Best Sophomores 2009 2010

Willie Warren, uno dei migliori sophomores della prossima stagione

Willie Warren (SG Oklahoma)

Già  freshman of the year lo scorso anno nella Big 12, Warren è l'esterno migliore del lotto: tiro da fuori affidabile e in continuo miglioramento, primo passo terrificante, capacità  di creare anche per i compagni e un mid-range game da rispettare. È in grado di segnare in tutte le maniere possibili, a livello NCAA è davvero difficile da contenere.

Rimane qualche dubbio sulla sua altezza, ma passando qualche minuto in point guard potrà  facilmente ovviare al problema.
Le scelte di tiro non sono sempre le migliori, con l'aumento delle responsabilità  nella prossima stagione, è un aspetto che deve assolutamente migliorare.

In difesa si notano la mancanza di fondamentali e esperienza, ma con un continuo impegno unito all'atletismo di cui dispone crescerà  sicuramente anche in questa parte del gioco.

Con la partenza Blake Griffin, tocca a Warren guidare Oklahoma, con il sogno di seguire le orme dell'ex Sooner.

Ed Davis (PF North Carolina)

Dopo una buona stagione da freshman alle spalle di Hansbrough in cui ha messo in mostra parte del suo potenziale, per Davis questo dovrebbe essere l'anno della consacrazione come uno dei migliori lunghi nel draft 2010.

Il ragazzo di UNC ha buoni movimenti fronte a canestro, dove può concludere indifferentemente con il semi-gancio e con il jumper. Non manca di atletismo e di istinto per il rimbalzo, in entrambe le parti del campo.

Deve irrobustirsi in vista del suo passaggio in NBA, dove soffrirebbe contro gran parte dei pariruolo a causa del fisico ancora minuto. Non gli manca nulla che del lavoro in palestra non possa compensare.

Unc ha il difficile compito di difendere il titolo conquistato in aprile e Davis avrà  gli occhi puntati su di lui per tutta la durata della stagione.

Al-Farouq Aminu (SF/PF Wake Forest)

Partiti Teague e Johnson verso la NBA, tocca a Aminu guidare i Demon Deacons. Wake Forest viene da una grande stagione, almeno nella prima parte, dove ha raggiunto anche il #1 nel ranking prima di subire la sconfitta al primo turno del Torneo per mano di Cleveland State.

Aminu si muove molto bene senza palla e in campo aperto, sfruttando il suo atletismo per attaccare il canestro. Sempre presente sotto i tabelloni, dove con il suo fisico riesce a primeggiare. Non ha ancora il ball-handling che ci si aspetta da lui, ma riesce a compensare con un buon controllo del corpo all'interno dell'area.

Il range di tiro è ancora limitato, oltre l'arco non è ancora affidabile. In vista del suo futuro tra i pro necessita sicuramente un miglioramento in questo senso, per poter aumentare la sua pericolosità  offensiva.

Difensivamente ha tutte le carte in regola per diventare un "defensive stopper", anche in posizione di ala grande, dopo aver perfezionato la capacità  di leggere gli attacchi avversari.

Devin Ebanks (SF/PF West Virginia)

Classico tweener dal ruolo non ancora ben definito, Ebanks ha già  impressionato nella sua stagione da freshman per la facilità  nel mettere punti a tabellone.

Il fisico è un mix di altezza e atletismo già  pronto per il piano di sopra, fisico che lo aiuta nelle veloci transizioni da cui arriva gran parte del suo fatturato. A rimbalzo è già  una realtà  consolidata (8 per gara) e non potrà  che confermarsi su questi livelli.

Da migliorare c'è il tiro da lontano, al momento fermo ad un deludente 12,5%, colpa anche di un pessimo rilascio del pallone.

In difesa è estremamente intenso e attivo: sfrutta benissimo il suo fisico nell'1vs1 e in aiuto; è in grado di difendere su tutti gli esterni grazie a una buona mobilità  laterale, ma anche contro gli avversari più grossi di lui non cede senza lottare.

Greg Monroe (PF Georgetown)

Il lungo dalle mani d'oro ha deciso di rimanere un altro anno a Georgetown. È stata sicuramente un'ottima decisione per un ragazzo ancora immaturo sul campo, ma con un potenziale infinito.

In attacco, almeno fronteggiando il canestro, c'è già  tutto: range di tiro, capacità  di attaccare il canestro mettendo palla a terra e lettura del gioco dal post alto per coinvolgere i compagni.

Monroe è molto alto ma non è un grande atleta: questo lo penalizza spesso a rimbalzo dove manca anche la voglia lottare per il pallone. Messo a posto questo particolare però diventerebbe una sicurezza sotto i tabelloni.

