Tracy ringrazia Jimenez per la sua prestazione, una scena vista spesso negli ultimi giorni.
Grosse novità movimentano il sinora stagnante panorama della division.
La sorpresa più eclatante è l'imperiale cammino dei Rockies che infilano una serie incredibile di vittorie, addirittura uguagliando il record di franchigia con 11 W filate e con 13 successi sulle ultime 14 partite lasciano l'ultimo posto in classifica e si piazzano immediatamente alle spalle dei Giants.
Giants che, a loro volta, tengono un ottimo ritmo sino alle serie con gli Angels da cui subiscono un doloroso sweep casalingo: di questo approfittano i Dodgers che non perdono mai una serie e continuano il loro dominio incontrastato in vetta, dimostrandosi inoltre spietati ogni qualvolta la partita si risolva sul filo di lana.
Resta anonimo invece il cammino di Arizona e di S.Diego che attualmente si contendono l'ultimo posto e che non accennano a dare segni di risveglio: tra mille infortuni i Padres, con meno attenuanti i D'Backs, per adesso non sono un fattore nella division.
Ma passiamo ai dati delle singole squadre.
Los Angeles Dodgers 44-23
L'attacco inizia ad accusare qualche problema ?
Si.
Continuerebbe a servire un asso autentico in rotazione ?
Si.
Risultati alla mano però, i Dodgers dimostrano di essere una squadra che in USA definiscono "resilient", ovvero che non molla mai fino all'ultimo e contro ogni traversia.
Vittorie sul filo di lana sui Phillies, contro Oakland, una serie equilibrata portata a casa dal Texas, tutte con il coltello tra i denti in partite dal punteggio rigorosamente basso: merito dei lanciatori che a turno hanno saputo fornire prestazioni solide e soprattutto del bullpen che è stato veramente basilare negli ultimi 15 giorni.
Dietro al closer Broxton (16/18 saves, ERA 1,36, 53 SO in 33 IP con sole 11 BB) ed ai set up Troncoso e Belisario, sono migliorati moltissimo il giovane Leach e, incredibile a dirsi, persino Guillermo Mota: il veterano, inguardabile sino a poco tempo fa, ha effettuato un aggiustamento durante la fase del lancio che lo ha portato ad avere una serie (aperta) di 12 scoreless innings lanciati.
Con Wade in lieve ripresa, i rilievi hanno protetto vantaggi esigui e consentito svariate rimonte.
Merito anche del risveglio di Ethier, che è tornato a battere dopo uno slump post traumatico causato dall'assenza di Manny Ramirez; l'esterno guida il team con 11 HR seguito da Blake con 10 e Kemp con 8.
Il trio è stata la maggior fonte dei pochi punti messi a segno, l'unico supporto che i partenti hanno avuto: senza Milton ma senza mai aver avuto bisogno del quinto partente negli ultimi 15 giorni, Wolf e Billingsley offrono sempre ottime garanzie, Kershaw alterna cose buone ad altre meno buone in sintonia con i suoi ventuno anni, Kuroda non è ancora al top ma è già solido.
Ma la vera notizia è che tra poco tornerà Ramirez ed allora chi potrà fermare i Dodgers nella NL West ?
S.Francisco Giants 34-31
Un cammino promettente quello dei Giants sino a che gli Angels non l'hanno fermato, come accennato in precedenza: una serie impattata a casa Marlins, una serie vinta in Arizona ed uno sweep rifilato agli A's avevano portato Bochy ed i suoi 6 partite sopra .500 prima dello sweep subito dall'insolita sponda di LA, quella non vestita di blu che molto più spesso gioca qua.
Grande protagonista, il sempre più convincente Sandoval con l'ausilio soprattutto di Molina e Rowand in attacco ma moltissimi meriti vanno ai lanciatori: partenti solidissimi con il solo Sanchez a mostrare segni di cedimento ed uno Zitoun pò alterno ma con Lincecum e Cain si va sul velluto e anche il buon vecchio Randy Johnson porta il suo buon contributo alla causa.
Anche in casa Giants, applausi al bullpen: potenziato ulteriormente dal rientro di Romo, il gruppo poggia sul quasi intoccabile Affeldt e su compari molto attenti quali Miller, Medders e sul closer Wilson, con Howry e Valdez decenti mangiatori di innings.
Il discorso ormai è noto: manca potenza, nonostante Sandoval sia stato una manna sinora.
