Randy Johnson festeggia la vittoria n° 300. Un altro grande traguardo per Big Unit.
Continua in assoluta serenità la crociera dei Dodgers nella NL West: i ragazzi di Torre esibiscono il miglior recors MLB ed hanno un vantaggio di 8 partite sui loro più immediati inseguitori, i Giants.
Tutto questo ovviamente senza Manny Ramirez e con la complicità dell'assoluta inconsistenza delle rivali divisionali: S.Francisco paga una cronica sterilità offensiva, S.Diego vive solo delle prodezze di Adrian Gonzales, su Arizona e Colorado meglio non infierire.
In questo quadro, certamente non entusiasmante, si colloca un nuovo licenziamento; stavolta è Hurdle a lasciarci le penne a tutto beneficio di Tracy che ritrova una panchina dopo le esperienze di Los Angeles (sponda Dodgers) e Pittsburgh.
Difficile che cambi qualcosa sotto il sole di Colorado: una mossa che sa tanto di disperazione per il front office dei Rockies.
Analizziamo ora nel dettaglio i percorsi delle squadre.
Los Angeles Dodgers 37-19
Perse le Freeway Series in casa contro gli Angels (2-1), con un Wade pessimo e una rara brutta partenza di Billingsley, i Dodgers massacrano i Rockies sotto 31 punti ottenuti senza nemmeno un home run in tre partite.
Da quel momento in poi, l'attacco frena molto il suo ritmo produttivo mostrando per la prima volta che la presenza di Manny sarà molto gradita una volta scontata la sospensione: contro i Cubs ne esce un pari (2-2) e la conferma che Milton è effettivamente sulla via del recupero.
La difesa di LA dà spettacolo ed i partenti sono costanti e affidabili, ad eccezione di Stults che viene spedito in DL dopo due uscite negative.
Si registra comunque l'atteso ritorno di Kuroda, nella serie seguente contro Arizona: il nipponico appare in buona forma anche se incassa la sconfitta nell'opener, subito ammortizzata da due vittorie consecutive dove si distingue il trio Belisario/Troncoso/Broxton che ha fatto diventare il bullpen di LA uno dei più impenetrabili della lega.
In attacco, senza la punta di diamante, ci si affida ad un gioco molto aggressivo sulle basi ed a un lineup dove i protagonisti si alternano nel ruolo di eroe di serata. Adesso sono Loney e Kemp a fornire le maggiori garanzie mentre costantemente alto resta l'apporto di Pierre e di Hudson.
Un applauso infine alla panchina: Ausmus, Castro e Loretta stanno riuscendo a dare riposo ai titolari assolutamente senza farli rimpiangere, senza contare che anche Pierre dovrebbe essere considerato parte di loro. Acquisizioni low cost veramente azzeccate per Colletti e Torre.
S.Francisco Giants 27-25
I Giants sembrano essere gli unici a poter impensierire i Dodgers ma la suadra continua ad avere grossi problemi a mettere punti sullo scoreboard.
Dopo la serie persa a Seattle (2-1), arriva un bello sweep rifilato ad Atlanta e due serie vinte contro St. Louis in casa (2-1) e a Washington (2-1); positivo quindi il trend ma il distacco dalla vetta resta abissale.
Dietro a Lincecum e Cain, Johnson dimostra di essere in ottima forma e festeggia la trecentesima vittoria in carriera contro i Capitals (complimenti al mitico Big Unit, ventiquattresimo pitcher a raggiungere un traguardo così significativo).
Qualche stento arriva invece da Zito, sempre alle prese però con un run support decisamente insufficiente, e da Sanchez: stiamo parlando, in ogni caso, di una rotazione fantastica che conta due assi autentici, un ex asso tuttora valido e due altri solidissimi protagonisti.
L'attacco è il cruccio di Bochy: una mancanza di potenza assoluta (27 HR di squadra, il solo Gonzales di S.Diego ne ha messi 22) vanifica spesso i progressi che Winn, Rowand, Uribe e Burriss stanno mettendo in mostra dal punto di vista delle loro medie battuta.
Purtroppo è molto calato Molina che ha trascinato la squadra all'inizio della stagione ma era impensabile che l'ottimo catcher continuasse a fare pentole e coperchi per tutta la stagione.
