Highschoolers: le star del 2010

Derrick Favors, ala forte destinata a Georgia Tech. Mvp di McDonald's Game e Jordan Classic.

La stagione del College Basketball è finita da un po', la March Madness è ormai un ricordo, un ricordo a tinte bianche e azzurro color del cielo.

All'orizzonte ormai c'è il Draft di Giugno. La Lotteria è già  stata estratta, i workout dei prospetti con futuro Nba sono in pieno svolgimento.

Nell'Ncaa però, la stagione 2009-2010 è già  stata praticamente programmata e tutto parte dal RECRUITMENT ovvero dal reclutamento dei migliori talenti liceali.

Nel mese di Aprile, nelle tre settimane successive alla Final Four di Ncaa, i migliori liceali del pianeta, americani, ma non solo, si mettono in luce in tre vetrine molto particolari, tre match di esibizione che ormai sono diventati un appuntamento fisso per allenatori di College, scout Nba e addetti ai lavori. La tre vetrine di cui sopra sono: McDonald's All American Game, Nike Hoop Summit e Jordan Brand Classic.

Il McDonald's All American Game mette di fronte i migliori liceali d'America in due selezioni divisi fra Est ed Ovest a seconda del liceo di provenienza.

Quest'anno la partita si è giocata in Florida, a Coral Gable, sul parquet dei Miami Hurricanes. Il match è stato più discreto, equlibrato fino ai secondi finali quando l'Est ha portato a casa la gara col punteggio di 113 a 110, griffato da una schiacciata su alley oop di Derrick Favors, power forward che il prossimo anno giocherà  a Georgia Tech e che è stato nominato Mvp della partita. Scorrendo i giocatori che si sono messi maggiormente in luce, bisogna partire proprio da Favors.

Davvero grande atleta, ottimo rimbalzista, favorito anche dall'apertura alare smisurata, con mano educata nei pressi del ferro, ha realizzato quasi tutti i suoi 19 punti con schiacciate. Destinato ad oscillare tra le posizioni 4 e 3 a livello professionistico, al college dovrà  sviluppare anche un gioco perimetrale, almeno costruirsi un solido jumper dai 5-6 metri, ed affinare i grandi istinti che ha. High schooler dell'anno, è stato co-Mvp anche del Jordan Classic di cui poi parleremo; viene paragonato ad Amarè Stoudemire.

Altro talento che si è messo in luce nella Eastern Conference, è stato DeMarcus Cousins, non un nome così nuovo: sicuramente più conosciuto di Favors. Il ragazzo infatti, dopo aver scelto di andare a Memphis, seguirà  invece coach Calipari a Kentucky, lasciando in braghe di tela i Tigers.

Stessa scelta fatta da un altro grande prospetto come Xavier Henry, che invece ha deciso di andare a Kansas con il fratello: ma di lui vedremo dopo. Tornando a Cousins, ha dimostrato di essere nato per questo gioco.

Nonostante la stazza, come Favors oscilla nelle due posizioni di ala, ha fatto vedere con quanta naturalezza riesca a fare tutto: tirare da tre punti, segnare nel traffico, trovare i compagni liberi sul perimetro dopo una penetrazione. Inoltre è veramente solido, soprattutto nella parte alta del corpo, cosa che lo rende immarcabile anche dopo aver subìto il contatto. Inoltre, le braccia smisurate lo facilitano a rimbalzo e sulla stoppata. 14 punti al McD, meno bene all'Hoop Summit dove sono venuti fuori i tanti dubbi sulla sua etica lavorativa e sul suo reale amore per questo gioco.

Altri prospetti da tenere d'occhio nell'East Team sono stati il playmaker Peyton Siva, che andrà  a Louisville, giocatore velocissimo, con grandissima fiducia nei propri mezzi, come dimostra un lay up dopo un giro a 360 gradi in traffico, e grande visione di gioco (9 assist); Dexter Strickland, altro play, destinato a North Carolina dove sostituirà  Ty Lawson; Lance Stephenson, playmaker lui pure, newyorkese da Lincoln HS, ancora indeciso sul suo futuro collegiale, autore di 12 punti, 6 assist, tra cui quello decisivo per la schiacciata della vittoria di Favors. Stephenson ha mostrato grande solidità , ottima velocità  in campo aperto, discreta visione di gioco, ma soprattutto estrema freddezza nei momenti chiave.

