Il Ford Field di Detroit sarà il teatro della Final Four, l'atto conclusivo del Torneo Ncaa. Sono attese oltre 70.000 persone: in barba alla crisi economica.
Le Final Four sono l'atto finale che chiude l'annata del College Basket. Quella 2009 di Detroit sarà una Final Four con diverse prime volte. La prima della grave crisi economica che ha colpito il mondo, l'America e in particolare Detroit, la Motor City per eccellenza. La prima di Barack Obama, primo presidente nero della storia degli Stati Uniti. La prima al Ford Field. La prima al centro di un Dome, che garantirà un affluenza di oltre 70 mila fedeli alla palla a spicchi collegiale. La prima per coach Jay Wright, alla guida dei Villanova Wildcats, che ritornano alla Final Four dal 1985, quando la vinsero da testa di serie numero 8 con coach Rollie Massimino contro la Georgetown di Pat Ewing.
Decisamente non la prima per Tom Izzo, che con Michigan State la giocherà praticamente in casa visto che il campus degli Spartans, ad East Lensing, è a meno di 100 miglia dal Ford Field. Questa sarà la quinta Final Four nel decennio per gli Spartans: hanno aperto con la vittoria nel 2000, e sperano di chiudere il decennio nello stesso modo. Non la prima per Roy Williams, che ne ha fatte diverse con Kansas e ha vinto, finalmente, nel 2005. Ma questa potrebbe essere la sua prima con un gruppo di Tar Heels interamente reclutato da lui. Sicuramente sarà l'ultima occasione per tre seniors come Hansbrough, Green e Frasor.
Coach Jim Calhoun vorrebbe invece continuare la sua personale tradizione con la Final Four. Due volte ci è arrivato, e due volte ha vinto. Quindi la cabala direbbe Uconn. Nel 1999 con Rip Hamilton e Khalid El Amin, nel 2004 con Ben Gordon ed Emeka Okafor: ora è tutto nelle mani di AJ Price e Hasheem Thabeet. Di coach Jay Wright e Villanova abbiam già detto ma la squadra del destino sono decisamente loro: spazzate via due leggende come UCLA e Duke, scavalcato il rognoso ostacolo Pittsburgh con la prodezza di Scotty Reynolds, il Mario Chalmers del 2009. Nessun prospetto Nba in casa Wildcats ma un energia, un cuore e una voglia di stupire che nessun altro ha in quel di Detroit. Inoltre, nessuna pressione su Reynolds e compagni.
Le altre tre giunte a Detroit hanno parecchia roba con cui fare i conti. Uconn e Carolina sono delle numero uno con un programma degno di una franchigia Nba, sono terribilmente lunghe e attrezzate per giocarsi loro la finale e hanno talento e centimetri da vendere. Per Michigan State la pressione di un palazzo che sarà verde per intero, di una città che ha bisogno di una gioia in un periodo disastroso, di uno stato intero che vuole vedere i ragazzi di Izzo trionfare di fronte alla propria gente. Inoltre, cade quest'anno il trentesimo anniversario del successo della Michigan State di Magic Johnson contro la Indiana State di Larry Bird. Quindi, se la mettiamo su questo piano, quello della spada di Damocle che pende sulla testa, allora la favorita diverrebbe Villanova. Ma nello sport, e soprattutto nella pallacanestro, chi è più forte vince, anche contro la cabala e le pressioni. E poi le motivazioni si trovano….. solo il fatto di essere ad una Final Four dovrebbe essere sufficiente.
Ma veniamo alle due sfide di semifinale. Michigan State contro Connecticut e Villanova contro North Carolina. Gli Spartans avranno una sorta di fattore campo al Ford Field, sono carichi come una molla dopo aver distrutto, molto più di quello che abbia detto il punteggio, Louisville. Una dimostrazione di sagacia tecnica e preparazione tattica che Tom Izzo dovrà cercare di far vedere di nuovo contro Uconn. Gli Huskies, e in particolare coach Jim Calhoun, sono alle prese con l'accusa di aver violato le leggi sul reclutamento per Nate Miles un paio di anni fa (che non giocò mai a Storr) ma il coach, che nella vita ne ha vinte tante di battaglie, vedi due tumori e altri inconvenienti di salute, vuole chiudere questa annata (alcuni parlano della carriera) in bellezza.
