Prestazione perfetta per Taj Gibson contro Boston College e USC è al secondo turno del Torneo Ncaa
La parte bassa del tabellone del torneo Ncaa zona Midwest che si concluderà ad Indianapolis è il "nostro" bracket. Perchè? Perchè c'è Daniel Hackett con i suoi Trojans di Southern California freschi campioni della Pac-10 Conference.
USC, testa di serie numero 10, ha battuto nettamente 72-55 la testa di serie numero 7 Boston College: dopo un primo tempo equilibrato, i Trojans si sono scatenati nella ripresa, chiusa addirittura 42 a 21.
Grande protagonista il lungo Taj Gibson, autore di un "perfect game": 10-10 dal campo per 24 punti totali cui ha aggiunto sei rimbalzi, tre stoppate e quattro assist.
" Ho potuto fare questa grande prestazione solo grazie all'aiuto dei mie compagni. Solo come un gruppo, una famiglia, potevamo ottenere questa vittoria", ha detto il senior al termine della gara.
Per Daniel Hackett, solito contributo da uomo squadra che non fa mai mancare nulla: 6 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate, una delle quali ha lanciato poi un contropiede chiuso dalla schiacciata di Gibson.
Non si è nasconsto nemmeno il favoloso freshman Demarr DeRozan, che dopo in inizio difficile di stagione sta trovando finalmente il livello che gli è proprio. A differenza di chi l'ha preceduto, ovvero OJ Mayo, ora ai Grizzlies nella Nba, DeRozan è decisamente più giocatore di squadra e tutta USC ne ha giovato. La conferma arriva proprio dal senior Taj Gibson: "E' meraviglioso, è un giocatore di squadra, ciò di cui avevamo bisogno, il pezzo che mancava al nostro ingranaggio". DeRozan ha chiuso il match con 18 punti e 9 rimbalzi mentre Dwight Lewis, altro protagonista in maglia Trojans, ne ha scritti 20, compresa una grande difesa sulla stella avversaria Tyrese Rice.
Molto soddisfatto anche coach Tim Floyd, che dopo un primo tempo in equilibrio, ha visto la sua squadra tirar fuori la giusta maturità e spazzar via gli avversari: "Mi è piaciuta la maturità che hanno tirato fuori negli spogliatoi. Hanno capito che siamo al torneo, non in una serie. O vinci o vai a casa ".
Boston College ha pagato la pessima percentuale dal campo nella ripresa, solo 23%, e la difficile giornata di Tyrese Rice che ha segnato appena 9 punti. Per gli Eagles, buona la gara di Corey Raji, autore di 15 punti conditi da 7 rimbalzi. "Nel secondo tempo non abbiamo eseguito i giochi come dovevamo, siamo stati troppo impazienti troppo spesso", ha dichiarato al termine coach Al Skinner.
Nel secondo turno Southern California affronterà gli Spartans di Michigan State che hanno superato Robert Morris, una delle cinderellas del torneo 2009. 77 a 62 il punteggio alla sirena finale pro MSU: determinanti i 10 minuti di carestia offensiva di Robert Morris a cavallo dei due tempi in cui gli Spartans hanno costruito un parziale di 21-0 da 30 pari a 51 a 30.
"In quel periodo abbiamo perso la testa. Non muovevamo più la palla.", ha detto coach Mike Rice, "in ogni caso, abbiamo trascorso due settimane incredibili delle nostre vite e questa sconfitta non cancella il nostro duro lavoro e i nostri sacrifici".
Sull'altra sponda, Michigan State è una squadra in missione: le Final Four sono al Ford Field di Detroit, che è praticamente il campo di casa dei biancoverdi. Un'occasione troppo ghiotta per non provarci fino in fondo.
La stella Raymar Morgan ha segnato 16 punti, così come Draymond Green mentre dominante è stata la prova del centro Gary Suton, 11 punti con anche 17 rimbalzi. "Dopo la sconfitta al torneo della Big Ten contro Ohio State abbiamo prodotto una grande reazione. In questa settimana ci siamo allenati duramente e questa vittoria ne è la dimostrazione. Ora dobbiamo mantenere questo trend anche le prossime gare", ha detto Suton al termine del match.
In questa parte del tabellone, grande sorpresa è stato il ko di West Virginia contro Dayton. I Flyers hanno vinto 68-60 e hanno centrato l'accesso al secondo turno per la prima volta dal 1990. Per i Mountaneers invece è una grossa delusione uscire subito, dopo essere arivati alle Sweet Sixteen nelle ultime quattro annate.
