Presentazione SEC East

Il quarterback di Georgia David Greene dovrebbe essere protagonista di una grande annata

È impossibile non indicare Georgia come il programma con più possibilità  di vittoria considerando che i Bulldogs sono reduci da due successi consecutivi nella division e sono stati piazzati in cima al ranking nazionale da parecchi osservatori.

Un altro motivo che spinge al primo posto Georgia è il ritorno di 17 titolari dell'anno scorso (in attacco manca soltanto un giocatore). Parlando di una squadra allenata da Mark Richt, noto stratega offensivo, sembra incredibile ma il freno maggiore alle ambizioni dei Bulldogs negli ultimi anni è stato proprio l'attacco.

La linea offensiva mancava del giusto affiatamento ed anche a causa dell'inesperienza di gran parte dei titolari ha concesso ben 47 sack (nessuno ha fatto peggio nella conference) costringendo quasi sempre il quarterback David Greene a lanci affrettati ed i risultati non sono stati buoni (11 intercetti contro soli 13 touchdown).

Quest'anno il senior avrà  l'ultima occasione per confermare quanto di buono si dice di lui e per farlo dovrà  sfruttare al meglio il wide receiver Fred Gibson che al camp si è presentato in piena forma dopo i problemi fisici che lo hanno tormentato la passata stagione.

Richt si affiderà  spesso e volentieri alle corse del tailback Kregg Lumpkin che si era conquistato il posto nel finale di stagione 2003 e lo ha mantenuto nonostante l'agguerrita concorrenza vista al camp.

Come detto la difesa è il punto forte dei Bulldogs e quest'anno le cose non dovrebbero cambiare perché non se n'è andato nessun giocatore chiave (David Pollack, Odell Thurman e Thomas Davis su tutti).

Il problema principale è rimasto quello dell'anno scorso: la mancanza di un buon numero di riserve di qualità  nel caso si dovessero ripetere gli infortuni dell'anno scorso. Da tenere d'occhio l'end Will Thompson che sembra guarito dall'infortunio al ginocchio e grazie ai raddoppi su Pollack dovrebbe godere di ampia libertà  d'azione.

Le principali antagoniste dei Bulldogs saranno come sempre Tennessee e Florida anche se i due programmi non sembrano in grado di competere alla pari con i campioni in carica.

Tennessee non vedono l'ora di scendere in campo per lasciarsi alle spalle le polemiche suscitate dalle dichiarazioni di coach Fulmer alla NCAA riguardo presunti illeciti nel recruiting di Alabama. La vicenda tornerà  in ogni caso sulle prime pagine il 23 ottobre quando le due università  dovranno affrontarsi sul campo (Tennessee gioca in casa).

Nel frattempo Fulmer deve sistemare sia l'attacco che la difesa. La partenza più pesante è sicuramente quella del quarterback Casey Clausen che in quattro anni ha vinto quasi l'ottanta percento delle partite ed ha spesso svolto il ruolo di parafulmine quando le cose non andavano per il verso giusto.

L'head coach non sembra ancora aver deciso chi prenderà  il suo posto perché il giocatore più espero (il senior C.J.Leak) in sei anni non ha mai fatto il salto di qualità  richiesto per ricoprire il ruolo che fu di un certo Peyton Manning.

Per fortuna dei Vols il prescelto potrà  fare affidamento su uno dei migliori gruppi di wide receiver della SEC e sul tailback Cedric Houston che lo scorso anno dividendo gli snap con un altro back ha guadagnato 744 yard con l'invidiabile media di 5 yard a corsa.

Buona parte del merito va ovviamente anche alla linea offensiva guidata dal tackle Michael Munoz che ha rinunciato ad una chiamata alta nel draft NFL per cercare di vincere il titolo di conference.

In difesa ci sono giocatori nuovi nella linea e nella secondaria ma mentre nel primo caso si tratta di giocatori che sembrano in grado di reggere il confronto con le linee offensive della SEC per quanto riguarda la secondaria invece la situazione è meno agevole.

I tre giocatori più produttivi se ne sono andati e i rimpiazzi nel camp non sono parsi granché. L'unica speranza è che i linebacker confermino quanto di buono hanno fatto vedere e riescano a coprire in qualche modo le lacune dei giocatori dietro mettendo maggiore pressione addosso agli avversari.

Due stagioni consecutive con un record di 8-5 hanno fatto scivolare Florida nei ranking della preseason e non hanno dissipato quei dubbi sulle capacità  di Ron Zook che l'allenatore si porta dietro praticamente dal primo giorno di lavoro.

