Ishmael Smith festeggia dopo aver segnato il tiro della vittoria per Wake forest
Nessuna grande sorpresa nella parte alta dell'East, se non quella "annunciata" di Cornell, che butta fuori Temple: per il resto confermata, seppure a fatica, la solidità di Wisconsin; grande prova di Wake Forest, nella partita contro Texas, la più bella di queste quattro; una Kentucky perfetta, che non paga l'inesperienza, ma anzi annienta ETSU.
Partiamo proprio parlando della partita più emozionante di questa parte di tabellone, quella giocata nella notte italiana di giovedì tra Wake Forest e Texas, rispettivamente numero nove e otto del seed,: due squadre che, per motivi diversi, non entravano nel Torneo al massimo della forma. I Demon Deacons avevano perso cinque delle ultime sei partite, mentre Texas da gennaio (quando era prima nella nazione) ad oggi, non ha fatto altro che calare il suo rendimento.
La partita è stata decisamente strana, Wake Forest è stata quasi sempre avanti, con vantaggi anche in doppia cifra, ma si è poi fatta recuperare da Texas che, un punto alla volta, è arrivata al pareggio quando mancavano solo 49.3 secondi alla fine, grazie ad una tripla di J'Covan Brown. Ma la partita era, appunto, troppo strana per terminare dopo in canonici quaranta minuti e quindi, dopo un ultimo minuto gestito male da entrambe le squadre, si è andati all'overtime.
Eroe del supplementare, per i vincitori Demon Deacons, non poteva che essere Ishmael Smith, autore dell'ultimo tiro, a un secondo e tre decimi dalla sirena che ha permesso ai suoi di portare a casa la vittoria (81-80): a fine partita analizza lucidamente la sua scelta: "Sapevo che non sarei riuscito ad arrivare in fondo, e che avrei dovuto tirare e, grazie a Dio, ho fatto canestro. E' decisamente il canestro più importante della mia carriera, perché qui, se perdi, vai a casa". L'overtime non era iniziato bene per Wake Forest, che si era ritrovata sotto anche di otto punti, ma si è concluso come meglio non poteva, con quel tiro di Smith che li ha portati in paradiso, almeno fino alla prossima gara.
Texas va quindi a casa, ovviamente scontenta, soprattutto considerando che la stagione era partita con diciassette vittorie consecutive: tornare a casa così presto è di sicuro un peccato, ma coach Barnes la prende con filosofia: "Sono delusi, e lo capisco, ma ho detto loro di non scordarsi di quello che provano ora. I seniors già lo sanno, ci sono già passati ed hanno fatto bene in passato, ma bisogna sapere che tutto può finire molto velocemente".
Wake Forest si è quindi guadagnata il diritto di giocare, nel secondo turno, contro Kentucky, numero uno di questa parte del tabellone, che ha avuto ragione senza problemi di East Tenessee State (100-71). La partita, in pratica, non è mai esistita, con i Wildcats che hanno preso il controllo sin dall'inizio, arrivando anche ad un vantaggio di quaranta punti nel corso della seconda frazione di gioco.
East Tennessee State non ha potuto assolutamente nulla: non che i Buccaneers pensassero di poter vincere, ma volevano almeno replicare la bella figura fatta l'anno scorso contro Pittsburgh. Ma, come dice lo stesso coach Murry Bartow: "Nel nostro scouting report avevamo detto che non segnavano da tre punti, e invece ha realizzato quindici triple. Se continuano a tirare così per tutto il torneo, saranno difficili da battere. Sapevamo di dover giocare bene in entrambi i lati del campo, e non ce l'abbiamo fatta, ma sono comunque molto fiero della squadra".
Lo stesso Calipari non è convinto al 100% che i suoi possano continuare a giocare così: "Speriamo davvero di essere così bravi: non so se lo siamo, ma vediamo se possiamo continuare a giocare così". Di sicuro, il coach dei Wildcats è contento dell'atteggiamento dei suoi, in un partita che poteva essere un problema a livello motivazionale: "In queste partite ti devi costruire tu la tua energia, non puoi pensare che te la dia il pubblico, perché non è una gara così importante".
