ACC Report â€â€œ Week 5

Dopo cinque gare di conference, la situazione nell'ACC è un po' diversa da quella che si prospettava all'inizio dell'anno. Classifica cortissima e nessuna gerarchia definita.

Davanti a tutti troviamo Maryland (4-1), in evidente ripresa dopo un inizio mediocre: sei vittorie nelle ultime 7 gare, con l'unica sconfitta contro Wake Forest in una gara finita all'overtime e combattuta fino all'ultimo.

Terrapins molto convincenti contro NC State e Miami, più di 80 punti segnati grazie alle ottime percentuali dal campo (46% da 3) e più di 20 punti di scarto in entrambe le partite. Il segreto dell'esplosione sta nelle buone prestazioni difensive e in un attacco più equilibrato: non è il solo Greivis Vasquez a prendersi le responsabilità  offensive, ci sono meno forzature e migliori percentuali di tiro per tutti.

Nella lunga lista di squadre a 3-2, il migliore record overall spetta a Duke. Per i Blue Devils parecchi alti e bassi, e l'alternarsi di prestazioni convincenti e uscite molli.

L'attacco, il migliore della conference, è saldamente in mano al trio Scheyer-Smith-Singler, mentre Dawkins stenta ancora a trovare continuità . Ovviamente alla lunga attaccare solo in 3 porta a diventare prevedibili e quando uno dei tre ha problemi al tiro, gli altri tendono a forzare molto, creando più danni che altro.

In difesa a soffrire di più è la frontline: Thomas e Zoubek sono ancora più affidabili rispetto i giovani Plumlee, ma tutti tendono a soffrire molto quando vengono attaccati con continuità  e sono poco disposti a sacrificarsi, visto il relativo coinvolgimento in attacco.

Dopo il 4-4 iniziale, Virginia si è ripresa alla grande piazzando otto vittorie consecutive, tra cui l'upset ai danni di Georgia Tech (#18 del ranking prima della gara). Improvvisamente però arrivate due sconfitte, in cui la squadra di Tony Bennett ha mostrato tutte le difficoltà  di inizio stagione: basse percentuali, difficoltà  a rimbalzo e troppe tiri facili concessi in vernice.

Contro Virginia Tech, avanti per tutto il secondo tempo, i Cavaliers sono stati ripresi e superati con un parziale di 13-0 negli ultimi 3 minuti di gara. Sammy Zeglinski è riuscito a forzare l'OverTime con una tripla da quasi otto metri, ma l'inerzia era tutta dalla parte degli Hokies che hanno controllato facilmente l'OT, vincendo 76-71.

Rispetto all'inizio dell'anno le rotazioni si sono modificate: Mustapha Farrakhan ha perso il posto in quintetto, al suo posto si alternano Jontel Evans e Jeff Jones. Rimane il punto di domanda su Tristan Spurlock, l'ala freshman punta di diamante del recruiting. Per lui 38 minuti in totale in stagione, solo in situazioni di garbage time, e poca voglia di applicarsi in allenamento.

Virginia Tech ha invece incontrato ostacoli solo all'inizio della gare di conference, a cui arrivava con un eccellente 12-1 (L vs Temple): sconfitte contro UNC e FSU, entrambe nella top 25 prima della gara.

A Chapel Hill, gli Hokies sono rimasti davanti per tutto il primo tempo, spinti dai 20 punti (su 38) di Malcolm Delaney; nella seconda frazione Delaney ha faticato al tiro e North Carolina è venuta fuori a suon di triple (parziale di 15-6) chiudendo la pratica.

Tra le vittorie in gennaio di Tech, oltre alla già  citata partita contro Virginia, contro Miami e Boston College. Quest'ultima è stata risolta da un lay-up di Dorenzo Hudson a 5 secondi dal termine, finita 63-62 nonostante il 55% dal campo (93% ai liberi) per gli Eagles.

Mentre a Winston-Salem si aspettava l'esplosione di Al-Farouq Aminu, è arrivata quella di Ishmael Smith che sta riuscendo nell'impresa di non far rimpiangere troppo la partenza di Teague. Smith ha raddoppiato ogni sua voce statistica, mostrandosi sicuro come mai nei suoi 3 anni precedenti a Wake Forest.

Per i Deacons un paio di partite decise nell'ultimo minuto (L @ Miami e W vs Maryland), una brutta sconfitta a Durham e la prima vittoria dal 2003 a Chapel Hill.

La gara contro Duke è stato un dominio a rimbalzo per i Blue Devils (29 per la coppia Singler-Plumlee) con basse percentuali per gli esterni di entrambe le squadre. Il Cameron Indoor Stadium si conferma inviolabile per Wake Forest: l'ultima vittoria risale al 1997, quando era Tim Duncan a guidare la squadra.

