Michael Dunigan fa la faccia cattiva: Oregon, a sorpresa, è in testa alla Pac10
AAA leader cercasi. Eh si, proprio così; la Pac10 è senza guida.
Con una abnorme quantità di talenti usciti negli ultimi due anni, la gran parte dei quali diretti verso la NBA, la conference del neo-commissioner Larry Scott è terreno di caccia praticamente per chiunque, con upset che arrivano a piene mani in tutti i campi.
Dopo una non-conference schedule a dir poco disastrosa, con praticamente tutto il lotto delle magnifiche dieci che ha avuto grossi problemi e tante sconfitte, che a marzo con tutta probabilità limiterà in maniera drastica il numero delle squadre della Pac10 che prenderanno parte alla March Madness, a cavallo tra 2009 e 2010 si è finalmente aperta la stagione di conference; una stagione che già da questa prima settimana ha dimostrato come la lotta per il titolo si preannuncia a dir poco incerta, visto che anche le due grandi favorite - i campioni in carica di Washington e Cal - non sono state delle schiacciasassi ma, anzi, si sono dimostrate attaccabili.
Pronti-via ed è subito upset per inaugurare la stagione: con le bottiglie di spumante già in fresco, pronte a far saltare i tappi, infatti, giovedì la disastrata UCLA - che dopo un avvio 2-4 ha perso anche Drew Gordon, quello che doveva essere il suo giocatore più forte, trasferitosi a New Mexico dopo incomprensioni con coach Howland per il suo "comportamento nocivo per la squadra" - ha stoppato al Pauley Pavilion Arizona State 72-70.
Pronosticata in disarmo dopo la partenza di Harden ma 10-3 per iniziare la stagione, pur con una schedule estremamente facile, ASU si è trovata subito a rincorrere sotto i colpi di un caldissimo Dragovic, 5/5 da 3 nel primo tempo e career high eguagliato alla fine con 23 punti, e di una difesa a zona dei Bruins - no, nessun errore di battitura; difesa a zona per UCLA e Coach Howland! - che ha imbrigliato tutti i Sun Devils, escluso il lettone Kuksiks che con 15 punti sarà il migliore dei suoi a fine gara.
Negli ultimi 2' UCLA prova il suicidio sbagliando caterve di liberi (per i Bruins a fine gara il 63% dal campo, il 65% da 3 ma solo il 61% dalla lunetta, ndr) e permettendo il rientro di Arizona State dal -12, ma Malcolm Lee (16 punti) e Jerime Anderson (10+6+6) mettono la gara in ghiaccio.
Non è da meno Oregon, che al Wallis Beasley Performing Arts Coliseum di Pullman piazza un altro upset e piega dopo 2 OT Washington State per 91-89 con il canestro risolutivo a 3" dalla sirena del sophomore Malcom Armstead.
Avanti 38-27 a fine primo tempo i Ducks subiscono il ritorno dei Cougars, guidati dai 33 punti, inclusi 19 liberi segnati consecutivamente, del solito Klay Thompson, top scorer della Pac10 e secondo miglior realizzatore della nazione. DeAngelo Casto è solido sotto canestro (15+12) ma Washington State si deve arrendere davanti ai 31 punti, con 6 triple, del folletto Porter oltre che ai 22+12+5 stoppate di Dunigan ed ai 16 punti e 7 assist di Armstead, game-winner incluso.
Chi si salva dall'upset, invece, sono i campioni in carica di Washington che davanti al proprio pubblico battono 76-70 Oregon State pur senza strabiliare. Bastano 13 punti di Overton dalla panchina, 11 dei quali nel primo tempo, ed il 20+13 di Pondexter, che invece senza 13 punti nella sola ripresa, per ricacciare indietro i Beavers, guidati dai 15 punti a testa di Schaftenaar ed Haynes ma troppo deboli a rimbalzo - 37-24 Washington - per poter sperare di sbancare il campo degli Huskies, inviolato da 18 gare consecutive.
Chiude il menù di S. Silvestro, quando ormai qui in Italia stava per sorgere il sole sul primo giorno del 2010, la vittoria di USC per 56-50 contro Arizona. Nel derby tra nuovi coach i Trojans di Kevin O'Neill, interim coach ad Arizona per una stagione, hanno confermato il buon momento di forma e continuato a smentire i pronostici estivi che li vedevano tra le peggiori squadre della conference.
Anche e soprattutto grazie all'arrivo in corsa di Mike Gerrity, talentuosa quanto problematica PG al suo terzo college in cinque anni (Pepperdine e Charlotte i due precedenti, dnr), USC ha infatti raddrizzato una stagione partita male e nell'esordio in Pac10 ha saputo resistenre alla rimonta finale dei giovani Wildcats grazie ai 14 punti a testa di Dwight Lewis e Marcus Johnson. Per i ragazzi di Sean Miller non bastano i 15+8 del freshman Derrick Williams, testimone dell'ottimo lavoro nel recruiting fatto in brevissimo tempo da Miller, ed i 13 di Jemelle Horne.
I botti non si limitano a Capodanno per la Pac10, che inizia le gare del sabato con quello che, però, più che un botto è un tonfo. La caduta è quella di UCLA che, come purtroppo già accaduto più volte in questa stagione, non appena fa un passo in avanti la gara successiva sembra farne due indietro.
Contro i Wildcats di Arizona i Bruins di Coach Howland alzano bandiera bianca 77-63 giocando un primo tempo indecente in attacco (20% dal campo, ndr) ed un secondo tempo scandaloso in difesa: con l'attacco che si sveglia dopo l'inizio alle 10 della mattina di LA, infatti, la difesa va in letargo e concede il 60% dal campo ad Arizona, e permette così agli ospiti di ricacciare ogni volta indietro i tentativi di rimonta blue&gold.
