Lloyd Carr, allenatore di Michigan, esamina i suoi giocatori durante un allenamento
A differenza del Fiesta Bowl di cui abbiamo parlato ieri il Rose Bowl manda in campo due università più importanti del college football: Michigan e Texas. I due programmi sono rispettivamente primo e terzo nella classifica di tutti i tempi delle partite vinte e quella del primo gennaio sarà una partita storica anche perché in tutti questi anni le due squadre non si sono mai incontrate su un campo di football.
L'università del Texas finora ha partecipato a 43 Bowl (solo due università hanno fatto meglio) senza però mai essere invitata al Rose Bowl. Questa lacuna deriva dal fatto che fino a qualche anno fa questa partita vedeva coinvolte squadre della Pac-10 e della Big Ten mentre nell'era BCS si sono perse queste tradizioni.
Si sono levati parecchi mugugni quando è stata annunciata la squadra invitata al Bowl insieme a Michigan (Big Ten). La scelta era ristretta a Texas (Big 12) o Utah (WAC) ed era parsa quasi scandalosa l'esclusione di California (Pac-10) che solo per un centesimo di punto è terminata alle spalle di Texas nel ranking BCS.
Non è piaciuto il comportamento del coach di Texas Mack Brown che ha fatto una specie di campagna elettorale per avere i voti necessari per superare California. Le sue preghiere hanno avuto effetto e Texas per la prima volta dal 1997 partecipa ad un Bowl che si disputa nel nuovo anno (di solito i più importanti) e lo stesso Brown nei giorni scorsi ha ricevuto un estensione di contratto fino al 2014.
Inoltre le interviste durante la settimana prima della partita dei Longhorn non hanno certo migliorato la situazione. Quasi tutti i giocatori hanno dichiarato di essere contenti di partecipare al Rose Bowl perché questo fa parte del BCS dando quasi l'impressione di dimenticare la tradizione di un Bowl che dal 1902 accompagna i tifosi nel nuovo anno.
I due allenatori
Brown e l'allenatore di Michigan, Lloyd Carr, si conoscono da ormai 25 anni, sono grandi amici e durante la loro carriera hanno dovuto affrontare avversità (sportive) molto simili. Entrambi sono stati contestati all'inizio della carriera nei loro attuali college e di tutti e due si dice ogni stagione che questa sarà l'ultima annata rispettivamente in Texas e nel Michigan.
Brown viene criticato per la sua inabilità nel superare lo spauracchio Oklahoma (cinque sconfitte consecutive, una peggiore dell'altra) mentre Carr era partito male perdendo otto partite nelle prime due stagioni con i Wolverines. Rispetto agli inizi però mentre per Brown le critiche sono andate crescendo nel caso di Carr invece sono state messe a tacere dai successi della squadra.
L'unico motivo per cui Carr potrebbe lasciare Michigan è un suo eventuale ritiro che l'allenatore ha smentito in più di un occasione. All'inizio di questo mese le voci di un suo ritiro a causa di problemi fisici si erano fatte così insistenti che l'head coach è stato costretto a convocare in fretta una conferenza stampa per smentire tutto. Carr intervistato a proposito ha dichiarato che si tratta di voci messe in giro da altre università per danneggiare Michigan in sede di recruiting e che non c'è nessun fondamento di verità .
Il 59enne successore del mitico Bo Schembechler ha vinto finora un titolo nazionale nel 1997, cinque titoli di conference in dieci anni e la sua università è stata invitata per sette anni consecutivi ad un Bowl del nuovo anno. A questi meriti si aggiunge quello di avere un record positivo contro una rivale storica di Michigan, Ohio State (6-4).
Sta andando invece meno bene (almeno a livello di supporto di tifosi e ex alunni) l'avventura di Brown in Texas. I Longhorn in sette anni non hanno mai vinto un titolo di conference e come detto solo quest'anno sono approdati ad un Bowl remunerativo come il Rose.