Visto che la gara ha dato poche emozioni, non ci resta che parlare un po' dei singoli o, per meglio dire, del singolo: Eric Bledsoe. E' lui, infatti, ad aver segnato otto delle quindici triple dei suoi, diventando il giocatore di Kentucky ad aver segnato più triple in una gara del Torneo NCAA, sorpassando le sette segnate da Tony Delk nel 1996, chiudendo poi con ventinove punti (ed (8/9 dalla linea dei tre punti).
A qualificarsi, invece, nelle partite giocate venerdì, sono state Cornell e Wisconsin.
Cornell ha confermato le aspettative di chi pensava che potesse essere un upset, ed infatti ha battuto (78-65), giocando meglio per tutta al gara, la più quotata Temple, che esce al primo turno per il terzo anno consecutivo, confermando un record decisamente negativo per il suo coach (1-12 nel torneo, con undici sconfitte consecutive), prima con Penn ed ora con Temple.
Il suo ex assistente Steve Donahue, invece, si gode la vittoria della sua squadra pur essendo agrodolce perché ottenuta contro il suo mentore: Cornell, vincitrice della Ivy League, è pronta per continuare a vincere anche nel Torneo. La squadra di Doanhue ha giocato decisamente meglio, prendendo il controllo sin dall'inizio, tirando bene nel primo tempo (13/19 dal campo) e dando l'impressione che, con una maggiore precisione dalla linea dei tre punti, il vantaggio sarebbe potuto essere maggiore.
E infatti, nella seconda frazione, quando le triple sono iniziate ad entrare, i Big Red sono riusciti a respingere tutti i tentativi di rimonta degli avversari, come sostiene anche Dunphy, il coach avversario: "Wittman ha segnato come un pazzo da tre punti, tutte le volte che noi cercavamo di rientrare, lui ci spingeva indietro".
Cornell non vuole essere considerata una Cenerentola, è entrata con grandi speranze nel torneo e non ha intenzione di mollare proprio ora, per sfruttare al massimo quella che, comunque vada, sarà l'ultima stagione al college per Wittman (20 con 4/6 da tre), Foote (16 alla fine), Dale (21 punti) e Jaques, l'ossatura della squadra.
L'ultima squadra a qualificarsi nella parte alta dell'East, come già anticipato, è stata Wisconsin, che ha sconfitto Wofford in una partita non bellissima e a punteggio molto basso (53-49). Wofford, alla sua prima apparizione al Torneo NCAA, torna a casa, come dice il loro migliore realizzatore Dalhman, avendo avuto la sua opportunità : "E difficile da mandare giù. Per questo è un grande torneo, tutti hanno una possibilità , e noi abbiamo avuto la nostra".
Wofford si è schiantata, per tutta la partita, contro la difesa dei Bedgers, che soprattutto nel primo tempo, aveva messo una museruola agli avversari: all'inizio della ripresa, però, Wofford si è riavvicinata trovando, finalmente, un po' di precisione offensiva (a segno tutti i primi otto tiri tentati).
A questo punto, Wisconsin ha tirato fuori la sua arma migliore, la difesa, che l'ha slavata ( sette recuperi) anche in una serata dove l'attacco non funzionava proprio (37% dal campo con 1/9 da tre); questa la disamina di Leuer a fine partita: "Possiamo giocare con diversi stili e diversi accoppiamenti, ci concentriamo su quello che vogliamo fare. Vogliamo prendere buoni tiri e non importa contro chi giochiamo quello che conta è ciò che facciamo noi, non gli avversari".
Ed è stato proprio Jon Leuer (20 punti) ad essere decisivo nella vittoria dei suoi, meritandosi i complimenti dei compagni, tra i quali Keaton Nankivil: "E' stato importantissimo per noi tutto l'anno, lo sanno tutti". Leuer, nell'ultimo minuto, ha prima rubato la palla che avrebbe potuto portare avanti gli avversari, poi ha segnato un tiro fondamentale e, in seguito, ha sigillato la vittoria dei suoi con due tiri liberi a quattro secondi dalla fine.
Per le quattro vincenti non c'è tempo di crogiolarsi, da oggi si torna in campo per il secondo turno.