Coach Tom Izzo va alla sua 5° Final Four
Win or go home. Nel caso di Michigan State la destinazione sempre la stessa: Ford Field di Detroit, il luogo designato per le Final Four, distante solo 90 miglia dal campus di East Lansing.
Gli Spartans hanno staccato il biglietto per le Final Four dopo aver superato domenica Louisville (64-52), vincendo quindi il Midwest Regional.
Il primo tempo (30-27) si trasforma in una sfida tra due soli giocatori: Preston Knowles e Goran Suton.
La guardia dei Cardinals partendo dalla panchina ha realizzato 11 punti frutto di due triple e due backdoor, mentre Suton è un rebus assoluto per la zona avversaria: 17 punti con 3/3 dall'arco (19 alla fine), partendo dal post alto e giocando continuamente tra le due linee di difesa.
Ma è nel secondo tempo che cambia tutto.
Il gameplan studiato da coach Tom Izzo comincia a dare i suoi frutti: nessun punto veloce concesso, difesa fisica, impedire il gioco interno agli avversari costringendoli a rimanere sul perimetro.
Travis Walton, eletto miglior difensore della Big Ten, aveva dichiarato già venerdì sera:”Prendo io Williams“. E così ha fatto: il miglior giocatore offensivo dei Cardinals, che li aveva trascinati per tutto il torneo con il suo all-around game, ha chiuso la gara con 5 punti, 6 rimbalzi e un misero canestro dal campo (1/7 totale).
In caso di sconfitta degli Spartans, Walton sarebbe diventato il primo giocatore al quarto anno a non raggiungere le Final Four da quando Izzo allena la squadra di East Lansing (1995); a fine partita la guardia si abbandona alle lacrime:"Adesso coach Izzo può guardare le persone negli occhi e non deve dire che c'è stato un giocatore che non ha portato alle Final Four. Grazie al Coach e a tutto lo staff".
Con 15 minuti da giocare, Michigan State ha cominciato ad allungare: un primo parziale di 9-2 per tornare a condurre (41-36) e un secondo di 17-7 firmato da tre canestri di Durrell Summers, altro protagonista della serata.
Sotto di 15 punti anche Earl Clark (19 punti), l'unico che ha cercato di tenere a contatto Louisville, si è arreso allo strapotere difensivo degli Spartans segnando un solo canestro nei cinque minuti successivi. Clark chiude così la sua carriera con la maglia dei Cardinals, non certo come avrebbe voluto dopo una grande regular season, ma contro una MSU in formato "partita perfetta".
Cosa è mancato ai Cardinals? Prima di tutto il gioco interno in attacco: Samardo Samuels ha chiuso con 0/6 dal campo e Terrence Jennings non ha fatto molto meglio (1/2 e 4 punti totali); a rimbalzo hanno concesso la doppia cifra a Draymond Green in poco più di 20 minuti sul campo (35 a 27 totale a favore di MSU). E ovviamente è mancato Terrence Williams, che ha ammesso la superiorità degli avversari:"Sono una squadra migliore. Sono più veloci di noi, la loro difesa è più fisica e noi non siamo riusciti a forzare palle perse come volevamo".
E coach Izzo può festeggiare la sua 5° Final Four: "Detroit, stiamo arrivando. Non riesco a dire quanto sto guardando verso quell'evento.". Il coach parla anche della squadra in relazione alla crisi che ha colpito l'economia e che ha avuto forti ripercussioni su Detroit e tutto lo stato del Michigan, da sempre legato ai motori:"Spero di poter essere un motivo di speranza in quello che è stato un anno nuvoloso per noi. Spero di poter essere il sole, qualcosa da abbracciare".
Quest'anno ricorre il trentennale del primo titolo NCAA vinto da Michigan State, quando nell'epica finale del 1979 la MSU di Magic Johnson sconfisse l'Indiana State di Larry Bird. Proprio Magic, presente alla gara, ha lasciato qualche dichiarazione:"La strategia era ottima. I ragazzi hanno eseguito alla perfezione. La chiave della partita era prendere il ritmo e difendere forte. E ci siamo riusciti. Abbiamo un'altra occasione, trent'anni dopo".
Coach Izzo, Kalin Lucas e altri sette giocatori di MSU sono residenti del Michigan: per loro sarà una Final Four speciale, con un tifo come se giocassero in casa. E chissà che gli Spartans non riescano a ripetere l'impresa e a portare a casa il titolo, trent'anni dopo.