Di contro, gli scout hanno evidenziato grosse mancanze relative ai suoi fondamentali, un linguaggio del corpo discutibile ma soprattutto un atletismo sotto gli standard richiesti. Il rischio è che diventi un Telfair-2. L'ultimo East-Burger messosi in luce è Dominic Cheeks, shooting guard che andrà  a Villanova. 15 punti per lui al McD, grande impressione, ottimo atleta in campo aperto ma soprattutto tremendo tiratore, anche da tre punti. Sotto coach Wright dovrà  irrobustirsi e imparare a giocare in un sistema ma è stato uno dei più sorprendenti.

Nella Western Conference sconfitta, le maggiori impressioni arrivano da Keith Gallon e Avery Bradley. Il primo, soprannominato Tiny per la stazza, ha chiuso con 20 punti e 7 rimbalzi in 21 minuti. È sostanzialmente un lungo di 202 cm per 120 chilogrammi ma che fino a poco tempo fa ne pesava almeno 170, di chili. Ecco perchè il ragazzone che andrà  ad Oklahoma viene chiamato Tiny.

In ogni caso il ragazzo, miglior marcatore del match, ha mostrato, oltre che di aver perso peso, di essere notevolmente migliorato nella velocità  di piedi e sui 28 metri del parquet. Gallon è inoltre dotato di discreto atletismo, vedere gli highlights del match per credere, ma quello che più ha impressionato sono il gioco perimetrale (ha anche raggio da tre punti), il suo trattamento di palla e la visione di gioco degni di un playmaker, cosa che ha fatto spendere a molti il nome di Anthony Mason. In casa Sooners si dovranno abituare a meno voli sopra il ferro (Griffin) ma a tante giocate intelligenti e solide.

Avery Bradley invece è una guardia piccola, supera di poco l'1.85, andrà  a Texas dove prenderà  l'eredità  di un'altra guardia piccola come AJ Abrams. Bradley è un atleta mostruoso per la stazza, ha vinto la gara di schiacciate del McD, ma è anche un eccellente tiratore, senza limiti di raggio di tiro.

Inoltre ha fatto vedere un buon trattamento di palla, visione di gioco, capacità  di giocare il pick n'roll e in generale grande prontezza. Per Texas ma soprattutto per l'Nba.
Nel West Team, da segnalare anche il già  citato Xavier Henry, John Henson e Michael Snaer. Henry ha chiuso con 14 punti, 5 rimbalzi e 3 su 6 da tre. Giocatore costruito per giocare nella NBA, capisce il gioco, ha gioco perimetrale (tre triple) ma anche un discreto atletismo per finire in schiacciata. Mancino, sa segnare e far segnare. Un gran colpo per Kansas ma difficilmente resterà  per più di una stagione.

Guardia fatta e finita, destinata a diventare davvero importante, anche al piano di sopra. Henson invece è un'ala. Andrà  a North Carolina, è un mix tra Ed Davis e Brandan Wright (ex Tar Heel). Ha braccia lunghissime, grande atleta, attivissimo in vernice per stoppare e prendere rimbalzi. Giocatore di energia, che corre benissimo il campo e ha già  mostrato anche alcuni lampi dal perimetro.

Deve costruirsi una solida armatura perchè al momento è ancora troppo magro. È un grande progetto per coach Williams ma il futuro di questo ragazzo è davvero roseo. Forse il giocatore con più margini di miglioramento. La carrellata sull'edizione 2009 si chiude su Michael Snaer, il ragazzo californiano che il prossimo anno giocherà  a Florida State. Snaer ha segnato tredici punti e ha fatto eccitare molti durante lo Slam Dunk Contest. Ottimo atleta, è veloce, quello che sa fare lo fa bene.

