Big East Preview – 2a parte

Se Syracuse dovesse far male potrebbe arrivare il licenziamento per coach Pasqualoni

Tre anni fa Syracuse era stata capace di vincere dieci partite e si era candidata al ruolo di antagonista di Miami e Virginia Tech ma finora le grandi attese sono state disilluse. Gli Orangemen in attacco non sono mai riuscito a trovare un'alternativa alle corse dei tailback ed in difesa non hanno mai avuto giocatori di carattere in grado di guidare il reparto ed evitare i pesanti tracolli che hanno fatto perdere quattordici partite in due stagioni.

L'allenatore Paul Pasqualoni quest'anno per evitare l'esonero dovrà  assolutamente sviluppare un miglior gioco aereo perché gli avversari di Syracuse hanno ormai capito che per annullare gli Orangemen è sufficiente affollare la linea di scrimmage.

Purtroppo il cambio di strategia non sarà  facile perché a tutt'oggi ci sono ancora forti dubbi su chi sarà  titolare nei ruoli di quarterback e wide receiver. In entrambe le posizioni ci sono soltanto giocatori inesperti ed una decisione definitiva sarà  probabilmente presa solo all'ultimo momento data la mancanza di elementi di spicco.

Come sempre l'unico giocatore di sicuro affidamento è il tailback Walter Reyes che lo scorso anno ha guadagnato 1347 yard e segnato 20 touchdown. Il senior, candidato all'Heisman Trophy, verrà  usato anche come ricevitore per dare la possibilità  a coach Pasqualoni di usare anche gli altri back che si sono messi in luce nel camp (specialmente Damien Rhodes e Jeremy Sellers).

In difesa gli Orangemen devono ricostruire quasi da zero la linea e nonostante la buona prova nel camp dell'unico titolare dello scorso anno rimasto al college (l'end James Wyche) il reparto nel suo complesso preoccupa parecchio lo staff tecnico. Il nuovo coordinatore difensivo Steve Dunlap può fortunatamente contare sui linebacker e sulla secondaria che hanno fra le loro fila alcuni dei migliori giocatori difensivi dell'intera conference.

Nonostante sia al suo primo anno nella Big East Connecticut potrebbe essere la sorpresa del 2004 della conference. Gli Huskies possono infatti contare su 17 dei 22 titolari che l'anno scorso hanno vinto ben 9 partite ed hanno dalla loro anche un calendario tutt'altro che impossibile (affronteranno in casa sia West Virginia che Pittsburgh). Se tutto andasse per il verso giusto coach Randy Edsall avrà  finalmente quella popolarità  a livello nazionale che merita per il lavoro svolto con UConn.

La stella della squadra è il quarterback Dan Orlovsky che nelle ultime due stagioni in Connecticut ha lanciato 52 touchdown e soltanto 25 intercetti e lo scorso anno è riuscito nell'impresa di lanciare almeno un touchdown in ogni partita. Prima di andare nella NFL (è uno dei migliori prospetti nel suo ruolo) dovrà  cercare di far vincere UConn nonostante un gruppo di ricevitori non eccelso e qualche problema fisico di troppo per i tailback.

Il back di maggior talento degli Huskies, Terry Caulley, è reduce da un serio infortunio ad un ginocchio e nel camp non è sembrato completamente ristabilito. Nel caso non dovesse farcela saranno Chris Bellamy e Cornell Brockington a beneficiare dei varchi aperti da una delle migliori linee della conference (ritornano quattro titolari e per quinto sono in lizza due ottimi prospetti).

In difesa si farà  certamente sentire la mancanza dell'end Uyi Osunde che la passata stagione ha collezionato dieci sack ed ha dato la possibilità  all'altro end, Tyler King, di mostrare le sue ottime doti di pass rusher. Tutti e tre i linebacker sono quelli dell'anno scorso e costituiscono il punto di forza di un'unità  che ha probabilmente nella secondaria (fatto salvo il cornerback Justin Perkins) il reparto che preoccupa maggiormente coach Edsall.

