Jordan Crawford di Xavier: ha schiacciato in faccia a LeBron James, serve aggiungere altro?
La Atlantic 10 nel segno del tre. Tanti sono gli anni di fila che la Conference infatti porta proprio tre università alla March Madness. Oltre a Temple, vincitrice in volata, ci sono Xavier e Richmond.
Temple si porta a casa la Conference per il terzo anno consecutivo. Un'abitudine insomma. La guardia sophomore Juan Fernandez (argentino) si è affermata come uno dei migliori giocatori della A10. Temple affronterà Cornell (zona Est) venerdì a Jacksonville nell'esordio del tabellone principale.
Fernandez ha portato una varietà di tiri e passaggi che rendono Temple temibile anche adesso, quando si gioca il dentro-o-fuori. Con Allen sotto le plance e Brooks (guardia senior) dal perimetro, le bocche da fuoco del roster sono tre e di primissimo livello. A questa equa distribuzione di punti si aggiunga una soffocante difesa e si avrà una squadra che potrebbe puntare alle Final Four (se solo non ci fosse Kentucky in mezzo alla strada).
Per Xavier si tratta della nona apparizione nelle ultime dieci edizioni della March Madness. I Musketeers affronteranno Minnesota sempre venerdì nel raggruppamento Ovest.
La guardia Jordan Crawford, inserito nell'All Championship Team 2009-2010 sarà il trascinatore. D'altra parte è colui il quale ha schiacciato in testa a LeBron James in preseason (qualcuno ricorderà ). Sarà una star di questa March Madness e con ogni probabilità del futuro prossimo.
Ma l'ago della bilancia di coach Mack però sarà Terrell Holloway (guardia sophomore), la cui gestione dei falli dovrà essere uno dei punti salienti di questa campagna. Se i moschettieri vogliono approfondire il discorso con il torneo Ncaa, la loro point guard deve stare in campo il più possibile.
La squadra senza di lui non è così performante. E soprattutto non riesce a recuperare velocemente palla e risultato. Coack M lo sa: "E' un guerriero, è il nostro quarterback. Voglio il pallone nelle sue mani quando il match arriva al momento cruciale".
Mancava invece dal 2004 Richmond che affronterà al primo turno la St.Mary's a Sud giovedì. Kevin Anderson (giocatore dell'anno dell'A10, guardia junior) e David Gonzalvez (play senior) sono i leader di una squadra che ha vinto 12 delle ultime 14 partite.
Gli Spiders storicamente danno sempre fastidio quando arrivano alla fase finale. E gli ingredienti ci sono anche quest'anno. Hanno due giocatori come Anderson e Gonzalvez con mani fatate, una difesa che lascia pochi punti agli avversari e la giusta esperienza nel roster. Anderson nell'uno contro uno può battere chiunque. In America, non solo nell'A10. Penetrare o scaricare sono i verbi che coniuga. E quando scarica di solito lo fa per Gonzalvez, elemento senza paura e con punti nelle mani (è nella top five della storia universitaria).
Attenzione comunque sotto canestro, dove Richmond può pagare soprattutto se affronta squadre con un omone in mezzo. I piccoli, le rotazioni, lo stile di gioco offensivo e la matchup in difesa sono i punti di forza della squadra di Chris Mooney.
I coach della A10 hanno scelto Chris Gaston (ala) di Fordham come rookie of the year della Conference, Chris Johnson di Daytona (ala sophomore) come elemento con il maggior miglioramento avuto durante l'anno, Ramone Moore (guardia sophomore) di Temple miglior sesto uomo, Damian Saunders (ala junior) di Duquesne miglior difensore e Fran Dunphy (dei gufi di Temple) miglior tecnico. E, non ultimo di importanza, Yves Mekongo (ala senior) di La Salle il migliore nel rapporto tra voti a scuola-rendimento sul parquet.
Anderson si è conquistato il titolo di migliore dell'anno segnando a raffica (quasi 18 di media) e con una regolarità impressionante (ha segnato almeno 20 punti a partita per ben 12 volte). Oltre a smazzare assist e a recuperare palloni con cifre che fanno strabuzzare gli occhi.
Oltre a Crawford e Anderson, il quintetto dell'anno è composto da Saunders, Chris Wright (ala junior) e Lavoy Allen (ala junior). Solo sophomore e junior in questo quintetto: una novità in 34 anni di storia della Conference.