Il Nike Hoop Summit, che per la seconda annata consecutiva si è giocato al Rose Garden di Portland, vicino alla sede della famosa azienda col baffo, è una sfida tra i migliori liceali d'America contro i coetanei del resto del mondo.

Davanti ad oltre 11 mila persone, record per questa partita, gli USA sono stati sconfitti 97 a 89 dopo sette vittorie consecutive. Mattatori della serata il serbo dell'FMP Belgrado Milan Macvan, tuttofare un po' grassottello che ha chiuso con 23 punti e 14 rimbalzi, comprese le giocate decisive per vincere, e il lungo lituano Donatas Motiejunas, che ha chiuso con 21 punti e ha fatto girare parecchie teste tra gli scout per la facilità  con cui gioca e la prontezza sotto pressione. Parlando invece degli americani, assente Derrick Favors che ha dato forfait, il palcoscenico è stato tutto di John Wall, forse il miglior liceale d'America.

Al McDonald's non ha partecipato perchè il ragazzo era al quinto anno di liceo, uno in più dei canonici quattro previsti. Dopo tante indecisioni, il ragazzo alla fine ha optato (anche lui….) per Kentucky e per coach Calipari. Nel match è stato dominante: 13 punti, 11 assist e 5 recuperi (le ultime due cifre sono un record per la gara).

Ha mostrato una personalità  e un carisma sorprendenti, un leader fatto e finito, capace di controllare a proprio piacimento il ritmo del match. Gli scout dicono che sia un mix tra Derrick Rose e Rajon Rondo. Sarà  una futura superstar anche perchè ha una capacità , alla LeBron James, di attrarre su di sé tutte le attenzioni. Ha grande visione di gioco, è un ottimo atleta, è più alto e ha braccia più lunghe di un Rose, di cui però sempre un po' meno pronto e non ha la stessa forza nella parte alta del corpo. Tuttavia è un miglior tiratore, soprattutto dalla lunga distanza. Per Wall, il limite è il cielo.

Tra gli altri, Cousins ha faticato, è sembrato poco coinvolto anche se è destinato a giocare per (tanti) soldi. Henry invece ha fatto un passo in più rispetto al McD. Il futuro Jayhawk ha chiuso a quota 22 punti mostrando di dover migliorare nella penetrazione al ferro, soprattutto in traffico, ma di essere un tremendo tiratore: 6 su 11 da tre alla sirena finale.

Grandissime conferme anche da Avery Bradley e John Henson. Bradley, per molti una sorta di nuovo Monta Ellis, ne ha messi 21, evidenziando una capacità  strabiliante di poter dominare sia sul perimetro che attaccando il ferro, sia giocando con la palla in mano che lontano dalla palla stessa. Per il futuro Tar Heel Henson, 10 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate in 17 minuti, potenziale immenso e discreto gioco sia nei pressi del ferro ma anche appena fuori dalla vernice. Come Cousins, deludente anche il futuro Trojan Renardo Sidney che però si è rifatto alla grande al Jordan Brand Classic.

Proprio il Jordan Brand Classic è stato il match di esibizione che ha chiuso il trittico primaverile degli high schooler. Davanti a oltre 8 mila persone nella Mecca del Madison Square Garden, hanno duellato due squadre divise in Black Team e White Team. Tantissimi i vip presenti a bordo campo, dai rapper Fat Joe e Akon, al regista Spike Lee (di casa al Madison), dal pitcher degli Yankees CC Sabathia ai giocatori Nba Durant, Nate Robinson e Chris Douglas-Roberts.

Per la cronaca, i Neri hanno vinto 110 a 103 grazie all'ottima prestazione di Derrick Favors, sì, lo stesso che ha scintillato al McD. 21 punti per lui, con 6 su 10 al tiro e 9 su 12 dalla linea della carità . Favors è stato nominato co-Mvp della gara con Renardo Sidney che ha tenuto in partita alla grande i bianchi con 15 punti (13 nella ripresa), 7 rimbalzi e 2 assist. Sidney andrà  a Southern California, viene considerato uno dei migliori prospetti nel ruolo di ala forte e alcuni lo hanno addirittura avvicinato a Chris Webber.

