West: prova di forza di Syracuse

Syracuse è apparsa inarrestabile nelle prime 2 partite del torneo

Secondo round nel tabellone west e tante emozioni: sabato Butler fatica le proverbiali sette camice prima di aver la meglio su una combattiva Murray State, alla fine a decidere lo scontro sono le stelle dei bulldogs Hayward e Mack sui versanti opposti del campo.

Nella seconda sfida invece Kansas State passa di autorità  contro BYU dopo un inizio shock, con un 10-0 sul tabellone a favore cougars. Poi sale in cattedra Pullen sia in attacco che in difesa su Fredette e i wildcats spiccano il volo.

Syracuse asfalta Gonzaga candidandosi autorevolmente alle final four, prova mostruosa di un Johnson da 31+14, dall'altra parte Bouldin chiude la carriera al college con un flop clamoroso. Nell'ultima sfida Xavier si vendica di Pittsburgh in una sfida emozionante, Jordan Crawford si conferma scorer di altissimo livello.

Stando ai risultati di questo secondo turno, si prospetta una sfida Syracuse-Kansas State in vista delle elite 8.

BUTLER #5 – MURRAY STATE #13 54-52
La sopresa Murray State, fresca dello scalpo di Vanderbilt affrontava una Butler carica dopo la buona prova di maturità  contro UTEP, con i bulldogs, dopo diversi anni da underdog, nell'insolito ruolo di favorita.

Ne viene fuori una partita scoppiettante e piena di errori, in pieno stile college basket. Alla fine la spunta il team più quotato, che riesce a cogliere la chiave tattica della gara rallentando il ritmo e vincendo con il gioco controllato. Murray State abbandona il campo con l'onore delle armi, perdendo l'opportunità di conquistare per la prima volta nella sua storia le sweet16, lasciando però nei ricordi di tutti la splendida impresa compiuta il turno precedente contro i commodores.
Inizio subito a mille all'ora per entrambi i team con molte imprecisioni da ambo le parti, parte meglio però Butler con una buona circoazione di palla che le permette di attaccare il canestro con maggiore efficacia.

Non si fa attendere molto la reazione dei racers che con un parziale di 7-0 si rimettono in partita, 12-10 con 11' da giocare sul cronometro. Murray State gioca in velocità, sfruttando l'atletismo e la capacità di catch and shoot dei propri uomini, in difesa mettono in difficoltà Butler, reggendo molto bene gli uno contro uno e riuscendo a rubare molti palloni.

Sottotono per i bulldogs i leader designati Hayward e Mack, il primo tempo si conclude sul 26-22 per Murray State.

Il secondo tempo non inizia nel migliore dei modi per Butler con il principale uomo d'area Howard costretto in panchina con 4 falli a carico. Da questa perdita però nasce la chiave tattica che alla fine porterà alla vittoria i bulldogs, che dopo il timeout si schierano con un quintetto basso composto da 4 guardie. Butler inizia a rallentare il ritmo e a giocare sui 35 secondi, le percentuali dal campo migliorano, soprattutto da dietro l'arco da 3 punti.

Sugli scudi inizialmente Nored, che trascina i bulldogs alla rimonta e al primo vantaggio del secondo tempo, dall'altra parte Isaiah Caanan tiene in piedi i racers con il tiro da fuori.
Finalmente si svegliano anche le stelle per Butler e i bulldogs vanno al 4/5 da 3 a metà tempo, raggiungendo quasi la doppia cifra di vantaggio.

Murray State rinuncia a sfruttare il vantaggio atletico sotto canestro puntando sui propri punti di forza, i ritmi alti e il tiro da fuori. Inoltre grazie ad una buona pressione difensiva piazza un parziale di 12-1 e si porta sul 50-47.

Poi entra in azione Mack, che prima pareggia a quota 50 e poi realizza un gioco da 3 punti con 25 secondi da giocare. Murray State va con la soluzione veloce, fallo subito, due tiri liberi a segno per Miles e pressione tutto campo per i raiders.

