Rick Porcello al lancio: il suo inserimento è una delle poche note liete per i rookie targati 2009.
A volte si danno dei nomi e subito si viene contraddetti. Non c'è nulla come un campo da gioco per cambiare idea su alcuni giocatori.
Dopo un paio di mesi di stagione regolare, l'MLB non fa eccezioni. Nella American League così come nella National, ad est e ad ovest, alcuni rookie hanno deluso, e non esitiamo nel dirlo.
Il quadro che ne emerge è abbastanza allarmante. La classe 2009 potrebbe rivelarsi una delle peggiori degli ultimi anni, soprattutto se Matt Wieters, David Price e Tommy Hanson dovessero attardarsi nelle minors e non avere statistiche convincenti al piano superiore.
Come vedremo nel seguito, c'è chi si salva, ma sembra che la retrocessione di alcuni in triplo A dovrà ripetersi anche per altri.
Abbiamo già perso il possibile dominatore della stagione, relegato dal suo management nelle Minors, ed ora fare pronostici si fa più difficile.
American League
Rick Porcello – SP – Tigers
Fa quasi tenerezza vedere il 20enne pitcher dei Tigers giocare in una divisa che gli veste larghissima. Suscita invece poca tenerezza negli avversari la sua moving fastball, ottimo lancio di base del ragazzo.
Che palesemente sta soffrendo a causa proprio della preponderanza di questo all'interno del suo parco lanci. Oltre ad una curveball poco raffinata, infatti, Porcello non ha molto altro con cui affrontare i battitori.
Quando non riesce a trovare zone diverse della strike zone con continuità ed affronta battitori mancini consecutivi, può vedere la sua ERA gonfiarsi a dismisura così come si gonfia il numero di Home Run avversari. Classico esempio la partita contro gli Yankees di fine aprile.
Detto ciò, le stat sono buone, e la fastball è un gran lancio che probabilmente possiede caratteristiche uniche nel panorama MLB. Quindi buona notizia per Detroit, anche se forse un anno nelle Minors a collaudare tipi di lineup opposti diversi avrebbe dato più consapevolezza ad un vero talento.
Josh Outman – SP – Athletics
Il più maturo dei rookie in rotazione ad Oakland sta abbattendo la concorrenza degli altri due. Anderson infatti soffre troppo i primi inning e non ha ancora vinto una partita, mentre Cahill è in piena ripresa ma i suoi numeri sono falsati dal pessimo inizio.
Partendo dall'ERA e dal WHIP Outman primeggia di molti punti sugli altri due, attestando la prima stabilmente sotto i 4.00 e il secondo sotto i 1.30. Poi scopriamo che ha una percentuale di LOB alta, attorno all'80%, mentre gli altri arrivano a stento al 73%.
8,6 i K a partita con poche basi ball. Il problema, del tutto prevedibile, è l'altissimo numero di HR concessi. Non ha ancora perso una partita ed andando avanti così dovremo aspettare ancora molto.
Il problema per Oakland sono le vittorie…
Matt Palmer - SP - Angels
Il salvatore della patria per Los Angeles ha le sembianze di questo robusto trentenne: Palmer, acquisito la scorsa offseason da San Francisco con un brutto pedigree nelle due sole partenze in MLB, ha vinto le prime 5 quest'anno. E' un piccolo record, considerando che l'ultimo nelle Majors a riuscire in tale impresa era stato Jered Weaver.
Se la ricorderanno bene i Red Sox, tenuti a 4 punti in un complete game incredibile, dove non sono mai riusciti ad inquadrare il cambio del pitcher avversario, che ora ha un impressionante WHIP di 0.98. Tale CG, forzato del manager Mike Scioscia, si rivelerà come un sospiro di sollievo per tutto il pitching dei californiani, pesantemente in difficoltà in attesa del rientro di alcuni pezzi da novanta. Siamo pronti a scommetere che Palmer sopravviverà al ritorno di Santana, ma le sue potenzialità saranno messe a dura prova, e solo mantenendo un livello così alto potrà rimanere in rotazione. Essendo forse l'unico rookie con numeri chiaramente e largamente positivi, diventa il nostro rookie del mese.
Travis Snider - OF - Blue Jays
Ha iniziato benissimo Snider, salvo poi perdersi in una media solo discreta ed essere relegato alla panchina o all'ultimo posto del lineup dal suo manager.
E' forse il caso più lampante tra i rookie deludenti in stagione. Comprovate caratteristiche da major leaguer, come la componente clutch o la potenza dei suoi tre Home Run stagionali, ma ben poca abilità nel mantenere un andamento continuo, cosa fondamentale per aspirare ad un posto da titolare a questi livelli. A 21 anni non deve essere facile, con la confusione di mille diversi pitcher da affrontare, ma se con il solo talento non si arriva a tali risultati è necessario carpire meglio gli insegnamenti di Cito Gaston e degli altri coach.
Nel caso di Snider più che in quello di altri, siamo sicuri del talento, ed il posto non è in discussione vista la pochezza dell'outfield canadese; resta quindi un ottimo candidato a tornare in prima squadra e trovare, in un modo o nell'altro, la continuità che gli è indispensabile. Appena retrocesso in triplo A, continueremo a seguirlo.
