West up – 1st Round

UConn festeggia, ed avanza senza problemi

Ci voleva proprio: una prova di forza notevole, quella di Uconn contro Chattanooga. Dopo un finale di stagione con più ombre che luci, (4-3 il bilancio) compresa l'incredibile sconfitta contro Syracuse dopo sei supplementari nel torneo della Big East, gli Huskies, pur contro un avversario di basso livello, hanno fatto vedere il meglio del loro repertorio.

Proprio a causa di un finale di stagione deludente, si era molto parlato del perché gli Huskies avessero comunque ottenuto il seed numero uno. Ma, come dice Aj Price, "Stasera abbiamo risposto a molte delle domande sul perché dovevamo essere una numero uno". Questa vittoria, inoltre, è arrivata nonostante l'assenza di coach Calhoun, ricoverato in ospedale nella mattinata: Calhoun (che è già  stato dimesso) si è comunque tentuto aggiornato sull' andamento della gara, facendo anche la conferenza stampa post partita via telefono.

Come dice Thabeet: "Non avevamo il coach, e giochiamo sempre duro quando c'è il coach. Ma, anche quando lui non c'è, siamo comunque preparati a giocare duro". I poveri Mocs di Chattanooga se ne sono accorti loro malgrado, battuti con il terzo maggior scarto nella storia del Torneo NCAA, abbandonati dal loro attacco (25% al tiro), che li aveva portati fin qui, proprio nel momento più bello. Come ha commentato a fine gara coach John Shulman "Non abbiamo avuto la nostra migliore giornata di tiro. Non dico che sarebbe bastato per vincere, ma se non convinco i miei ragazzi di avere la possibilità  di vincere, allora non sono un buon coach".

Parlare di cifre in una partita del genere sembra quasi inutile, quindi mi limiterò a segnalare i cinque uomini in doppia cifra per Uconn (Robinson, Price, Thabeet, Adrien, Walker), ed il notevole 52.1% dal campo con il quale ha tirato, tra l'altro sporcato da una percentuale insufficente dalla lunga distanza (appena 25%).

Passiamo ora alla partita della futura avversaria degli Huskies nel secondo turno, una Texas A&M che, nell'accoppiamento quasi sempre più equilibrato, quella tra ottavo e nono seed, ha sconfitto Brigham Young. Sconfitta ancora più amara per i Cougars perché identica (stessi avversari, stessi numeri di seed) a quella dell'anno passato, settima consecutiva al primo turno del Torneo, e resa ancora più amara dal fatto che, almeno a sentire le parole di coach Cummard, niente è andato come preprato "Abbiamo avuto troppa fretta in attacco, per un eccesso di energia, ed in difesa sapevamo quello che avrebbero cercato di fare offensivamente, ma abbiamo concesso loro troppo spazio".

Mentre Brigham Young faticava in attacco (39% dal campo a fine gara), tutto sembrava facile per Texas A&M che, sulle ali di un Davis molto efficace sotto canestro (21 punti con 9/13 dal campo e 9 rimbalzi), ha immediatamente conquistato un vantaggio importante (22-7) che, in pratica, è riuscita a difendere fino alla fine.

Tutto questo nonostante Carter, il top scorer stagionale, non fosse nella sua miglire serata offensiva (dieci punti alla fine, solo due nel primo tempo): "Giocavano a zona e mi hanno messo in difficoltà , ma per questo i miei compagni hanno avuto più spazio ed hanno segnato". In particolare, ha raccolto il testimone Bryan Davis, elogiato a fine gara dal suo coach: " Gli avevo detto di giocare con convinzione ed energia. Era decisamente in ritmo, credo che alcuni tiri li abbia segnati con gli occhi chiusi". Davis e Carter sono due dei cinque giocatori in doppia cifra per gli Aggies, entrati in forma proprio nel momento più importante della stagione.

Washington ha risposto al meglio a chi pensava che la gara contro Mississipi State, sorpendente vincintrice della SEC, sarebbe potuto essere un upset, vista l'altalenante consistenza degli Huskies.

Ad aiutarli, di sicuro, una prova inferiore alle sapettative dei Bulldog, che hanno tirato male (34% dal campo) ed hanno avuto il loro miglior giocatore, Varnado, sottotono e limitato dai falli. Pur sapendo che gli avversari avrebbrero cercato di sfruttare la sua tendenza a commettere fali, non è risucito a controllarli, giocando solo sei minuti nel primo tempo.

Dall' altra parte, anche Washington ha avuto svariati problemi: Brockmen ha, anche lui, avuto probelmi di falli, mentre Thomas e Dentmon non hanno avuto la loro miglior serata offensiva (13 punti in due, solo una volta avevano fatto peggio nella stagione). Brockman, a fine gara, ha sottolineato come aver superato questi problemi sia stata una prova di maturità  da parte della squadra "Sono molto fiero dei ragazzi, , queste sono le avversità  che bisogna affrontare in un Torneo come questo".

Gli Huskies hanno trovato poco dai loro uomini principali, ma hanno avuto una prestazione maiuscola dalla variabile Pondexter, che ha segnto 23 punti (season high), tra i quali e svariati canestri importanti nel corso della gara, prendendosi molte responsabilità . Sarà  importante che continui così anche nelle prossime partite.

Veniamo ora alla partita più equilibrata di questa parte di tabellone, quella giocata tra Purdue e Northern Iowa, nella quale i favoriti Boilemakers, vincitori della Big Ten, hanno avuto non pochi probelmi ad avere ragione dei Panthers.

In realtà , in un certo senso, si sono complicati la vita da soli, sprecando un vantaggio di quattordici punti nella seconda metà  di gara, e vedendo i Panthers arrivare fino al -2 (56-54) a diciassete secondi dalla fine con una tripla di Kerwin Dunham. Purdue è poi riuscita a chiudere definitivamente la partita dalla lunetta.

Kramer ha poi spiegato così la vittoria della sua squadra: "Siamo un gruppo che sa mantenere la calma, non c'è bisogno di aver fretta, bisogna giocare insieme ed unirsi ancora di più come gruppo nei momenti di difficoltà ".

La partita è stata dura, fatta di contatti importanti, come ci si poteva aspettare visto che Purdue è una delle migliori squadre difensive della nazione. Ma Northern Iowa, pur vedendo gli avversari che tentavano di scappare, ha avuto il merito di rimanere sempre attaccata alla partita, non mollando mai e rischiando pure di vincere. Come ha detto Dunham, gli è mancato qualcosa nel finale: "Abbiamo giocato duro, loro sono riusciti a fare punti sulle nostre palle perse ed hanno preso i rimbalzi chiave. Siamo riusciti a risalire ma, semplicemente, non abbiamo segnato i tiri impotanti".

Proseguono la corsa, quindi, Uconn, Texas A&M, Purdue e Washington. A presto per il secondo turno.

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