Howard subisce fallo e fa 1 su 2 dalla lunetta. 54-52 per Butler e palla in mano raiders con 18 secondi sul cronometro. Caanan con la palla in mano viene raddoppiato da Hayward che ruba la sfera con 3 secondi, la sirena suona e Butler prenota il biglietto per Salt Lake City.

Per Murray State l'onore delle armi grazie alla seconda impresa sfiorata con un gioco spumeggiante e divertente. Hayward dimostra invece ancora una volta come non occorra essere un grande atleta o un realizzatore per essere decisivi su un campo di pallacanestro.

KANSAS STATE #2 – BYU#7 84-72
Nel secondo round della parte west del tabellone si affrontavano ad Oklahoma City due team reduci da impegni totalmente differenti, Kansas State aveva quasi passeggiato su una modesta North Texas, mentre BYU aveva portato a casa la vittoria contro una coriacea Florida solo dopo 50 minuti intensi ed emozionanti.

Pronti via e subito 10-0 per BYU con Fredette che distribuisce palloni sugli scarichi per i cecchini in maglia blu, ottima difesa dei cougars su una Kansas State contratta e molle, con coach Martin furioso e costretto a chiamare subito timeout.

Al ritorno in campo la reazione di Kansas State è immediata, i wildcasts chiudono le maglie in difesa, controllano meglio gli scarichi di Fredette e con un parziale di 8-1 si riportano a contatto.
Il tempo prosegue sull'equilibrio, con Kansas State però sempre a rintuzzare i tentativi di fuga di una BYU pimpante e concreta.

Questo fino a quando Jacob Pullen non finisce a terra sbattendo violentemente l'anca sul parquet, con i cougars ancora in vantaggio 25-19.

Da quel momento, con Pullen che si rifiuta di arrendersi al dolore, inizia una furiosa rimonta di Kansas State, che si conclude addirittura con i wilcats in vantaggio 41-31 sul finire del primo tempo.

Una reazione furiosa, da grande squadra, propiziata da una sfuriata del proprio leader che guida i suoi con 20 punti tutti negli ultimi minuti del primo tempo.

Nel secondo tempo BYU non arriva mai all'aggancio, fermandosi al massimo a 5 punti di distanza, per arrivare all'84-72 finale in favore di Kansas State, Pullen invece conclude con il career high a 34 punti con ben 7 tiri da oltre l'arco.

Ugualmente importante per i wildcats è stato anche il suo contributo nella metà campo difensiva, con una pressione asfissiante e fisica sullo scorer Fredette, che era reduce dai 37 punti segnati contro Florida. Pullen ha affermato di aver studiato il crossover di Fredette e le sue tipiche movenze, eseguendo alla perfezione il piano di coach Martin di tenerlo lontano dal centro dell'area pitturata.

Lo scorer dei cougars conclude con 21 punti con un sanguinoso 4 su 13 dal campo, incapace, dopo un inizio promettente, di coinvolgere i compagni nel gioco beneficiando della propria capacità di battere l'uomo e attirare raddoppi.

I wilcats continuano a stupire e si confermano una splendida realtà, conquistando il terzo turno del torneo NCAA, impresa che non era riuscita due anni fa con un certo Michael Beasley a disposizione. Da segnalare che Kansas State non raggiungeva le sweet 16 dal 1988, quando Mitch Richmond studiava per diventare un all-star NBA.

La maturità e la consistenza delle prestazioni degli uomini di coach Martin aprono scenari davvero insospettabili ad inizio stagione per questi wildcats, che non raggiungono le final four dal 1964, che il 2010 sia l'anno buono?

SYRACUSE #1 -GONZAGA # 8 87-65
Nella parte alta del tabellone a Buffalo si prospettava una sfida sulla carta equilibrata sia per il buono stato di forma degli zags sia per il perdurare dell'assenza di Onuaku tra le fila di Syracuse. Partita punto a punto? Nient'affatto, Syracuse gioca una partita impressionante per intensità e percentuali di tiro e surclassa Gonzaga con un perentorio 87-65.

