Sugar Bowl Preview

Il trofeo di campione nazionale che verrà  assegnato alla vincente del Sugar Bowl

Domenica 4 gennaio si conclude la stagione 2003 del football NCAA con l'appuntamento più atteso: il Sugar Bowl. Quest'anno, infatti, il Bowl di New Orleans è la sede prescelta dal Bowl Championship Series per assegnare il titolo nazionale (il prossimo anno toccherà  all'Orange Bowl). Le università  che scenderanno in campo sono le prime due classificate del ranking BCS: Louisiana State e Oklahoma.

La scelta delle squadre cui far disputare la partita ha sollevato molte polemiche perché è rimasta esclusa USC, arrivata prima nel sondaggio dell'Associated Press e in quello degli allenatori ma soltanto terza nel ranking BCS. Le maggiori critiche si sono concentrate sulla scelta di Oklahoma perché i Sooners sono arrivati soltanto terzi nei 2 sondaggi ed hanno chiuso con una pesante sconfitta la stagione regolare (7 a 35 nella finale della Big 12 contro Kansas State).

Senza voler dedicare troppo spazio all'argomento (di cui parliamo approfonditamente in un altro articolo) vale la pena rilevare che Oklahoma, prima della sconfitta con Kansas State, aveva letteralmente dominato tutte le partite disputate. I Sooners sono passati in secondo piano soltanto nell'ultima settimana di stagione regolare a favore delle squadre più in forma del momento (LSU e Southern California).

Fino a quel momento si era parlato di Oklahoma come la migliore squadra in assoluto e non si vedeva chi avrebbe potuto fermarne la corsa verso il titolo. I Sooners avevano vinto le partite precedenti con uno scarto medio di 35 punti e in qualche caso (vedi la partita vinta 77 a 0 con Texas A&M) hanno praticamente rinunciato a giocare l'ultimo quarto per non infliggere un passivo troppo pesante all'avversario.

L'unica sconfitta di LSU è arrivata invece ad inizio stagione quando i Tigers, tornati in campo dopo una settimana di riposo concessa dal calendario, sono apparsi distratti nonostante i richiami dello staff tecnico ed hanno perso contro Florida, guidata dal freshman Chris Leak. Memorabili nella stagione di LSU sono state le 2 vittorie contro Georgia (la seconda è valsa il titolo della SouthEastern Conference). Un'altra partita da ricordare è il successo su Ole Miss, squadra della futura prima scelta NFL Eli Manning, arrivato grazie ad una prova eccezionale della difesa di LSU.

Dopo aver esaminato brevemente il cammino dei due programmi esaminiamo ora nel dettaglio quali sono i loro punti di forza in attacco ed in difesa partendo da Louisiana State che può essere considerata la squadra di casa perché il campus di Baton Rouge dista solo un'ora di viaggio in auto da New Orleans.

La difesa dei Tigers durante la regular season ha concesso meno di 11 punti a partita e soltanto 70 yard a partita contro le corse e, dal punto di vista tattico, può contare su una delle migliori menti "difensive" della nazione: l'head coach Nick Saban. LSU da quando c'è l'attuale coach (questa è la quarta stagione) è sempre stata conosciuta per i blitz che mettono sempre sotto pressione gli avversari perché possono essere portati in ogni momento da ogni posizione del campo.

"Saban ha creato un meccanismo perfetto perché riesce sempre a liberare un uomo, non importa quanti giocatori metti a bloccare i suoi", ha dichiarato Mike Richt, coach di Georgia. "Bisogna avere quarterback e wide receiver molto rapidi ma nessuno è riuscito a prendere le contromisure. È inevitabile che il quarterback venga colpito ripetutamente e alla lunga perda efficienza".

Fino alla scorsa stagione erano prevalentemente i linebacker a beneficiare degli schemi di Saban ma quest'anno, vista l'inesperienza del gruppo, l'allenatore ha cambiato strategia chiamando in causa spesso gli uomini di linea e quelli della secondaria. Il giocatore che più si è distinto è il 24enne senior Chad Lavalais che ha collezionato 7 sack e 54 tackle ed ha fatto dimenticare gli errori commessi la scorsa stagione.

In tutta la stagione è stato il punto di riferimento della linea dei Tigers e gran parte del successo del reparto si deve proprio alla sua capacità  di leggere gli attacchi avversari. "Appena un attimo prima dello snap riesce ad intuire se arriverà  una corsa o un passaggio oppure ci da qualche consiglio su cosa fare. Sono piccole cose ma sono importanti per vincere le partite", ha dichiarato Marquise Hill, compagno di linea di Lavalais.

L'inizio della carriera collegiale del senior non è stato dei migliori. Per ben due anni il lineman non ha potuto giocare per essere risultato accademicamente ineleggibile dopo aver fallito il test d'ammissione al college. Solo nel 2000 è riuscito a scendere in campo e da allora non sono mancate le soddisfazioni sia a livello di squadra (2 titoli SEC) che a livello personale (la più importante è il premio di giocatore difensivo dell'anno della SEC assegnatogli 2 settimane fa).