La stagione delle squadre
Michigan ha chiuso con un record 9 vittorie e 2 sconfitte finendo tredicesima nel ranking BCS. Le uniche due sconfitte sono arrivate con Notre Dame e con Ohio State. Contro i Fighting Irish i Wolverines sono stati in vantaggio per tre quarti prima di concedere 21 punti e la vittoria nei 15 minuti finali. Più netta invece la sconfitta contro OSU. Michigan era reduce da 8 vittorie consecutive e nessuno si aspettava un tracollo contro una squadra che non è più la potenza del passato.
Texas ha invece perso una sola volta in undici partite ed ha chiuso la stagione al quarto posto nel ranking BCS. L'unica sconfitta è arrivata per mano della solita Oklahoma che per la prima volta dal novembre 1980 ha tenuto i Longhorn a quota zero punti segnati. L'università in tutte le altre occasioni ha invece vinto senza problemi legittimando la sua presenza in un Bowl importante (magari non il Rose).
I giocatori da seguire - Michigan
Non si può non partire dalla coppia di matricole che ha stupito tutta la nazione insieme al freshman di Oklahoma Adrian Peterson. Stiamo parlando del quarterback Chad Henne e del running back Michael Hart. Il primo ha lanciato per 2516 yard ed almeno un touchdown a partita dopo aver preso il posto di Matt Gutierrez, infortunatosi alla spalla una settimana prima dell'esordio stagionale. Era dal 1975 con Mike Leach che una vera matricola di Michigan non iniziava la stagione da titolare.
Hart ha sostituito invece David Underwood dopo che quest'ultimo si è infortunato nella terza partita stagionale. Il freshman ha vinto il premio di miglior matricola della Big Ten guadagnando 125 yard a partita e segnando nove touchdown. Era dal 1996 che una vera matricola non guidava la conference per yard guadagnate a partita (ci riuscì il vincitore dell'Heisman Trophy Ron Dayne).
Il running back nonostante non abbia un fisico eccezionale (solo 175 per 88) ha mostrato una buona resistenza fisica unita ad un ottima abilità nell'eludere i difensori avversari. Già nel suo primo anno al college ha mostrato di possedere già un ottima visione di gioco che gli permette di individuare in fretta i varchi nella difesa avversaria.
Buona parte del successo del back va riconosciuto anche alla linea offensiva ed in particolare al centro David Baas e al right tackle Jake Long. Quando il primo è stato spostato al centro ed il secondo è stato inserito fra i titolari Michigan è passata da 106 a 175 yard guadagnate a partita con le corse.
Michigan può contare anche sul miglior wide receiver della nazione, Braylon Edwards. Il senior ha finalmente realizzato tutto il suo potenziale migliorando la sua abilità nel correre le tracce e confermando la sua pericolosità sui lanci che richiedono una buona elevazione. Tempismo e potenza fisica lo hanno reso un osso duro anche per i migliori cornerback della nazione.
La sua maturazione mentale oltre che fisica ha convinto Carr ad affidargli spesso il pallone ed è arrivato il record dell'università per lanci ricevuti in una stagione (87) e yard guadagnate (1221). Le prime proiezioni del draft NFL 2005 indicano che sarà sicuramente uno dei primi cinque giocatori scelti in assoluto.
In difesa si distingue il cornerback Marlin Jackson che è riuscito a mettersi in luce nonostante la riluttanza degli avversari a lanciare nella sua zona (l'88 percento delle volte evitano quella parte di campo). In prospettiva NFL Jackson potrà essere utilizzato anche come safety, posizione ricoperta la scorsa stagione con buoni risultati.
I giocatori da seguire - Texas
L'attacco dei Longhorn si basa soprattutto sulle corse del quarterback Vince Young e del running back Cedric Benson. Insieme i due hanno firmato 39 dei 50 touchdown segnati dall'università del Texas ed il numero totale di yard guadagnato dai due con corse e passaggi rappresenta l'85 percento della produzione dei Longhorn nel 2004.
