Presentazione Big 12 North

Darren Sproles sarà  in lizza fino all'ultimo per l'Heisman Trophy

La squadra campione in carica della Big 12 è Kansas State che a sorpresa ha dominato in finale Oklahoma ed ha dato un po' di speranza alle altre università  della nazione dimostrando che i Sooners non sono imbattibili. I Wildcats dovranno fare a meno di molti ottimi giocatori ma un eccellente recruiting e l'abilità  dello staff tecnico nel far guadagnare esperienza anche alle riserve dovrebbero permettere a KSU di conservare la leadership nella divisione.

La stella offensiva ora che non c'è più il quarterback Ell Robinson è il tailback Darren Sproles. La prestazione contro Oklahoma (235 yard guadagnate) lo ha fatto apprezzare anche al grande pubblico e quest'anno si parla di lui come di uno dei maggiori candidati alla vittoria dell'Heisman.

Il back sarà  coinvolto ancora maggiormente nell'attacco dei Wildcats perché l'assenza di un quarterback esperto ha convinto coach Bill Snyder ad inserire nel playbook più giochi di corse rispetto al passato. I dubbi sulla linea offensiva che ha perso un paio di ottimi giocatori sono stati risolti dal camp quindi Sproles ora ha tutto il necessario per disputare una buona stagione e far vincere alla sua università  quantomeno il titolo divisionale.

Anche in difesa Kansas State è ben messa e non dovrebbe risentire della partenza dei linemen Josh Buhl e Rashad Washington. Snyder preferisce una difesa solida che dà  sempre il massimo ad un reparto da grandi giocate che lascia troppo spesso aperta la porta alle sortite avversarie e i giocatori provati nel camp hanno dato ampie garanzie in questo senso.

Nebraska è l'università  che ha suscitato la maggiore curiosità  fra gli addetti ai lavori. I dirigenti della sezione atletica per cercare di tornare ai fasti del passato hanno deciso di assumere un allenatore che solo due anni fa era protagonista al Super Bowl: Bill Callahan. L'ex coach degli Oakland Raiders è chiamato ad un duro lavoro e dovrà  fare i conti con delle aspettative molto elevate: il secondo posto verrà  considerato come un fallimento.

Le perplessità  sulle strategie offensive del nuovo coach non si sono fatte attendere soprattutto considerando che Callahan è un acceso sostenitore della West Coast Offense mentre Nebraska è conosciuta per il pesante uso di giochi di corse.

Buona parte del roster è rimasta shockata quando ha avuto per la prima volta fra le mani il nuovo playbook ma nel camp si sono visti dei progressi incoraggianti anche se Callahan ha avuto poco tempo per reclutare giocatori adatti ai nuovi schemi.

Il reparto più importante per un attacco di questo tipo è la linea offensiva che nel camp ha avuto specialmente all'inizio qualche problema di troppo. Ci sono comunque diverse soluzioni da provare prima del 4 di settembre quindi le cose dovrebbero migliorare.

È stato invece già  deciso che il quarterback titolare sarà  il sophomore Joe Dailey, il più adatto al nuovo attacco, che potrà  contare su un discreto gruppo di wide receiver e tight end. Cory Ross dovrebbe spuntarla fra i tailback e sembra dare sufficienti garanzie nel caso il nuovo allenatore decidesse di tornare all'antico e sfruttare maggiormente le corse dei back.

La difesa non sarà  più coordinata da Bo Pelini che in una sola stagione era riuscito a far tornare quello dei Cornhuskers uno dei migliori reparti della nazione ma ha abbastanza talento da confermare quanto di buono fatto vedere nel 2003. La linea e la secondaria hanno molti giocatori di sicuro affidamento mentre non si può dire lo stesso del gruppo di linebacker che attorno a Barrett Ruud ha giocatori sì promettenti ma molto inesperti.

Missouri è una delle squadre meglio messe dell'intera conference perché nel roster di quest'anno sono rimasti 13 dei 22 titolari che nel 2003 hanno ottenuto un record di 8-5 e sono stati invitati all'Independence Bowl. L'unico grave difetto della squadra allenata da Gary Pinkel è l'incapacità  di cogliere il successo in trasferta (4 sconfitte in 4 trasferte).

In attacco tutto parte ovviamente dal quarterback Brad Smith che nei due anni da Tiger si è fatto notare soprattutto per la sua abilità  di scrambler (è cioè capace di guadagnare yard correndo quando è impossibilitato al lancio) ma ha anche dimostrato di avere un buon braccio. Nel camp Pinkel ha insistito molto su questo aspetto pur cercando di non snaturare il suo gioco e i risultanti sono stati confortanti.

Oltre a Smith i Tigers possono fare affidamento anche su una buona coppia di tailback (Damien Nash e Marcus Woods) che nel camp hanno favorevolmente impressionato tutto lo staff tecnico. I due risultano perfettamente complementari perché Nash basa il suo gioco più sulla potenza e sulla costanza mentre Woods è più agile e scattante ed è capace di creare big-play anche quando ormai tutti i varchi sembrano chiusi.