In difesa c'è lo stesso problema: morbido contro gli avversari, si muove male e in ritardo e non è in grado di leggere la situazione.

Quest'anno dovrebbe essere quello della sua esplosione definitiva a livello collegiale, esplosione che lo porterebbe di diritto tra le prime cinque scelte del prossimo draft.

Solomon Alabi (C Florida State)

Il centrone africano ha saltato quasi tutta la prima stagione per una frattura da stress al piede, ma già  lo scorso anno ha fatto vedere buone cose tra le fila dei Seminoles.

Il fisico è di primissimo piano: altezza, capacità  di correre bene il campo, verticalità  vicino a canestro e straordinaria apertura alare. Queste caratteristiche lo aiutano a rimbalzo dove continua a applicarsi ottenendo ottimi risultati.

Offensivamente siamo quasi all'ABC per quanto riguarda la capacità  di mettere punti a tabellone, se si tratta di leggere la situazione per avvantaggiare i compagni invece mostra una buona capacità  di lettura.

In difesa la sua arma migliore è ovviamente la stoppata, soprattutto in aiuto, ma è anche un buon difensore sull'uomo: veloce e reattivo nei movimenti, sfruttando il fisico è in grado di farsi valere anche in post.

Sylven Landesberg (SG Virginia)

Landesberg in fase offensiva ha una tecnica non comune a livello NCAA: abile nell'attaccare l'avversario, finisce molto bene vicino a canestro senza subire eccessivamente i contatti. Il tiro è già  affidabile e il gioco intermedio è in crescita continua.

Quando viene raddoppiato si trova spesso a forzare soluzioni rivedibili, commettendo errori nella lettura dell'azione. Nonostante abbia dimostrato una buona visione del gioco e abilità  nel passare la palla ogni tanto eccede con l'isolamento scegliendo pessime soluzioni.

Difensivamente trae vantaggi dall'altezza, sopra la media per una guardia, e dalla mobilità  laterale. Con qualche minuto di concentrazione in più, soprattutto quando difende lontano dalla palla, e Landesberg potrebbe già  aggiudicarsi la fama di "buon difensore" tra gli scout NBA.

Kemba Walker (PG Connecticut)

Il piccolo play degli Huskies fa della velocità  la sua arma migliore, ma ha anche una buona base atletica nonostante manchi di centimetri rispetto ai pariruolo.

L'anno scorso ha mostrato di essere un penetratore esplosivo, un difensore asfissiante sulla palla e un rimbalzista eccellente. Da migliorare il tiro da fuori ancora ondivago e la capacità  di leggere le situazioni offensive.

Sicuramente il fatto di guidare la squadra degli Huskies sarà  un test probante per chiarire le ambizioni del ragazzo in vista del passaggio tra i pro.

Scotty Hopson (SG Tennessee)

Il suo anno da freshman è stato una delusione, se si calcola l'hype dei media che l'ha portato dall'High School fino ai Volunteers. Il suo potenziale non è mai stato messo in discussione, il problema da superare è l'attitudine mentale di Hopson verso il gioco.

Offensivamente ha diversi movimenti interessanti: è un atleta dotato di un primo passo terrificante, può concludere con facilità  vicino a canestro e ha un tiro da fuori da rispettare.

Hopson tende però a abusare del tiro da lontano, rendendo più facile per gli avversari difendere su di lui.
Deve migliorare anche il gioco intermedio, al momento quasi inesistente, e la creazione del gioco per i compagni.

In difesa il discorso è simile: tantissimo potenziale e minima applicazione. Hopson sembra dare alla difesa un ruolo secondario e non sfrutta le possibilità  date dal suo fisico.

La stagione che viene è fondamentale: senza un deciso cambiamento a livello mentale, aumenteranno i dubbi sul suo futuro tra i pro.

Samardo Samuels (PF Louisville)

Ala grande undersize, Samuels si muove molto bene vicino a canestro riuscendo a compensare la mancanza di esplosività  verticale grazie alla forza nella parte superiore del corpo e alla velocità  di movimento. I problemi cominciano quando deve affrontare avversari più alti di lui che possono opporre una certa forza.

Uscendo dall'area le cose peggiorano: il suo gioco fronte a canestro è insicuro e continuamente a rischio di palla persa. Anche il jump shot non è ancora affidabile, ma è già  a un discreto livello così come la sua abilità  di andare a rimbalzo offensivo.

Difensivamente non soffre più di tanto la mancanza di esplosività , si muove bene nella difesa a uomo e la sua abilità  di stoppatore è utilissima nei vari tipi di zona che la squadra di Pitino mette in mostra. Da migliorare la sicurezza sotto i tabelloni difensivi e i problemi di falli che hanno tenuto basso il suo minutaggio per tutta la durata della scorsa stagione.

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