March Madness: mamma che tonfi!

Cole Aldrich: altro che Sweet 16, questa è una March Madness amarissima per Kansas

Sorprese da scartare, come quei bacetti dolci, che contengono tra l'involucro e il cioccolato frasi d'amore. O come quegli ovetti con un contenitore giallo da cui estrapolare trovate di micro-ingegneria.

I primi due turni della March Madness ci hanno regalato fatti imprevedibili e personaggi da copertina. Su tutti, ovvio e scontato, St. Mary's e Omar Samhan sulla bocca di tutti.

I Gaels hanno fatto fuori - partendo dalla piazzola numero 10 nella zona South Down - prima la numero 7 Richmond e poi la numero 2 Villanova Wildcats (di diritto la delusione più grossa dell'intero Torneo insieme con Kansas).

Adesso sono attesi da Baylor, numero 3, vittoriosa senza infamia e senza lode prima su Sam Houston e poi su Old Dominion. Attenzione quindi, perché St.Mary's con quell'omone di Samhan (centro senior) non ha più nulla da perdere avendo raggiunto l'incredibile traguardo delle Sweet 16.
Con 30 punti e 10 rimbalzi di media, tutti lo guardano e adesso è l'uomo su cui l'occhio di bue terrà  l'attenzione.

Le due doppie-doppie affascinano l'America e ancora per un turno, forse, la piccola università  avrà  anche il respiro degli States sulle vele.

In secondo piano mettiamo (ma non per importanza) la favola di Northern Iowa con Farokhmanesh. Ha segnato 16 punti in totale contro i Jayhawks questa guardia senior dei Panthers. Ma l'apporto a pochi secondi dalla fine della sfida resterà  impresso nella memoria.

I due singoli da cui abbiamo iniziato sono senza dubbio le due stelle dei primi quattro giorni di gare. E con la stessa certezza mettiamo Kansas e Villanova (con uno strepitoso Reynolds, capace di sbagliare 22 dei 26 tiri tentati tra Robert Morris e St.Mary's: altro che leadership!) nel cestino delle squadre da censurare.

Altro dato che buttiamo dentro tanto per far capire che se una squadra è forte sotto tutti gli aspetti lo dimostra subito, vi ricordiamo che Kentucky di coach Calipari ha vinto i primi due turni (contro East Tennessee State e Wake Forrest) con uno scarto medio di 29,5 punti: ciao!

Su Villanova il discorso è molto più mentale che tattico o tecnico.
Già  nel primo turno contro i Colonials sembrava che i Wildcats fossero disinteressati alla sfida. Quasi che i primi due turni fossero sì da giocare, ma insomma, uffa, noi siamo Villanova. Che ci facciamo a giocare contro questi ragazzini.

Uno strappo iniziale, la paura che blocca gli avversari e via in albergo ad attendere partite più importanti. Contro Robert Morris si è salvato, contro St'Mary's (e Samhan, uno sul quale gli scout Nba adesso una ri-valutazione devono farla) il piano è saltato. Kansas invece avrà  fatto arrabbiare il presidente Obama: sui Jayhawks aveva scommesso che avrebbero vinto il titolo.

Sorpresina in negativo mica male anche Temple.
Gli Owls contro Cornell nemmeno sono arrivati a giocarsela con una tripla giusta o sbagliato. Hanno perso di 13. Coach Dunphy resta 1-11 nella March Madness e Temple non passa il primo turno dal 2001.

Addio anche a chi sembrava dovesse fare una strage nel tabellone: New Mexico. Dopo aver battuto di cinque Montana, i Lobos hanno perso di 18 contro i Washington Huskies tirando con cifre da emicrania: 39% dal campo, 41% i liberi e 29% da tre. Mamma mia che umiliazione.

Pollice verso anche per Luke Harangody, big man di Notre Dame. Prospetto Nba, ma in grado contro OD di infilare sotto canestro due punti che valgono 'solo' il ko 51-50. Chiuso, incatenato e incerottato, ha fatto una misera figura. La sera del draft, Luke, prenditela pure comoda. Fatti pure una pizza prima.

C'è qualcuno che attorno al palazzetto di Spokane sta ancora cercando i Cougars. Houston ha preso cazzotti tutta sera da Maryland. I Terrapins hanno vinto di 12 ma sarebbe anche potuta finire peggio. Questa figura comunque non è tutta colpa dei giocatori. In parte, quella maggiore, di come l'Università  e coach Penders hanno gestito il loro contratto tra la fine della stagione regolare e l'inizio della March Madness. Dimissioni.

E' sempre piaciuto il basket di Gonzaga. Certo, il ko contro Syracuse ci sta. Però i Bulldogs sono rimasti sotto le loro potenzialità . Hanno perso di 22 dopo aver fatto fuori Florida State nemmeno troppo agevolmente. Elias Harris, ala freshman, e Robert Sacre, centro sophomore, sono attesi da un anno di miglioramenti eclatanti. Perché da loro due coach Few si attende almeno una Sweet 16.

I Tigers di Clemson attendono il prossimo anno come quello buono. Quest'anno, da numero 7 della East Up, hanno lasciato spazio a Missouri subito al primo turno. E dire che il talento la squadra di Purnell ne aveva.

Il ko confonde le idee e le valutazioni degli addetti ai lavori. Trevor Booker e Potter, entrambi ala senior, però l'anno prossimo non ci saranno più. Costringendo così i due freshman Devin Booker (ala grande) e Jennings (ala) a crescere velocemente dal punto di vista mentale. Per il bene del coach sarà  che "l'anno prossimo" diventi quello buono.

Una parentesi tra le sorprese negativa la vogliamo dedicare alla Big East: erano in otto ai nastri di partenza, ne sono rimaste due. Tra cui solo Syracuse con le credenziali per puntare al titolo.

West Virginia, invece, dopo aver fatto fuori Morgan State (facile) e Missouri (un po' meno) deve guardarsi da Washington e comunque sulla sua strada - meno di altri rumorosi kappaò - avrà  Kentucky.

Avanti con le delusioni, spazio ai Longhorns. La domanda è: come fa un roster così infarcito di talento perdere contro Wake Forrest all'overtime? Come fa a peggiorare il suo ranking nazionale con un paio di mesi finali così tragici?

Sicuramente è mancato il carisma di almeno un uomo nei momenti delicati, si è sentita l'assenza di una point guard e di una sostanziale povertà  nei momenti in cui il pallone tirato pesava di più. Coach Barnes, molto onestamente, ha ammesso di aver fallito per non aver allenato abbastanza questa squadra. Ovvero, era convinto che facendola semplicemente girare, con tutto questo ben di dio di giocatori, avrebbe fatto ciuff più volte degli avversari.

Chiudiamo la saga con Kansas.
Collins non si sente più, è stato zittito. Henry (nonostante grandi prestazioni) non ha saputo alzare il livello della squadra quando ve n'era bisogno. Aldrich andrà  in Nba.

Insomma, il tesoro di Self per un motivo o per l'altro va ricostruito. Partendo dalla lezione impartita da Northern Iowa nel secondo turno (inutile rammentare di aver battuto Lehigh 90-74 il primo giorno di scuola).

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