I Washington Huskies possono festeggiare, il Pacific Life Pac10 Tournament è loro e gli apre le porte della March Madness
Il tempio pagano di Kobe Bryant e dei Lakers Campioni del Mondo ancora una volta, come ogni anno, nell' ultima settimana è diventato il palcoscenico del Pacific Life Pac10 Tournament; quest' anno importante più che mai visto il down year della conference con tante squadre, se non praticamente tutte, alla ricerca del bid automatico per non chiudere anzitempo la propria stagione.
Gli stessi campioni della RS di Cal, infatti, potevano mettere in pericolo la loro partecipazione al Torneo NCAA se si fossero fatti buttare subito fuori nei quarti di finale.
Si parte dunque mercoledì con il play-in match tra Washington State ed Oregon; unico play-in match del 2010 visto che, per via del ban dalla postseason di USC il seed #7 – Stanford – ha avuto accesso diretto ai quarti di finale contro il #2.
I Ducks di Ernie Kent – dead man walking visto il certo esonero a fine stagione – già a +5 all' intervallo, nella seconda frazione di gioco guidano a lungo il match, riuscendo anche ad arrivare sul +12. Ma i Cougars, guidati da un Klay Thompson ritrovato, che tira 6/9 da tre dopo uno slump da dietro l' arco lungo mezza stagione, rimontano con determinazione e portano il match all' OT.
Qui, però, Taj Porter non ha alcuna intenzione di finire la sua carriera ad Oregon e così infila 8 dei suoi 32 punti al supplementare, sui 10 totali dei Ducks, per poter festeggiare la vittoria 82-80 quando il tiro sulla sirena di Reggie Moore per il secondo OT si ferma sul ferro. Per WSU 20 punti di Thompson, 16+6 di Capers e 14+9+4blks di Casto ma Moore ha una serataccia al tiro (2/9) ed agli 8 assist aggiunge solo 7 punti.
Ad aprire i quarti di finale nella giornata di giovedì è la sfida tra nobili decadute: UCLA ed Arizona. Third time' s a charm per i Bruins che dopo essere stati sconfitti nei due precedenti stagionali finalmente riescono a battere i Wildcats, 75-69 il finale, limitando quel rebus che in regular season aveva preso il nome di Kyle Fogg.
Gara tutta sul filo della tensione e non esente da errori, anche grossolani, per UCLA che però parte bene e riesce a tenere dietro Arizona per 40' . Bruins avanti anche di 9 nel corso del primo tempo, poi i Wildcats rientrano fino a -1 ad inizio ripresa.
UCLA allunga di nuova fino al +8 ma quando Arizona si riporta a -3 ad 8' dalla fine ed Honeycutt si siede sul pino definitivamente con 5 falli il momentum sembra tutto per gli ospiti. Ma stavolta UCLA non si piega: fa la sua parte di stupidaggini ma segna con discreta continuità dalla lunetta, difende in maniera decente e con Nelson sugli scudi firma l' upset che chiude la striscia record di partecipazioni consecutive di Arizona alla March Madness.
A guidare la formazione di Ben Howland ci pensano Reeves Nelson, alla prima gara dopo due settimane di stop, che chiude con 19+11+3 e Michael Roll (18 punti e 4 rubate). Per i Cats non bastano i 16 di Wise visto che Fogg si ferma a quota 10 con 4/12 dal campo, Derrick Williams a quota 14+5 ha meno impatto del solito e tutta Arizona tira molto peggio dei precedenti da 3, fermandosi ad un misero 21% (4/19).
Chi non deve soffrire per nulla per strappare il biglietto per la semifinale è California, che dispone comodamente ed a proprio piacimento di Oregon. Gara senza storia con Cal che scappa fin dai primi minuti e non si guarda più indietro; Oregon, fiaccata dal supplementare della sera precedente, non ha le forze nemmeno per tentare la rimonta ed alza bandiera bianca 90-74.
Jerome Randle firma i suoi 22 punti tutti nel primo tempo, con un perfetto 8/8 dal campo incluse 4 triple, per costruire il +15 Golden Bears dell' intervallo.
Nella ripresa entra in azione Jamal Boykin, che mette a segno tutti i suoi 15 punti e preserva la comoda vittoria. Per la squadra di coach Mike Montgomery ci sono anche 21 punti di Patrick Cristopher e 12+9 di Omondi Amoke mentre ad Ernie Kent non bastano i 26 punti di Porter ed i 16+7 di Longmire.
Ma quello di UCLA non rimane l' unico upset, e nemmeno il più clamoroso, dei quarti di finale del Pac10 Tournament perchè Stanford, dopo essere stata sweepata durante la regular season, elimina Arizona State battendo i Sun Devils 70-61, ed escludendoli almeno virtualmente dal Torneo NCAA dopo una stagione tutta condotta ben al di sopra delle – pessime – aspettative di inizio anno.
I Cardinals partono forte e già nel primo tempo portano il proprio vantaggio in doppia cifra ma Arizona State è tenuta a galla dai 15 punti, tutti segnati nel primo tempo, del lettone Rihards Kuksiks.