Il cambio di strategia ha portato i linebacker ad arretrare il loro raggio d'azione per non lasciare sguarnita la secondaria e contemporaneamente a stoppare le corse dei running back che riescono ad eludere la pressione di LSU.

Oklahoma può contare su 2 running back molto rapidi che preferiscono girare al largo dalla linea difensiva avversaria sfruttando gli spazi esterni e mettendo così in difficoltà  i linebacker poco veloci: Kejuan Jones e Renaldo Works. Il gioco di Oklahoma, inoltre, prevede di solito una serie di lanci per costringere le difese avversarie a coprire tutto il campo per poi affidarsi alle corse dei back e sfruttare gli ampi spazi liberi concessi dalla difesa.

È probabile quindi che dalla prestazione dei linebacker dipenderà  gran parte del successo dei Tigers nel Sugar Bowl. Saban può contare su un gruppo di linebacker che fa della velocità  più che della forza fisica il proprio punto di forza e che ha portato al terzo posto nelle statistiche nazionali LSU per yard concesse contro le corse avversarie.

Il giocatore più in forma è Eric Alexander (190 cm per 102 kg), senior che fino allo scorso anno giocava nel ruolo di safety, ma quello su cui Saban fa molto affidamento è Lionel Turner (188 cm per 117 chili).
"Hanno entrambi un buon istinto e sembrano sempre sapere in anticipo come si svolgerà  l'azione", ha dichiarato Jones, "Alexander è molto veloce mentre Turner è molto bravo nel coprire le zone centrali e aiutare all'occorrenza i colleghi di reparto".

"Il migliore secondo me è Alexander perché non solo è veloce ma gli anni passati nella secondaria hanno affinato il suo istinto. Sarà  il pericolo maggiore per i nostri back, il giocatore da evitare il più possibile", ha dichiarato Kevin Wilson, allenatore dei running back di Oklahoma.

Se Lavalais è il leader difensivo in attacco il ruolo è ricoperto da un altro 24enne, il quarterback Matt Mauck. Prima di diventare un Tiger Mauck ha giocato per 4 anni come catcher nelle squadre delle leghe minori dei Chicago Cubs (con risultati non eccezionali). Una volta arrivato a Baton Rouge non ha dovuto aspettare molto per farsi apprezzare. Nel 2001 ha preso il posto dell'infortunato Rohan Davey ed ha guidato LSU al successo nella finale per il titolo della SEC.

Prima dell'infortunio dello scorso anno che lo ha costretto a saltare metà  stagione Mauck aveva il difetto di essere troppo affrettato nell'uscire dal pocket per cercare di guadagnare yard con le sue gambe. I mesi passati ad osservare il gioco dall'esterno lo hanno però aiutato a rimediare a questo problema e, aiutato anche da un'ottima linea offensiva, è diventato molto bravo nel leggere le difese e scegliere l'uomo giusto cui lanciare il pallone.

I "bersagli" preferiti di Mauck sono i wide receiver Michael Clayton e Devery Henderson. Il primo è un eccezionale atleta che coach Saban voleva usare anche come safety prima che emergessero le matricole LaRon Landry e Jessie Daniels mentre Henderson è il giocatore cui affidare il pallone nella red-zone (11 touchdown ricevuti, record di LSU in coabitazione con Wendell Davis).

È degno di nota anche il gruppo di running back che quest'anno ha messo in luce tanti buoni giocatori. Ad inizio stagione sono stati Joseph Addai e Shyrone Carey a conquistare le luci della ribalta mentre nelle ultime settimane Justin Vincent ha stupito tutti con 3 gare consecutive con più di 100 yard guadagnate e soprattutto con la prestazione nella finale SEC contro Georgia in cui ha vinto il premio di MVP della partita grazie a 201 yard guadagnate e 2 touchdown segnati.

Anche per analizzare Oklahoma bisogna necessariamente partire dalla difesa che ha concesso meno di 15 punti a partita agli avversari (terza nella nazione) e soltanto 145 yard a partita ai quarterback che hanno affrontato i Sooners. Il punto debole del reparto è la difesa contro le corse, difetto messo in evidenza contro il veloce Darren Sproles di Kansas State ma che per tutta la stagione ha afflitto la squadra di coach Bob Stoops arrivata 19esima nella nazione per yard concesse a partita (110 contro le 68 di LSU).

Nonostante questo problema 3 studenti-atleti di Oklahoma hanno ricevuto quest'anno il premio di miglior giocatore nel proprio ruolo (il tackle Tommie Harris, il linebacker Teddy Lehman e il cornerback Derrick Strait). Harris è il giocatore che più preoccupa gli allenatori avversari perché dalla sua non solo ha la stazza fisica (190 cm per 132 chili) ma è anche molto veloce ed agile, riuscendo così facilmente a liberarsi dai blocchi avversari, anche se portati da due giocatori.

