Reynolds: due punti decisivi alla fine, ma come per tutti i Wildcats un esordio orrendo
Una sorpresa grossa (St.Mary's) e una quasi sorpresa gigantesca (Robert Morris).
Sono questi i due temi principali della parte inferiore della zona South del primo turno della March Madness.
St.Mary's elimina Richmond, quella dei fenomeni. Old Dominion ha la meglio su Notre Dame, apparsa sotto tono. Villanova si fa trascinare ai supplementari da Robert Morris e quasi ci lascia le penne. Infine Baylor batte Sam Houston.
OLD DOMINION MONARCHS – NOTRE DAME FIGHTING IRISH: 51-50
Sei punti di margine all'intervallo non bastano agli Irish per amministrare una partita nata bene e finita male. Si parte con uno schiaccione di Scott , con quasi metà primo tempo senza sussulti da tre da parte dei Monarchs e si finirà con un morbido sotto canestro di Harangody buono solo per limare a un punto il gap tra le due università . Notre Dame non schiaccia sull'acceleratore quando avrebbe potuto (e dovuto) farlo, lasciando così ai Monarchs la possibilità di sbagliare e di restare comunque in partita. Perché il massimo vantaggio di 9 punti (17-26 a -3'20") si riduce nel finale anche per merito di un parzialino (7-0) niente male.
Il primo tempo registra un 11% da tre per OD e un super Hansbrough per gli Irish. La ripresa è un'altra musica. Carter prende in mano la squadra e la tiene quasi come sospesa per aria. Punto a punto fino a quando (-14'10" sul cronometro e lancette scariche) per due punti in sospensione dello stesso Carter.
La tendenza dei Monarchs è proprio quella di usufruire di tutti i secondi possibili prima di scegliere cosa fare della palla. Il finale è convulso, con Scott da una parte a cercare la rimonta (schiaccia male, ma ci pensa Harangody a depositare) e Carter a tentare l'allungo.
Il risultato è che Scott sbaglia la tripla sul 51 a 48 con pochi secondi da giocare. Harangody raccoglie e mette il meno uno. In definitiva Old Dominionn ringrazia Carter (11 punti, 6 rimbalzi, 4/8 dal campo), Hassell (15 punti e 6/11 dal campo) nonostante un disastroso 3 su 13 da tre. E gli Irish escono nonostante un ranking migliore e un Hansbrough in formato famiglia (17 punti, 7/13 dal campo) sorretto da Scott fino agli ultimi secondi (14 punti e 6/15 dal campo).
VILLANOVA WILDCATS – ROBERT MORRIS COLONIALS: 73-70
La Cbs a un certo punto ha cominciato a mandare in loop le immagini delle grandi imprese di coloro che con il numero 15 di partenza hanno fatto fuori al primo turno le numero 2. Robert Morris ha spaventato Villanova al punto che ormai il destino pareva segnato. I piccolini sono andati in vantaggio al 14'59" del primo tempo e sono stati raggiunti solo da Yarou a 52,8 secondi dalla fine (58-58). Un lungo sogno.
E dire che l'inizio è stato da brividi per i novellini: tre falli di squadra dopo un minuto e mezzo, Wildcats aggressivi in difesa e troppo rapidi in attacco per poter essere fermati. L'emorragia è stata tamponata da Abraham che con le sue triple ha messo un freno a Villanova. Un po' lui e un po' una sorta di assuefazione di supremazia e la partita ha svoltato. I Colonials sono stati avanti anche di 9 (28-19 a -2'12") che potevano diventare 11 se Wallace non avesse gettato (letteralmente) un pallone durante un contropiede da 3vs1. Robert Morris chiude il primo tempo con la perfezione ai liberi e Villanova con un Sutton che stoppa di tutto e un Reynolds buono solo a mettere i liberi e incapace di piazzare un pallone nella retina da altre posizioni.
Ci si aspetta una ripresa vibrante da parte dei Wildcats che invece guadagnano un centimetro alla volta tra mille difficoltà . I Colonials arrivano ancora a un più 8 confortante (55-47 grazie a due liberi di Jones e 4 minuti e 20 secondi da giocare). Robert Morris diventa cattivo in difesa: Jones e Wallace nel giro di 51 secondi lasciano il parquet per cinque falli. Abraham a 43 secondi dalla sirena sbaglia la tripla. E' solo il primo di una serie di errori che seguono il canestro-aggancio di Yarou.
L'ultimo possesso è Wildcats che invece di graffiare tentano di vincere con il firoetto. Reynolds partorisce un arcobaleno insignificante. Rimessa Villanova e tutti al supplementare. Dove l'adrenalina tradisce i Colonials che si beccano un parziale spacca cuore (0-6) che li mette con le spalle al muro.
Il sussulto è la palla rubata di Nwigwe a Stokes che si tramuta in due punti. La tripla di Abraham riporta Robert Morris a -1, ma Reynolds rimette il tappo con due liberi. Alla fine tocca a Nwigwe cercare la tripla che spalancherebbe le porte a un secondo supplementare. Niente da fare. Passa Villanova con un fiatone così.
L'orribile partita dei Villanova non risalta forse dalle statistiche. Reynolds ha fatto 20 punti: ma solo 4 dal campo (2/15). Yarou 17, con 8 rimbalzi e giocate giuste nel momento opportuno. Il monumento spetta ad Abraham (23 punti e triple che hanno esaltato Robert Morris).
SAM HOUSTON STATE BEARKATS – BAYLOR BEARS: 59-68
Nonostante il favore del ranking, Baylor accoglie questa vittoria con un'enfasi clamorosa. Era infatti dal 1950 (contro Brigham Young) l'università attendeva un successo nella March Madness. Ed è successo anche grazie a uno spaziale Udoh (20 punti, 13 rimbalzi).
Il dominio di Baylor è arrivato solo negli ultimi tre minuti, quando il divario si è allargato a forbice. Lo schema di Baylor è stato molto semplice. Palla a Udoh e tutti zitti. Bene anche con Dunn comunque con 13 punti (di cui 10 nella ripresa). L'idea di Sam Houston era quella di giocare con un triangolo in maniera tale da allontanare la palla dal back court esplosivo dei Bears.
Il piano è riuscito fino a 180 secondi dalla fine. Perché Baylor ha avuto difficoltà ad adattare uomini e schemi al triangolo e due imposto dai Bearkats. Le statistiche alla fine sorridono ai Bears, migliori in tutto. Da segnalare comunque la prova di Clavell di Sam Houston con 23 punti e 7 rimbalzi.
ST.MARY'S GAELS-RICHMOND SPIDERS 80-71
Altra storica vittoria quella dei Gaels, lontana ormai dal 1959. Omar Samhan è stato gigantesco: 29 punti e 12 rimbalzi, nonostante un fardello-falli molto pesante. Gaels devastanti sotto le plance (40-17 i rimbalzi a favore di St.Mary's).
Richmond ha saputo vincere in passato partendo da un seeding molto peggiore. Molto probabilmente l'ansia da prestazione ha frenato i fenomeni. Gonzalvez e Anderson (40 minuti in campo) su tutti, 18 e 16 punti rispettivamente, con percentuali appena sopra o appena sotto il 50%. Samhan, a causa dei falli, si è seduto in panchina con 6 minuti e mezzo da giocare sul cronometro del primo tempo e non si è più alzato fino alla ripresa. Quando ha messo sul parquet di nuovo la sua classe. In poche parole i fenomeni hanno ciccato e passato la mano a chi ancora non aveva l'egida.