L'università  di Rutgers nel 2003 ha disputato una stagione fantastica (per i suoi standard) migliorando il suo record da quell'orribile 1-11 dell'anno prima ad un incoraggiante 5-7. Se a questo aggiungiamo la netta vittoria contro i rivali statali di Syracuse e il ritorno di 17 titolari su 22 diventa comprensibile l'entusiasmo che circola nella squadra di coach Greg Schiano. Altro motivo di ottimismo è il calendario non impossibile nonostante le partite in trasferta con West Virginia e Boston College.

Prima dell'inizio della passata stagione l'allenatore ha apportato varie modifiche allo staff tecnico, specialmente quello offensivo, ed i risultati sono stati molto positivi. La decisione di implementare una West Coast Offense e la disponibilità  di un'ottima linea offensiva ha infatti permesso al quarterback Ryan Hart (junior) ed al tailback Brian Leonard (sophomore) di migliorare molti record dell'università  e gettare le basi per un futuro ancora più produttivo.

Grazie alla nuova strategia offensiva inoltre l'attacco tiene più a lungo in campo le difese avversarie ma soprattutto dà  l'opportunità  alla propria difesa di riposare ed evitare i "collassi" che caratterizzavano l'università  del New Jersey in passato. Non è un caso quindi che nelle più importanti statistiche difensive gli Scarlet Knights abbiano fatto un importante balzo in avanti.

Un altro fattore da considerare è l'ottimo recruiting che ha permesso a Schiano di dare il cambio ai titolari con delle riserve di qualità  e far guadagnare loro esperienza in vista della partenza a fine anno dei senior. Per questo motivo la mancanza di quattro partenti del 2003 e l'assenza per infortunio nel camp di altri sei titolari non preoccupa più di tanto l'head coach che si è anche permesso il lusso di tenere a riposo qualche altro prospetto.

Temple si trova nella stessa situazione degli Scarlet Knights di due anni fa (record di 1-11) ma è altamente improbabile che in Pennsylvania si possa verificare un miracolo come quello compiuto da Rutgers. Ci si attende in ogni caso almeno un netto miglioramento in termini di coesione di squadra e conoscenza del playbook.

L'anno scorso, infatti, coach Bobby Wallace decise di affidarsi a parecchi giocatori provenienti dagli junior college (ben 27) ma la maggior parte di essi ha avuto tempo per imparare gli schemi e non ha reso come ci si attendeva. Inoltre ritornano 16 titolari dello scorso anno e nel camp si sono già  viste ottime cose quindi ci sono motivi per essere (cautamente) ottimisti.

L'attacco lo scorso anno non è stato granché ma uno dei pochi a salvarsi è stato il quarterback Walter Washington che si è fatto notare per il buon fisico e le ottime doti di corridore. Quando avrà  un gruppo di wide receiver affidabile probabilmente migliorerà  anche le sue doti di lanciatore ma per il momento Wallace ha dichiarato che Washington dovrà  correre maggiormente rispetto a quanto fatto l'anno scorso.

Gli darà  una mano un altro giocatore degli juco, il tailback Tim Brown, di cui tutti parlano molto bene e che nel camp nonostante la scarsa esperienza ha battuto la concorrenza del veterano Umar Ferguson. Se la linea offensiva reggerà  nonostante i continui cambi di ruolo dei suoi componenti Brown sarà  una delle sorprese della conference.

La difesa degli Scarlet Knights è la peggiore della Big East ma anche per questo reparto c'è la scusante dell'inesperienza e quindi sono attesi dei miglioramenti. Osservati speciali sono il nose tackle Antwon Burton che durante l'offseason ha finalmente osservato un rigoroso regime alimentare arrivando a perdere addirittura 23 chili ed il cornerback Pete McBride che ha giocato da titolare le ultime cinque partite del 2003 ed ha registrato quattro intercetti.

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