach Pete Carroll e Matt Leinart sono i protagonisti più in vista del successo nel 2004 di USC

La maggior parte degli appassionati di football (incluso ovviamente il sottoscritto) è rimasta stupita dalla facilità  con cui USC ha vinto il titolo nazionale chiudendo già  nel primo tempo la sfida con Oklahoma. Il totale dominio dei Trojans ha fatto guadagnare loro il titolo indiscusso di programma numero uno della nazione nel 2004 e grandi favoriti per uno storico Three-Peat nel 2005.

Scorrendo infatti il roster di USC in vista della prossima stagione ci si accorge che gran parte dei titolari di quest'anno è composto da sophomore o al massimo junior (34 su 48) e che quasi sicuramente ce li ritroveremo tutti al college all'inizio della prossima stagione. Il quasi fa riferimento alla situazione di coach Pete Carroll e al quarterback Matt Leinart. Il primo potrebbe ritentare l'avventura tra i professionisti mentre il secondo non ha ancora deciso se lasciare con un anno di anticipo l'università  per andare nella NFL.

Entrambi hanno per il momento dichiarato di voler restare e se lo junior non si dichiarerà  eleggibile per il draft 2005 i Trojans la prossima stagione potranno contare sul ritorno di ben 16 dei 22 giocatori che hanno portato a 22 la striscia di successi consecutivi. "Faccio parte di qualcosa di davvero speciale ed avere l'opportunità  di vincere un eventuale terzo titolo proprio al Rose Bowl (sede della partita che assegna il titolo nel 2005) è un occasione che non voglio lasciarmi scappare. Per convincermi a lasciare il college servirà  qualcosa di altrettanto speciale", ha dichiarato Leinart.

Una possibilità  potrebbe essere quella di finire ai 49ers di coach"Pete Carroll. Nelle ultime ore infatti si è diffusa la voce che vorrebbe l'attuale coach dei Trojans come sostituto di Erickson a San Francisco. Per il momento l'allenatore parla ancora da head coach di USC: "Anche l'anno prossimo avremo una gran bella squadra", ha dichiarato Carroll, "Sarà  difficile batterci perché gli schemi, tranne qualche ovvia modifica, saranno sempre quelli e i giocatori avranno un anno in più di esperienza".

Se anche il junior dovesse partire Carroll però non avrebbe grossi problemi a legittimare la tesi che USC è la favorita numero uno per il titolo della prossima stagione. Oltre a Leinart degli undici titolari mancherebbero soltanto uno dei due tight end che si dividono gli snap (Alex Holmes) ed il full-back Lee Webb. Per il primo ruolo ritorna Dominique Byrd mentre Webb non sarà  una grande perdita perché aveva iniziato la stagione come riserva prima che si infortunasse il junior Brandon Hancock.

Per quanto riguarda la posizione di quarterback Carroll si troverebbe nella stessa situazione di due anni fa. Carson Palmer dopo aver vinto l'Heisman Trophy andò nella NFL e l'head coach si affidò ad un quarterback di cui si sapeva poco o nulla: un certo Matt Leinart. Il nuovo titolare dovrebbe poter contare anche sull'esperienza dell'offensive coordinator Norm Chow che ha sviluppato parecchi buoni passatori ed ha fatto vincere loro ben tre Heisman Trophy.

Al posto dell'attuale titolare Carroll potrebbe inserire John David Booty (191 cm per 88 kg) o Mark Sanchez (193 per 86). Il primo conosce alla perfezione il sistema perché quest'anno nel camp ha preso parte allo stesso numero di snap di Leinart ed è stato in competizione con lui fino all'ultimo per il posto di titolare. Due anni fa Booty era considerato il miglior quarterback liceale della nazione ed ha già  dimostrato di sapere guidare le sue squadre al successo vincendo due titoli della Louisiana con il suo liceo.

Sanchez è considerato il miglior quarterback della nazione fra quelli che si apprestano ad entrare al college e secondo alcuni è già  più avanti nello sviluppo di quanto fosse Carson Palmer alla sua età . Potrebbe inserirsi nel discorso anche il freshman al secondo anno Rocky Hinds (193 per 102) che corre i 100 metri in 10.47 secondi ma che deve ancora migliorare come passatore.

Il quarterback titolare, chiunque esso sarà , potrà  contare sulla protezione della stessa linea offensiva che ha dominato la difesa di Oklahoma. Ad essere precisi non ci sarà  più la guardia John Drake ma in quattro occasioni il suo posto è stato preso dalla vera matricola Jeff Byers che in quelle occasioni non ha fatto sentire la mancanza del senior. Nel 2005 tornerà  disponibile anche il tackle Winston Justice che dopo essere stato titolare per due stagioni è stato sospeso quest'anno per aver violato il codice d'onore studentesco.