Si sono uditi anche scricchiolii sinistri nel bullpen, sinora potente arma a disposizione dei partenti per preservare tutto quello che di buono sanno fare: il rientro di Romo non è stato dei migliori mentre Howry e Valdez hanno avuto periodi migliori.
S.Diego Padres 25-28
I Padres continuano ad alternare strisce positive a strisce negative ma il saldo finale rimane deficitario: li abbiamo lasciati in gran forma due settimane fa e lo stato di grazia è continuato con uno sweep ai danni dei Cubs e un'altra serie vinta (2-1) contro Arizona.
Improvvisamente però, la macchina si inceppa in Colorado (1-2) e si ferma definitivamente in casa contro i Phillies che mostrano le scope ai tifosi di S.Diego.
Un Adrian Gonzales immenso, leader MLB per HR (22), non basta a compensare una rotazione ondivaga a dispetto dei nomi (Peavy su tutti) che la compongono e della tradizione che vuole i Padres squadra impostata sui lanciatori.
Peavy, Young, Geer, Correia e Gaudin: tutti con ERA superiore al 4,00 e nessuno con un bilancio W-L positivo sono dati che testimoniano efficacemente il disagio dei partenti che, tra le altre cose, possono contare solo su due rilievi affidabili, ovvero Meredith e Bell.
Quest'ultimo spreca la sua prima salvezza della stagione al Coors Field pur rimanendo un ancora più che sicura per i rari vantaggi che gli vengono affidati.
In questo quadro, non certo allegro, la notizia dell'infortunio di Hairston ha il sapore della mazzata: l'ottimo esterno era l'unico a fornire una spalla decente a superGonzo che adesso sarà veramente solo a reggere il peso dell'attacco dei fraticelli.
Le prospettive non sembrano buone quindi, ma la notizia migliore sarebbe quella relativa ad un ritorno di Peavy ed Young ai livelli che gli competono: se il duo non riemerge dalla nebbia di questo inizio di stagione, sarà un calvario sino a settembre.
Arizona D'Backs 23-31
Niente squilli di tromba per il cammino dei D'backs che inizia bene con una vittoria nella serie giocata ad Oakland (2-1) ma delude in casa contro i Padres (1-2) e contro Atlanta (2-2).
La visita successiva ai Dodgers porta ad una nuova serie persa (1-2) a dispetto delle ottime prestazioni dei propri partenti con Haren e Garland che ancora si chiedono cosa devono fare per raccogliere una W.
In effetti, adesso l'attacco sembra aver trovato il suo ritmo in Reynolds e soprattutto in Upton, fresco NL player of the month per quanto riguarda la potenza di fuoco mentre un bel contributo viene offerto pure da Roberts e dal rookie Parra, anche lui insignito del titolo di miglior matricola del mese.
Il quinto partente adesso è Buckner, autore di due buone partenze e di una non brillantissima contro i Padres: sembra comunque che il valzer che ha visto molti pitchers avvicendarsi nel ruolo possa finire. Bene i soliti Haren e Davis, alterni invece Scherzer e Garland.
Nel bullpen, alcune scellerate uscite di Pena, normalmente molto affidabile, sono costate due sconfitte mentre bene invece si sta comportando Zavada.
Colorado Rockies 21-32
Una serie vinta a Detroit (2-1) prelude al rovescio interno (0-3) contro i Dodgers che costa il posto a Hurdle.Tracy esordisce bene, con una serie dasalinga vinta 2-1 contro i Padres ma subisce di brutto a Houston evitando per un pelo (1-3) lo sweep in quattro partite.
Stiamo ancora vedendo i soliti Rockies di sempre: Helton e Hawpe che esibiscono numeri invidiabili in attacco, Marquis e Jimenez che alternano grandi partenze ad altre meno buone così come Cook che adesso però sembra poco solido.
Il resto è un contorno piuttosto insipido, sia in attacco che tra i lanciatori ivi compreso il bullpen ad eccezione del buon Street, anche se in settimana ha sciupato la sua prima salvezza.
Adesso Tracy ha chiamato Carlos Gonzales dalle minors: l'acquisizione principale della trade Holliday affollerà un outfield dove Colorado ha già notevole profondità , nel tentativo perlomeno di vedere che ruolo potrà avere il promettente rookie nel futuro di Colorado.
Mossa giusta, almeno in prospettiva futura, visto che il presente non potrà essere prodigo di grandi soddisfazioni per i beniamini di Denver.