La classica doccia gelata per coach Carroll, alla fine del trionfo nel Rose Bowl
Missione perfettamente compiuta e ora che tutti diano a LSU o Oklahoma il merito di essere campioni nazionali, tanto il titolo è di USC e ai protagonisti di questa esaltante annata non potete togliere questa convinzione.
"Abbiamo appena vinto il titolo nazionale". Queste le entusiastiche parole pronunciate a fine incontro da un fradicio Pete Carroll (dopo la classica doccia gelata), a chi gli chiedeva se si riteneva o meno il giusto vincitore della stagione del College Football. A fargli eco anche il coach di Michigan Carr, che ha fatto i complimenti ai Trojans e li ha defiiniti i giusti campioni nazionali.
La sfida del Rose Bowl di Pasadena, giocata davanti a più di 90.000 persone, per lo più tifosi di USC, ha visto il netto dominio dei Trojans, che guidati da un eccellente Matt Leinart (votato MVP del Bowl) e da un'impenetrabile difesa, imperniata sulla mitica Wild Bunch II, ha chiuso il match con il risultato di 28 a 14.
Il QB di Southern California ha definitivamente scacciato le ombre del suo grande predecessore Carson Palmer, fornendo probabilmente la miglior prestazione della stagione, vista anche la posta in palio e il fatto di aver incontrato la sesta difesa del panorama college football. Le sue cifre sono eloquenti e parlano di 23 passaggi completati su 34 per 327 yards e 3 td pass, a cui va aggiunto il touchdown segnato sul passaggio di Mike Williams, in quello che possiamo definire allo stesso tempo come il gioco più strano e decisivo dell'intero incontro.
Lo schema che ha portato al touchdown del 28 a 7, che ha chiuso l'incontro, ha avuto come protagonisti prima il RB Hershel Dennis, il quale ricevuta palla da Leinart per una corsa ha consegnato con un handoff la palla all'accorrente Mike Williams, abile poi a trovare con un passaggio corto lo stesso Leinart, libero di correre in end zone per un touchdown da 15 yards.
Fino a quel momento gli attori principali della cavalcata di USC erano stati (con Leinart) Keary Colbert e Reggie Bush. Il WR con 2 touchdown e 149 yards ricevute con appena 6 palloni disponibili, ha praticamente scavato il solco su cui i Trojans hanno costruito la loro marcia trionfale, oscurando la prestazione del suo più illustre compagno Mike Williams, pubblicizzato da tutti i media e probabile stella del prossimo Draft. La matricola Bush, invece, ha dimostrato ancora una volta la sua perfetta versatilità dal punto di vista offensivo, risultando il miglior running back del team, con 41 yards corse su 8 tentativi (media alta di 5 yards per portata), per poi andare a ricevere due preziosi palloni dalle mani di Matt Leinart, con cui ha guadagnato ben 42 yards, andando a sfiorare le 100 yards complessive di guadagno.
Se l'attacco ha fatto il suo dovere, la difesa è stata a dir poco impenetrabile, non concedendo praticamente nulla al temuto attacco di Michigan, guidato dal finalista dell'Heisman Trophy Chris Perry. La mitica Wild Bunch II, pur non dominando come in altre occasioni, è stata ancora una volta decisiva, con Udechi Ekeze che ha scherzato con gli uomini di linea offensiva dei Wolves, andando per ben 3 volte a livellare al terreno il povero Navarre, messo al tappeto altre 6 volte (2 dal defensive back Poole), per un totale di 9, record per un Bowl Championship e risultato incredibile se si pensa che Michigan aveva subito finora 15 sack..in tutta la stagione!
Il QB di Michigan ha concluso il suo incubo e la sua carriera universitaria con l'incredibile intercetto con pallone rimbalzante sul piede di Braylon Edwards e poi nelle mani di Lofa Tatupu. Come detto in sede di preview l'attacco dei Wolveriens si basa molto sulle corse di Chris Perry, se il RB riesce a trovare molti varchi nelle difese avversarie, allora automaticamente anche il gioco aereo, non così efficace, ha la possibilità di produrre molto. A Pasadena, la linea difensiva dei Trojans ha controllato Perry e tutto il running game di Michigan, tenendo il piccolo n. 5 sotto le 100 yards su corsa, cosa che come detto nel pregara è risultata sempre decisiva nelle sconfitte stagionali della formazione di coach Carr, mettendo poi sotto enorme pressione Navarre, che ha dovuto affrettare i giochi, sbagliando un'enormità di passaggi.
L'unico davvero in palla per tutta la durata dell'incontro per i Wolves è stato Braylon Edwards, che ha superato le 100 yards ricevute con soli 6 palloni catturati e ha tenuto a galla il proprio attacco per buona parte dell'incontro, nel secondo tempo, quando Michigan ha tentato la rimonta, poi vanificata dal touchdown di Leinart. Perry ha chiuso la sua carriera al College con l'ultimo touchdown della partita che ha reso meno amaro il risultato finale per la vincitrice della Big Ten, che ora senza QB e RB titolari e con la possibile partenza direzione Draft NFL anche del loro miglior WR (Edwards) dovrà pensare seriamente alla rifondazione partendo dal recruiting, comunque sempre di ottimo valore per i Wolveriens.
USC si è dichiarata campione nazionale, e molto probabilmente per quanto riguarda l'Associated Press lo sarà , ma per quanto riguarda l'altro ranking cioè quello di Espn e degli allenatori, il titolo andrà alla vincente tra Oklahoma e LSU che si scontreranno nel Sugar Bowl, considerato il BCS Bowl Championship. Dopo 5 anni di equilibrio nel College Football con l'introduzione del BCS ranking, si è ritornati al caos di qualche anno con 2-3 squadre sullo stesso livello di vittorie e sconfitte e nessun leader indiscusso da considerare campione assoluto.
Sicuramente per quello espresso nell'arco della stagione e in questi Bowl, il titolo dovrebbe andare all'unanimità ai Trojans di coach Carroll, essendo la squadra più continua, più completa e che ha dimostrato di poter vincere contro qualsiasi avversario.