Brown ogni tanto chiama anche qualche passaggio e questo ha permesso a Young di lanciare per 1669 yard. Le potenzialità come passatore di Young non sembrano eccezionali ed anche se nelle ultime partite ha mostrato qualche miglioramento è innegabile che Michigan dovrà preoccuparsi più delle sue corse che dei suoi passaggi.
Benson è considerato uno dei migliori tailback della nazione e nel prossimo draft potrebbe benissimo essere una delle prime cinque scelte se saranno risolti i dubbi relativi al suo reale desiderio di avere successo nella NFL. Al college però il tailback è inarrestabile grazie alla sua visione di gioco ed alla potenza fisica che gli permette di guadagnare parecchie yard anche dopo il primo tackle avversario. Questa dote gli ha consentito di essere l'unico back nella nazione ad aver guadagnato più di 1000 yard nelle ultime quattro stagioni.
Il leader della difesa è il linebacker Derrick Johnson, vincitore del premio di miglior giocatore difensivo della nazione. Viene lodato dagli scout per le sue qualità di atleta (soprattutto l'ottima accelerazione), l'abilità nel creare turnover e la capacità di guidare i suoi compagni. Sarà sicuramente uno dei primi giocatori chiamati nel draft 2005 e dovrebbe avere un buon futuro nella lega come inside linebacker. Johnson ha sicuramente beneficiato anche dell'esperienza del defensive coordinator di Texas Greg Robinson che ha lavorato nella NFL per 14 anni.
Le chiavi della partita
L'abilità di scrambler di Young
Michigan quest'anno ha dimostrato di mal sopportare i quarterback che sono pericolosi anche con le loro corse oltre che con i lanci. Contro Michigan State non è riuscita a fermare Drew Stanton and Damon Dowdell che hanno lanciato per 167 yard e corso per 112. Contro Ohio State è stata la volta di Troy Smith cha ha corso per 241 yard e passato per 145 yard.
In quelle occasioni lo staff di Carr ha spostato molti giocatori vicino alla linea di scrimmage esponendo così la secondaria agli attacchi avversari. Contro Texas, a causa di problemi fisici di alcuni titolari, Carr abbandonerà la 3-4 in favore di una 4-3 anche se sarebbe stato interessante vedere all'opera i Longhorn contro un tipo di schema che non hanno mai affrontato. L'head coach comunque ha già detto che non assegnerà un giocatore fisso su Young per non danneggiare il difensore nella sua pass-rush.
Baas contro il defensive tackle Rodrigue Wright
Texas concede soltanto 3 yard di media a portata ai back avversari e gran parte del merito va a Johnson e a Wright. Il primo con la sua velocità chiude subito gli spazi per le corse esterne mentre a bloccare quelle interne ci pensa il secondo. Baas dovrà coordinare al meglio il lavoro delle due guardie non solo per fermare Wright ma anche per aprire qualche varco per le corse di Hart.
Le condizioni atmosferiche
È dal 1955 che la pioggia non bagna il Rose Bowl e secondo alcune previsioni domani potrebbe infrangersi anche quest'altra tradizione. In caso di pioggia dovrebbe essere favorita la squadra con il migliore attacco e quindi in questo caso Texas (numero 2 della nazione nelle corse con più di 300 yard a partita) sarebbe ovviamente in vantaggio.
Note a margine
L'edizione dell'anno scorso vide vincere USC proprio contro Michigan"I Wolverines hanno ottenuto un record di 1-1 in entrambe le occasioni in cui hanno partecipato a due Rose Bowl consecutivi"Michigan nei giorni scorsi ha superato Texas nel Beef Bowl ( un evento che vuole premiare quella fra le due squadre che riesce a mangiare più carne). I Wolverines hanno mangiato 286 chili mentre Texas "solo" 245"In 34 occasioni su 48 chi ha vinto il Beef Bowl si è poi aggiudicato anche il Rose Bowl"Brown e Carr si sono già affrontati da head coach nel 2001 in occasione dell'East-West Shrine Classic. La squadra di Brown (East) si impose per 20 a 10 su quella di Carr"L'allenatore di Michigan non ha mai perso due Bowl consecutivi.