Taylor Rochestie, il suo trentello regala la vittoria a Washington State
Upset week nella Pac10; settimana ricca di risultati contro pronostico che, però, non ha sconvolto la classifica della conference grazie all’ultimo upset settimanale, quello con cui Arizona State ha espugnato il Pauley Pavilion all’OT in rimonta impedendo ad UCLA di mettere, anche se non siamo nemmeno ad un terzo della regular season, una pesantissima ipoteca sul titolo.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalle prime quattro gare, quelle di giovedì scorso, visto che nella settimana decisamente più pazza delle 3 fin qui mandate in archivio le sorprese sono iniziate ad arrivare subito.
Non è una sorpresa, ma è da sottolineare, come i Bruins abbiano annientato a Westwood Arizona 83-60 nonostante Russ Pennell andasse sbandierando da tempo come i Wildcats avessero “l’obbiettivo di battere UCLA sul proprio campo”. Magari tra qualche anno, visto che nel frattempo i Bruins hanno tirato con il 60% dal campo mandando cinque uomini oltre i 12 punti – incluso il career high a quota 15 di Dragovic e la doppia-doppia di Aboya da 12+12 – per cancellare il 22+8 di Jordan Hill.
Dall’altra parte di Los Angeles, nel frattempo, arrivava il primo botto della settimana con USC che riusciva a fermare la corsa dei Sun Devils di Arizona State 61-49 grazie ai 22+8 del freshman DeRozan, autore di 19 punti nella ripresa ed anche della sua prima tripla collegiale, dopo 15 partite e 14 tentativi andati a secco, ai 18 di Lewis ed alla doppia-doppia da 11+11+3ast+3stl+3blk di Taj Gibson.
Ma l’MVP è Daniel Hackett che, pur finendo con solo 4 punti e 6 assist a referto fallendo tutti e quattro i suoi tentativi dal campo, si erge ad assoluto protagonista cancellando dalla partita James Harden; tenuto al career-low di 4 punti e 0/8 dal campo condannando ASU nonostante i 16 punti del lettone Kuksiks ed i 13 a testa di Pendergraph e Glasser.
Strade diverse ma risultato uguale per le due università dello stato di Washington che piegano le due dell’Oregon: Washington passeggia su Oregon con 23 punti di Thomas, 22 di Dentmon, 15 di Pondexter e soprattutto 10+10 di Brockman che diventa così il miglior rimbalzista all-time degli Huskies, superando le 1051 carambole di Doug Smart.
A Corvallis, invece, Washington State deve sudare le proverbiali sette camicie per superare, in rimonta ed al supplementare, i padroni di casa di Oregon State. Calvin Haynes torna ad essere un fattore per i Beavers uscendo dalla panchina dopo un inizio di Pac10 difficile, ma i suoi 19 punti non bastano di fronte al trio Baynes– Rochestie– Thompson, tutti in doppia cifra con il centrone australiano che mette a referto un pregevole 17+11 con un solo errore al tiro.
Il resto dei colpi d’artificio arriva sabato, con le due leader imbattute della Pac10 che cadono una dopo l’altra a distanza di poche ore. La prima a cadere è UCLA, che nel big-match della settimana si deve arrendere, con demerito, ai Sun Devils davanti agli occhi di Love, Mbah a Moute e Pat Riley.
Eppure i Bruins, dopo un inizio soporifero ed il relativo -10 al pronti-via, erano rientrati in grande controllo della gara stringendo le maglie in difesa ed attaccando bene dal post alto la zona di coach Sendek. Con Harden limitato alla grande e con problemi di falli è Shipp a prendersi i riflettori e riportare UCLA a contatto a metà gara, prima del sorpasso e del prepotente allungo ad inizio ripresa.
Ma sul +11 ad 8’ dal termine si spegne letteralmente la luce per i padroni del Pauley; coach Howland si dimentica in maniera tanto incredibile quanto scellerata di utilizzare la panchina, come lui stesso si accuserà a fine gara, ed il quintetto perde lucidità e gambe per attaccare la zona di ASU e permette ad Harden di guidare la rimonta dei Sun Devils, completata dall’errore di Collison nel possesso che poteva valere la vittoria allo scadere.
Stessa musica in un OT costellato da errori da ambo le parti, il jumper di Aboya che interrompe 12’ di astinenza di canestri dal campo è lo specchio di una UCLA inceppata che lascia così strada ai 24 punti di Harden ed ai 18+7 di Pendergraph.
Nemmeno il tempo di riprendersi dalla sorpresa che Cal, l’ultima imbattuta, cade vittima dello stesso destino a Stanford. Ritorno amaro nella “farm” per coach Montgomery con i Cardinals che aggrediscono dal primo all’ultimo minuto i suoi Golden Bears e dopo una gara sul filo dell’equilibrio trovano negli ultimi 5 minuti l’allungo vincente grazie al career-high eguagliato di Lawrence Hill a quota 25 ed ai 19 di Anthony Goods.
Non servono a nulla l’altrettanto career-high di Jamal Boykin – 22 punti – e le triple disperate nel finale di Robertson, che chiuderà a quota 17+8, Stanford trasforma la doppia sconfitta di 1 punto di una settimana fa nell’upset più agognato.
E con UCLA e Cal che perdono Washington si conferma squadra solida e le affianca in vetta alla conference seppellendo a -26 Oregon State. Per gli Huskies ci sono 5 giocatori in doppia cifra, 11 a segno e 12 in campo per almeno 5’ ognuno, guidati dal solito Jon Brockman da 16+9 e dai 15 punti, con 6 tiri dal campo, di Quincy Pondexter.
USC non ripete a 48 ore di distanza la bella prova offerta contro Arizona State ma la spunta comunque contro Arizona. Al Galen Center a decidere è sempre il solito Daniel Hackett che, dopo la rimonta da -9 nel secondo tempo di Southern California, manda i titoli di coda segnando il libero del definitivo 65-64 ad 1”2 dalla sirena.
21 di Lewis, 13+8 di Gibson, 11 di Danielino e 10 di DeRozan il referto dei Trojans mentre in casa Wildcats ci sono 19+7 di Budinger, 14+6 di Jordan Hill ed 11 di Wise, che però a 3” dal termine perde il pallone decisivo; quello che manda Hackett in lunetta.
Chiude la settimana la vittoria di Washington State su Oregon, sempre alla ricerca della prima W stagionale nella conference dopo 6 sconfitte. Se per i Ducks ci sono sempre Catron, Longmire e Porter a provare a mandare avanti la baracca anche per i Cougars i protagonisti sono sempre Thompson, 15 punti, Baynes, 19+12, e Rochestie.
Il senior da Santa Barbara, però, stavolta si prende tutte per sé le luci della ribalta, infilando 30 punti che gli valgono un ritocco al career high e la migliore performance realizzativa – oltre che balistica visto il 16/16 ai liberi – della settimana.
Ma il menù si preannuncia ricco e succulento anche la prossima settimana; derby dell’Arizona come antipasto e piatto principale, ma poi occhio anche alla doppia trasferta delle due losangeline a Seattle dove Brockman&C. cercheranno di prolungare il momento positivo.
Stay tuned.
CLASSIFICA
#23 California 4-1 (15-3)
#7 UCLA 4-1 (14-3)
Washington 4-1 (13-4)
#15 Arizona State 4-2 (15-3)
USC 3-2 (12-5)
Washington State 3-2 (11-6)
Stanford 2-3 (12-3)
Arizona 2-4 (11-7)
Oregon State 1-5 (6-10)
Oregon 0-6 (6-12)