A Chapel Hill, 50% dal campo e 56% da 3 per i Deacons contro una North Carolina in un pessimo stato di forma: vittoria convincente e l'invidiabile record di 7-2 contro le top 25 della nazione.

Già  giocate le due gare tra #18 Georgia Tech e Florida State, in entrambe quest'ultima ha portato a casa la vittoria in volata da “under dog". I Seminoles però non sono stati in grado di ripetere le buone prestazioni: a College Park sono usciti battuti da #19 del ranking, complice il 10/16 da 3 dei Terrapins; contro NC State sono invece caduti sotto i colpi del freshman Scott Wood (31 punti, 7/11 da 3 e 7 rimbalzi).

Per gli Yellow Jackets del trio Lawal-Favors-Schumpert due vittorie importanti: contro Duke e North Carolina. Le tre punte di diamante di Georgia Tech alternano buone e mediocri prestazioni, ma si sostituiscono bene alla guida della squadra nel momento del bisogno. La squadra rimane solida, anche grazie all'apporto di Peacock e Udofia, ha dimostrato di poter superare squadre più quotate, adesso deve trovare la continuità  per non complicarsi la vita nelle gare più semplici (vedi il 3/11 ai liberi contro Virginia).

Per i Tigers vale il discorso già  fatto per altri: buon inizio, poi alti e bassi nelle gare di conference. Sconfitta di 20 contro Duke, vittoria di 19 contro UNC, vittoria in volata sul campo dei Wolfpack e sconfitta punto a punto ad Atlanta. Poca linearità  di risultati, affidandosi completamente a Trevor Booker, mentre l'All American Milton Jennings fatica a mettersi in mostra.

E arriviamo a North Carolina: si sapeva che non poteva ripetere la cavalcata dello scorso anno, ma a questo punto della stagione alcuni analisti già  la vedono come "Bubble Team", a cavallo cioè del Torneo NCAA e del NIT.

Sconfitte con Charleston (chi l'avrebbe detto?), Clemson, Georgia Tech e Wake Forest. Le ultime tre in fila (mai successo da quando allena Roy Williams).

Squadra giovanissima, piena di freshmen, con una pessima difesa (73 punti subiti di media), senza alcuna leadership: Deon Thompson è il miglior realizzatore ma non è un trascinatore, Ed Davis ha migliorato le sue cifre come si aspettava ma rimane silenzioso in campo, Drew e Strickland non sono affidabili nel ruolo di play (tanti, troppi turnovers).

NC State può invece vantare due vittorie di prestigio: già  accennato di Scott Wood contro FSU, W contro #6 Duke nel peggior momento dei Blue Devils (prima W dal 2007), affidandosi ovviamente a Tracy Smith, trascinatore continuo dei Wolfpack.

Quest'anno sta venendo fuori molto bene il senior Dennis Horner, lungo con mano educata, che si muove perfettamente nell'attacco di NC State. Mancano invece punti dagli esterni, poco da Javier Gonzales e da Scott Wood, nullo al di là  della perfomance mostruosa contro FSU.

Boston College ha trovato le due vittorie di conference nelle gare contro Miami, ma rimane mediocre: sconfitte evitabili a inizio anno con Harvard e Maine, cominciata l'ACC ha subito tre batoste nell'ordine da Clemson, Duke e Maryland.

Il talento di squadra è modesto, ma la chimica è ancora peggio: penultimo attacco dell'ACC (70.3) e penultima difesa (65.4). Manca intimidazione sotto canestro e aggressività  sotto i tabelloni: solo 2 giocatori hanno almeno sei rimbalzi di media.

Chiudiamo con gli Hurricanes, capaci di perdere due partite alla loro portata con Boston College, e titolari di un 15-1 per cominciare la stagione (miglior partenza dal 1959/60). Se la vittoria di 1 con Wake Forest aveva fatto ben sperare a Miami, dopo quattro sconfitte consecutive si sono dovuti ricredere. Eccetto per quella con gli Eagles (che come abbiamo già  detto sono al loro livello), sono state sconfitte senza appello, con 15 punti di scarto minimo.

Collins non è esploso, come ci si attendeva dopo l'addio di McClinton, ma è rimasto sulle cifre dello scorso anno. A migliorare è stato invece il senior James Dews, troppo poco però per poter guidare gli Hurricanes con continuità  e convinzione.

Classifica


Maryland 4-1 (14-5)
Duke 3-2 (17-3)
Virginia Tech 3-2 (16-3)
Virginia 3-2 (12-6)
Georgia Tech 3-2 (15-5)
Wake Forest 3-2 (14-5)
Florida State 3-2 (15-5)
Clemson 3-2 (15-6)
Boston College 2-3 (12-9)
North Carolina 2-3 (13-7)
North Carolina State 2-3 (13-8)
Miami (FL) 1-4 (15-4)

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