Il resto è buono e un acquisto azzeccato potrebbe cambiare il volto del team, un pò come fu Manny Ramirez per i Dodgers l'anno scorso: la situazione è identica ma vedremo come si comporteranno Sabean ed il front office dei Giants e se riusciranno a portare sulla baia qualcuno che prenda a pallate la superficie dell'acqua.
Allora potremmo vederne delle belle….
Colorado Rockies 33-33
Schiaffi a tutti.
E' stato questo il motto dei Rockies versione Tracy, sul cui arrivo avevamo ironizzato prima che i risultati ci smentissero clamorosamente.
Occhio poi agli avversari: trasferta sul campo dei Cardinals (4-0), trasferta in casa Brewers (3-0), Mariners in casa (3-0) ed infine Tampa Bay (unica a strappare una partita) ancora al Coors Field (2-1).
Una vendemmiata dove i Rockies non hanno mai subito più di 4 punti, ad eccezione del 12-4 subito da De La Rosa contro Tampa: strepitosi Jimenez, Cook, Marquis ed Hammel che hanno permesso che qualche uscita avventurosa di Street e Corpas fosse assorbita senza danni.
Ma su questo hanno avuto maggior peso il ritorno alla forma di gente come Tulowitski e l'esplosione di Barmes e Stewart: considerando che Helton e Hawpe tirano la carretta sin dall'inizio ma non accennano minimamente a fermarsi in quanto a produzione offensiva si è formato anche un lineup solido e temibile, non solo al Coors Field ma in qualsiasi ballpark.
Merito di Tracy ?
Chissà cosa deve aver detto il coach ai suoi nuovi ragazzi per averli stimolati così: deve essere stato estremamente convincente visto che praticamente ha resuscitato i morti.
O forse c'era chi faceva il morto prima di lui, anche se morto non era…..
Ma queste sono solo illazioni, i risultati dicono "streaking Rockies" e Tracy è il loro profeta.
S.Diego Padres 29-36
Costretti a fare i salti mortali per mancanza di lanciatori, i Padres fanno lanciare l'ottimo Correia in anticipo rispetto ai 4 giorni di riposo canonici nelle due serie ambedue pareggiate con Arizona (2-2) e contro i Dodgers (1-1).
Dal quel momento, si ferma Peavy (almeno un mese) e si va a trovare gli Angels senza l'asso principale: S.Diego si busca lo sweep e rischia di perdere anche Young che viene valutato day by day ma probabilmente dovrà andare anch'egli in DL.
Il tempo di perdere ancora una serie (1-2 contro i Mariners) e si corre ai ripari: dentro Ekstrom e Banks e si prepara intanto all'esordio LeBlanc: ovviamente, in una situazione simile, non si può chiedere molto ai Padres che comunque mettono a referto un ottimo Kouzmanoff a far da secondo violino al consueto Adrian Gonzales (23 HR nonostante una valanga di BB che dimostrano il timore degli avversari e l'assoluta inconsistenza dei compagni), visto che il ruolo rivestito sinora da Hairston era rimasto vacante per l'ennesimo infortunio.
Il futuro non è roseo, tifosi dei Padres ma c'è stata sinora anche tanta sfortuna.
Da notare che il guaio a Peavy ha paralizzato pure il fronte mercato dunque S.Diego ha subito veramente un doppio danno.
Stagione probabilmente da dimenticare.
Arizona D'Backs 29-38
Nonostante Haren stia dimostrando costantemente di essere al top nel suo ruolo ed i progressi del giovane Scherzer, nonostante accanto ad Upton ed a Reynolds adesso si vedano pure Drew e Parra, Arizona perde molte più partite di quelle che vince.
Il nodo del quinto partente non è certo stato risolto dal deludente Buckner e Garland è in un momento abbastanza difficile: aggiungiamo che il bullpen ha fatto perdere spesso partite che potevano essere state vinte con un minimo di solidità in più ed il quadro è dipinto.
Una serie in pari contro i Padres, poi due serie perse (2-1) contro Giants e Houston, infine una serie finalmente vinta (2-1) sui Royals complice una esplosione offensiva insolita con 24 punti nelle ultime due partite.
L'ultimo posto è meritato sinora, visto che i mezzi per evitarlo ci sarebbero tutti: l'assenza di Webb non può, da sola, spiegare tutto.