East down – 1st Round

Dwayne Anderson affonda, Villanova si salva dall'upset

Primo turno di March Madness che fila tutto secondo le previsioni nella parte bassa dell'East bracket; ma in uno degli ottavi di tabellone più interessanti e di tutto il torneo fin dal pronti-via si assiste a partite tutt'altro che scontate e poco combattute.

#7 Texas – #10 Minnesota 76-62

Apertura di programma a Greensboro affidata a Longhorns e Golden Gophers con i ragazzi di coach Rick Barnes capaci di riprendere da dove avevano lasciato 12 mesi fa. O meglio, AJ Abrams appena è tornato a sentire aria di March Madness ha ripreso a bucare la retina da 3 senza soluzione di continuità .

Perso il fido compagno di scorribande DJ Augustin e reduce da un paio di mesi tutt'altro che esaltanti sia come risultati di squadra, con Texas reduce da 7 sconfitte nelle ultime 14 gare giocate, che personali, visto che troppo spesso Abrams in questi rovesci aveva spadellato allegramente dalla lunga distanza, il buon Adrian Glenn Jr. è tornato ai fasti del torneo 2008 quando concluso ad oltre 30 punti di media con il 50% da 3 sotterrando nel secondo tempo Minnesota sotto le sue 8 triple, su 15 tentativi, per 26 punti totali.

Sei di queste triple Abrams le ha infilate consecutivamente a metà  ripresa per far diventare una gara fin lì equilibrata una comoda passeggiata verso il secondo turno, grazie anche al contributo del mismatch fatto giocatore - Damion James - e di Dexter Pittman che hanno dominato sotto le plance con, rispettivamente, 18+9 e 17+11 vincendo senza appello la sfida contro i lunghi dei Gophers.

Troppo pochi per Minnesota i 19 punti di Lawrence Westbrook, nettamente il migliore dei suoi, per reggere l'urto di Texas; ma per coach Tubby Smith rimane la consapevolezza che la ricostruzione dei Gophers è sulla strada giusta con il Torneo ritrovato per la prima volta dal 2005 ed un finale di stagione, con 10 sconfitte nelle ultime 16 gare, che non può cancellare lo scintillante inizio da 16-1.

#3 Villanova – #14 American 80-67

Contemporaneamente a Texas-Minnesota al Wachovia Center di Philadelphia va in scena la sfida tra Villanova ed American, i campioni della Patriot. Sulla carta uno dei più classici "gimme", come direbbero al di là  dell'oceano, con gli Eagles a fare la parte della vittima sacrificale in una specie di allenamento competitivo per i Wildcats, in campo a pochi chilometri dal proprio campus e su un parquet che già  durante la regular season della Big East li ospita tre volte l'anno.

Ma le intenzioni di American University, arrivata alla gara con una striscia aperta di 13 vittorie consecutive, non erano proprio queste e così gli Eagles fin dal pronti-via hanno provato, accarezzando a lungo il sogno, a piazzare un upset monumentale.

Otto triple su 15 tentativi nel primo tempo, Villanova un po' troppo rilassata ed è +10 all'intervallo per American che arriva addirittura al +14 a 19' dalla sirena; poi, però, con gli Eagles sempre più sulle gambe è uscita fuori la qualità  - clamorosamente maggiore - dei Wildcats che hanno iniziato a giocare con intensità  in fase offensiva attaccando il ferro e procurandosi comode gite in lunetta con i seniors che hanno dato il là  decisivo alla rimonta che ha evitato a Villanova una prematura uscita di scena.

25 punti a testa per Anderson e Cunningham, conditi rispettivamente da 8 e 7 rimbalzi, ed il passaggio del turno è servito ma i complimenti sono tutti per American e per i suoi folletti Derrick Mercer - 175 cm - e Garrison Carr - 180cm - che a lungo hanno tenuto in scacco con la velocità , Mercer, e le bombe, Carr, la difesa di Villanova chiudendo poi con 17 e 22 punti.