Flyers trascinati da un dominante Chris Wright, la cui forza fisica e potenza non è stata mai arginata dai Mountaneers. 27 punti (carrer high) e 10 rimbalzi conditi da un paio di schiacciate degne di LeBron James. La madre di Perry, compagno di Wright, dopo una schiacciata più fallo del protagonista del match si è fatta trascinare dalla trance agonistica "Cacciali in una buca, Superman!!". Wright ha commentato a fine partita: "Sapevo chi era la signora. Mi veniva da ridere ma fortunatamente sono rimasto concentrato sui tiri liberi".
Non solo Wright però in questa partita. Dayton ha potuto contare anche sui 18 punti di Charles Little e sui 9 assist del play London Warren, perfetto in alcune assistenze proprio a Wright.
Più che soddisfatto coach Gregory, un allievo di Tom Izzo: "C'è stato un momento in cui non stavamo giocando bene ma non siamo andati sotto. La nostra pressione difensiva ha fatto la differenza anche quando in attacco faticavamo".
West Virginia ha avuto un grande contributo dai due freshmen, Darryl Bryant e Devin Ebanks, bravi a tenere in partita i Mountaneers. Il playmaker newyorkese è stato il top scorer dei suoi con 21 punti mentre l'ala ha chiuso con 14 punti e 12 rimbalzi. Hanno deluso invece i due giocatori principali, Da'Sean Butler, 12 punti ma 4-13 al trio, e Alex Ruoff, 9 punti ma limitato da problemi di falli.
"Non immaginavamo un tale atletismo dopo aver visto alcuni nastri delle loro gare", ha commentato coach Bob Huggins, "la loro fisicità è stata determinante, ci hanno tolto il gioco in transizione e non siamo riusciti a fare la nostra gara".
Al secondo turno, Dayton affronterà i campioni in carica di Kansas che hanno sconfitto 84 a 74 North Dakota State. I Bison sono andati piuttosto vicini all'upset grazie all'esperienza dei suoi cinque seniors e alla prova maiuscola del playmaker Ben Woodside, autore di 37 punti.
Incredibile il duello col dirimpettatio Sherron Collins che ha ripreso da dove aveva lasciato lo scorso anno al torneo, mostrando di essere determinante per questa squadra. Carrer high per lui con 32 punti. "Non sapevo che Woodside fosse così forte !". ha dichiarato Collins a fine gara.
Non solo Collins però per i Jayhawks. 8 punti per Tayshawn Taylor, altrettanti per Morningstar comprese due triple decisive per lo strappo finale. Ma l'uomo che ha dato la svolta al match è stato il centro Cole Aldrich, 23 punti e 11 rimbalzi per lui, ma soprattutto dominante nella ripresa, dopo che nel primo tempo era stato poco servito dai compagni esterni. La spiegazione è tutta nelle parole di Winckelman: "Abbiamo cercato di limitare Aldrich. All'inizio abbiamo preso qualche alley oop ma dopo si sono fatti proprio trascinare da lui. È un grande giocatore e ovviamente avrà un grande futuro. Mi dà fastidio non essere riuscito a fare qualcosa in più".
Proprio una schiacciata di Aldrich in tap-in più fallo ha chiuso il match sul 76-67 a 1:53 dal termine.
North Dakota State è rimasta in gara finchè è riuscita a produrre gioco in velocità , rapidità di esecuzione e mantenere un'alta percentuale al tiro da tre. Dopo il 7-13 del primo tempo, nella ripresa la stanchezza ha inciso, infatti i Bison hanno segnato solo 3 degli undici tentativi da dietro l'arco. Oltre a Woodside, per i Bison ci sono i 15 punti con 12 rimbalzi di Brett Winckelman e gli 11 di Michael Tveidt. "Non abbiamo fatto grossi errori, abbiamo resistito e questo ci fa onore. Sono orgoglioso perché abbiamo giocato uniti fino alla fine, da grande gruppo", ha dichiarato al termine della gara coach Saul Phillips.
Per i Jayhawks, oltre alla coppia Collins-Aldrich, importante è stato anche l'apporto dell'ala Marcus Morris, 8 punti alla fine per lui: "Collins e Aldrich sono l'anima di questa squadra. Siamo saliti tutti sulle loro spalle e loro ci hanno portato dove dovevamo essere".
Al secondo turno dunque, la Southern California di Daniel Hackett affronterà gli Spartans di Michigan State in una gara tutt'altro che con risultato scontato. Assolutamente aperta sarà anche Kansas-Dayton, nonostante la diversa tradizione delle due università . Occhio, l'upset è sempre dietro l'angolo.