"Se Dio volesse creare un defensive tackle gli darebbe tutte le doti che ha Tommie", ha dichiarato l'allenatore della linea difensiva dei Sooners, Jackie Shipp. "Oltre alle doti fisiche e atletiche per cui già  era conosciuto, quest'anno è maturato anche come giocatore ed ha imparato a leggere le mosse avversarie e conosce molto meglio il suo ruolo all'interno della squadra".

La secondaria di Oklahoma quasi sempre è composta da 5 giocatori ed anche se tutti hanno giocato una buona stagione, quello che spicca sugli altri è Strait. Il senior è arrivato primo nella Big 12 per fumble recuperati (4) ed ha intercettato 3 palloni ma la sua influenza sui Sooners va al di là  delle sole statistiche. Strait, così come Lavalais per LSU, viene indicato dai suoi compagni come simbolo della tenacia e della determinazione necessarie per vincere il Sugar Bowl.

Appena uscito dal liceo si vide rifiutare una borsa di studio dall'università  del suo stato, il Texas, e "ripiegò" quindi su Oklahoma dove, grazie ai consigli dello staff di Stoops, è diventato la prima scelta quando si tratta di indicare un cornerback che eccelle nella marcatura dei wide receiver avversari. Strait prima di arrivare ai Sooners non aveva nessuna esperienza come cornerback ma non è difficile pronosticare per lui un futuro nella NFL, specialmente ora che sembra aver messo sotto controllo la sua aggressività , fonte lo scorso anno di qualche errore di troppo.

In attacco tutto ruota attorno al quarterback Jason White, vincitore dell'Heisman Trophy, premio consegnato al giocatore che più si è distinto durante la stagione regolare. L'annata del 23enne senior è stata fantastica perché non solo ha dimostrato di riuscire a restare sano per un'intera stagione (dopo averne perse 2 per infortuni ad un ginocchio) ma anche perché ha messo a tacere tutte le critiche sul suo talento lanciando 40 touchdown e soltanto 8 intercetti.

Anche per lui però vale il discorso generale fatto per Oklahoma. Fino alla partita con Kansas State sembrava un quarterback in grado di fare l'impossibile mentre nella finale della Big 12 sono emersi alcuni suoi limiti (soprattutto la scarsa mobilità  che unita ad un calo della linea offensiva lo ha messo in grandissima difficoltà  contro i Wildcats).

Anche lui, come Mauck, ha in 2 wide receiver i suoi bersagli preferiti nei momenti decisivi: Mark Clayton e Brandon Jones. Il primo ha disputato la miglior stagione per un wide receiver di Oklahoma ricevendo per 1393 yard (quarto nella nazione) e 15 touchdown. Se LSU dovesse riuscire a bloccare sia Clayton che Jones i Sooners possono comunque contare su un gruppo di "rincalzi" che ha ricevuto 13 dei 40 td lanciati da White.

Chiudiamo l'analisi dei reparti con gli special team, spesso decisivi quando, come in questo caso, si affrontano 2 difese molto forti ed il risultato potrebbe essere deciso da un field goal o da un ritorno di un calcio. La sfida di domenica si giocherà  per la prima volta sull'AstroTurf, superficie in erba sintetica, e sia Trey DiCarlo, kicker di Oklahoma che ha trasformato 19 calci su 22 (0 su 2 contro Kansas State), sia Chris Jackson, pari ruolo di LSU, dovranno fare molta attenzione su un campo che mette in seria difficoltà  i calciatori.

"Ho sentito che la percentuale di trasformazione si attesta sul 50 percento", ha dichiarato DiCarlo. Una conferma viene anche da Jim Haslett, coach dei New Orleans Saints, squadra che gioca le partite casalinghe al SuperDome: "Tutti i kicker hanno avuto dei problemi ad adeguarsi. Non è il vecchio AstroTurf, dove bastava mettere giù il pallone e calciare. Qui per non inciampare o cadere a terra bisogna usare delle scarpe particolari e non tutti lo fanno".

Chi avrà  la fortuna di assistere alla partita potrà  anche godersi la sfida a distanza fra 2 dei migliori returner del college football: Skyler Green (LSU) ed Antonio Perkins (Oklahoma). Il primo ha una media di 20 yard guadagnate a ritorno mentre Perkins si è fatto conoscere ritornando 3 punt nella end-zone contro UCLA (record NCAA).

Alla fine dell'articolo sarebbe d'obbligo un pronostico ma le 2 squadre sono troppo simili per poter dire già  ora quale delle due avrà  la meglio. Come abbiamo visto nessuna delle due difetta di giocatori di qualità  e la differenza la farà  forse chi fra Stoops e Saban riuscirà  a muovere meglio le sue pedine. La sfida fra i 2 head coach è una partita nella partita che fra qualche anno (non tanti a dire il vero) potremmo rivedere nella NFL. Prima però c'è il Sugar Bowl.

Detto questo non mi resta che augurare a tutti una buona partita e soprattutto un Buon Anno!

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