West down: Kansas St. buona la prima!

In azione Pullen di Kansas State

Poche sorprese e nessun upset nella parte bassa del tabellone West.
Prima partita e prime emozioni con una Florida mai doma che soccombe solo dopo due overtime alla BYU dello scorer Fredette, grandissima prestazione, anche per carattere, del freshman Boynton. Nella seconda sfida di Oklahoma City Kansas State si sbarazza abbastanza facilmente della pratica Northern Texas, dimostrando un buono stato di salute.

Nelle sfide di Milwaukee Xavier ha la meglio su Minnesota in una partita equilibrata ma ai limiti del soporifero, se non fosse per qualche numero d'alta scuola di Crawford. In quella successiva buona prestazione per Pittsburgh che ha la meglio anche abbastanza autorevolmente su una coraggiosa Oakland.

BYU#7 – FLORIDA#10 99-92 2OT
Prima palla a due del torneo a 64 e prime grandi emozioni con Florida che dà  un senso alla sua partecipazione al torneo con una prova orgogliosa, soccombendo dopo due supplementari alla coriacea BYU.

Parte bene in difesa Florida che limita gli scarichi sul perimetro dei cougars molto temibili, buona la presenza a di Tyus e Macklin, BYU costretta a affidarsi ai lunghi con Miles e Abouo senza troppo successo. In difesa BYU si schiera a zona 2-3 ma viene punita dai Gators del cecchino Parsons e da Walker. Sul 28-21 Florida, BYU stringe le maglie in difesa e con un parziale di 10-0 firmato da Loyd Jr. si porta sul 31-28.

Nonostante gli 8 punti segnati da Fredette il gioco di BYU sembra essere nella prima frazione molto più fluido con il proprio leader in panchina. Il primo tempo si conclude sul 33-35 a favore di BYU, con la partita in sostanziale equilibrio, per i Cougars esaltante prestazione dalla panchina di Loyd Jr e in generale delle riserve, per i Gators Boynton fa vedere ottime cose ben supportato dagli esperti Walker e Tytus.

All'inizio della ripresa si sveglia Fredette che guida BYU ad un parziale di 8-3 che costringe subito coach Donovan al time out. La fiammata di Fredette si raffredda e i Gators ritornano a contatto grazie a Parsons, rebus difensivo di difficile risoluzione per i Cougars e al solido contributo di Macklin e Tyus sotto le plance.

BYU tiene comunque le redini dell'incontro nonostante il risicato vantaggio di 3 punti ad 11 dalla fine grazie ad una tignosa zona matchup con cui mette in difficoltà  la circolazione di palla dei gators. Tavernari e l'eroe di giornata Loyd Jr. propiziano un parzialone con cui BYU vola sul +13, ma i gators non mollano e grazie ad un'ottima prova di maturità  di Boynton e al risveglio di Walker piazzano un parziale di 11-2 portandosi sul 57-61.

La partita corre sui piani di un entusiasmante equilibrio con Florida trascinata da un sontuoso Boynton che dimostra davanti agli occhi di tutta l'America perchè ad inizio stagione fosse uno dei freshmen più quotati. 25 secondi dal termine, punteggio sul 75 pari, palla in mano per i Gators, Parsons sbaglia il jumper, rimbalzo e timeout BYU con mezzo secondo sul cronometro. Tiro della speranza per BYU da lontanissimo, air ball e supplementari.

Nell'overtime sostanziale equilibrio con i due team a rispondersi colpo su colpo, BYU trascinata da Loyd. Ultimo possesso, 81-81 Boynton ruba palla con 19 secondi, Walker spreca tutto con una gestione poco lucida e si va al secondo overtime.

Inizia il quarantacinquesimo minuto e si risveglia Fredette che con un paio di triple dalla periferia di Oklahoma City porta BYU al vantaggio decisivo. Dopo l'uscita per falli di Boynton, che aveva trascinato i Gators alla rimonta e alla possibile vittoria la benzina finisce per gli uomini di Donovan e i Cougars possono festeggiare la tanto agognata vittoria al primo turno del torneo. Per i Gators come detto prova sontuosa di Boynton e della frontline, sottotono Walker a cui vanno le maggiori responsabilità  della sconfitta per una gestione poco lucida dei finali. Per i cougars eroe di giornata Loyd Jr. al career high nel momento più importante della stagione. Solita impressionante prova offensiva di Fredette che però dovrà  coinvolgere maggiormente i compagni se vorrà  alimentare le speranze di BYU di far strada nel torneo.