Inizio con Gonzaga ad attaccare con ordine ed efficacia la 2-3 di Syracuse, trovando ottime conclusioni nel pitturato, spesso su rimbalzo offensivo, con Harris e Sacre sugli scudi.
Syracuse appare in confusione, non riesce a sfruttare le ripartenze in transizione e si affida a soluzioni estemporanee soprattutto dall'arco. Partenza superba di Wesley Johnson che si carica i compagni sulle spalle e segna 8 dei primi 10 punti degli orange, punteggio sul 13-10 Gonzaga dopo 6 minuti giocati.

Dopo i primi minuti di studio la partita si scalda, i ritmi si alzano, Syracuse inizia a sfruttare la transizione, le sortite offensive di Jardine diventano efficaci e Rautins inizia a punire dalla distanza. Gonzaga continua a poggiarsi sulla vena offensiva di Harris, bravissimo a cercare gli spazi, Bouldin ancora non pervenuto nell'incontro e con 11 minuti da giocare il tabellone recita 22-17 Syracuse.
Syracuse riesce finalmente ad opporsi ai tagli lungo la linea di fondo di Harris e a costringere Gonzaga ad affidarsi al tiro da fuori, da dove ottiene scarsi risultati.

CosÃ, nonostante Jackson sia costretto ad uscire dal campo con 3 falli sul groppone, Syracuse si ritrova a condurre 27-21 con 8 minuti da giocare alla fine del primo tempo.

La vena offensiva degli zags sembra essere esaurita, cosà prima Triche e poi Johnson con uno step-back jumper da manuale, portano il punteggio sul 31-21, primo tentativo di fuga per gli orange.

Le percentuali offensive di Gonzaga non si alzano, tuttavia gli zags provano a rientrare alzando il livello della pressione difensiva. Anche la difesa di Syracuse inizia ad entrare a regime e gli orange con un parziale di 7-0 targato dalla coppia Rautins-Johnson si portano sul 41-28 con meno di 2 minuti da giocare. Al ritorno dal timeout Gonzaga va completamente in confusione perdendo un paio di palloni in maniera veniale, gli zags subiscono un altro parziale e vanno al riposo sul 47-32. .
Per Syracuse grande prestazione di Johnson, ben supportato sia da Jardine che da Rautins, nella sponda Zags, Harris canta e porta la croce, Bouldin totalmente assente.

Inizia il secondo tempo, pronti via e subito un parziale di 11-0 firmato da Rautins e Syracuse scappa sul 58-34. Il resto del tempo è praticamente puro garbage time, con Syracuse a stroncare tutti i timidi tentativi di Gonzaga di tornare in partita, si arriva cosà velocemente, senza grosse emozioni, all' 87-65 finale.

Una delle chiavi della partita è stata la prestazione totalmente inconsistente del leader designato degli zags Bouldin, che si è limitato a fare la sponda nella circolazione di palla, senza illuminare il parquet con le sue invenzioni come aveva fatto nella vittoria contro Florida State.

Paradossalmente l'inizio della fine per Gonzaga è stato proprio l'aver raggiunto l'obiettivo che si erano prefissati, ovvero il raggiungimento del terzo fallo da parte di Jackson. Da quel momento in poi infatti gli zags non hanno più cercato di attaccare l'area, ma si sono intestarditi sul tiro da fuori, tirando con percentuali imbarazzanti.

Per Syracuse una grandissima prova di forza che fa ritornare il favore del pronostico sulle spalle degli orange nella parte west del tabellone. Per gli orange sugli scudi soprattutto gli esterni, in particolare Rautins (23 punti), autore di una prova impressionante dal perimetro e Wesley Johnson (31 punti 14 rimbalzi) che ha tenuto in piedi i suoi nel solo momento difficoltà all'inizio di partita.