A ricevere i lanci del quarterback saranno chiamati Steve Smith e Dwayne Jarrett. Ad inizio stagione l'addio definitivo al college di uno dei migliori wide receiver della nazione, Mike Williams, sembrava togliere ogni speranza di successo ai Trojans ma i due underclassmen hanno smentito clamorosamente ogni previsione.

Jarrett, una matricola, ha ricevuto più touchdown di tutti nella Pac-10 (13) mentre Smith si è confermato molto pericoloso nei lanci lunghi ed insieme al collega allunga le difese avversarie liberando la zona centrale per un semplice completo ad un back o al tight end. Smith, sophomore, è da elogiare anche per non essersi perso d'animo dopo un grave infortunio che gli ha fatto perdere sei partite ma non gli ha impedito di segnare tre touchdown nell'Orange Bowl.

Quando Carroll deciderà  di affidarsi alle corse potrà  contare su Reggie Bush e LenDale White. Il primo, sophomore, è stato utilissimo quando Smith si è infortunato perché la sua versatilità  gli ha permesso di essere pericoloso anche come wide receiver. Una volta tornato il sophomore Bush si è distinto come back e come kick returner guadagnando anche una nomination per l'Heisman.

White è invece un giocatore più fisico (188 per 107) che riesce a sfruttare i varchi aperti dalla linea e a guadagnare yard anche dopo il primo tackle. Ha dimostrato di poter sopportare anche carichi notevoli di lavoro arrivando facilmente oltre quota 1000 yard guadagnate con le sue corse. Nell'Orange Bowl è stato in grado di portare a casa 118 yard e due touchdown in 15 corse nonostante un fastidioso dolore ad una caviglia. La coppia Bush-White così come quella Smith-Jarrett promette di essere una delle migliori nel suo ruolo l'anno prossimo.

Anche in difesa ritornano quasi tutti. Le perdite più gravi sono quelle dei defensive tackle Shaun Cody e Mike Patterson. Specialmente quest'ultimo nei suoi anni con i Trojans si era sempre distinto per la sua abilità  nel mettere in difficoltà  le difese avversarie con la sua velocità .

Carroll ha ammesso di "non avere nessuno con quelle caratteristiche nel roster attuale" e di doversi "inventare qualcosa per ovviare alla sua partenza". Tutto lo staff tecnico ripone in ogni caso molte speranze nel sophomore Manuel Wright che quest'anno è già  sceso in campo e non dovrebbe avere problemi a giocare tutti gli snap.

Un'altra giocatore importante che non ritornerà  l'anno prossimo sarà  il linebacker Matt Grootegoed ma anche in questo caso è già  pronto il suo sostituto: il freshman Keith Rivers che qualcuno voleva far partire titolare già  quest'anno. Fra i linebacker potrebbe andarsene anche Lofa Tatupu ma negli ultimi tempi sembra essersi convinto di voler tornare per un ultima stagione con i Trojans. Tutti gli altri difensori ritornano e Carroll si è assicurato anche i servigi del miglior kicker liceale della nazione, Troy Van Blarcom.

Il segreto di tanto successo è sicuramente il sistema implementato da Carroll per decidere quali saranno i titolari: "Il nostro programma", spiega l'head coach, "si basa sulla competizione fra i giocatori e gli assistenti. C'è sempre qualcuno più giovane che cerca di prendere il posto del più esperto. Se a vincere nella lotta è il giovane non mi faccio molti problemi a mandarlo subito in campo. Anche durante la stagione i ruoli non sono definiti ed i giocatori devono sempre farsi trovare pronti per non perdere il posto".

"Quando facciamo recruiting", continua Carroll, "non promettiamo un posto da titolare fra uno o due anni ma garantiamo una competizione aperta a tutti in cui sarà  il migliore, indipendentemente dall'età , a scendere in campo. Un'altra cosa cui facciamo particolare attenzione è non affidarci troppo ad un solo ragazzo per vincere le partite. In attacco ad esempio cerchiamo di bilanciare il più possibile il rapporto passaggi/corsi e reclutiamo di conseguenza".

Il segreto di USC sta quindi nel recruiting, nell'abilità  nello scegliere i giocatori che fin da subito possono spingere gli elementi già  nel roster a migliorare ulteriormente sé stessi. A giudicare dai risultati questo sembra essere il metodo sicuro per vincere il titolo nazionale quindi le altre università  avranno sicuramente preso nota per tornare al successo. A partire dal 2006, ovvio.

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