KANSAS STATE #2 – NORTH TEXAS #15 82-62
Kansas State partiva con il ruolo della favorita d'obbligo in questo scontro contro North Texas e i Wildcats hanno risposto alle aspettative dopo un inizio lento e difficoltoso, forse anche a causa della lunga attesa dovuta al doppio supplementare tra BYU e Florida.

Inizio contratto quindi per i Wildcats, che permettevano ai Mean Green di maramaldeggiare sotto i tabelloni fornendo loro una speranza di un'insospettabile upset, con il punteggio fissato sul 18-13. Kansas State spazza via però ogni timore crescendo di intensità  difensiva, costringento North Texas al 31 % dal campo e limitando White sotto canestro, fino ad arrivare al 41-25 al riposo, grazie ad alcuni facili canestri in layup di Pullen e Clemente.

Nella ripresa North Texas tenta un parziale portandosi dal -26 al -14 con 5 minuti da giocare, ma la risposta dei wilcats è perentoria e si arriva tranquillamente all' 82-62 finale.

North Texas ha spaventato inizialmente Kansas State ma non ha potuto porre alcuna opposizione quando i Wildcats hanno premuto il piede sull'acceleratore, bene per i mean green George Odufuwa con 10 punti e 10 rimbalzi e Thompson con 28 punti, troppo poco dal supporting cast. White ha faticato molto sotto i tabelloni dopo un buon inizio, inoltre dal perimetro i mean green hanno tirato con percentuali deficitarie.

Kansas State conquista la sua seconda vittoria dal perimetro con una buona prova corale dei suoi uomini migliori, con ben 4 giocatori del quintetto in doppia cifra, bene i soliti noti Pullen e Clemente.

Ad attendere i Wildcats ora i cougars di BYU, con il vantaggio di affrontare un team con due supplementari alle spalle. Chiave della gara sarà  limitare la vena offensiva di Fredette con una marcatura opportuna. Facile a dirsi ma meno da applicare, comunque un buon esordio per una delle sorprese stagionali scopertasi “grande”.

XAVIER #6 – MINNESOTA # 11 65-54
A Milwukee si scontravano nel primo turno del west regional due team dagli stati d'animo contrastanti, con Xavier reduce dalla sconfitta in semifinale del torneo della A-10 ad opera di Richmond, mentre i Gophers avevano recentemente concluso un ottimo torneo della Big 10, arrivando fino in finale e legittimando la propria presenza al ballo.

Risultato finale che invece è rappresentazione del reale valore dei due team con il 65-54 finale a favore di Xavier. Minnesota si è dimostrato un team coriaceo e solido ma troppo sterile in attacco per poter dire la propria in questo contesto. Xavier d'altro canto non ha mostrato molto più dei Gophers, se non nelle folate offensive del solito Crawford, rebus irrisolto per la difesa di Minnesota.

In campo due quintetti esperti senza nessun freshman alla prima palla a due. Parte Minnesota con una zona matchup che viene attaccata efficacemente dal solo McLean, dall'altra parte mano calda da 3 punti per i golden Gophers che in un inizio sostanzialmente equilibrato e dai ritmi blandi si portano sull'8-6 dopo 5 minuti.

Jordan Crawford scalda la mano, Xavier ruba un paio di palloni e i moschettieri vanno in vantaggio 11-8 a metà  della prima frazione, da segnalare l'ingresso in campo per Minnesota di tal Iverson che del folletto di Phila ha ben poco trattandosi di un lungagnone dinoccolato di quasi 210 centimetri.

La partita continua sui piani dell'equilibrio, si va a piccoli strappi, ora da una parte ora dall'altra. Punteggio non elevatissimo grazie a discrete difese ed anche scarse percentuali dal campo. Il buon Iverson dimostra di essere non solo utile per occupare spazio in mezzo all'area e buon stoppatore ma anche di saper giocare sufficientemente bene il pick and roll.

