Midwest: fuori anche Kansas!

Northern Iowa ha shockato il mondo del basket!

Quattro giorni, due turni e secondo major upset all'interno del Midwest region.

Questa volta però il termine “upset” non basta e forse neanche il “major”. Kansas, la #1 di tutto il torneo, la squadra più forte, più esperta e la favorita secondo la stragrande maggioranza di esperti, tifosi ed addetti ai lavori (12 su 12 i redattori e telecronisti di ESPN che l'avevano pronosticata all'interno delle prime 4) torna a casa prematuramente, messa alle corde per tutta la partita e poi sconfitta da Northern Iowa per 69-67.

Northern chi? Vi starete chiedendo… Northern Iowa, università  con sede a Cedar Falls, Iowa in quello che gli americani chiamano “middle of nowhere”, il centro del nulla. Lunghe distese di campi di grano e poco altro. Il 92% degli studenti di questo ateneo proviene dallo stesso stato dell'Iowa e ad un'occhiata distratta anche la squadra dei Panthers sembra una collezione di ragazzotti di campagna e niente di più.

Osservando più attentamente però ci accorgiamo di trovarci davanti ad un'ottima squadra di pallacanesto, estremamente ben allenata e con dei fondamentali difensivi secondi a pochi, forse nessuno, anche a questo livello. Basti pensare che durante la stagione, in cui hanno dominato la concorrenza all'interno della Missouri Valley Conference, hanno subito più di 70 punti in una sola occasione (vincendo oltretutto la partita contro Missouri State).

La partita contro Kansas sembrava comunque essere a pronostico chiuso, troppo più forti, più profondi, più talentuosi i Jayhawks per poter essere messi in difficoltà . Ed invece cos'è successo? È successo che Northern Iowa è stata in grado di mettere la partita sui binari a lei più congeniali, abbassando i ritmi e quindi il numero dei possessi, difendendo forte, raddoppiando sempre il post basso e, offensivamente, sbagliando pochissimi tiri liberi e cercando di prendere tiri ad alta percentuale, sfruttando quando c'era l'occasione il tiro da tre punti.

La squadra di Bill Self dal canto suo ha invece abbandonato troppo presto il gioco vicino a canestro, che con Cole Aldrich (uscito verso la metà  del secondo tempo a causa di una brutta botta ad una caviglia) e i gemelli Marcus e Markieff Morris poteva e doveva essere la chiave della partita. Tutti e tre hanno infatti concluso la gara in doppia cifra, nessuno prendendo però più di 8 tiri dal campo (molti dei quali arrivati negli ultimi due minuti).

I Jayhawks sono rimasti intrappolati nella “slow motion” degli avversari e si sono troppo spesso accontentati del tiro da fuori, che sembrava non volerne sapere di entrare. Il 6/22 finale dalla linea dei tre punti (0/10 combinato dalla coppia di guardie titolari Sharron Collins e Tyshawn Taylor) la dice lunga e condanna KU alla terza sconfitta della storia all'interno del secondo turno avendo il seed #1 (record NCAA).

È proprio Collins che esce da questa sfida molto ridimensionato, il leader della squadra ha chiuso la partita con più palle perse (5) che canestri dal campo (4, su 15 tentativi) e assist (4). Quello che doveva essere il torneo della sua definitiva consacrazione rischia invece di diventare la goccia che fa cadere il vaso agli occhi di quegli scout che già  non lo vedevano di buon occhio.

Per quanto riguarda i Panthers invece la palma di MVP va data alla loro guardia tiratrice, dal nome iraniano ma delle origini ben radicate al suolo di Iowa City. Ali Faroukmanesh nel momento più concitato della partita (e della storia del programma sportivo della sua università ), con venti secondi sul cronometro e la propria squadra avanti di 1 punto, ha preso un tiro da tre punti che definire azzardato e fuori di testa non rende l'idea.

Faroukmanesh dopo un buon primo tempo arrivava da sei errori consecutivi dalla lunga distanza, ma un tiratore sente di poter prendere e segnare un tiro in qualsiasi occasione e questa era una di quella.

Swoosh. Solo rete. Northern Iowa avanti di 4, partita pressochè in ghiaccio e tutto uno stato che può saltare di gioia, mentre i bracket di mezzo mondo saltavano completamente per aria.