In difesa invece Missouri deve fare i conti con la scarsa disponibilità  di riserve per la linea difensiva. In una conference che sottopone a grande stress il reparto per il gran numero di potenti tailback presenti questo potrebbe essere un problema di difficile soluzione anche se Pinkel ha provato ad adattare alla linea giocatori di altri ruoli.

La stagione 2003 di Kansas è stata tutto sommato positiva considerando che il numero di vittorie è triplicato rispetto al primo anno di coach Mark Mangino (da 2 a 6) e gli Jayhawks sono stati invitati ad un Bowl per la prima volta dal 1995.

Ora ci si aspetta una conferma dalla squadra perché il gruppo è rimasto più o meno quello dello scorso anno e sono arrivate alcune matricole veramente molto interessanti.

Kansas deve in ogni caso fare i conti con un calendario tutt'altro che facile quindi l'obiettivo di KU non sarà  quello di lottare per il primo posto quanto piuttosto quello di interpretare il ruolo di guastafeste per le potenze della conference.

In attacco non c'è più il quarterback Bill Whittemore, partito proprio nel momento in cui aveva iniziato a mostrare le sue abilità , ma gli Jayhawks hanno comunque un buon impianto di gioco che nella passata stagione ha permesso loro di segnare almeno 20 punti in partite 11 su 13.

La pedina centrale nel gioco di KU è come sempre il quarterback e Adam Barmann quando è sceso in campo al posto di Whittemore non ha demeritato. Inoltre potrà  contare su un buon gruppo di ricevitori e sul dinamico duo di tailback Clark Green e John Rande.

Il punto debole di KU lo scorso anno è stata sicuramente la difesa che ha concesso qualcosa come 413 yard a partita e 50 touchdown. Nei due anni di Mangino nel Kansas l'unico reparto che non ha mai deluso è stato quello dei linebacker.

È quindi lecito attendersi anche per il 2004 delle buone prestazioni dagli junior Banks Floodman e Gabe Toomey. Non altrettanto si può dire della linea che anche nel camp non è sempre parsa concentrata e solida nei tackle.

Colorado non vede l'ora di scendere in campo e lasciarsi alle spalle la turbolenta off-season che ha visto l'università  finire sulle prime pagine per stupri ed irregolarità  varie nel recruiting. Le sanzioni non si sono fatte attendere e l'head coach Gary Barnett è stato sospeso per tre mesi mentre l'università  si è auto-imposta delle restrizioni sul recruiting per evitare sanzioni più pesanti da parte della NCAA.

Tornando al football giocato la migliore arma dei Buffaloes è il gioco di corse. La partenza del migliore tailback, Brian Calhoun, non dovrebbe farsi sentire perché è tornato disponibile Bobby Purify che a causa del serio infortunio della passata stagione si è visto garantire un anno d'eleggibilità  in più. Il senior potrà  contare sull'aiuto di una linea offensiva molto migliorata e sulla protezione dei migliori tight end e fullback che si siano visti a CU da un po' d'anni a questa parte.

Il nuovo defensive coordinator Mike Hankwitz dovrà  faticare non poco per migliorare una difesa che nel 2003 è stata una delle peggiori nella nazione contro i passaggi ed appena modesta contro le corse. La partenza di diversi titolari durante l'off-season non gli renderà  certo più facile il lavoro.

L'unico reparto da salvare è stato la secondaria mentre i linebacker sono troppo inesperti e la linea difensiva non è migliorata molto rispetto a quella che lo scorso anno non ha mai impensierito i quarterback avversari.

La peggiore università  della divisione dovrebbe ancora una volta essere Iowa State. La passata stagione i Cyclones hanno vinto soltanto due partite e sono arrivati nei bassifondi in praticamente tutte le categorie statistiche offensive e difensive.

È indubbio che nei suoi dieci anni ad ISU coach Dan McCarney abbia risollevato le sorti del programma di football ma lo stesso coach ha più volte dichiarato che per la sua università  sarà  sempre più difficile, se non impossibile, competere con le migliori squadre della Big 12.

Anche quest'anno quindi i tifosi dei Cyclones dovranno accontentarsi di quel poco che la squadra riuscirà  ad ottenere grazie alla presenza di un paio di buoni giocatori lo scorso anno che lo scorso anno sono riusciti ad emergere nonostante l'incredibile serie di infortuni che ha falcidiato ISU.

I nomi da segnare sono il quarterback Bret Meyer che dovrebbe beneficiare dall'arrivo di un nuovo offensive coordinator e del defensive end Jason Berryman che in sole sei partite è riuscito a vincere il premio di miglior giocatore arrivato nel 2003 nella Big 12.

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