I Sun Devils ad inizio ripresa riescono addirittura a compiere il sorpasso, mettendo per un attimo il naso avanti sul 30-29, ma poi i Cardinals piazzano un altro break che decide la gara: sulla tripla di Landry Fields ad 11' 43'' dalla sirena, a conclusione di un 8-0 tutto firmato dal senior dei Cardinals, che vale il +15 Stanford la gara è virtualmente chiusa. Fields chiude con 17 punti e Jeremy Green con 18; per ASU Boateng è ancora una volta una forza sotto canestro (13+15) ma Abbott e Glasser combinano per soli 24 punti e 6 perse con un orrido 9/29 totale al tiro.
Chiude il programma dei quarti di finale la vittoria di Washington per 59-52 su Oregon State, con devono sudare non poco per avere la meglio dei Beavers di coach Robinson. Schaftenaar e compagni, infatti, partono meglio e guidano la gara per tutto il primo tempo, toccando addirittura il massimo vantaggio sul +12 a 16' 30'' dalla sirena.
Poi, però, sull' orlo dell' eliminazione con annesso addio al Torneo NCAA, Washington mette tutto quello che ha in campo, piazza un parziale di 23-4 affidandosi ad Isaiah Thomas e ribalta la partita rimanendo in corsa. Thomas chiude a quota 15, pur spadellando allegramente (4/16), mentre Bryan-Amaning scrive 10+4; per i Beavers, vicinissimi al colpaccio, non bastano i 17+9 di Schaftenaar ed i 15 di Jared Cunningham.
Le semifinali del sabato si aprono con la prevedibile vittoria di Cal su UCLA, 85-72 il finale con i Bruins per l' ennesima volta incapaci di mantenere un vantaggio. Un superbo Michael Roll – 16 punti nel primo tempo e career high a quota 27 punti alla fine che gli permette anche di diventare, nella sua ultima gara in Blue&Gold, il 49° giocatore nella storia di UCLA a segnare più di 1000 punti in carriera – prova a lanciare i Bruins, che nel primo tempo scappano anche sul +10 – ed erano a +9 ad 1' 30'' dall' intervallo – prima di farsi riacciuffare da Cal che va negli spogliatoi sotto solo di 4. Poi nella ripresa non c' è praticamente partita, con i Golden Bears che aprono il secondo tempo con un parziale di 25-4 – incluso un 12-0 tra i -15' ed i -11' – che decide la gara, con il trio Randle– Cristopher– Robertson assolutamente imprendibili per la difesa dei Bruins.
Jerime Anderson firma una imprevedibile prestazione da 15 punti ma Cal ha tutto il quartetto senior in doppia cifra: 24 Randle – che con 1790 punti in carriera sorpassa il POY 2001 Sean Lampley diventando il top scorer di ogni epoca dell' ateneo -, 20 Robertson, 16 Cristopher e 10 Boykin.
Gara ancora più a senso unico nella seconda semifinale con Washington che domina dal primo all' ultimo secondo di gara Stanford, in una partita che non sarà ricordata per le percentuali dal campo delle due formazioni, per guadagnarsi l' accesso alla finale contro Cal: una finale che a Washington, campione della RS 2009, mancava dal 2005, quando battè Arizona per il suo unico titolo del Torneo della storia, ed a Cal dal 2006, quando vi partecipò per l' unica volta venendo sconfitta da UCLA.
La firma sul biglietto per la finale la mettono Quincy Pondexter e Isaiah Thomas, che firmano rispettivamente 19 e 17 punti a testa per guidare gli Huskies. Fondamentale, però, anche la prova di Justin Holiday, che chiude con 11 punti, 7 rimbalzi e la sua solita ottima difesa. A Stanford, con Jeremy Green che si ferma a 7 punti e 2/14 al tiro, non bastano i 20 punti del solito Landry Fields.
Finale vietata ai deboli di cuore, con Washington on the bubble che doveva assolutamente vincere per essere certa di partecipare alla March Madness. E così sarà per i ragazzi di coach Lorenzo Romar che, dopo una stagione di alti e bassi senza trovare la minima continuità , infilano la settima vittoria consecutiva tra regular season e torneo e strappano l' automatic bid con la vittoria 79-75.
Primo tempo all' insegna dell' equilibrio con continui sorpassi e controsorpassi; a metà ripresa, però, Washington piazza il break e scappa sul +9 ad 11' dal termine. Cal non ci sta, stringe le maglie difensive e tiene a secco gli Huskies per 5' 30'', piazzando così un parziale di 14-0 che vale il sorpasso ed il +5 per i Golden Bears. Ma Washington non è da meno e risponde immediatamente con un contro-break di 12-2 che riporta avanti di 6 la formazione di coach Romar a 3' 22'' dalla sirena.
Ad 1' 02'' dalla fine una tripla di Randle riporta Cal ad un possesso, poi Pondexter perde una palla sanguinosa ma un fallo su Randle manda il POY in lunetta per negargli la tripla del pareggio: Randle segna il primo e sbaglia intenzionalmente il secondo, Boykin cattura il rimbalzo offensivo ma le zebre annullano tutto per una invasione anticipata di Randle del pitturato. Washington si salva e così Overton, con due liberi a 2.1'' dalla sirena, può dare il via ai festeggiamenti.
Tra gli sconfitti 25 punti di Robertson e 20 di Boykin, mentre Randle e Cristopher tirano entrambi 3/11 e si devono accontentare rispettivamente di 12 ed 11 punti; per gli Huskies 18 di Pondexter e 16 di Thomas.