Il sophomore meraviglia dei Panthers, DeJuan Blair
La miglior conference del college basket?
Per quanto concerne l’annata 2009, e in attesa della prova del fuoco del Torneo NCAA, che alla fine decreterà quello che alla fine veramente conta, ossia la migliore squadra dell’anno, possiamo dire che la Big East fa la parte del leone.
Nel momento in cui scriviamo ben 6 squadre della conference sono inserite nei pur aleatori rankings che definiscono le migliori 25 della nazione, con Connecticut su tutte, in attesa della rivincita con Pittsburgh.
Nell’ultimo incontro tra Huskies e Panthers, infatti, Pitt era riuscita a imporsi contro la squadra di Calhoun, fresca numero 1 del ranking, grazie a una prova debordante del sophomore DeJuan Blair che, incurante del confronto con Hasheem Thabeet, aveva dato sfoggio di tutto il suo repertorio offensivo – fatto di ganci, semiganci, tiri in sospensione in leggero allontamento dalla linea di fondo – concludendo il match con un eloquente 22+23.
Sintomatica l’azione in cui Thabeet era finalmente riuscito a stoppare la conclusione di Blair, che però si era subito avventato sul pallone vagante per concludere in avvicinamento, sfruttando rapidità e potenza e subendo anche il fallo del tanzaniano.
Il nuovo confronto, previsto per sabato 7, potrebbe assumere un numero importante di significati, se Pittsburgh, attualmente a una vittoria e mezzo dagli Huskies in classifica, riuscisse a sconfiggere Marquette in settimana, dando vita così a una partita probabilmente decisiva per il dominio nella conference. Inoltre, sarà un’occasione per verificare, soprattutto in prospettiva draft, l’effettiva tenuta di Thabeet contro avversari che di certo non possono competere con la sua verticalità , ma hanno dalla loro una stazza non indifferente.
In questo duello, si inserisce il classico terzo incomodo, che risponde al nome di Rick Pitino: Louisville, pur dovendo convivere con la discontinuità cronica dei suoi maggiori talenti, ossia Terrence Williams e Earl Clark, sta disputando una stagione di alto livello e non è ancora fuori dai giochi.
Il dato che deve però far riflettere è quello secondo il quale i Cardinals finora sono stati messi in difficoltà da squadre dotate di lunghi di valore: in quest’ottica, le sconfitte contro Connecticut (14+11 di Thabeet e 18+7 di Adrien) e Notre Dame (32+17 di Harangody) devono far riflettere Pitino, anche se è vero che il presidio dell’area è affidato a un giocatore talentuoso ma ancora inesperto come il freshman Samardo Samuels, che ha dimostrato di poter dare da subito un valido contributo offensivo, ma allo stesso tempo ha dato l’impressione di dover ancora crescere come rimbalzista e di dover limare la tendenza a commettere falli che lo portano presto fuori dalla partita.
I Cardinals, dopo l’ultima gara casalinga contro Seton Hall, chiuderanno la loro regular season con una difficile trasferta a West Virginia: due vittorie potrebbero non bastare per chiudere in cima alla Big East.
L’infortunio di James
Nel gruppetto immediatamente successivo ci sono quelle squadre che, bene o male, sono sempre ostiche da affrontare e fanno sempre la loro parte. Marquette, Villanova, Syracuse. Concentriamoci sui Golden Eagles, che hanno vissuto un periodo splendido fino a febbraio, quando le cose sono iniziate ad andare leggermente a sud.
Intendiamoci, Marquette resta una squadra tostissima da affrontare (chiedere proprio a Louisville che per sbarazzarsene domenica ha avuto bisogno di quella che è stata forse la miglior partita della carriera di Andre McGee), ma il bilancio delle ultime 8 partite è 4-4, e le vittorie sono arrivate tutte contro squadre di bassa classifica o nel peggior momento della loro stagione (Georgetown).
Come se non bastasse – o meglio, a contribuire al momento nero – è arrivato l’infortunio di Dominic James, che ha concluso tristemente la sua carriera collegiale con una frattura al piede sinistro. Sarà quindi difficile fare molta strada senza il regista, nonostante Jerel McNeal stia facendo l’impossibile per caricarsi sulle spalle la squadra, con risultati altalenanti (26 contro gli Huskies, 10 con 3/19 al tiro contro Louisville), e con il contributo di Lazar Hayward e di un Wesley Matthews sempre attorno a quota 20 punti nelle ultime quattro gare.
Nel prossimo report analizzeremo come si sarà conclusa la conference, con una particolare attenzione alle sorprese e alle delusioni di questa regular season. E basta dare un occhio alla classifica per iniziare a capire a chi ci stiamo riferendo…
Classifica
#1 Connecticut 15-2 (27-2)
#6 Louisville 14-2 (23-5)
#4 Pittsburgh 13-3 (26-3)
#15 Marquette 12-4 (23-6)
#16 Villanova 12-5 (24-6)
Providence 10-7 (18-11)
#25 Syracuse 9-7 (21-8)
West Virginia 9-7 (20-9)
Cincinnati 8-8 (18-11)
Notre Dame 7-10 (16-13)
Georgetown 6-10 (15-12)
Seton Hall 6-10 (15-13)
St. John’s 5-11 (14-15)
South Florida 3-13 (8-20)
Rutgers 1-15 (10-19)
DePaul 0-16 (8-21)