National League
Colby Rasmus - OF - Cardinals
Dopo la trafila nelle Minors, il center fielder questa stagione sta bruciando le tappe. In line-up sin dal primo giorno, ribaltando la nostra previsione, ha dimostrato comunque quanto asserivamo al tempo: poca pazienza al piatto ma buon contatto,a nche se altalenante. I 20 strikeout e le sole 9 basi per ball, di cui solo una a maggio, dicono tutta su quanto acerbo sia il prospetto della Georgia.
A conferma delle caratteristiche di Rasmus, è arrivato l'Home Run a Pittsburgh che ha raggiunto l'Allegheny River. Se a tale potenza si affiancherà una grossa crescita nella comprensione dei lanci ed una conoscenza dei pitcher della National adeguata, le streak in battuta molto sporadiche si faranno più lunghe, e riuscirà a rimpinguare una media, ora pari ad un basso .255, il che avrà effetti anche sugli altri aspetti del comportamento al piatto.
Bobby Scales - 2B - Cubs
Non più in verdissima età , Scales ha trovato l'esordio in MLB a soli 31 anni. Ma l'inizio è al fulmicotone: .381/.435/.714, 1 HR e 5 RBI in 7 partite. Ovviamente troppo poche per qualsiasi previsione sulla sua stagione, ma data l'età , cosìcome successo per Fukudome l'anno passato, sarà forse tagliata fuori dalla corsa all'award.
Rimpallato tra una franchigia ed un'altra per tutti i dieci anni passati dal suo draft, Scales ha più volte pensato al ritiro, quando si accorse di non ruscire ad arrivare da nessuna parte. Invece sembra che gli anni di stenti siano finiti, e se saprà confermare la sua bontà al piatto forse potrebbe reinventarsi una carriera MLB, se non ai pretenziosi Cubs, almeno in qualche altra franchigia in cerca di un seconda base.
Cameron Maybin - OF - Marlins
Finalmente parliamo della delusione di questa prima parte di stagione. Il giocatore di Florida ha iniziato bene, e, seguendo l'onda lunga dei trionfi della sua squadra, vera e propria squadra da battere nelle prime 15 partite, si ritrovava con il posto assicurato. Poi c'è stata una grossa caduta nella batting average, ragione sufficiente per il management a relegarlo in triplo A con New Orleans.
Nelle parole del manager Fredi Gonzalez tutta la verità sulla vicenda: "Cameron si stava demotivando, che ritrovi presto la continuità che serve nelle Majors. Tornerà presto a Miami.".
Nel frattempo, perde qualche passo sugli altri rookie che riescono a rimanere nella lega, e certo quando ci sarà da tirare le somme, questa retrocessione potrebbe contare molto in negativo.
Dexter Fowler - OF - Rockies
Quando Fowler ha rubato 5 basi in una partita (il record di ogni tempo è 6), in un modo o nell'altro eravamo sicuri di essere di fronte a qualcosa di grosso, ad un argomento che ci avrebbe impegnati molto. In aggiunta, c'erano le parole dei suoi precedenti allenatori, tutti a decantare le lodi di un destrorso che impara a battere anche dall'altra parte con potenza.
Ma credeva che quella performance gli avrebbe permesso di vincere il RoY da sola? I problemi al piatto da quel giorno si sono ingigantiti, tant'è che ora il .250/.320/.361 attuale si spiega da solo. Poca potenza, poca pazienza come testimoniano i 16 K nei primi 16 giorni di maggio, ed anche una diminuzione della'pporto sulle basi. Dopo la partita delle 5 SB, solo una rubata nelle successive 17 partite su tre tentativi.
Difficoltà che potrebbero riservargli la stessa fine di Maybin, qualora Colorado possa sostituirlo con qualcuno di più affidabile. Tali prestazioni in realtà non stupiscono chi conosce il 23enne, e tantomeno lo faranno con i Rockies; è quindi probabile che tale slump fosse previsto e che continui a giocare al piano più alto del baseball.
Andrew McCutchen – OF – Pirates
Piccola escursione nelle minors per un paio di dati sull'outfielder 22enne. Dati che sono impressionanti.
Potremmo anche non considerare il 5 su 5 dello Spring Training contro Moyer, e resterebbero le stat dell'attuale stagione in AAA. .313/.377/.625 forse bastano a convincere la dirigenza di Pittsburgh a dargli il pass per le Majors, ma il reparto è intasato.
La decisione potrebbe essere quella di lasciarlo dov'è in attesa di poterlo alternare a Monroe, titolare odierno a destra. Tale attesa potrebbe anche durare molto, qualora i Pirates tornassero in corsa nella propria division.
A parte il destino del giovane, le sue caratteristiche contro i lanciatori mancini sono davvero incredibili; ha delle lacune quando la palla arriva dall'altra mano, il che lo collocherebbe più come un giocatore adatto solo ad alcune partite.
Saremo forse costretti ad avere ulteriori ritardi nella pubblicazione degli articoli del Rookie Report dovuti alla pochezza delle prestazioni dei singoli? Il trend è stato ormai scoperto, vedremo chi saprà ribaltarlo.