Menzione d'onore va fatta anche per l'unico 7-footer della storia dell'ateneo, Jordan Eglseder, che seppur limitato a soli 18 minuti di impiego a causa dello stile di gioco di Kansas e della loro pressione a tutto campo ha chiuso con 14 punti, 5 rimbalzi e due triple che nel primo tempo hanno permesso a UNI di prendere le prime lunghezze di vantaggio. La curiosità  sta nel fatto che in tutta la stagione Eglseder (anche lui nato e cresciuto sui campetti dell'Iowa) ne aveva messa a segno esattamente… una!

Per una cenerentola che avanza, una invece che rompe l'incantesimo. La squadra di Ohio infatti non è riuscita a ripetere l'impresa del primo turno, scontrandosi contro lo scoglio dei Tennessee Volunteers di coach Bruce Pearl.

Non c'è mai stata partita tra le due squadre, il back court formato da Armon Bassett e D.J. Cooper che tanto aveva fatto soffrire Georgetown è stato magistralmente contenuto dalla difesa di Tennnessee, che li ha pressati per tutto il campo costringendoli a brutte percentuali dal campo (2/10 uno, 5/13 l'altro) e soprattutto ad un elevato numero di palle perse (addirittura 11).

Dall'altra parte del campo i Vols hanno finalmente avuto una buona serata al tiro, chiudendo ampiamente al di sopra del 50%, dominando la battaglia sotto i tabelloni e trovando due ottime prestazione da parte di J.P. Prince e Scotty Hopson, 18 e 17 punti rispettivamente.

Nella giornata di domenica hanno poi completato il tabellone le vittorie di Ohio State, ora diventata la chiara favorita in questa parte del bracket vista l'assenza di Kansas, e Michigan State.

I Buckeyes hanno sofferto solo nel primo tempo la resistenza di Georgia Tech, che alla lunga si è poi dovuta arrendere al solito Evan Turner (andato vicino ad una clamorosa tripla doppia da 24 punti, 9 rimbalzi, 9 assist, ma anche 9 palle perse) ma soprattutto alla mano sartoriale di Jon Diebler, che dopo una prima parte di gara incolore ha letteralmente preso fuoco ad inizio secondo tempo, concludendo poi con 20 punti e quattro canestri pesanti dalla lunga distanza.

Gli Yellow Jackets hanno combattuto contro i problemi di falli per tutta la partita, non riuscendo mai ad imporre la propria fisicità  sotto canestro. Gani Lawal e Derrick Favors sono infatti stati contenuti alla grande dalla difesa di Ohio State, che li ha limitati a 11 e 10 punti rispettivamente con sole 13 conclusioni tentate complessivamente.

Maryland e Michigan State sono invece state protagoniste di una delle più belle e divertenti partite di questi primi due turni. Una battaglia a viso aperto tra due grandi squadre guidati da due grandissime point guard in Greivis Vasquez e Kalin Lucas, costretto però ad uscire prematuramente dal campo a causa di una brutta botta ad una gamba.

Entrambe le squadre hanno giocato una eccellente pallacanestro offensiva, tirando con percentuali altissime. Gli Spartans hanno avuto come da pronostico il controllo dei rimbalzi (35 a 21 il computo totale) mentre i Terrapins hanno gestito meglio il pallone, costringendo gli avversari a qualche palla persa di troppo (18 i turnovers di Michigan State).

Senza il loro leader tecnico ed emotivo Michigan State si è fatta rimontare nel secondo tempo un vantaggio di 16 lunghezze, arrivando così a giocarsi gli ultimi concitati minuti punto a punto, in cui entrambe le squadre hanno preso il vantaggio più di una volta.

Sotto di 4 lunghezze con poco più di un minuto sul cronometro Vasquez si è preso la squadra sulle spalle e segnando 5 punti consecutivi ha portato i suoi in vantaggio di 1 punto. Michigan State ha risposto con un jumper dalla media distanza di Draymond Green. +1 Spartans, 0:22 da giocare.

La palla torna nelle sapienti mani del nativo di Caracas, che infatti realizza un altro canestro. +1 Terrapins, e sul cronometro rimangono 6 secondi da giocare. Gli Spartans sono rimasti senza timeout, rimessa da fondo, Green porta la palla in zona d'attacco per poi trovare Korie Lucious, che con 1 solo secondo a disposizione scocca un tiro da tre che trova il fondo della retina. 85-83 Michigan State che stacca così il biglietto per le Sweet Sixteen, sperando di recuperare in tempo il loro playmaker titolare.

Le prossime due partite, che saranno giocate nelle giornate di giovedì e venerdì (25 e 26 marzo), vedranno impegnate Northern Iowa contro Michigan State e Tennessee contro Ohio State.

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