Durante l'off-season l'head coach ha allungato il contratto fino al 2008 ma considerando la scarsa pazienza che hanno tifosi e dirigenza questo sarà  l'anno decisivo per decidere il suo futuro lavorativo.

L'attacco promette bene perché il quarterback Chris Leak ha un anno di esperienza in più ed ha subito mostrato di aver apprezzato le modifiche che il nuovo coordinatore Larry Fedora ha apportato agli schemi dei Gators.

Anche il gruppo di wide receiver nel camp ha fatto una buona impressione e sembra finalmente aver trovato l'intesa con il giovane quarterback. A completare il quadro positivo ci pensano la linea offensiva che ha trovato ottimi giocatori per il blind side di Leak e l'abbondanza di tailback che costringerà  Zook a lasciar fuori giocatori che altrove sarebbero titolari.

Anche in difesa c'è da essere moderatamente ottimisti. La linea negli ultimi anni non ha mai avuto così tanti giocatori esperti ed il gruppo dei linebacker può contare sul ritorno di Channing Crowder che non è riuscito ad entrare nel draft NFL con due anni di anticipo (come voleva fare anche Maurice Clarett prima di essere fermato dal tribunale).

Il problema che potrebbe però seriamente smorzare l'entusiasmo dei Gators è la situazione della secondaria che ha perso i quattro titolari e non sembra avere al momento rimpiazzi di valore. Si vocifera di un probabile spostamento di qualche difensore esperto nel reparto ma al momento non è stata ancora presa nessuna decisione.

South Carolina si trova a metà  strada fra il gruppo delle favorite di cui abbiamo già  parlato e la coppia Kentucky e Vanderbilt che invece ha ancora molto lavoro da fare per diventare competitiva e poter impensierire Florida, Georgia e Tennessee.

Lou Holtz, allenatore di USC, durante l'offseason ha fatto di tutto per cercare di migliorare la sua squadra arrivando anche a togliere a suo figlio il compito di offensive coordinator e affidarlo a"sé stesso. È cambiato anche il defensive coordinator ed il nuovo assunto è quel Rick Minter che ha già  collaborato con Holtz a Notre Dame.

In attacco ritornano nove titolari su undici ma c'è la grande incognita del quarterback titolare che sembrava risolta prima del camp ma in seguito alle disastrose prestazioni del presunto titolare è tornata ancora più forte di prima.

A questo punto sembra probabile che i Gamecocks decidano di cambiare registro ricorrendo ancora una volta maggiormente alle corse considerata anche la varietà  di soluzioni presenti nel roster di USC.

La difesa dovrà  abituarsi al terzo coordinatore in tre anni ma sembrano esserci le premesse per migliorare un reparto che nella seconda parte della passata stagione ha concesso 39 punti di media a partita.

Il front seven seppur con qualche dubbio sulla consistenza dei tackle dà  sufficienti garanzie mentre la secondaria preoccupa parecchio lo staff tecnico dopo aver perso i tre giocatori più importanti.

Come detto chiudono la classifica di conference le università  di Kentucky e Vanderbilt. Per quanto riguarda la prima università  coach Rich Brooks continua la sua opera di ricostruzione e per l'ultima volta dovrà  fare i conti con la sanzione della NCAA che le ha concesso meno borse di studio rispetto alla concorrenza per illeciti nel recruiting.

La situazione rispetto ad un anno fa (4-8) non sembra comunque destinata a cambiare perché è vero che la difesa ritorna quasi intatta ma in attacco mancano giocatori nei ruoli più importanti ed il camp invece di chiarire i dubbi ne ha creati di nuovi.

L'anno scorso a Vanderbilt è andata ancora peggio (2-10) ma si sono visti parecchi miglioramenti ed il programma allenato da Bobby Johnson sembra andare nella giusta direzione. La vittoria contro Kentucky ha dato molta fiducia all'ambiente ed il ritorno di 21 titolari su 22 dovrebbe permettere un salto di qualità  anche se il calendario non è dei più facili.

L'attacco può contare sul quarterback Jay Cutler che ha finalmente dimostrato le sue doti di passatore oltre che di corridore e nel camp ha mostrato una buona intesa con un gruppo di wide receiver che sembra migliorare dopo ogni allenamento. Preoccupa la situazione nel ruolo di tailback ma tutto sommato le cose non vanno male.

In difesa vale più o meno lo stesso discorso. C'è un ottimo prospetto (l'end Jovan Haye) sulla cui leadership fa molto affidamento lo staff tecnico ed una serie di comprimari che dovrebbe migliorare col passare del tempo.

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