Alex Rodriguez in tenuta Texas Rangers
In un famoso film di baseball, debitamente recensito da Mick in Bull Durham, il ricevitore (Kevin Costner) per punire l'atteggiamento poco sportivo e irrispettoso del suo protetto lanciatore decide di comunicare al battitore di turno il tipo di lancio che verrà chiamato.
Il battitore in ogni occasione la sparerà fuori danneggiando fortemente la ERA del lanciatore e portando la propria squadra alla vittoria.
Non è certamente questo il caso di cui andremo a discutere, ma la dichiarazione di Selena Roberts nel suo libro "A-Rod: The many lives of Alex Rodriguez" secondo cui il campione del Bronx durante il periodo di militanza con i Rangers, avrebbe suggerito il tipo di lanci in arrivo ai battitori avversari e la loro possibile posizione, ci spinge ad approfondire la questione per meglio chiarirne alcuni aspetti.
La dichiarazione ha portato statistici ed analisti a porsi la domanda se fosse possibile risalire ad una risposta numerica che confortasse e confermasse tale affermazione.
Ciò che veniva descritto nel libro è la possibilità secondo cui Alex Rodriguez in condizioni di partite praticamente perse suggerisse con una predeterminata e codificata mimica fisica, il tipo di lancio chiamato dal catcher e la sua location.
Tali suggerimenti sembrerebbe abbiano avuto luogo sempre a vantaggio dei middle infielder avversari (interbase e seconda base), ovvero le posizioni che avrebbero potuto ricambiare il favore al turno di A-Rod alla battuta.
La dichiarazione fa ben più male al mondo del baseball professionistico americano, di quella dell'utilizzo di sostanze dopanti perché va ad intaccare l'integrità , la correttezza a la sportività del gioco stesso.
Vediamo di comprendere meglio cosa è stato detto ed analizzato su questa forte affermazione della Roberts.
Cominciamo con il verificare quali erano i giocatori che avrebbero potuto trarre beneficio da questi suggerimenti traendo spunto dall'analisi fatta da Joe Posnanski noto giornalista e scrittore americano di baseball.
Non possiamo che soffermare l'attenzione sui giocatori della American League West che erano sostanzialmente quelli che gli avrebbero potuto fruttare di più in termini di turni alla battuta utili al conseguimento di record o magari per uscire fuori da un periodo di slump.
Militando con i Rangers dal 2001 al 2003 i giocatori che possono essere presi in questione sono:
Breet Boon Seattle Mariners che nel 2001 ha battuto .331 di avg con 37 homers, 141 RBIs, 118 runs;
Miguel Tejada Oakland A's che vinse l'AL MVP nel 2002 con .308 di avg 34 homers, 131 RBIs.
Nel 2003 Alex vinse l'AL MVP e in quello stesso anno i numeri di Tejada e Boone furono comunque significativi.
Altri nomi che hanno giocato le posizioni suscettibili di suggerimento sono Frank Menechino e Mark Ellis per gli Oakland Athletics, David Eckstein e Adam Kennedy per gli all'ora Anaheim Angels, Carlos Guillen per i Seattle Mariners.
Secondo Posnanski, non basteranno solamente i numeri a comprendere se questi suggerimenti siano avvenuti realmente o meno.
Posnanski ha infatti individuato alcune motivazioni per cui i numeri non forniranno indicazioni significative.
In primis i lanciatori dei Rangers non hanno certamente brillato negli anni dal 2001 al 2003, e poi un battitore che è a conoscenza del tipo di lancio che sta arrivando e della sua location non è certamente detto che batterà .1000.
Se aggiungiamo che gli eventuali suggerimenti provenienti da Alex avrebbero avuto luogo durante partite oramai perse ed in sole condizioni di slump, non potremmo avere nessuna indicazione statistica a supporto.
Riportando le mere statistiche sempre individuate da Posnaski, i middle infield della AL West che hanno avuto modo di fronteggiare i Texas Rangers fra il 2001 ed il 2003 hanno battuto .309 con 44 fuori campo e 184 RBIs.
In particolare Tejada ha prodotto 17 fuoricampo in 57 partite e Boone 14 fuoricampo in 58 partite.
Volendo continuare a trovare una risposta nei numeri possiamo parlare più incisivamente di David Eckstein che contro tutto ciò che non fosse Rangers batteva .249 e invece ad Arlington produceva .311.
Con questi numeri alla mano l'opinione pubblica e il commissioner Selig non hanno molto per fare delle precise considerazioni sul caso. Certo è che non si riesce ad immaginare che Alex potesse fare accordi con Eckstein su eventuali suggerimenti da farsi in partita.
Ancora l'analisi di Posnanski si fa interessante quando si analizzano i numero di Tejada.
Il 26 giugno del 2003 con gli A's in vantaggio per 6 a zero Tejada batte un fuoricampo. La partita finirà 13 a zero per gli A's e A-Rod batterà 1 su 3.
Non volendo proseguire troppo nell'analisi delle singole partite possiamo solo dire che Tejada andava profondo sempre in vittorie decise sul 13 a 5, 12 a 2, 10 a zero, 10 a 4 e cosi via. Talvolta questi fuoricampo sono arrivati in condizione di forte vantaggio per gli A's, ma altre volte non è stato cosi.
L'informazione statistica che può smorzare l'affermazione della Roberts è che i numeri di Alex non confortano tale provocazione.
Se è vero che i suoi suggerimenti erano cosi presenti perché le sue statistiche contro i team dell'AL West non erano poi cosi brillanti?
Interessante il dato secondo cui Alex è molto più produttivo in casacca Yankees in partite con margini superiori di 4 punti di quando stava con i Rangers. I suggerimenti avrebbero dovuto influire maggiormente ed a New York non c'è ipotesi e soprattutto possibilità che ne abbia fatti o ricevuti.
Inutile negare che ancora una volta il problema fondamentale di tutto è che non c'è modo alcuno attraverso la statistica per raggiungere una risposta efficiente e significativa.
Di certo una eventuale confessione provata e validata potrebbe essere una prova schiacciante per il terza base del Bronx.