Ha mostrato grande abilità  in palleggio per uno di 2.06 per 130 chilogrammi, un discreto tocco dalla media e anche da tre punti. Inoltre, eccellente controllo del corpo e grande visione di gioco, con eccelse doti di passatore. Queste caratteristiche lo avvicinano a Webber, ma gli appartengono anche i lati più negativi dell'ex Kings, come la mancanza di etica del lavoro, disciplina e continuità  di prestazione. Cosa che fa impazzire gli scout visto il talento che ha a disposizione Sidney.

Nei bianchi, ha confermato le grandi aspettative il play John Wall, la guardia Xavier Henry ha segnato 11 punti mentre ha deluso Keith Gallon dopo la sfavillante prova al McD. Sorprese invece il futuro Kansas State Wally Judge, un'ala simile a Robert Dozier che è andato al ferro con irrisoria facilità  e che ha mostrato di avere un grande potenziale.

Solido anche Tommy Mason-Griffin, il futuro play di Oklahoma che ha confermato le buone impressioni del McDonald's. Non spettacolare ma un leader, discreto tiratore, buona visione di gioco. Non un grande atleta ma una presenza, soprattutto emotiva, sulla partita. Paragonato a Levance Fields e all'ex Uconn Khalid El-Amin. Positiva anche la prova del futuro Blue Devil Mason Plumlee, lungo bianco che ricorda giocatori stile Michael Dunleavy, Shavlik Randolph e Kyle Singler. 11 punti per lui: ho evidenziato grande ball handling per la stazza (207 cm per 93 kg) ma soprattutto mano davvero morbida dalla distanza.

Nei bianchi, in campo anche Marcus Jordan. Chi è costui direste voi? È semplicemente il secondogenito del più grande, di Michael Jordan. Il ragazzo andrà  a Central Florida il prossimo anno.

È un giocatore differente dal papà : è un play mancino, che gioca con occhialoni stile Abdul-Jabbar ma che ha discreta visione di gioco e buon atletismo. Ha chiuso la gara con 4 punti. Non sembra destinato ad una carriera da star Nba ma ha carattere e saprà  costruirsi una buona carriera collegiale per iniziare.

Tra i neri invece, oltre all'Mvp Derrick Favors, si sono confermati ancora una volta Avery Bradley, John Henson e Dominic Cheek mentre finalmente ha fatto vedere quanto vale DeMarcus Cousins. La futura star dei Kentucky Wildcats ha realizzato 17 punti, cui ha aggiunto 7 rimbalzi. Ha dominato in vernice e a rimbalzo grazie alle braccia lunghissime, ha intimidito sia sotto il suo ferro sia nei pressi di quello avversario.

Alcuni addetti ai lavori lo vedono come un Erick Dampier più atletico e versatile. Come il centro di Dallas, non sembra comunque che Cousins sia così innamorato del gioco e tende ad accendere solo quando ne ha voglia. Anche Kenny Boynton ha mostrato buoni numeri. 12 punti per il prossimo playmaker dei Florida Gators, un cannoniere in formato miniatura con molti punti in comune con Aaron Brooks. Non sembra ancora un passatore, uno che migliora i compagni, ma uno destinato ad produrre tanto in poco tempo uscendo dalla panchina. Velocissimo e tosto come un macigno. Da tenere d'occhio.

Questo è quello che è uscito dalle tre gare di esibizione a livello liceale. Tantissimo talento, alcuni già  pronti per l'Nba, come Wall e Xavier Henry, altri un po' meno. La cosa certa è che almeno un anno al college ci resteranno. Non la gioia degli allenatori, che li vorrebbero tenere tutti e quattro gli anni, ma un'occasione per alcuni atenei di provare a giocare immediatamente per arrivare al titolo.

Anche se negli ultimi anni hanno trionfato squadra con un progetto a lunga scadenza, con un progetto, con giocatori al terzo o quarto anno. Florida, Kansas e North Carolina, le ultime vincitrici ne sono la conferma. Ma c'è sempre una prima volta e coach Calipari con Kentucky ci spera. Lui avrà  addirittura tre dei primi dieci teenager d'America. Auguri coach!!

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