UConn alle Final Four

Gli Huskies festeggiano la conquista delle Final Four

Agli scaramantici non sarà  sfuggito. Anche questa volta, per il momento, Phoenix non ha tradito gli Huskies. Sia nel 1999 che nel 2004, anni in cui vinse il titolo, UConn è passata dall'Arizona per il Regional; come dice Calhoun: "Amiamo venire qui, mi comprerò una casa e verrò qui ogni cinque anni". I pignoli potrebbero sottolineare che Glendale non è esattamente Phoenix. Ma non è questo il punto.

Il punto è che gli Huskies, dopo aver battuto Missouri nella finale del Regional, continuano nella tradizione, e guadagnano la terza Final Four della loro storia, in una stagione che ha avuto una serie notevole di imprevisti, tra i quali, per esempio, l'infortunio al ginocchio che ha tolto dai giochi per la stagione Jerome Dyson (ieri festeggiante a metà  campo in elegante completo), o le accuse uscite negli ultimi gironi per presunte violazioni nel reclutamento.
Come ha detto Austrie, la vittoria ha un sapore speciale: "Le parole non possono descrivere questa sensazione. Ne abbiamo passate così tante, questa squadra ha superato tutto".

Anche in questa partita UConn non si è lasciata distrarre, iniziando forte, conquistando subito un solido vantaggio anche grazie alle sue alte percentuali di tiro (70% nel primo tempo, 50% alla fine): ma, invece di gestire al meglio il vantaggio nella seconda metà  di gara, si sono fatti raggiungere dai Tigers, che non avevano intenzione di mollare un centimetro e volevano ottenere la prima qualificazione alla Final Four della loro storia.

Grazie all'intensità  difensiva (hanno forzato ben diciassette palle perse), Missouri è riuscita a recuperare punto su punto, ma è poi stata sconfitta, negli ultimi minuti, dalla precisione ai liberi dei suoi avversari (gli ultimi otto punti di UConn sono stati segnati dalla lunetta). Ma, come ha dichiarato Price, la corsa per gli Huskies non deve finire qui con questa vittoria, anzi:[ i]"Questa squadra ha lavorato duro per arrivare fin qui, e ci meritiamo tutto quello che abbiamo ottenuto. Il nostro viaggio non è assolutamente finito, faremo di tutto per continuare la corsa".

Gli Huskies hanno, come in ogni gara, trovato un protagonista diverso che ha alzato il suo livello di gioco per portare a casa la vittoria finale: ieri è stato il turno di Kemba Walker, top scorer della serata con ventitre punti. Negli spogliatoi, si è pure preso i complimenti di Price; "Gli ho detto che è cresciuto. Oggi ha giocato come un uomo in mezzo a dei ragazzi". A dargli una mano, come al solito, ci ha pensato lo stesso Price, nominato miglior giocatore del West Regional, che ha chiuso la gara a quota diciotto punti.

Mentre UConn festeggia, i Tigers vanno a casa ovviamente delusi per la sconfitta, ma comunque consapevoli di aver fatto, nella stagione, molto più di quanto ci aspettasse da loro. Nello specifico, le chiavi di questa gara sono state soprattutto due, la capacità  di andare in lunetta, ed i rimbalzi.

Contro una UConn che, notoriamente, concede poco sotto i tabelloni, è importante riuscire a guadagnarsi tiri liberi: Missouri non è riuscita a fare nessuna delle due cose, perdendo la gara a rimbalzo (più quattordici a favore degli Huskies) ed andando poco in lunetta (solo dodici liberi tentati, erano stati ben quarantacinque nella semifinale del Regional contro Memphis).

Coach Anderson, a fine gara, è deluso ma positivo : "Ovviamente, fa male per i miei ragazzi, pensavo di poterli portare nel posto magico. Forse, ci è semplicemente mancato il tempo, bastavano due minuti in più". Lyons, miglior realizzatore dei suoi, a pari merito con Lawrence, con tredici punti segnati nella gara, sottolinea l'opportunità  persa: "Sembra che ci sia sfuggita di mano la vittoria. Era una partita che potevamo e dovevamo vincere".

Alla fine, ha pagato l'abilità  di UConn nel riuscire a limitare i punti di forza degli avversari, soprattutto nel primo tempo, nel quale è riuscita a conquistare il vantaggio decisivo. Missouri voleva correre, mentre invece gli Huskies volevano camminare, e fare valere la loro superiore stazza fisica. Alla fine, probabilmente, i Tigers hanno pagato in lucidità , nel finale, lo sforzo fatto per recuperare lo svantaggio accumulato nei primi venti minuti.

Continua, quindi, la corsa degli Huskies, che hanno ben chiaro quale sia il loro obiettivo, vale a dire il titolo nazionale; motivo per il quale, dopo la vittoria nella finale del Regional, non hanno voluto tagliare le retine perché, come dice Calhoun :"Vogliamo il pesce più grande, vorremmo tagliarle al Ford Field". Ormai manca solo una settimana, e due partite, per scoprire se ce la faranno.

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