Gli Spartans puntano ovviamente su Kalin Lucas, è lui l'uomo che dovrà trascinare i compagni, lui che è nato a dieci minuti dal Ford Field. Di fatto è diventato lui la stella degli Spartans visti i problemi di Raymar Morgan, quello che ad inizio stagione veniva considerato il prospetto da Nba di MSU. Accanto a Lucas dovranno ripetersi Travis Walton, il killer di USC, e Durrell Summers, decisivo dalla panchina insieme a Chris Allen e l'uomo che ha di fatto chiuso il match con i Pitino boys. Sotto le plance, mani piene per Roe, Suton e Green, contro i centimetri e la potenza di Edward, Robinson, ma soprattutto Adrien e Thabeet.
Proprio il centro africano, che secondo alcuni rimarrà un altro anno a Storr, dovrà fare la differenza visto che finora nel torneo sono stati gli altri a decidere le gare degli Huskies. Se si mette a giocare il tanzaniano, non ce n'è per nessuno. Per coach Calhoun qualche problema c'è nella rotazione degli esterni dopo l'infortunio di Dyson ma Kemba Walker, super contro Missouri, ha dimostrato di poter essere decisivo anche al suo primo anno di università . E poi c'è AJ Price, che sicuramente darà vita ad un gran duello con Lucas, duello che potremmo rivedere anche al piano di sopra. Questa semifinale è tutto tranne che scontata ma il mio pronostico va a Connecticut: hanno troppo talento tecnico e fisico per essere colmato dai 40.000 in verde del Ford Field e dal genio di coach Izzo.
Apparentemente meno scontata è l'altra semifinale, quella tra Villanova e North Carolina. Come già detto, i Wildcats giocheranno con la mente più che libera, sono la cinderella di queste final four e hanno più adrenalina di tutti. Di fronte hanno la squadra più forte, più atletica e più lunga del lotto. Villanova non ha un prospetto Nba, sono cinque guardie ben messe in campo, che non danno riferimenti agli avversari, che possono cambiare contro chiunque in difesa e sono infallibili dalla lunetta. Shane Clark, Dwayne Anderson e Dante Cunningham, tre mezzi lunghi da doppia doppia garantita con tiro da tre e gioco in post basso, sono stati super contro la fisicità di Pittsburgh, e proveranno a fermare anche la front line di Unc. Reynolds darà vita ad un duello con Lawson che è paragonabile a quello tra Lucas e Price. In più ci sono Redding, Stokes e Fisher, quest'ultimo decisivo coi suoi liberi contro Pitt.
Il problema è che North Carolina appare davvero dura da battere. "Gli uomini del Presidente" (Obama li ha indicati come suoi vincitori) arrivano da una tremenda scoppola contro Kansas nella semifinale delle F4 2008 ed è difficile che rifacciano la stessa fine. I Tar Heels sono una squadra che ha dimostrato di poter vincere non solo con l'attacco ma anche con la difesa (super contro Oklahoma) ma è logico che dipendono soprattutto dalla loro fase offensiva e dalle percentuali da tre di Lawson, Green ed Ellington. Inoltre, dalla panchina hanno quattro giocatori come Drew II, Frasor (lo Steve Kerr di questa squadra), Ed Davis e Tyler Zeller. Quattro lunghi come Davis, Zeller, Thompson e Hansbrough non li ha davvero nessuno. Questo gruppo inoltre assomiglia molto a quello che vinse nel 2005, con Ed Davis nei panni di Marvin Williams che contrbuisce in maniera determinante dalla panchina. A ben vedere questi sono anche più forti, oltre che più profondi: se pensiamo che Marcus Ginyard è fuori da Dicembre per infortunio…. Mi riesce davvero difficile pensare che possano perdere, non dico la semifinale, ma proprio la Final Four. L'unica chiave per Villanova è tenere il ritmo basso per impedire loro di correre, attaccare il ferro per caricarli di falli, farli lavorare in difesa e sperare che lo bocche da fuoco in maglia azzurra color del cielo siano in una pessima serata. Il mio pronostico va comunque per i Tar Heels.
Se avrò azzeccato i pronostici, ci sarà la finale tra le due numero uno, tra le due squadre più forti e talentuose di quest'annata di College Basket. Ma questa è la March Madness, sono le Final Four e i pronostici sono fatti per essere ribaltati. Ricordate, al torneo Ncaa l'upset è dietro l'angolo: nessuno oserebbe dire il contrario.