Se gli orange continuano a tirare con queste percentuali dall'arco sarà veramente un'impresa per chiunque provare a fermare gli uomini di coach Boheim.

PITTSBURGH #3 – XAVIER #6 68-71
A Milwukee si rincontravano, per la seconda volta in due anni al torneo Pittsburgh e Xavier.
Lo scorso anno ebbero la meglio i panthers alle sweet16, quest'anno invece prevalgono i moschettieri, che si guadagnano un biglietto per Salt Lake City grazie ad una splendida ed emozionante vittoria.

Inizio del match molto equilibrato con Dixon, miglior difensore di Pitt, sulle piste dello scorer dei moschettieri Crawford, reduce da una prestazione da 28 punti al primo turno contro Minnesota.
Per i primi 13 minuti del tempo la marcatura funziona, poi finalmente il transfer da Indiana si sblocca, si libera per un layup, canestro, fallo e gioco da 3 punti. Guidati dal proprio leader offensivo i moschettieri realizzano un parziale di 16-0, che li porta sul 31-18.

Pittsburgh però reagisce e guidata da Gibbs riduce lo svantaggio fino al 35-28 dell'intervallo.
Nel secondo tempo i panthers provano a recuperare, segnando molti facili canestri in transizione, approfittando del calo di concetrazione da parte di Xavier.

Chiave tattica della partita è stata però la capacità dei moschettieri di reagire, abbassando i ritmi e controllando il cronometro portandosi sul 57-49 con poco più di 6 minuti sul cronometro.

Wanamaker prova a recuperare con un layup dalla linea di fondo, ma dall'altra parte risponde Holloway con un jumper che rimbalza per ben due volte sul ferro prima di entrare, 61-56 con 3 minuti da giocare.

Ultimi due minuti convulsi e spettacolari, McLean per Xavier sbaglia entrambi i tiri liberi, ma Love spazza la palla fuori di nuovo per Crawford che conclude con una tonante schiacciata.

Brown segna una tripla con 1:45 da giocare, attacco Xavier e Crawford subisce fallo, mette entrambi i tiri liberi dando il 65-59 Xavier con 1:22.

Gibbs subisce fallo ma fa 1 su 2 dalla lunetta, dall'altra parte stessa cosa per Holloway che però li segna entrambi. Nell'attacco successivo Brown segna un'altra tripla, portando Pittsburgh sotto di 4 con soli 27.8 secondi da giocare.

Dopo due tiri liberi per Crawford, Brown segna la terza tripla consecutiva con 16.9 secondi rimanenti, pressione panthers palla fuori inizialmente a loro favore, decisione poi cambiata dagli arbitri in favore di Xavier. Brown fa fallo su Holloway che realizza entrambi i liberi, poi Woodall segna il layup che riporta Pittsburgh di nuovo sotto di 3 con 8.2 secondi da giocare. Dante Jackson, tiratore da oltre l'80% sbaglia entrambi i liberi, ma Pitt non riesce a pareggiare.

Prima sbaglia Gibbs, poi con 0.4 da giocare, Dixon costruisce uno schema fantastico ma la tripla di Wanamaker finisce corta. Xavier conquista cosà il biglietto per Salt Lake City, per la sua terza sweet16 consecutiva.

Altra grandissima prestazione per Jordan Crawford, grande aggiunta per Xavier dopo l'anno da redshirt dovuto al trasferimento da Indiana. Sugli scudi per i moschettieri anche Jason Love autore di 14 punti e di una stoppata chiave sul finire di gara. Dalla parte di Pitt bene il solito Wanamaker con 16 punti più 10 rimbalzi e la solita sostanza.

Dispiace per Gibbs che dopo un primo tempo da 18 punti, tira solo tre volte nel secondo tempo, raccogliendo soltanto un misero punto.

Ad attendere Xavier ora Kansas State, per una sfida tra due back court davvero esplosivi.

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