#2 Duke – #15 Binghamton 86-62

Passeggiata doveva essere e passeggiata è stata, invece, per Duke che nel secondo match della giornata a Greensboro non ha lasciato nulla al caso disponendo in tutta tranquillità  dei Bearcats, alla loro prima presenza assoluta nella March Madness dopo essere entrati in Division-I nel 2001.

Dopo gli upset subiti nelle ultime due edizioni per mano di VCU e West Virginia Coach K si è assicurato che i suoi Blue Devils non prendessero sotto gamba Binghamton e non dessero nulla per scontato: missione perfettamente riuscita per Mike Krzyzewski visto che la pressione a tutto campo dei Bearcats non ha prodotto praticamente nessun frutto nemmeno in avvio di match.

Sei uomini in doppia cifra per Duke che ha completato il primo impegno del proprio torneo con tutto il quintetto più Nolan Smith oltre quota 10, con i 15 punti di Scheyer come team high ma un Lance Thomas da sottolineare con i suoi 14+6 in soli 23' di gioco ed un 5/5 perfetto dal campo.

Per gli sconfitti 20 punti di DJ Rivera ed un ottimo 53% di squadra al tiro, ma a condannare i Bearcats bastano ed avanzano i 24 punti dei Blue Devils che sono nati dalle perse avversarie ed una abissale differenza dalla linea della carità : 21/25 per Duke e solo 1/5 per Binghamton.

#6 UCLA – #11 Virginia Commonwealth 65-64

Due anni dopo, VCU ci prova ancora ed in chiusura di giornata va ad un passo dall'upset ai danni di UCLA che avrebbe fatto il paio con quello, già  citato, con cui Maynor & C. affondarono Duke due stagioni orsono. Stavolta, però, il sogno finisce corto come corto è anche il tentativo di buzzer beater di Maynor che avrebbe concluso una incredibile rimonta dei Rams.

Nonostante praticamente tutti gli States, presidente Obama compreso, avessero "pickato" VCU come uno degli upset del primo turno del Torneo nel primo tempo a fare la partita nel primo tempo sono i Bruins, capaci di mettere la museruola sia a Maynor, zittito da Collison, che a Larry Sanders sotto le plance, tenuto d'occhio da Aboya e dagli aiuti - finalmente meno scellerati del solito - del serbo Dragovic, per 7 punti totali del duo nei primi 20'.

Fonti del gioco avversarie anestetizzate e, di conseguenza, fuga per i Bruins che volano a +10 all'intervallo con il break nel finale firmato da Shipp. Ma Virginia Commonwealth è ben lontana dall'aver alzato bandiera bianca ed apre il secondo tempo con la sua solita pressione a tutto campo; UCLA spreca troppi layup comodi e Maynor va in lunetta ed accorcia le distanze, sfruttando anche i problemi di falli di Collison.

Holiday lo sostituisce alla grandissima e sul nuovo +11 Bruins sembra che la gara sia in ghiaccio ma negli ultimi 4' VCU riesce, grazie a due triple di Maynor, in una rimonta furiosa che sfrutta anche la stanchezza di UCLA, visto che coach Howland usa pochissimo la panchina, già  priva di Drew Gordon per una commozione cerebrale rimediata in allenamento.
In the clutch i liberi di Aboya e la gran difesa di Collison, che fatica invece in attacco, bastano a strappare l'appuntamento con Villanova.

Maynor è il top scorer con i suoi 21 punti, ma tira solo 5/15 dal campo, e Sanders aggiunge una doppia-doppia da 11+10; la spunta, però, la squadra più completa con tutto il quintetto blue&gold in doppia cifra tra cui 16 punti di Shipp, la prima doppia-doppia in carriera per Dragovic da 10+13 e 13 e 6 assist di un Holiday che, in ottica draft, spera di ripetere le prestazioni di Westbrook nel 2008.

2nd Round Schedule:
#3 Villanova – # 6 UCLA; sabato ore 18.05 italiane
#2 Duke – #7 Texas; domenica ore 1.15 italiane

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