Kim English, eroe per Missouri
Quali sono i veri Tigers? Quelli visti stentare contro la quantomeno modesta Cal-Northridge nel primo turno, o quelli che hanno annichilito i Terrapins di Maryland ieri sera? Già dalla prossima settimana, nelle Sweet Sixteen, potremmo avere una risposta, e vedere se il cammino di Memphis arriverà , come l'anno scorso, fino alla finale, o addirittura fino al titolo.
La reazione alla deludente partita del primo turno, di sicuro, c'è stata. Come se non bastasse la brutta prestazione contro Cal-Northridge Vazquez, prima della partita, ha dato dimostrazione di avere la lingua (troppo) lunga, dicendo che i Tigers erano un po' sopravvalutati, perché la Conference USA non è al livello della ACC, e che non erano destinati a fare grandi cose nel torneo.
Gary Williams ha cercato di bacchettare ma, allo stesso tempo, di difendere il suo giocatore: "Ha di sicuro sbagliato a dire quelle cose ma a volte, comunque, le dichiarazioni fatte alla stampa non vengono completamente comprese ".
Le dichiarazioni, in ogni caso, hanno motivato ancora di più Memphis, che non ha lasciato spazio a Maryland, bombardata nel primo tempo da una squadra che sembrava averne decisamente di più, sia fisicamente che in termini di talento. Non ci sono mai stati dubbi su chi avrebbe vinto, Memphis ha tirato benissimo nei primi venti minuti (70% dal campo) e, dopo due minuti dall'inizio del secondo tempo, aveva già segnato cinquantanove punti.
A fine gara, per i Tigers, ben cinque giocatori avevano segnato più di tredici punti perché, come ha detto Shawn Taggart: "Tutti facevano canestro, davvero tutti. Abbiamo tirato davvero bene, e la difesa, oggi (ieri, ndr) era decisamente a posto". Magari Memphis è da rivedere proprio nella partita in cui, come nel primo turno, i tiri non entrano con tanta facilità .
Maryland non sembrava riuscire a fermare l'attacco degli avversari, nonostante i cambi di difesa, dalla zona, alla uomo: Memphis, nel primo tempo, riusciva sempre a trovare l'uomo libero. Come ha commentato Vasquez a fine gara : "E' incredibile come la difesa sia stata il nostro punto di forza tutto l'anno, ed oggi semplicemente non ha funzionato. Non sono pentito delle mie dichiarazioni, loro hanno riprovato che mi stavo sbagliando, questo è lo sport".
Dopo aver giocato un grande partita nella quale, secondo il coach di Maryland, Gary Williams, "Si è visto perché molti pensavano potesse essere una testa di serie numero uno", Memphis torna a casa per prepararsi per la prossima partita, quella contro Missouri, che ha sconfitto Marquette nel secondo turno.
La gara tra i Golden Eagles e i Tigers è stata decisamente emozionante, e si è decisa solo nell'ultimo minuto, con quattro tiri liberi. In realtà , i liberi assolutamente decisivi sono stati i primi due, quelli realizzati da Kim English.
Il freshman, dopo i quindici punti segnanti nel primo tempo, era rimasto seduto in panchina per buona parte della seconda frazione di gioco. Ma, quando J.T. Tiller è caduto male sul polso ed è dovuto uscire, non si è tirato indietro, ed è entrato in campo, chiamato dal suo coach, per tirare i due liberi. Dopo averli segnati, nell'azione successiva Lazar Hayward ha perso la palla per Marquette, e altri due liberi di Leo Lyons hanno poi definitivamente sigillato la vittoria dei Tigers.
Ma, ovviamente, la storia della partita è quella di English che, con la sua freddezza, ha aiutato Missouri a passare il turno. English, a quanto pare, od almeno a sentire le dichiarazioni post gara, godeva della fiducia di tutti: del suo coach, Mike Anderson "Era lì seduto, e mi ha detto quello sguardo, e a volte è semplicemente una sensazione, e lui è andato in campo, ed ha segnato"; e di Matt Lawrence, suo compagno di squadra: "Sapevo, quando l'ho guardato, che se il coach lo avesse scelto, avrebbe segnato. Non ho mai visto un freshman con così tanta sicurezza".
Tutto questo movimento di sostituzioni, ha creato anche una piccola polemica tra i tifosi di Marquette, che ritenevano l'infortunio di Tiller non così importante (è rientrato subito dopo, per l'ultima azione) e che fosse stato quindi accentuato per scegliere il "miglior" tiratore di liberi. Polemica, questa, decisamente insensata: non avrebbe molto senso cambiare un giocatore che è in partita, caldo e che tira meglio i liberi (76%) con uno che tira peggio (68%) e, oltretutto, era in panchina, freddo, da molto tempo.
Missouri quindi, con questo risultato, avanza alle Sweet Sixteen per la prima volta dal 2002, ed ottiene la trentesima vittoria stagionale (massimo nella storia) e sfiderà Memphis nel prossimo turno. Marquette, invece, torna a casa con una partita persa all'ultimo secondo, una partita che poteva vincere, ma nella quale i Tigers sono stati molto più continui. I Golden Eagles non hanno sfruttato appieno le loro possibilità , nonostante la prova maiuscola di Jared McNeal, che ha realizzato trenta punti, ed il ritorno di Dominc James da un infortunio al piede.
Riassumendo, dopo le due gare di questo weekend, Memphis e Missouri avranno una settimana di tempo per prepararsi alle Sweet Sixteen. Intanto, possono godersi il fatto di essere tra le migliori sedici squadre della nazione.