Uno dei tanti fan di Utah che hanno riempito il Sun Devil Stadium di Tempe, Arizona
Ieri la maggior parte degli appassionati di college football negli Stati Uniti ha avuto la possibilità di vedere, uno dopo l'altro, tre Bowl: Capitol One, Rose e Fiesta. Dopo i fuochi d'artificio delle prime due partite si sperava che i pronostici sul Fiesta Bowl che davano Utah nettamente favorita su Pittsburgh fossero sbagliati. Purtroppo per chi è rimasto davanti alla tv in campo si è presentata un sola squadra, Utah.
Lo score finale recita infatti 35 punti per gli Utes e 7 per i Panthers ma non c'è stata davvero storia ed il divario sarebbe potuto essere ancora maggiore. L'inconsistenza di Pittsburgh è un ulteriore prova di quanto si sia abbassato il livello di gioco della Big East dopo l'uscita di Miami e Virginia Tech.
Il prossimo anno le cose non dovrebbero andare molto meglio ed è giusto chiedersi se è ancora il caso di garantire un posto automatico a chi vince la Big East. La situazione attuale non solo danneggia il BCS perché a causa dell'esito scontato l'interesse dei media non è altissimo ma anche l'università della conference più debole che vede la sua squadra ridicolizzata in diretta tv.
Contro Utah per il programma della Big East è accaduto proprio questo. Gli Utes sono stati più forti degli avversari sia in attacco che in difesa ed hanno pienamente legittimato il loro posto in un Bowl BCS tributando così il migliore degli addii al loro head coach Urban Meyer. Quest'ultimo da domani infatti si occuperà dell'università della Florida che a dicembre gli ha fatto firmare un contratto di sette anni per due milioni l'anno.
Meyer ha potuto salutare nel migliore dei modi i suoi tifosi e non poteva esserci cornice migliore per la sua festa d'addio. Grazie alla relativa vicinanza con l'Arizona (675 miglia contro le 2125 che separano Pittsburgh e il Sun Devil Stadium) dei 73519 spettatori presenti al Fiesta Bowl ben 61000 erano tifosi degli Utes. In pratica per i giocatori di Pitt la partita è iniziata male ancora prima del kickoff iniziale quando appena entrati in campo hanno visto tutto lo stadio colorato di rosso.
Da quel momento in poi le cose sono andate peggiorando per Walt Harris che nella sua ultima partita da allenatore di Pitt sicuramente si augurava un risultato meno negativo.
Data l'assenza del tailback titolare Raymond Kirkland a causa di un infortunio gran parte dell'attacco dei Panthers poggiava sul quarterback rivelazione Tyler Palko. Il sophomore ha avuto però ben poco tempo per decidere verso quale ricevitore lanciare perché la difesa di Utah gli era col fiato sul collo già una frazione di secondo dopo lo snap.
A fine partita i sack subiti dal quarterback sono nove (record del Fiesta Bowl) ed in parecchie altre condizioni Palko è dovuto uscire dal pocket e correre per evitare altri atterramenti. A fine partita le yard guadagnate da Pitt con le corse saranno solo diciannove.
Il merito va ovviamente al grande lavoro della difesa e del suo coordinator Kyle Wittingham (prossimo head coach degli Utah)che hanno saputo sfruttare ogni piccolo varco lasciato aperto dalla linea offensiva.
Va sottolineato però che tra le file dei linemen di Pitt non erano al cento per cento due giocatori fondamentali come il left tackle Rob Petitti ed il right guard John Simonitis. Prima del Fiesta Bowl Pitt non aveva mai concesso più di quattro sack in una partita.
I Panthers avrebbero in ogni caso perso anche se la linea offensiva avesse offerto abbastanza protezione e se fossero andati a punti in occasione dei due drive fermati da un paio di sack in momenti cruciali. Il dominio dell'attacco di Utah sulla difesa avversaria è stato infatti totale e lo score finale sarebbe stato più alto se nel primo tempo Pitt non avesse tenuto a lungo la palla concedendo agli Utes solo tre drive e 14 punti.
Quando ne ha avuto la possibilità l'attacco di Utah è sembrato inarrestabile come in occasione delle altre undici vittorie stagionali. Il quarterback Alex Smith ha lanciato il pallone con una facilità ed una precisione tale da far scomparire tutti i dubbi su un'eventuale uscita prematura dal college. Una decisione a tal proposito è attesa solo nei prossimi giorni ma a livello collegiale Smith non sembra avere più nulla da imparare quindi è giusto che tenti la sfida della NFL.
A livello statistico lo junior ha disputato una partita eccezionale completando 28 passaggi su 36 e stabilendo così il record del Bowl per percentuale di passaggi completati (.784). Smith non solo è stato pericoloso con i suoi lanci (4 touchdown) ma è stato anche il miglior corridore della sua squadra portando 15 volte il pallone per complessive 68 yard.
Il quarterback ha confermato l'ottima intesa con il wide receiver Paris Warren che ha stabilito il record del Fiesta per ricezioni (14) ed ha diviso con Smith il premio di MVP offensivo della partita.
Smith e Warren, insieme a Steve Savoy, sono stati anche i protagonisti della miglior giocata della partita, quella che nel terzo quarto ha definitivamente spento le speranze di Pitt che aveva appena ridotto le distanze "a soli" 21 punti.
Un passaggio laterale di Savoy che aveva ricevuto il pallone da Smith ha permesso a Warren di correre indisturbato per 18 yard e portare lo score sul definitivo 35 a 7. A proposito di quest'azione Smith ha dichiarato che in allenamento questo schema era stato provato a lungo, anche due volte al giorno, ma non aveva mai funzionato.
Finita la stagione 2004 è ora tempo di pensare al prossimo anno. Pitt dovrà ripartire con un nuovo allenatore (Dave Wannstedt) ed Harris a differenza del suo collega di Utah sicuramente non sarà rimpianto. Anche ieri in alcune occasioni il suo play-calling ha lasciato a desiderare e dopo otto anni negli stessi posti è probabile che un cambio di scenario faccia bene anche all'head coach.
Anche Utah dovrà fare a meno di gran parte dello staff tecnico e probabilmente di Smith quindi è molto difficile che riesca a ripetere quanto fatto quest'anno (dodici vittorie, nessuna sconfitta e record di 4-0 contro squadre di conference BCS). Il premio migliore non sono i 14 milioni ricevuti dal BCS ma ribalta che ha permesso al programma di farsi conoscere e forse ottenere migliori risultati nel recruiting.
Meyer ha già iniziato ad occuparsi del recruiting di Florida ed ha ulteriormente migliorato il suo curriculum vincendo oltre al Fiesta Bowl anche il premio di miglior allenatore dell'anno secondo la stampa intitolato al mitico Eddie Robinson. Il suo record in due anni con gli Utes è impressionante (22-2 e due titoli di conference) e finalmente i Gators sembrano aver trovato il degno successore di Steve Spurrier.
Ieri sugli spalti c'era un tifoso dei Gators con un manifesto su cui c'era scritto:
"Cara Utah,
Grazie per il vostro allenatore.
Florida."
Note a margine
La partita è iniziata con dieci minuti di ritardo per dare la possibilità alla ABC di trasmettere tutto il Rose Bowl"La Big East nei Bowl di quest'anno ha ottenuto un record di 2-3 ed in particolare di 0-2 nelle partite disputate il primo gennaio"Utah ha portato a 16 la striscia consecutiva di vittorie. Solo USC ha una serie attiva più lunga (21 partite senza sconfitte)