La partita rimane equilibrata e soporifera fino al 26-26 di fine primo tempo. Sugli scudi Westbrook per Minnesota con 15 punti e Crawford per Xavier con 11, da segnalare le 9 stoppate per i Gophers di cui 4 del solo Iverson.

Dopo l'intervallo la partita cambia subito ritmo, e Xavier inzia a mostrare un po' del talento offensivo paventato, Crawford si inventa la giocata del giorno e il punteggio segna 40-36 dopo soli 5 minuti dall'inizio della difesa.

Trascinati dal proprio leader offensivo l'attacco dei moschettieri prende quota e fluidità  , le percentuali non si alzano molto ma sono sufficienti per portare Xavier in vantaggio 52-44 con 7' da giocare, nonostante la buona difesa matchup messa in piedi dai Gophers.

Nel secondo tempo le polveri di Westbrook diventano improvvisamente bagnate e Minnesota non riesce più a ricucire il parziale arrendendosi comunque onorevolmente a Xavier. Crafword mette il sigillo con una bomba finale e chiude con 28 punti. Nota di colore il Crawford citato è lo stesso che quest'estate ha schiacciato in testa a Lebron James in un clinic.

PITTSBURGH #3 – OAKLAND #11 89-66
Nella seconda partita del primo round di Milwaukee si affrontavano due team difficili da interpretare, Pittsburgh capace di grandissime prestazioni e sconfitte scriteriate ed Oakland, dominatrice della Summit e intenzionata a portare a casa l'upset, anche con buone possibilità  .
Inizio contratto per entrambi i team con Benson a dominare sotto le plance sia in attacco che in difesa, spazzando tutto quanto passava nei pressi dell'anello.

Il tabellone segna 6-3 Oakland dopo 5 minuti. I Panthers provano a rispondere ma la circolazione di palla non è molto fluida, un fallo in attacco piuttosto dubbio viene fischiato contro Taylor. Benson continua il suo show personale contro la frontline di Pittsburgh, che può opporgli come avversario diretto il solo McGhee. Wanamaker si dimostra mister intangibles con un canestro di incredibile difficoltà  che tiene a galla i suoi sul 10-8 con 11' sul cronometro nel primo tempo.

Poco dopo il gomito di McGhee colpisce inavvertitamente Nelson al sopracciglio e il sangue bagna il parquet del Bradley center. Infortunio che influisce nella dinamica dell'incontro trattandosi del co-capitano, nonchè uno dei leader emotivi e realizzativi dei Grizzlies. Pittsburgh soffre inizialmente il ritmo quasi sincopato degli attacchi di Oakland oltre che l'elevato livello medio di atletismo dei Grizzlies, tuttavia risponde colpo su colpo.

Oakland si mette a zona, tuttavia Pitt continua con il parziale di 12-0 e il tabellone fa segnare il 25-18 per i Panthers con 5' da giocare. Benson inizia ad incidere meno sulla partita, gli attacchi di Pitt si fanno sempre più fluidi ed efficaci e il team di Dixon inizia ad avere il controllo del gioco. Il primo tempo si conclude con Pittsburgh avanti 39-26, ed Oakland in grossa difficoltà  dopo l'uscita dal campo di Nelson.

Il secondo tempo inizia con lo stoico Nelson che ritorna in campo con sei punti di sutura al sopracciglio, pronti via e subito un parziale di 7-1 per Pitt dopo 3 minuti. Dopo il parziale Oakland tenta di non farsi staccare da Pitt, team abilissimo nel conservare i vantaggi grazie alla difesa e alla capacità  di gestire il gioco controllato.

Alla fine i Panthers portano a casa l'incontro per 89-66, mostrando quella che è la migliore caratteristica del team di coach Dixon, la capacità  di ottenere un contributo significativo da ciascun giocatore tocchi il parquet, anche se in aspetti differenti del gioco. Questo garantisce equilibrio ma anche una dose di imprevedibilità  alla squadra, priva di un leader designato.

Ad Oakland va il plauso di non aver mai mollato, raccogliendosi attorno alla propria torre Benson, autore di una prestazione sontuosa da 28 punti e 9 rimbalzi, purtroppo lasciato solo dal supporting cast. Con questa vittoria Pittsburgh si candida ad un ruolo da protagonista nella parte West del tabellone.

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