Per UCLA 15 punti a testa di Roll e Lee - che aggiunge 5 rimbalzi, 4 assist e 3 rubate ma si sveglia tardi in attacco dopo aver messo la museruola in difesa a Wise - ma dall'altra parte Kyle Fogg piazza il career high a quota 25, con Anderson incapace di infastidirlo, e con Horne (17+6) nella ripresa mantiene i suoi avanti dopo che l'allungo a metà primo tempo era stato firmato da Derrick Williams, 16+9 a fine gara.
Ma il risultato più clamoroso del week-end arriva poco dopo quando Oregon supera 90-79 a domicilio Washington violando la Bank of America Arena dopo 18W consecutive dei padroni di casa. I giovani ma interessanti Ducks sono arrivati con grande facilità al canestro battendo la pressione del team di coach Romar, mentre in attacco UDub, incapace di correre, ha pagato l'assenza di tiratori affidabili dalla lunga distanza per "aprire la scatola" di Oregon.
Ventello, condito da 14 rimbalzi, per Michael Dunigan e 21 punti, con 6 assist e 3 rubate, per Armstead per la formazione di coach Kent, dove il solito Porter ha fornito il suo contributo con 16 punti e 4 triple. Per i campioni in carica, costretti a rincorrere fin da subito per difendere il titolo della Pac10 conquistato dopo 50 anni di digiuno, non bastano i 25 punti di Isaiah Thomas nel giorno in cui Pondexter viene "limitato" a 16+6.
Non è una sorpresa, invece, la schiacciante vittoria di California su Stanford; 92-66 il finale. Per la grande favorita della Pac10, che però nella sua non-conference schedule è stata meno convincente del previsto dovendo inchinarsi per 4 volte su 12 incontri, non delude la stella Jerome Randle, che distrugge i Cardinals con 24 punti, 7 assist ed una prestazione chirurgica al tiro: 8/11 dal campo, 3/4 da 3. Nel blowout importanti i contributi dalla panchina del lunghissimo cinese Max Zhang, 13+4+3 stoppate in 18' di gioco, e di Omondi Amoke, 12+5 in 18'.
Per Stanford si confermano purtroppo le previsioni della vigilia; supporting cast pari a 0 per il duo Landry Fields–Jeremy Green che fatturano, rispettivamente, 20+10+4 per il senior da Long Beach e 23 punti per il sophomore da Austin.
Dopo la sconfitta a sorpresa con Oregon, Washington State si salva dal subire il secondo upset casalingo in 72 ore piegando 65-60 Oregon State non senza patemi. Con Thompson, per lui solo 7 punti prima di finire anzitempo la gara a 5' dalla sirena, e Casto non particolarmente in giornata e con problemi di falli a guidare i Cougars ci pensa il freshman Reggie Moore, career high a quota 19, ben supportato dalla doppia-doppia a quota 10+10 del sophomore Marcus Capers.
I Beavers, invece, hanno il 15+7 di Daniele Deane e 17 punti di Calvin Haynes, che però a 14" dalla fine sul -3 sbaglia la tripla del possibile pareggio. Occasione sprecata per Oregon State che si accontenta per tutta la gara del tiro dalla lunga distanza nonostante le brutte percentuali: 7/24 per il 29%.
Chiude il programma della prima settimana di Pac10 una gara che non passerà alla storia per lo spettacolo offerto: USC, infatti, batte Arizona State 47-37 in una gara che vede solo 26 canestri dal campo combinati per le due formazioni.
Alla squadra di coach O'Neill bastano ed avanzano i 12 punti a testa di Gerrity e Johnson per avere la meglio dei Sun Devils, guidati dagli 11 punti in 18' dalla panchina del freshman Demetrius Walker, che tirano con il 24% dal campo ed il 21% da 3.
Settimana prossima programma spezzettato in maniera inusuale con partite mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Riflettori puntanti sabato sulla trasferta di USC in casa dei Golden Bears e sulla Civil War di domenica tra Oregon ed Oregon State.
Stay tuned.
CLASSIFICA:
Oregon 2-0 (10-4)
USC 2-0 (10-4)
California 1-0 (9-4)
#16 Washington 1-1 (10-3)
Washington State 1-1 (10-4)
Arizona 1-1 (7-7)
UCLA 1-1 (6-8)
Stanford 0-1 (6-7)
Arizona State 0-2 (10-5)
Oregon State 0-2 (6-6)
P.S.- Neanche il tempo di pubblicare l'articolo che arrivano succulente notizie sul fronte Pac10: circa due ore fa, infatti, l'AD di USC, Mike Garrett, ha comunicato ufficialmente che l'Athletic Department dei Trojans si è auto-imposto una serie di sanzioni al termine di una inchiesta interna che ha confermato lo scandalo Floyd-Mayo, già noto da tempo a praticamente tutti ma, a quanto pare, finora sconosciuto a South Central e presso l'NCAA.
Con anche la squadra di football sotto inchiesta dell'NCAA per i casi Bush e McKnight, Garrett ha provato a salvare Carroll e soci infliggendo, solamente alla squadra di basket, le seguenti sanzioni: vacare tutte le vittorie della stagione 2007/2008, quella disputata con l'ineleggibile Mayo; ban da ogni tipo di postseason 2009/2010 incluso il Torneo della Pac10; forfait di una borsa di studio sportiva per la stagioni 2009/2010 e 2010/2011; riduzione di un coach sul numero di quelli a cui è permesso di reclutare off-campus nell'estate 2010; riduzione di 20 giorni dei giorni di reclutamente per l'anno accademico 2010/2011 (da 130 a 110).